Home Page IV trim. 2014

Attenzione: apre in una nuova finestra. PDFStampaEmail


La comica finale


L’unico pregio dell’ultimo messaggio di Napolitano al Csm è che è l’ultimo. Per il resto, è la solita imbarazzante accozzaglia di luoghi comuni, assurdità e bugie. Che non hanno neppure il carattere dell’originalità, visto che sono copiate paro paro dai moniti precedenti (chi glieli scrive ricicla quelli vecchi, confidando nel fatto che lui non se ne accorga). Ma le menzogne si possono ripetere mille volte, senza diventare verità. Pagato il pedaggio all’ovvio – la denuncia “della corruzione e della criminalità organizzata emerse anche in questi giorni” – l’anziano monarca riattacca con la tiritera cerchiobottista dei “comportamenti impropriamente protagonistici e iniziative di dubbia sostenibilità assunte da magistrati della pubblica accusa”.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Marco Travaglio, Il Fatto Quotidiano, 24-XII-2014



L’affarismo del partito-nazione

Il presidente del consiglio chiede pene più severe, ma poco ha fatto contro il malaffare, preferendo accordarsi con un avversario già condannato dai tribunali della Repubblica

Il paesaggio di corruttela e intreccio criminale che domina la vita politica e amministrativa di Roma non dovrebbe stupirci. È sufficiente avere memoria delle cronache politico-affaristiche degli ultimi 20 anni per capire una verità elementare: la corruzione, in Italia, è la norma. Essa emerge ogni qualvolta la magistratura scoperchia la crosta della legalità formale e mostra il corso reale degli affari. È sufficiente affondare un po’ l’unghia e zampilla l’umore purulento.
Costituirebbe tuttavia un errore interpretare il problema ricorrendo a categorie morali di interpretazione.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Piero Bevilacqua, www.controlacrisi.org, pubblicato sul quotidiano Il Manifesto, 23-XII-2014



In lutto per la giustizia


Si avvicinano le feste di Natale, ma per la giustizia questi sono giorni di lutto. Ieri la Procura di Palermo è stata commissariata dal PUP (Partito Unico della Politica). Tutti i membri “laici” del Csm (tutti! Compreso quello votato, con evidente leggerezza, dal M5S, sugli altri di “sinistra” non stendiamo neppure un velo pietoso, ormai “sinistra” è sinonimo di inciucio e altri patti del Nazareno) al Csm hanno votato compatti per Lo Voi, privo dei requisiti solitamente indicati per un incarico dirigenziale del genere, allo scopo di impedire che due magistrati da anni diversamente impegnati contro la mafia, Lo Forte e Lari, potessero prevalere (quella di Lo Forte era la nomina praticamente ovvia, se il Csm applicasse i criteri sbandierati in ogni documento, cerimonia solenne, monito presidenziale).

(continua nella sezione Rassegna stampa) Paolo Flores d'Arcais, MICROMEGA, Dicembre 2014



La giustizia del Gattopardo

Ieri, con la nomina di Franco Lo Voi a successore di Francesco Messineo, il Palazzo si è ripreso la Procura di Palermo che aveva dovuto mollare 22 anni fa, dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio, con la rivolta dei pm ragazzini cresciuti al fianco di Falcone e Borsellino che misero in fuga il famigerato Pietro Giammanco e propiziarono l’arrivo di Gian Carlo Caselli.

Ora quella stagione che, fra alti e bassi, aveva garantito risultati eccezionali nella lotta a Cosa Nostra e ai suoi tentacoli politico-affaristico-istituzionali, si chiude violentemente con un colpo di mano che ha nel Csm l’esecutore materiale e negli alti vertici dello Stato e dei partiti i mandanti. Un replay, ma in peggio, dell’operazione che nel 1988 portò l’anziano Antonino Meli e non l’esperto Giovanni Falcone al vertice dell’Ufficio Istruzione. In peggio perché, allora, prevalse nel Csm l’osservanza delle regole formali dell’anzianità. Stavolta tutte le regole, fissate in precise circolari del Csm, sono state travolte per premiare il candidato più giovane, inesperto e totalmente sprovvisto dei titoli minimi richiesti per quell’incarico

(continua nella sezione Rassegna stampa) Marco Travaglio, il Fatto quotidiano, 18-XII-2014



Riceviamo e pubblichiamo

WWF

Discarica di Bussi sul Tirino (PE)

Domani sit-in a Piazza Salotto a Pescara

DOPO LA SENTENZA SULLA DISCARICA DI BUSSI SUL TIRINO,

NESSUN PASSO INDIETRO!

Domenica 21 dicembre ore 11

piazza Salotto a Pescara

SIT-IN

PER CHIEDERE GIUSTIZIA E LA BONIFICA DEL SITO

Siamo tutti invitati a partecipare.

Ora più che mai è necessaria una presa di posizione forte di cittadini, Associazioni, Enti ed Istituzioni.

Info:

Luciano Di Tizio 348.8130092

Dante Caserta: 335.8155085


Il comunicato di ieri

DISCARICA DI BUSSI

WWF: “SENTENZA, UNO SCHIAFFO AGLI ABRUZZESI

“La sentenza emanata oggi sulla discarica di Bussi , come è già avvenuto con l’esito del processo Eternit di poche settimane fa, è la dimostrazione che la via giudiziaria per la difesa dell’ambiente è fallimentare” ha dichiarato il WWF, che segue il processo come persona offesa prima e parte civile dall'anno 2009. È assolutamente necessaria una seria riforma della giustizia penale e l’approvazione dei delitti ambientali. Ancora una volta gli inquinatori sono stati assolti per prescrizione ed è stato violato il principio comunitario fondamentale “chi inquina paga”.

Questa sentenza è un vero e proprio schiaffo agli abruzzesi: quei territori sono stati pesantemente inquinati ed è stata messa in pericolo la salute delle popolazioni. L’inquinamento è stato accertato, a prescindere da qualsiasi condanna da parte dei giudici, e chi lo ha provocato deve essere costretto a bonificare quei territori.

Dichiarano Tommaso Navarra, legale del WWF Italia, e Luciano di Tizio, delegato regionale del WWF Abruzzo: “Seguiamo i fatti di Bussi dall'anno 2006 e siamo nel processo come persona offesa e parte civile dall’anno 2009. Avevano così già maturato, sino ad oggi, alcune radicali certezze e, per dirla con Pasolini:

  • Noi sappiamo che fare Giustizia è un fatto rivoluzionario;

  • Noi sappiamo che fare Giustizia nel nostro Paese vuol dire salire tutti gli infiniti gradini del Golgota del nostro diritto processuale penale (tre anni di indagini, sei anni di processo, 68 udienze, diciotto giudici tra Gup, Tribunale, Corte di Assise, Corte di Cassazione, 22 ordinanze, una sentenza);

  • Noi sappiamo che cercare di accertare processualmente fatti gravissimi è una impervia ascesa della volontà prima ancora che della ragione.

A queste certezze ne vogliamo aggiungere oggi solo altre due: il disastro vi era, vi è e non è imputabile al caso; la prescrizione, come in altri processi, cancella solo le colpe individuali.

