Secoli augustei Messaggi da Amiternum e dall’Abruzzo antico

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28 settembre 2014

Visita guidata alla mostra

Secoli augustei

Messaggi da Amiternum e dall’Abruzzo antico

Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo a Villa Frigerj

Palazzo de’Mayo

Bimillenario  della morte di Ottaviano Augusto  (14 d. C.)

…Il progetto espositivo, che è immagine della collaborazione tra Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo( MiBACT), attraverso la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo e la Fondazione Carichieti, interessa due sedi prestigiose quali il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo a Villa Frigerj e lo spazio Esposizioni Temporanee di Museo Palazzo de’Mayo.

Un unico linguaggio comunicativo lega la presentazione nei due luoghi dei materiali archeologici, uniti dal filo conduttore dell’essere espressione di diverse forme locali del potere imperiale fondato da Augusto e rimasto in vigore per secoli...

I secoli augustei costituiscono un’opera straordinaria per la storia dell’Occidente. Caius Iulius Caesar Octavianus, il futuro Augusto fu l’artefice di una architettura istituzionale che comportò il passaggio dal governo repubblicano al potere assoluto del princeps, pur conservando la parvenza della tradizione. “Augustus “ è l’appellativo dato dai senatori ad Ottaviano nel 27 a. C.; pacificato il mondo, il saeculum Augustum rinnovava l’età dell’oro nella propaganda di carattere ideologico, diffusa mediante messaggi molto eloquenti, trasmessi attraverso simboli, miti,riti, parole, gesta, architetture, immagini…

Ricordare quanto di queste modalità di persuasione e di comunicazione del potere sopravviva nella nostra società è uno dei compiti del racconto della storia, che ci rende consapevoli della natura umana pur nelle diverse condizioni e in tempi lontani tra loro. Partecipare con l’allestimento di una mostra alle celebrazioni organizzzate per il bimillenario della morte di Augusto dichiara l’impegno del Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo con sede a Villa Frigerj nel raccontare il patrimonio culturale regionale nelle sue multiformi potenzialità…

All’interno di Villa Frigerj il nuovo allestimento appositamente realizzato al piano terra, integrato alle opere già in esposizione - come il ciclo statuario da Foruli - conduce il visitatore tra reperti che illustrano la ricchezza e il carattere colto di una committenza esigente, capace di trasformare in segni di distinzione oggetti ed elementi della vita quotidiana. Augusto è rappresentato in mostra da due teste ritratto: l’una in basalto, rinvenuta a Pescina, frammentaria e bellissima, e l’altra, in pietra, proveniente da Amiternum. (N. B. E’ presente al Museo della Civitella il ritratto di Augusto, trovato a Chieti, nell’edificio ipogeo sotto il Palazzo della Provincia).

La propaganda dell’immagine, l’autocelebrazione pubblica delle gentes locali ritornano, lungo il percorso espositivo, nelle immagini statuarie che formano una vera e propria Familiengalerie (metà I sec. a.C. – metà II sec. a.C) e, tra gli altri, nei sontuosi letti in bronzo appartenenti a monumenti funebri. Non mancano accenni alla vita quotidiana di un mondo globalizzato, in cui anche il ritmo del tempo seguiva quello imposto dalla capitale, come ci ricorda l’immagine del calendario romano affisso nel foro della città. Ulteriore veicolo della propaganda imperiale era costituito dal teatro, ricordato in mostra mediante due maschere in marmo. Inoltre, frammenti di colossali statue di divinità o principi, e in cui è forse possibile riconoscere l’immagine di Vespasiano, l’imperatore sabino, ci rimandano all’abbondanza di templi e di statue di culto, tipico del tessuto monumentale e urbano di quell’epoca. Il percorso a Villa Frigerj si conclude con l’insegna legionaria che raffigura l’aquila in bronzo, aprendo simbolicamente il cammino di un’altra storia, quella della città che ha ereditato le funzioni territoriali di Amiternum: L’Aquila.

La mostra a Palazzo de' Mayo vedrà esposte, per la prima volta dopo il recente restauro, due opere emblematiche dell’assetto culturale e sociale dell’epoca,  relative alla celebrazione di due personalità eminenti nella città di Amiternum. Un monumento funerario a esedra di un triumviro augustale, dall’architettura molto complessa, e la statua virile in nudità eroica di un ignoto proprietario di una imponente domus, tra le più grandi finora documentate nell’Italia romana, rispettivamente databili alla prima epoca imperiale e al II secolo. Entrambe le opere sono significative in quanto testimonianza del programma pubblico di autocelebrazione nella società augustea.     www.archeologia-beniculturali.it/mostre/secoli-augustei

a cura di Rosanna Tuteri