Difendiamo la Scuola democratica

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Difendiamo la Scuola democratica


“Difendiamo la scuola democratica: la scuola che corrisponde a quella Costituzione democratica che ci siamo voluti dare; la scuola che è in funzione di questa Costituzione, che può essere strumento, perché questa Costituzione scritta sui fogli diventi realtà…
L’articolo 34 in cui è detto “La scuola è aperta a tutti. I capaci ed i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi” è l’articolo più importante della nostra Costituzione… Bisogna rendersi conto del valore politico e sociale di questo articolo…la scuola elabora i migliori per la rinnovazione continua, quotidiana della classe dirigente.
Ora, se questa è la funzione costituzionale della scuola della nostra Repubblica, domandiamoci: come è costruito questo strumento? Quali sono i suoi principi fondamentali? Prima di tutto, scuola di Stato. Lo Stato deve costruire le sue scuole. Prima di tutto la scuola pubblica. Prima di esaltare la scuola privata bisogna parlare della scuola pubblica… Per aversi una scuola privata buona bisogna che quella dello Stato sia ottima. Vedete, noi dobbiamo prima di tutto mettere l’accento su quel comma dell’art. 33 della Costituzione che dice così: “La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.” Lo Stato deve, quindi, costruire scuole ottime per ospitare tutti…. La scuola di Stato, la scuola democratica, è una scuola che ha un carattere unitario, è la scuola di tutti, crea cittadini, non crea né cattolici, né protestanti, né marxisti.
La scuola è la espressione di un altro articolo della Costituzione: dell’art. 3 “Tutti i cittadini hanno parità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinione politica, di condizioni personali e sociali”. E l’art. 51 “Tutti i cittadini possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge.”


  Di questi due articoli deve essere strumento la scuola di Stato, strumento di questa uguaglianza civica, di questo rispetto per la libertà di tutte le fedi e di tutte le opinioni…Ci siano pure scuole di partito o scuole di chiesa. Ma lo Stato le deve sorvegliare, le deve regolare; le deve tenere nei loro limiti e deve riuscire a far meglio di loro. La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè la scuola di partito… Facciamo l’ipotesi che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale, però, formalmente vuole rispettare la Costituzione, … ma in effetti vuole istituire una larvata dittatura… e, allora, comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle… L’operazione si fa in tre modi: 1) Rovinare le scuole di Stato,… impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. 2) Attenuare la sorveglianza e il controllo delle scuole private…lasciare che gli esami siano burlette. 3) Dare alle scuole private denaro pubblico!
Questa è la fase più pericolosa di tutta l’operazione.
Denaro di tutti i cittadini, di tutti i contribuenti, di tutti i credenti nelle diverse religioni, di tutti gli appartenenti ai diversi partiti, che invece viene destinato ad alimentare le scuole di una sola religione, di una sola setta, di un solo partito.
 Per  prevenire questo pericolo, fu inserita nell’articolo 33 della Costituzione questa disposizione: “Enti e privati hanno diritto di istituire scuole ed istituti di educazione senza oneri per lo Stato”. Continua: “La legge, nel fissare diritti ed obblighi della scuola non statale, che chiede la parità, deve assicurare ad essa piena libertà, un trattamento equipollente a quello delle scuole statali”. … Insomma, lo Stato deve fissare i diritti e gli obblighi della scuola a cui concede questa parità, e ricordare che per un altro comma dello stesso articolo, lo Stato ha il compito di dettare le norme generali sulla istruzione. Quindi, questa parità non può significare rinuncia a garantire, a controllare la serietà degli studi, i programmi, i titoli degli insegnanti, la serietà delle prove… C’è il pericolo che la scuola privata si trasformi in scuola privilegiata e da qui comincia la scuola totalitaria, la trasformazione da scuola democratica in scuola di partito…E poi, c’è un altro pericolo forse anche più grave. E’ il pericolo del disfacimento morale sella scuola. Questo senso di sfiducia, di cinismo, più che di scetticismo, che si va diffondendo nella scuola, specialmente tra i giovani, è molto significativo. E’ il tramonto …della serietà, della precisione, della onestà, della puntualità. …Idee semplici. Il fare il proprio dovere, il fare lezione. E che la scuola sia una scuola del carattere, formatrice di coscienze, formatrice di persone oneste e leali. Si va diffondendo l’idea che tutto questo è superato, che non vale più. Oggi valgono appoggi, raccomandazioni, tessere di un partito o di una parrocchia…
E c’è un altro pericolo: di lasciarsi vincere dallo scoramento. Ma non bisogna…
“Siamo fedeli alla Resistenza. Bisogna,...continuare a difendere nelle scuole la resistenza e la continuità della coscienzaale.”                                                         

Piero Calamandrei, “Difendiamo la Scuola Democratica”, discorso pronunciato al III congresso dell’Associazione a difesa della scuola nazionale, Roma, 11 febbraio 1950