Con serena fiducia ci aspettiamo che, chi ha cagionato colposamente il disastro, si faccia carico della bonifica. Noi ci saremo e continueremo a tutelare il nostro territorio”.



Martedì 23 Dicembre 2014 ore 16,00

presso Museo d'Arte "C. Barbella" - via C. de Lollis, 10 - Chieti

incontro con la Dott. ssa Chiara Castellani

Vita e testimonianza di un medico delle periferie del mondo



Martedì 23 Dicembre 2014 ore 21,00

Sala Consiliare - Piazza G. Garibaldi 1 – Pianella

incontro con la Dott. ssa Chiara Castellani

Partecipano l’Accademia Musicale Città di Pianella e la Corale “Poco Meno Degli Angeli: Chiamati Figli Del l’Amore”

Con il Patrocinio del Comune di Pianella


Chiara Castellani, nata a Parma nel 1956, si laurea in Medicina e Chirurgia nel 1981; nel 1982 va come medico volontario e chirurgo di guerra in Nicaragua dove rimane per sette anni. Si specializza in ginecologia e ostetricia e in medicina tropicale e nel 1991 l’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau (Aifo) l’invia in Congo, a Kimbau, a 500 km da Kinshasa, a dirigere l’ospedale e i Centri di Salute, uniche strutture per 150.000 abitanti.

Il 7 dicembre 1992 a seguito di un incidente perde il braccio destro.

Nel 2000 viene insignita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi dell’onoreficenza dell’Ordine al Merito della Repubblica.

Nel 2001 è Donna dell’anno.

La collaborazione con la Diocesi di Kenge, nel cui comprensorio è Kimbau, porta Chiara ad assumere lo status di "missionaria laica" e nel luglio 2002 pronuncia i voti di povertà e di obbedienza al Vescovo di Kenge.

Nel 2004 riceve il premio “Enzo Melegari” e nel 2008 il premio “Luigi Coppola” insieme all’amica Prof.ssa Rita Levi Montalcini.

Nel corso di questi anni Chiara intraprende numerose iniziative destinate allo sviluppo dell'assistenza e dell'educazione sanitaria, nonché al miglioramento delle strutture ospedaliere, dirige progetti per la creazione di scuole, istituti di formazione per infermiere, centri nutrizionali. Scrive e pubblica due raccolte di sue lettere, “Carissimi tutti - Lettere di un medico dal fronte” e “Una lampadina per Kimbau - Le mie storie di chirurgo di guerra dal Nicaragua al Congo” e nel 2012 è co-autrice del libro “Aggiungere vita ai giorni”.

Chiara Castellani lavora ancora oggi nella Repubblica Democratica del Congo presso l’ospedale di Kimbau e l’Università Infermieristica di Kenge.



La discarica di Bussi, assolti i 19 imputati: “Non ci fu avvelenamento delle acque”

Ambiente & Veleni

Dopo 5 ore di camera di consiglio, la Corte d'Assise di Chieti ha stabilito che "il fatto non sussiste", si legge nel dispositivo. Riguardo il disastro ambientale, i giudici hanno derubricato il reato in disastro colposo e gli imputati sono stati giudicati non colpevoli per sopraggiunta prescrizione

Avvelenamento delle acque, “il fatto non sussiste”. Sono stati tutti assolti i 19 imputati a processo in Corte d’assise di Chieti, per le cosiddette discariche dei veleni della Montedison scoperte a Bussi sul Tirino (Pescara) nel 2007. I 19 imputati sono stati assolti dal reato di avvelenamento delle acque e, per quanto riguarda l’altro capo di imputazione, il disastro ambientale, la Corte ha derubricato il reato in disastro colposo e gli imputati sono stati giudicati non colpevoli per sopraggiunta prescrizione.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Il Fatto Quotidiano, 19-XII-2014

 


Salvini nemico di comodo

Se si vuole capire come i media costrui­scano in labo­ra­to­rio una lea­der­ship, biso­gna seguire la sca­lata di Mat­teo Sal­vini. In un sistema sem­pre più disar­ti­co­lato, il gra­di­mento dei media basta da solo per inven­tare un lea­der dal nulla. Chi pensa alla Lega come a un sog­getto quasi nove­cen­te­sco, dal denso radi­ca­mento ter­ri­to­riale e dai riti para-ideologici di massa, si inganna.

La corsa di Sal­vini non si svolge affatto nel ter­ri­to­rio. Non ha nulla di solido su cui cam­mi­nare il lea­der dal maglione inter­cam­bia­bile, a seconda del suolo che calpesta.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Michele Prospero, www.nuovatlantide.org, 13-XII-2014, pubblicato sul quotidiano Il Manifesto il 14-XII-2014



Mondo precario

Come conquistare visibilità e forza

La politica tace, l’informazione se ne infischia, eppure precariato e precarietà sono la priorità. Per diventare visibili una via può essere l’alleanza nel più vasto esercito delle classi subalterne.

Un grido di dolore e di allarme sulle “gene­ra­zioni per­dute” quello con­se­gnato a un edi­to­riale della rivi­sta “Histo­ria Magi­stra” da Piero Bevi­lac­qua, uno stu­dioso che ha sem­pre riflet­tuto, cri­ti­ca­mente, come si dovrebbe fare, sul pro­prio mestiere di docente, e sull’ambiente dove tale mestiere si esplica. Un grido di dolore e di allarme, por­tato da Bevi­lac­qua anche sulle pagine del mani­fe­sto con l’apertura di un dibat­tito sulla “que­stione gio­va­nile”, con ana­lisi e rac­conti di sto­rie per­so­nali. Non il solo, cer­ta­mente, in que­sti anni di crisi.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Angelo D’Orsi, Il Manifesto, 13-XII-2014



Basta silenzi sulle torture

Pietro Verri, ricordando in Osservazioni sulla tortura il processo agli untori di Milano del 1630 e la condanna a mor­te di Guglielmo Piazza e Giangiacomo Mo­ra, che avevano confessato sotto tortura, aveva scritto: «col nome di tortura non intendo una pena data a un reo per sentenza, ma bensì la pretesa ricerca della verità co’ tormenti». Ed aveva aggiunto che «quand’anche la tortura fosse un mezzo per iscoprire la verità dei delitti, sarebbe un mezzo intrinsecamente ingiusto».

(continua nella sezione Rassegna stampa) Armando Spataro, La Repubblica, 11-XII-2014



Comune di Milano

45° anniversario della strage di piazza Fontana

Venerdì 12 dicembre, 45esimo anniversario della Strage di Piazza Fontana.
Quel giorno del 1969, alle ore 16:37, una bomba esplose all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura e causò la morte di 17 persone e altre 88 rimasero ferite.

Milano ricorda questa terribile strage con diverse iniziative organizzate, come ogni anno, dal Comitato Permanente Antifascista contro il Terrorismo e per la Difesa dell’Ordine Repubblicano, dall’Associazione Piazza Fontana 12 dicembre ‘69 e dal Comune di Milano.

