Cronistoria dettagliata del viaggio Milano-Pescara sulla Freccia bianca delle ore 15,35 di Mercoledì 1 febbraio 2012, n. 9819, diretta a Bari
Ritardi stratosferici; comunicazioni inesistenti tra treno e Ferrovie; buona volontà dei singoli; colpevoli omissioni e vergognosa disorganizzazione; problemi di manutenzione e non solo…. A chi compete intervenire e perseguire i responsabili di queste inaudite disfunzioni del servizio pubblico?
Alla stazione di Milano, sui tabelloni compare la scritta che causa neve i treni ad alta velocità (le Frecce) avrebbero viaggiato a velocità più bassa con possibili ritardi. Il treno parte dal binario diciotto alle ore 15,44, con nove minuti di ritardo. Tra Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena si verificano alcune fermate in aperta campagna innevata; nell’ultima, prima di arrivare a Modena, viene comunicato che il treno è fermo perché a Modena i binari sono pieni. Dopo la seconda fermata, nella carrozza numero 7 comincia a sentirsi freddo e saltano le luci: successivamente vengono riaccese le luci, ma non il riscaldamento. Arrivo a Modena con venti-venticinque minuti di ritardo. Sul tabellone in stazione: comunicazione di partenza con trenta minuti di ritardo. Si riparte con ottanta minuti di ritardo. Cominciano a lampeggiare le luci all'interno della carrozza n. 7 e aumenta il freddo. Dopo sei, sette fermate, il treno arriva a Bologna alle ore 19,57 con due ore e quattro minuti di ritardo e riparte dopo qualche minuto, per fermarsi all'uscita della stazione. Nessuna comunicazione, ma nella carrozza si diffonde la voce che alcuni passeggeri sono rimasti a terra e stanno correndo dietro il treno. Alcune persone effettivamente arrivano vicino al treno, ma salgono sulle scale che scavalcano i binari. Dopo circa venti minuti il treno riparte. Si ferma di nuovo per altre due volte per circa venti minuti e riparte superando di slancio Castel Bolognese. Improvvisamente, dopo Castel Bolognese, nella steppa locale, il treno si ferma, senza alcun messaggio di spiegazione. Dopo circa quindici minuti il capotreno arriva nella gelida carrozza 7, parlando al cellulare e comunica che tra Forlì e Cesena sono fermi due treni e che tra il treno n. 9819 e i due treni sono presenti altri cinque in attesa. (!!!) Non sa altro e alla sua richiesta di assistenza per bevande calde e coperte sia a Rimini sia a Bologna, è stata data risposta negativa in quanto la protezione civile è già impegnata. Successivamente viene fornita la seguente comunicazione: il treno è fermo causa neve e convogli che lo precedono.
Nel frattempo il capotreno via cellulare chiede di poter tornare indietro a Castel Bolognese, anche perché si sono scaricate le batterie del minibar e non ci sono più bevande calde né altri prodotti liquidi. Inoltre, una delle porte della carrozza 7 è bloccata, mentre quella adiacente della carrozza 6 si apre, ma non si riesce a richiudere. La fermata si prolunga per circa un’ora e trenta minuti. Mentre il capotreno sta concludendo le operazioni per consentire la retromarcia a Castel Bolognese, viene dato il verde e il treno riparte alla volta di Imola, ma arriva una nuova comunicazione: il treno in avaria è stato rimosso, si viaggia su un solo binario e prima dovranno transitare nel tratto ad un solo binario due treni verso sud e due treni verso nord. Un passeggero rileva che le notizie erano presenti su Internet da oltre un'ora. Fermata alla stazione di Forlì con un ritardo superiore alle tre ore e mezzo. Le scale del sottopasso verso l'uscita della stazione sono ricoperte di neve. Finalmente il treno supera il punto incriminato, continuando il suo viaggio sulla linea con due binari e senza incrociare altri treni. Arrivo senza alcuna sosta intermedia alla stazione di Cesena dove il marciapiede ai binari è colmo di neve intatta. Alla richiesta di autorizzazione, da parte del capotreno, a fermate straordinarie nelle Marche per far scendere alcuni passeggeri raccolti in itinere, viene risposto che avrebbero fatto fermare a Rimini un Intercity su cui sarebbero saliti i passeggeri di cui sopra. Arrivo regolare a Rimini dove vi è poca neve, trasbordo passeggeri e partenza immediata prima dell'Intercity. Ore 23,30 circa. Quasi quattro ore e mezzo di ritardo. Finalmente (!!!) si viaggia normalmente e si cambia carrozza perchè si sono liberati alcuni posti al caldo. Dopo Pesaro si sentono forti, inquietanti rumori provenienti da sotto il treno. Viene comunicato che " i rumori sono dovuti al ghiaccio che si stacca." Poco dopo il treno entra nella stazioncina di Marotta e si ferma per un guasto, come viene annunciato. Dopo poco viene precisato che il guasto è ai freni e quindi il treno non proseguirà; i viaggiatori possono prendere al binario uno l’Intercity per Taranto (quello superato a Rimini che aveva accolto i passeggeri in itinere). I circa 300 viaggiatori scendono mentre piove a dirotto, in attesa del treno della "speranza". Arriva anche questo con alcune porte bloccate, comunque, tutti riescono a salire e a trovare posto (anche se sugli strapuntini). Si continua e si arriva ad Ancona dove il "buon" treno raccoglie anche i viaggiatori di un'altra freccia bianca diretta a Lecce, ma ferma per guasto ad Ancona Arrivo finalmente a Pescara alle ore 3,20 del giorno due febbraio, avendo impiegato quasi dodici ore invece delle cinque previste.
NOTE:
1) Il 2 febbraio, il TG1 ha mostrato con orgoglio il pannello sinottico di Trenitalia con il monitoraggio di tutti i treni presenti sulla rete ed il loro stato (se fermi, camminano, sono guasti, vanno perfettamente); Domande: allora, se già si sapeva del blocco del treno n. 615 sulla linea Forlì -Cesena e dell’impossibilità di risolvere a breve il problema, per quale motivo si sono fatti partire in sequenza otto treni verso Cesena? Quanti treni hanno subito guasti? Che tipo di guasti? Quante persone sono state al freddo e al gelo?
2) Durante tutto il viaggio l'unica cosa che ha sempre funzionato perfettamente è stata la scritta scorrevole all'interno delle carrozze che non si è mai spenta nemmeno quando è mancata completamente la corrente" “Trenitalia vi dà il benvenuto e vi augura un buon viaggio” !!!!????
3) Il capotreno, per avere notizie parlava con i colleghi dei treni che precedevano, in quanto dai numeri di gestione della rete ferroviaria non aveva risposte. Insieme alla sua assistente si è prodigato oltre il limite per cercare di sopperire a gravissime carenze della struttura; Domanda: possono la buona volontà e il senso del dovere dei singoli supplire alle mancanze di TrenItalia?
4) Circa il guasto: i treni hanno, come i camion, la trasmissione dei comandi attraverso aria compressa. Nei camion l'aria compressa passa all'interno di tubi di metallo e l'intera area dove passano i tubi è incapsulata all'interno di una ulteriore protezione, mentre nei treni l'aria compressa passa attraverso tubi di gomma che sono a vista e non protetti. Quindi, non si tratta soltanto di inesistente manutenzione! Domanda: perché non si è previsto di far installare protezioni per i tubi in gomma, per evitare il blocco dei freni, dovuto al freddo o al ghiaccio? Lettera firmata da due viaggiatori della carrozza numero sette.
Lettera firmata
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