Si predica l’abolizione delle province per non cercare i veri risparmi
Riceviamo e pubblichiamo dall’Osservatorio Enti Locali
Si predica l’abolizione delle province per non cercare i veri risparmi
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Il risparmio pubblico derivante dall’abolizione delle province sarebbe irrisorio anche nelle migliori delle ipotesi
Sul Fatto quotidiano on line, l’economista Andrea Giuricin (Austerity, su le tasse ma anche la spesa pubblica. In barba alla spending review) si esibisce nell’ennesima stanca, ritrita litania contro la mancata abolizione delle province.
Ammette che si è tentato di far qualcosa per ridurre la spesa pubblica, come la riduzione dell 27% della spesa sulle auto blu. Ma, afferma che bisogna “essere chiari: i grandi sprechi sono altrove. Un esempio fra tutti. Il taglio delle Province, la cui eliminazione totale porterebbe a due miliardi di euro di risparmio all’anno“.
Da un lato, è confortante osservare che il Giuricin si sia accorto che il “risparmio” sulla spesa per le auto blu è semplice populismo d’accatto. Anche perché, ancora il Dipartimento della funzione pubblica per primo insiste nel convincere i cittadini che la spesa riguardi solo le vere auto blu, quelle con conducente che accompagna i politici, mentre la stragrande parte è fatta di auto di servizio per capi cantiere, geometri, infermieri, assistenti sociali, messi notificatori (per un approfondimento).
Dall’altro lato, invece, non si può che constatare l’assenza di idee vere per un risparmio serio sulla spesa pubblica. Le province, dunque, secondo Giuricin sarebbero un “grande spreco”.
Le province concorrono sul totale della spesa pubblica, pari a 805 miliardi, per 11 miliardi, cioè l’1,37%. Sarebbe questo il “grande” spreco?