Il Consiglio comunale di Milano si riunisce venerdì 12 dicembre, con inizio alle 14:00, in seduta straordinaria per la ricorrenza del 45° anniversario della strage di piazza Fontana.



Ciò che sappiamo di piazza Fontana

Manca poco a Natale. A Milano, nella filiale della Banca Nazionale dell’Agricoltura di piazza Fontana — in pieno centro, proprio dietro al Duomo — come ogni venerdì pomeriggio si stanno svolgendo le contrattazioni tra agricoltori e allevatori giunti dalle campagne lombarde.

Alle 16.37, una bomba esplode e trasforma il salone circolare della banca nell’inferno. Uccide 17 persone, ne ferisce un centinaio. Era il 12 dicembre 1969, quarantacinque anni fa.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Benedetta Tobagi, La Repubblica, 12-XII-2014



C
OMUNICATO

Chieti nuova 3 febbraio, in collaborazione con il Liceo Classico “G. B. Vico”, l’Istituto Tecnico F. Galiani-R. de Sterlich, l’UNITRE, Venerdì 12 dicembre 2014, ore 17,30, presso l’Auditorium della Fondazione Carichieti-Palazzo de’ Mayo, corso Marrucino, n. 121- Chieti, nell’ambito della quindicesima edizione del progetto Il Calendario della Repubblica-Il Dovere della Memoria, presenta il libro di Enrico Graziani Prima che scenda la notte.

Intervengono Eide Spedicato, docente Università G.D’Annunzio, M.Rosaria La Morgia, giornalista TG3Abruzzo, Carlo Orsini, attore. E’presente l’Autore.

Enrico Graziani è nato a Paglieta (Chieti), in Val di Sangro, dove vive esercitando la professione di avvocato. In passato è stato professore di storia e filosofia nei licei, ha ricoperto diversi incarichi istituzionali (consigliere provinciale, sindaco di Paglieta, senatore), si è sempre impegnato in grandi battaglie in difesa dell’ambiente. E’ stato uno dei portavoce della cittadinanza abruzzese contro l’insediamento della Sangrochimica, l’apertura del centro oli a San Vito Chietino e della raffineria di metano nei pressi della diga del lago di Bomba... (Dal Profilo personale, www.primachescendalanotte.it)

Prima che scenda la notte (note dalla quarta di copertina)

Prima che scenda la notte è il denso racconto di vita di un ragazzo che si forma rifiutando ogni compromesso e che parte alla conquista del mondo convinto di poter tradurre nella realtà i suoi sogni e le sue speranze.

Nato nel centro-meridione poco prima della seconda guerra mondiale da una famiglia di piccola borghesia, egli, sentendosi fin da bambino estraneo alle scuole frequentate, ha preso a costruire da sé la propria formazione attraverso ampie letture…

A vent’anni emigra, come tanti, al Nord e capita in un’elegante città, dove lavora per mantenersi agli studi e dove incontra il grande amore della sua vita. Laureatosi, fa inaspettatamente il percorso inverso, ritornando alla sua terra. Qui incontra grandi difficoltà ma, pur nella durezza della sua esistenza, affronta ardue sfide politiche ed umane: il disagio di vivere e le condizioni del Paese lo avevano spinto verso le politica, così come accadrà a molti altri giovani alcuni anni dopo.

Con questa passione si regala un’esistenza difficile, a volte tormentosa, ma sempre intensa e, in definitiva, fortunata.

Quando è alle soglie della vecchiaia, ripercorre con la memoria le tappe della sua formazione e le sue scelte umane, politiche e sentimentali… Ne vengono fuori l’affresco di un’epoca e una narrazione che può definirsi il romanzo di una generazione.



Solo la cultura ci potrà salvare

Alla fine gliel'abbiamo fatto, a essere primi in Europa per qualcosa: facciamo registrare il più elevato tasso di corruzione secondo gli ultimi rilievi di Transparency International. Un tragico primato d'immoralità civile che, insieme alla criminalità organizzata e all'evasione fiscale, è destinato a vanificare qualunque tentativo di far ripartire economicamente e socialmente il Paese. Parlando a Milano, il 7 novembre scorso, sui danni causati dall'economia criminale, il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco invocava più efficaci strumenti normativi per contrastare e prevenire la corruzione, che disincentiva gli investimenti di capitali stranieri, senza i quali mai e poi mai ci si risolleverà dal declino economico e sociale.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Gilberto Corbellini, Il Sole24ore, 7-XII-2014



E
ducare alla cittadinanza attraverso la Costituzione - Diritto - Diritti – Doveri


L’incontro di Venerdì 5 dicembre 2014 sul tema “L’istruzione pubblica e la Scuola Democratica”, con l’intervento del professor Fabrizio Politi, è rinviato a


Venerdì 9 Gennaio 2015, ore 15.00, aula magna Liceo Classico “G. B. Vico”

Chieti

 


Riceviamo e pubblichiamo

Cara Amica, Caro Amico,
Sabato 6 dicembre dalle 10 ci incontreremo nella sala convegni dell’ Aeroporto d’Abruzzo. Per fare cosa? Per parlare di idee, risorse e prospettive per la nostra regione. Sarà un incontro aperto a tutti, con interventi di 5 minuti da parte di esponenti del mondo associativo, istituzionale, politico, imprenditoriale.. Un momento di confronto per far volare le idee e mettere in rete esperienze bellissime e a molti sconosciute di un Abruzzo ancora da scoprire.
La vostra presenza per noi è molto importante e significativa. Estendi l' invito a tutta la tua famiglia e a chi vuoi! Alessandro Marzoli

NB. Per i partecipanti sarà possibile parcheggiare gratuitamente all'interno dell'aeroporto.



Governare a qualsiasi costo

Una cri­tica al governo Renzi che non si limiti all’occasionale può svol­gersi appun­tando l’attenzione sui mate­riali che emer­gono in que­sti pas­saggi con­vulsi della crisi ita­liana. Quali? Eccone un elenco disor­di­nato: l’esplosione dell’assenteismo nel voto regio­nale; il per­si­stere delle mobi­li­ta­zioni con­tro il Jobs Act; le con­ti­nue acce­le­ra­zioni impresse dal governo alle «riforme» e l’approfondirsi dello scon­tro coi sin­da­cati; la sem­pre più scom­po­sta insof­fe­renza del pre­mier alle cri­ti­che, pun­tual­mente respinte al mit­tente con una sovra­tassa di insulti. La domanda da porsi è se sia pos­si­bile col­lo­care que­sti feno­meni in un qua­dro unitario.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Alberto Burgio,www.controlacrisi.org, pubblicato sul quotidiano Il Manifesto, 2-XII-2014



Costituzione della Repubblica Italiana

Articolo 32:

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per di­sposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.


Salute: il grande affare

La cura è il movente grazie al quale una formidabile rete di interessi si conciliano ed evolvono spesso in cartelli industriali che succhiano soldi oltre il lecito. La salute è un affare e le corsie degli ospedali purtroppo restano i presidi dove si scambiano carriere, si nutrono clientele, si impegnano quattrini in nome della vita. L’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, fu creata proprio per restituire la fiducia degli italiani nella sanità pubblica, ripulire le stanze dall’odore delle mazzette delle industrie farmaceutiche, e voltare pagina dopo l’era di Duilio Poggiolini.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Antonello Caporale,Il Fatto Quotidiano, 28-XI-2014



La memoria e l'arte

CASA MEMORIA FELICIA e PEPPINO IMPASTATO


In uscita il nuovo libro "la memoria e l'arte"

(continua nella sezione Rassegna stampa)



L’insindacabile provocatore

Al pre­si­dente del con­si­glio piace pro­vo­care. E i sin­da­cati sono tra i suoi obiet­tivi pre­fe­riti. Forte del «40 per cento e 80 euro», come sati­reg­gia Crozza nel «Paese delle mera­vi­glie», il capo del governo crede di poter dire e fare tutto quello che gli passa per la testa. Ma Renzi usa i toni arro­ganti, irri­denti, a volte sprez­zanti (e rubati ai luo­ghi comuni del più becero qua­lun­qui­smo), per­ché sa che il carro del vin­ci­tore ha ormai solo posti in piedi e non trova osta­coli nella corsa verso il par­tito unico del centro-sinistra-destra.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Norma Rangeri, Il Manifesto, 21-XI-2014

 


MICROMEGA

Gli effetti nefasti del Jobs Act

Uno dei principali esiti del Jobs Act, a danno dei lavoratori, sarà la liquidazione di fatto del contratto nazionale di lavoro (cnl), in attesa di una legge — di cui il governo parlerà, sembra, a gennaio — che ne sancisca anche sul piano formale la definitiva insignificanza rispetto alla contrattazione aziendale e territoriale.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Luciano Gallino, pubblicato sul quotidiano La Repubblica il 18-XI-2014



Eternit

 

I dubbi sulla scelta dei giudici

Come tuttora prescrive l’articolo 65 dell’Ordinamento giudiziario e come sottolineò il ministro Grandi nel presentarlo al Re nel 1941, la Cassazione è istituita per assicurare «l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge». Spesso i legislatori, a partire da Giustiniano per finire con l’utopia illuminista, hanno cercato di imporre ai giudici il divieto di interpretare le leggi. E lo stesso divieto di interpretazione è divenuto oggetto di interpretazione. Ovviamente. Allora si è ripiegato sull’idea che i giudici interpretano bensì la legge, ma per affermare l’interpretazione esatta. E se tribunali e corti d’appello sbagliano, la Cassazione rimette le cose a posto, enunciando l’interpretazione esatta. Se l’interpretazione esatta va contro le attese di giustizia, peggio per la giustizia.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Vladimiro Zagrebelsky, La Stampa, 20-XI 2014



Firma anche tu


Impediamo il raduno nazista

18 novembre 2014

La Presidenza di Libertà e Giustizia

Firma l’appello
Impediamo il raduno nazista!

www.libertaegiustizia.it

È previsto e annunciato per il prossimo 29 novembre il raduno a Milano di Hammerfest 2014, una oscena parata di bande musicali neonaziste europee, all’insegna di svastiche, slogan inaccettabili, inni ai più crudeli torturatori della storia razzista.
L’Italia e l’Europa già solcate da pericolosissime tentazioni di una destra estrema non hanno bisogno che Milano, città medaglia d’oro della Resistenza contro il fascismo, accolga raduni apertamente sollecitatori di odio contro ebrei, neri, omosessuali.
Libertà e Giustizia si rivolge alle istituzioni milanesi, prefetto e sindaco, nonché al ministro Alfano e al governo tutto affinché blocchino l’occupazione della città impedendo l’arrivo delle folle naziste e vietino qualunque forma di manifestazione organizzata, di esposizione di simboli fascisti vietati dalla nostra Costituzione.
Invitiamo soci e amici di LeG a sottoscrivere questo appello.



UNITRE - UNIVERSITA’ TRE ETA’

Sede di Chieti – via Solario, 24 – tel./fax 0871330070

Inaugurazione dell’Anno Accademico 2014/2015

Giovedì 20 novembre 2014, ore 17,30, Museo Universitario Palazzo ex ENAL

– viale IV Novembre – Chieti


Prolusione della Prof.ssa Eide Spedicato

docente di Sociologia Generale

Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara

Produzione e diffusione della Cultura

e Ruolo dei Circoli Culturali



ll fragile alibi dell’emendamento

Un Senato direttamente dipendente dal governo per l’erogazione dei fondi a regioni e comuni, una legge elettorale che annulla la rappresentanza in nome della governabilità. Una deriva non emendabile

I risul­tati dell’elezione di Midterm dimo­strano ampia­mente che anche la forma pre­si­den­ziale di governo, pur non essendo quella che trae il mas­simo di demo­cra­zia dalla rap­pre­sen­tanza poli­tica, con­tiene con­trap­pesi rile­vanti che ne impe­di­scono derive auto­ri­ta­rie. Coloro che hanno deno­mi­nato pre­si­den­zia­li­sta la ten­denza che da un ven­ten­nio a tale deriva sta tra­sci­nando la forma di governo in Ita­lia pos­sono ora con­sta­tare che impro­pria­mente e non tanto nega­ti­va­mente deno­mi­na­vano una regres­sione ben più grave e pro­fonda. Quella diretta a sof­fo­care la demo­cra­zia ita­liana mediante la muta­zione gene­tica delle ele­zioni che da stru­menti del potere popo­lare di rap­pre­sen­tarsi per l’esercizio del potere sta­tale veni­vano tra­sfor­mate in atti di inve­sti­tura, da parte dello stesso potere popo­lare, del tito­lare unico del potere statale.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Gianni Ferrara, Il Manifesto 14-XI-2014



Comunicato stampa



Solidarietà a Nino Di Matteo

La Presidenza di Libertà e Giustizia esprime la solidarietà di tutta l’associazione al pm Di Matteo e agli altri magistrati minacciati dalla “mafia” e denuncia la gravità dei silenzi e degli “imbarazzi” istituzionali. LeG invita soci e amici a partecipare alle manifestazioni che ci saranno sabato 15 novembre in tutta Italia. La Presidenza di Libertà e Giustizia, 13-XI- 2014



Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua parteciperà allo sciopero sociale

Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua parteciperà allo sciopero sociale convocato per la giornata del 14 novembre, che si articolerà con iniziative in tutta Italia.
Lo farà portando i propri contenuti e modalità, con la consapevolezza che il Governo Renzi sta conducendo un duro attacco all'architettura sociale del nostro paese.
Un attacco che passa attraverso un processo di privatizzazione dei servizi pubblici e dei beni comuni, trasformando i diritti da garantire a tutti in un bisogno da vendere a milioni di clienti.
Parallelamente a questo processo si trasforma in maniera radicale il mercato del lavoro; ristrutturazione e razionalizzazione vorrà dire meno garanzie e più precarietà, a fronte di un servizio con qualità più bassa.

La nuova Italia che ha in mente Renzi, sono le vecchie privatizzazioni imposte con una buona dose di autoritarismo.
Ancora una volta, si scrive acqua, si legge democrazia.

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua



Il comando populista a volte non basta

Chi comanda in Italia? Tagliati i corpi intermedi, manomessa la Costituzione, respinto il dissenso e il pluralismo, governare diventa difficile. Specialmente se cresce il malessere sociale


Alla fine, chi comanda in Italia? Uno, tutti, o nessuno?

La domanda ci tormenta da quando Renzi ha con veemenza negato che ci sia un uomo solo al comando. Ma può accadere che l’uomo solo al comando ci sia, e tuttavia non comandi alcunché.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Massimo Villone, Il Manifesto, 11-XI-2014



Libera e Gruppo Abele via Change.org


Il generale Giovanni Nistri, direttore del Progetto Grande Pompei, verrà ascoltato in Parlamento mercoledì.

L’appuntamento è in Senato: noi ci saremo e porteremo la voce di tutti coloro che vogliono salvare questo patrimonio dell'umanità.

Nistri esporrà i contenuti della sua relazione semestrale sulla quale fino ad oggi è regnato il silenzio: una relazione che racconta di rischi di infiltrazione criminale, sprechi, corruzione ma che contiene anche proposte concrete per salvare il sito archeologico.

Grazie a te tutti coloro che hanno portato avanti questa battaglia di civiltà: insieme abbiamo rotto il silenzio che avvolge Pompei.



Quegli “inganni” della politica e dei media

C'è una parola che risuona ripetutamente nell'affollata assemblea generale dell'Associazione nazionale magistrati: inganno. Ingannevoli le riforme del governo Renzi, ma ingannevole anche l'informazione che se ne dà, direttamente o indirettamente. Sul banco degli imputati, nell'aula magna della Cassazione (dove si contano 2.071 partecipanti, tra presenti e deleghe), ci sono insomma politica e media. A “processarli” una magistratura che rivendica dignità, decoro, serietà e verità. E che almeno per un giorno prova a uscire dal recinto dell'afasia e dalla frustrazione in cui sono finiti con il governo Renzi, più che con Berlusconi.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Donatella Stasio, il Sole 24 ore, 9-XI- 2014



Un giornale per combattere lo smarrimento della sinistra

Die­tro l’apparente insen­sa­tezza della poli­tica dei nostri rap­pre­sen­tanti, c’è un dise­gno auto­ri­ta­rio di por­tata sto­rica che prende via via più con­si­stenza. Esso si tra­ve­ste sotto il nome di “moder­ni­smo” e di “nuo­vi­smo” e si estende non solo alla sfera eco­no­mica (fare quello che dice l’Europa dei ban­chieri) ma a quella cul­tu­rale (la cul­tura “non se magna”) e per­fino scien­ti­fica (“a morte i cata­stro­fi­sti, viva gli Ogm”).

(continua nella sezione Rassegna stampa) Enzo Scandurra, www.sinistraeuromediterranea.it, pubblicato sul quotidiano Il Manifesto 6-XI-2014



Pd, chi aspetta obbedendo

Sinistra Pd. Se Renzi vince la sinistra interna farà testimonianza, se Renzi perde verrà travolta dalle macerie. E’ preferibile un disegno esplicito di rottura, con una guerriglia aperta sulle riforme.

Ormai di tempo per pren­dere le misure del feno­meno Renzi, la sini­stra Pd ne ha avuto abba­stanza. E, a meno di una con­sa­pe­vole volontà di ras­si­cu­ra­zione che pog­gia però sul niente, dovrebbe aver per­ce­pito che uno spa­zio per la media­zione è impos­si­bile. Renzi peral­tro non lo cerca, si vanta di aver “spia­nato” i reduci, schiaf­feg­giato le loro ban­diere, umi­liato la loro piazza. L’offerta di una tre­gua è una ste­rile invo­ca­zione, quella di non infie­rire troppo, rivolta dagli scon­fitti allo spie­tato castigatore.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Michele Prospero, 30-X-2014, www.eddyburg.it, pubblicato sul quotidiano Il Manifesto



Università, Libera e Cantone: “Segnalate ad anticorruzione baronati e concorsi truffa”

Accordo tra l'Autorità nazionale anticorruzione e l'associazione antimafia: lo strumento scelto è il "whistleblowing", la possibilità di segnalare gli illeciti tramite un indirizzo di posta elettronica ( Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ) senza essere esposti a ritorsioni. Il coordinatore Fontana: "Chiediamo ai rettori di aiutarci".

(continua nella sezione Rassegna stampa) Elena Ciccarello, www.ilfattoquotidiano.it, 31-X-2014


 


Salviamo Pompei dal silenzio

 

Libera e gruppo Abele

Petizione

Firma anche Tu

Change.org

http://www.change.org/p/salviamo-pompei-dal-silenzio?recruiter=38830032&utm_campaign=signature_receipt&utm_medium=email&utm_source=share_petition

A
Commissione Cultura, Camera dei Deputati
Commissione Istruzione e Beni Culturali, Senato della Repubblica
Ilaria Capua, Vicepresidente Commissione Cultura alla Camera
Flavia Piccoli Nardelli, Vicepresidente Commissione Cultura alla Camera
Andrea Marcucci, Presidente Commissione Istruzione pubblica e beni culturali al Senato
Cosimo Sibilia, Vicepresidente Commissione Istruzione pubblica e beni culturali al Senato
Fabrizio Bocchino, Vicepresidente Commissione Istruzione pubblica e beni culturali al Senato


Salviamo Pompei dal silenzio

Pompei si sta sbriciolando giorno dopo giorno, eppure il suo peggior nemico non è il tempo: è il silenzio. Quello che ha accolto finora la relazione trasmessa al Parlamento dal direttore generale del Progetto Grande Pompei, il generale dei Carabinieri Giovanni Nistri.

Inefficienze, rischi di malaffare e corruzione, incapacità di spendere le risorse disponibili, ma anche tutte le risposte giuste per reagire e salvare davvero Pompei. Puntando sulla trasparenza, la qualità e la legalità.

Nella relazione del generale Nistri ci sono sia l'analisi puntuale dei problemi da risolvere sia le risposte possibili. Vengono denunciati gli intrecci societari che finiscono per avvantaggiare i "soliti noti" e i rischi d'infiltrazione della criminalità organizzata, ma si propone anche la piena trasparenza e la piena accessibilità dei cittadini a tutti i dati e le informazioni disponibili, attivando così un vero e proprio monitoraggio civico come già previsto dal progetto Open Pompei.

Questa relazione non può cadere nel silenzio.

Per questo chiediamo che le commissioni Cultura della Camera e del Senato convochino immediatamente in audizione, con la massima pubblicità possibile, il generale Nistri affinché si apra un'ampia discussione pubblica sui risultati del suo lavoro.

Noi vogliamo che le gare di appalto che possono restituire Pompei alla sua straordinaria bellezza diventino un modello di trasparenza e di rispetto delle regole. E non possiamo permettere che un patrimonio inestimabile dell'umanità cada in rovina per inefficienze, malaffare e silenzi.

Chiediamo dunque che Nistri venga audito in Parlamento e che possa esporre una relazione fondamentale per delineare la road map verso il salvataggio di Pompei.

Road map sulla quale vigileremo.



L'INETTITUDINE DELLA CLASSE DIRIGENTE

Tre dati, apparentemente disomogenei, per una tesi.

Il primo, rivelato qualche giorno fa e subito accantonato nell’oblio nazionale: i dipendenti pubblici si assentano per malattia meno dei dipendenti privati. Eppure è una notizia epocale: smentisce anni ed anni di propaganda mistificante di uomini di governo che in un paese normale avrebbero dovuto, ora, ritirarsi per sempre a vita privata per la vergogna di aver impostato politiche di governo su una presunta fannulloneria dei dipendenti pubblici. Ma non sta in ciò l’importanza del dato. Vedremo tra qualche istante quali conseguenze trarne. Voglio però subito dire che è un dato che non sorprende chi, come me, da 23 anni lavora a contatto con dipendenti pubblici e che di fannulloni ne ha visto pochissimi, una rarità.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Pasquale Profiti, gelocal.it/trentinocorrierealpi



Cgil, un milione a manifestazione Roma. Camusso, "pronti a sciopero generale"

Landini: 'Governo non ha consenso'. Fassina: 'La piazza non è contro nessuno'. Cuperlo: 'Ascoltare la piazza'

Alla manifestazione a Roma dalla Cgil contro il Jobs Act partecipa un milione di persone. La stima arriva da fonti dell'organizzazione. Il segretario della Cgil Susanna Camusso è arrivata alla manifestazione davanti allo striscione "Lavoro dignità e uguaglianza. Per cambiare l'Italia". Camusso ha quindi annunciato: "siamo pronti allo sciopero generale".

"La giornata di oggi non è solo una fermata. La Cgil è pronta a continuare la sua protesta per cambiare il Jobs act e la politica di questo governo anche con lo sciopero generale", ha detto Susanna Camusso nel corso del comizio finale a piazza san Giovanni. Per Camusso, con la delega sul lavoro del governo non si uscirà dalla crisi. "Altri ci hanno provato ma hanno fallito". "Non si esce dalla crisi - ha detto - punendo il lavoro. La Costituzione dice - ha aggiunto - che bisogna stare dalla parte di chi è più debole e non dare vantaggi a chi è più forte".

La Cgil è tornata a chiedere al governo una tassa sulle grandi ricchezze, progressività e giustizia fiscale ed avverte che "non si può fare la guerra tra poveri". Secondo il segretario della Cgil, il governo sta facendo una politica priva di coraggio. ANSA, 25-X-2014



“Che cosa ne sarà del lavoro?”

Almeno tremila Abruzzesi hanno partecipato alla manifestazione nazionale contro il jobs-act…Marianna Gianforte, Il Centro, 26-X-2014



Caso Ruby, ci si può dimettere contro un’ingiustizia

Corruzione. Le dimissioni del giudice Tranfa dopo la sentenza d’appello sul «caso Ruby» sono lecite. Sbaglia la magistratura a stracciarsi le vesti in modo corporativo. Piuttosto, si consenta ai magistrati di presentare la propria sentenza «di minoranza» come accade nei giudizi di altri paesi

L’assoluzione in appello di Sil­vio Ber­lu­sconi dai reati di con­cus­sione e pro­sti­tu­zione mino­rile nel cosid­detto caso Ruby con­ti­nua a far discutere.

Dap­prima la moti­va­zione della sen­tenza: «È stato accer­tato aldilà di ogni ragio­ne­vole dub­bio che durante alcune serate orga­niz­zate in com­pa­gnia delle più disi­ni­bite ragazze che erano solite fre­quen­tare Arcore e trarne uti­lità eco­no­mi­che, atti­vità di pro­sti­tu­zione fu effet­ti­va­mente svolta e con moda­lità signi­fi­ca­ti­va­mente ricor­renti. […]Si trat­tava di un sistema in cui l’aspetto fisico, la dispo­ni­bi­lità delle donne a esi­bire i pro­pri attri­buti fem­mi­nili, insce­nare esi­bi­zioni sedut­tive e ero­tiz­zanti pro­vo­care e con­sen­tire even­tuali toc­ca­menti erano cre­den­ziali apprezzate».

(continua nella sezione Rassegna stampa) Livio Pepino,Il Manifesto, 20-X-2014



RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO

Manifestazione 25 Ottobre 2014- Roma

Dipartimento D'Organizzazione

Tel mobile 335 1020131

Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

_________________________________________________________________________________

CGIL Camera del Lavoro provinciale

Via P.B. Valera n. 4 C.A.P. 66100 Chieti

Tel 0871 33901 fax 0871 3390240

e.mail:

Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

sitoWeb:

www.cgilchieti.it

Chieti


Orari Pullman Manifestazione 25 Ottobre 2014- Roma

messi a disposizione dalla Camera del Lavoro di Chieti

Pullman da Vasto

partenza da San Salvo in piazza Aldo Moro, ore 5:00; fermata a Vasto presso Terminal Bus, ore 5:15; fermata a Vasto Ex Total ore 05:30. Arrivo a Roma, ore 9:00

Pullman da Lanciano

partenza in piazza Pietrosa, ore 5:30; fermata a Lanciano presso il Thema Polycenter, ore 5:45; fermata a Ortona uscita A14, ore 6:00.

Arrivo a Roma, ore 9:00

Pullman da Chieti

partenza da Chieti Scalo presso Stadio Angelini

ore 6:15. Arrivo a Roma ore 09:00

Lettera di Susanna Camusso

Care e cari,

è il momento delle scelte, chiare, dedicate a creare lavoro. Sono passati sette anni dall’inizio della crisi e a pagarne il prezzo continuano a essere i lavoratori e le famiglie, i giovani e i pensionati, i precari, gli esodati, i disoccupati di ogni età. Nel mondo, i Paesi che hanno dato priorità a occupazione e investimenti sono usciti dalla crisi e hanno ricominciato a crescere; in Italia ed in Europa si continua con la politica del rigore che tra tagli lineari, interventi sul mercato del lavoro, blocco dei contratti, non dà lavoro e impoverisce le famiglie, come confermato dalla recessione che permane nel nostro Paese.

(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo)



Solo il 3%. Il resto è una grande opera

Sblocca Italia. Negli ultimi venti anni si sono alterate le regole del gioco economico e della trasparenza in favore della discrezionalità. Il governo Renzi si muove sulle stesse orme

Colto in fla­grante sull’impostazione dello Sblocca Ita­lia che stan­zia 110 milioni per la difesa idro­geo­lo­gica (comma 8 dell’art. 7) e 3.890 milioni per i cemen­ti­fi­ca­tori e asfal­ta­tori d’Italia (comma 1 dell’art. 3), il primo mini­stro Renzi ha richia­mato su Face­book i pila­stri del suo dise­gno di riforma del paese: «Si chia­mano Sbloc­cai­ta­lia, riforma della P.A., riforma costi­tu­zio­nale, riforma della giu­sti­zia, can­tieri dell’unità di mis­sione le prio­rità per l’Italia che vogliamo». In que­sto modo si è dato la zappa sui piedi per­ché le cifre sono quelle che abbiamo ripor­tato: alla sal­va­guar­dia dalle allu­vioni ven­gono desti­nate risorse pari al 3% di quanto si regala alle con­sor­te­rie delle grandi opere.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Paolo Berdini, il Manifesto, 13-X-2014.



Riceviamo e pubblichiamo

forumacqua

CEAM: “PER UNA BIOCIVILTÀ CHE PREFERISCA LA VITA AL LUCRO”

I vescovi di Abruzzo e Molise su “Sblocca Italia” e il caso “Ombrina”

«Come Conferenza dei Vescovi dell'Abruzzo e Molise, esprimiamo la nostra viva preoccupazione riguardo al riproporsi di progetti di sfruttamento petrolifero di vaste aree dei nostri territori e delle nostre coste denominati “Ombrina 2”, “Elsa”, “Rospo mare”, da parte della multinazionale britannica Rockhopper Exploration. Tali progetti, a suo tempo abbandonati per la contrarietà delle popolazioni, saranno resi possibili dal contenuto del Decreto denominato “Sblocca Italia”.

(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo)

Pescara, 16 ottobre 2014
+ Tommaso Valentinetti
Presidente della Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana
Arcivescovi e Vescovi della Ceam



Riceviamo e pubblichiamo

mercoledì 15 ottobre 2014

TORNIAMO DA ROMA PIU' DETERMINATI DI PRIMA NONOSTANTE IL DEPRIMENTE INCONTRO CON GLI INQUILINI DEL "PALAZZO". DURA POSIZIONE DEI VESCOVI CONTRO LA DERIVA PETROLIFERA.

Come raccontare la giornata di oggi davanti al Parlamento della Repubblica Italiana?

Da una parte il "Palazzo" con i suoi inquilini paludati ben protetti da transenne e poliziotti più o meno armati, dall'altra un variegato miscuglio di persone provenienti da varie regioni d'Italia (con gli Abruzzesi in gran bella evidenza) armati soltanto della propria passione e dello smisurato amore per la propria terra, il proprio mare e la qualità della vita di ogni essere vivente.

(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo) Associazione Nuovo senso civico



SBLOCCA ITALIA E RILANCIO DELLE TRIVELLAZIONI A TERRA E A MARE

Greenpeace, Legambiente, WWF Italia

…Le associazioni ritengono, tra l'altro, che le disposizioni contenute nell'art. 38 del dl 133/2014: 1) consentano di applicare le procedure semplificate e accelerate sulle infrastrutture strategiche ad una intera categoria di interventi senza individuare alcuna priorità; 2) trasferiscano d’autorità le VIA sulle attività a terra dalle Regioni al Ministero dell’Ambiente; 3) compiano una forzatura rispetto alle competenze concorrenti tra Stato e Regioni cui al vigente Titolo V della Costituzione; 4) prevedano una concessione unica per ricerca e coltivazione in contrasto con la distinzione tra le autorizzazioni per prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi del diritto comunitario; 5) applichino impropriamente e erroneamente la Valutazione Ambientale Strategica e la Valutazione di Impatto Ambientale; 6) trasformino forzosamente gli studi del Ministero dell’Ambiente sul rischio subsidenza in Alto Adriatico legato alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in “progetti sperimentali di coltivazione”; 7) costituiscano una distorsione rispetto alla tutela estesa dell’ambiente e della biodiversità rispetto a quanto disposto dalla Direttiva Offshore 2013/30/UE e dalla nuova Direttiva 2014/52/UE sulla Valutazione di Impatto Ambientale.

Ufficio stampa Greenpeace 06.68136061 int. 101 – 203

Ufficio stampa Legambiente 06.86268353 -76 - 99

Ufficio stampa WWF Italia 02.83133233 – 06.84497213



Chi vuole cementificare l’Italia

La ricetta Lupi per “sbloccare il Paese” è una deregulation che capovolge la gerarchia costituzionale tra pubblico interesse e profitto privato.

Il Lupi non perde né il pelo né il vizio. Anzi conquista il Palazzo, con un governo nominalmente di centro-sinistra, come non era mai riuscito a fare con la destra a cui appartiene. Il suo primo disegno di legge per il governo del territorio conteneva norme intese al «rovesciamento dell’urbanistica, al trasferimento di poteri dal pubblico al privato, all’ingresso formale della rendita immobiliare al tavolo dove si decide, rendendo permanenti le regole della distruzione del Paese avviate con i condoni» (Edoardo Salzano): eppure finì col raccogliere le firme di 147 deputati, allineando Bossi e Bersani, Mussolini e Realacci, Bocchino e Vendola, La Russa e Pecoraro Scanio (III governo Berlusconi, 28 giugno 2005).

(continua nella sezione Rassegna stampa) Salvatore Settis, 30 –IX- 2014



L’appello degli scienziati europei

Scienziati di diversi paesi europei descrivono in questa lettera che, nonostante una marcata eterogeneità nella situazione della ricerca scientifica nei rispettivi paesi, ci sono forti somiglianze nelle politiche distruttive che vengono seguite. Quest’analisi critica, pubblicata contemporaneamente in diversi quotidiani in Europa, vuole suonare un campanello d’allarme per i responsabili politici perché correggano la rotta, e per i ricercatori e i cittadini perché si attivino per difendere il ruolo essenziale della scienza nella società. openletter.euroscience.org

Gli Stati membri dell’UE hanno completamente perso contatto con la reale situazione della ricerca scientifica in Europa.

Hanno scelto di ignorare il contributo decisivo che un forte settore della ricerca può dare all’economia, contributo particolarmente necessario nei paesi più duramente colpiti dalla crisi economica. Al contrario, essi hanno imposto rilevanti tagli di bilancio alla spesa per Ricerca e Sviluppo (R&S), rendendo questi paesi più vulnerabili nel medio e lungo termine a future crisi economiche. Tutto ciò è accaduto sotto lo sguardo compiacente delle istituzioni europee, più preoccupate del rispetto delle misure di austerità da parte degli Stati membri che del mantenimento e del miglioramento di un’infrastruttura di R&S, che possa servire a trasformare il modello produttivo esistente in uno, più robusto, basato sulla produzione di conoscenza.

(continua nella sezione Rassegna stampa)



G
uerra globale al pensiero critico

Quella che sembra una crisi «politica» del nostro tempo in realtà ha i caratteri di una mutazione dei meccanismi stessi del pensiero

Mi sem­bra diven­tato improv­vi­sa­mente evi­dente, anche se la crisi stava matu­rando da anni, che il mondo è in uno stato di guerra gene­ra­liz­zata (l’unico a dirlo aper­tis ver­bis è stato il vescovo di Roma, papa Fran­ce­sco, sem­pre più solo, anche e soprat­tutto in quel Vati­cano dove giu­sta­mente non ama stare). E che quasi tutti i mass media anzi­ché aiu­tare a capire fomen­tano, come suc­cede nei tempi di guerra, i peg­giori istinti iden­ti­tari. E che il ceto poli­tico tutto, a par­tire da quello degli Stati uniti, ha per­duto la bussola.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Gianandrea Piccioli, Il Manifesto, 8-X-2014



Rottamitalia, un instant book contro il decreto delle lobby

«Il libro segnala una impor­tante novità: la matu­ra­zione di una visione alter­na­tiva del futuro dell’Italia che in que­sti anni si è ali­men­tata nelle tante ver­tenze ter­ri­to­riali e che è oggi arri­vata ad una con­vin­cente sin­tesi».

Non era mai acca­duto prima d’ora che un nutrito gruppo di intel­let­tuali, giu­ri­sti, sto­rici dell’arte, eco­no­mi­sti e ambien­ta­li­sti scri­ves­sero un instant book con­tro un decreto legge del governo. Non sono man­cate cri­ti­che a ogni prov­ve­di­mento legi­sla­tivo, ma arri­vare a pro­durre un orga­nico libro segnala la gra­vità con­te­nuti nel decreto. Esce oggi un agile volume infor­ma­tico Rot­ta­mi­ta­lia edito da Altre­co­no­mia, ideato da Ser­gio Staino e curato da Tomaso Mon­ta­nari. Il libro si può sca­ri­care sul sito www​.altre​co​no​mia​.it/​r​o​t​t​a​m​a​i​t​a​lia e lo potete tro­vare anche sulla edi­zione on line de Il Mani­fe­sto.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Paolo Berdini, www.eddyburg.it, pubblicato sul quotidiano Il Manifesto, 8-X-2014



FORUM ABRUZZESE MOVIMENTI PER L'ACQUA

COMUNICATO DEL 3 OTTOBRE 2014

PROCESSO BUSSI. DAI PM UNA REQUISITORIA CHE RESTERA' SCOLPITA NELLA STORIA ITALIANA.

DOCUMENTI SCONVOLGENTI SUL DISASTRO AMBIENTALE CHE HA COINVOLTO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE.

La requisitoria dei Pm Mantini e Bellelli, al di là di quello che deciderà il collegio giudicante sulle responsabilità personali, rimarrà una pietra miliare per la conoscenza di uno dei peggiori disastri ambientali europei. Una ricostruzione puntigliosa e dettagliata resa possibile anche dal lavoro del Corpo Forestale dello Stato. Documento dopo documento, attraverso la loro proiezione in aula, è andato in scena un vero e proprio dramma ambientale. Emergono fatti incontrovertibili sulla conoscenza da decenni da parte di Montedison della gravissima contaminazione non solo di Bussi ma addirittura dell'intera vallata, mare Adriatico antistante la città di Pescara compreso, per piombo e mercurio. La presenza di falde fortemente inquinate da clorurati era del tutto evidente anche per quanto riguarda i pozzi per l'acquedotto. Gli stessi documenti tenuti rigorosamente riservati della Montedison parlavano fin dal 1993 della preoccupazione per le produzioni agricole e per gli utenti che usavano le falde acquifere. La Pm Mantini ha parlato di una sistematica falsificazione dei dati, facendo vedere con le slide le tabelle con i dati a confronto. Inoltre ha adombrato il terribile sospetto, mostrando alcuni documenti, di collusione degli enti pubblici con la Montedison per alterare dati e tranquillizzare.

Ora attendiamo le conclusioni della requisitoria e le decisioni dei giudici, ma i dati emersi sull'inquinamento sono letteralmente sconvolgenti e impongono solo una cosa: la bonifica totale senza le scorciatoie che qualcuno ancora oggi osa proporre.

FORUM ABRUZZESE MOVIMENTI PER L'ACQUA

Info: 3683188739

Segreteria Operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua
3898855082 - 3332840594 - 3397244992
e-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.



Orchestra del Teatro Marrucino – Chieti

Sei musicisti vincono la causa ma il Comune non li paga

Sei musicisti, ex componenti della orchestra del Teatro Marrucino, licenziati dal Comune cinque anni fa, nonostante abbiano vinto la causa davanti al giudice del lavoro di Chieti, nel 2012…, e ottenuto un giudizio di ottemperanza (ordine di eseguire quanto deciso nella prima sentenza) dei giudici del TAR di Pescara, i cui termini sono scaduti da oltre un mese, non sono stati ancora pagati dal Comune.

Nella sentenza dei giudici del TAR, in cui il Comune viene condannato a pagare le somme dovute entro sessanta giorni dalla notifica della decisione (16 maggio 2014), si legge: “…il prefetto di Chieti nomina, su richiesta della parte ricorrente, …un commissario ad acta perché ponga in essere, in via sostitutiva, tutti gli atti necessari alla esecuzione del predetto giudicato e provveda in particolare all’effettivo pagamento delle somme dovute…” (euro sessantamila a cui si aggiungono le competenze accessorie…e le spese legali).

…La nomina del commissario ad acta comporta aggravio di spesa a carico dell’Amministrazione e, quindi, della collettività teatina.

Da Katia Giammaria, Il Centro, cronaca di Chieti, 1-X-2014



Lavoro, Cnel: “Licenziare più facile che in Germania. Deregulation come in Grecia”

L'ultimo rapporto del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, di cui il ddl Boschi ha stabilito la soppressione, spiega che l'idea che a scoraggiare gli investitori stranieri sia l'eccessiva rigidità delle regole in materia è poco più che una leggenda. Quanto al lavoro precario, la liberalizzazione fatta negli ultimi 15 anni da Roma è stata la più sfrenata d'Europa, con la sola eccezione di Atene

E’ la sua ultima fatica. Poi, se le riforme volute dal governo Renzi diverranno legge, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro sarà soppresso (Cnel), come prevede il Ddl Boschi che ha abrogato l’articolo della Costituzione che lo istituiva. Ma la ponderosa edizione 2013-2014 del Rapporto sul mercato del lavoro, presentata martedì, è una miniera di dati, analisi e grafici sullo stato di salute dell’occupazione in Italia e nel resto d’Europa. Da cui emergono dati particolarmente interessanti nei giorni dello scontro tra governo e sindacati e all’interno del Pd sul Jobs Act e il reintegro nel posto di lavoro. Innanzitutto, nonostante l’articolo 18, nel nostro Paese licenziare un lavoratore assunto a tempo indeterminato è più facile che in Germania. Quindi l’idea che a scoraggiare gli investitori stranieri sia l’eccessiva rigidità delle regole in materia sembra poco più che una leggenda. Passando al lavoro precario, se è vero che altri Stati europei permettono protezioni inferiori per i lavoratori a termine è anche innegabile che la deregulation fatta negli ultimi 15 anni in Italia sia stata la più sfrenata d’Europa, con la sola eccezione della Grecia.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Chiara Brusini, Il Fatto Quotidiano, 2 –X- 2014