Home Page I trim. 2015

Attenzione: apre in una nuova finestra. PDFStampaEmail


SMART CITIES

Come sviluppare aree urbane intelligenti, sostenibili, più vivibili

venerdì 27 marzo 2015 ore 9,30

Sala Rossa della Camera di Commercio di Chieti - Via F.lli Pomilio, 1 - CHIETI

Il Seminario illustra come progettare e realizzare “territori intelligenti” attraverso i loro aspetti principali quali ad esempio la gestione sostenibile delle risorse idriche, delle reti energetiche e del ciclo dei rifiuti, la cura e la salvaguardia dell’ambiente, la mobilità sostenibile ed accessibile, la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, gli stili di vita partecipativi, la maggiore coesione sociale, la produzione e lo scambio sistematico ed organizzato dei dati e della conoscenza, la creazione di reti ed interazioni di dimensioni sempre maggiori, l'utilizzo efficace e più consapevole degli strumenti che le tecnologie I.C.T. (Informtion and Communication Technology) ci mettono a disposizione. Materie cui dedicarsi, attività da compiere ed obiettivi da conseguire attraverso progetti innovativi e produttivi di servizi efficienti per una migliore qualità della vita.

La condivisione di buone pratiche ed esperienze progettali intelligenti, già realizzate in aree urbane più avanzate, rappresentano pertanto la base di idee per un modello di sviluppo lungimirante ed auspicabile, da cogliere anche attraverso le opportunità fornite dalla nuova programmazione dei Fondi Europei 2014-2020.

Nella prima parte della giornata si descriverà quindi cos’è una Smart City, come si realizza e quali vantaggi comporta.

Nel pomeriggio saranno illustrati i mezzi operativi e le risorse finanziarie utili a dar vita a Smart Cities intelligenti, sostenibili, più vivibili.

L’incontro è dedicato a tutti coloro che operano in enti pubblici, a professionisti che si occupano di progettazione, sviluppo e salvaguardia del territorio, a docenti, ricercatori e studenti universitari, alle imprese, associazioni e persone interessate a questi argomenti.



Lettera aperta al Presidente D’Alfonso e a tutti i politici abruzzesi

Dopo l’approvazione di Ombrina da parte del comitato VIA nazionale, alcune riflessioni si impongono. Innanzitutto si è colpiti dalla impudente dichiarazione di Mauro Febbo il quale, strenuo oppositore del parco della costa teatina, invece di recitare il mea culpa considerando che, se il parco fosse stato approvato senza ritardo, avrebbe impedito l’insediamento di Ombrina, oggi arriva a dire che ormai il parco non serve più. Ma si è colpiti anche dal silenzio assordante della Regione che non ha inviato alcun rappresentante a partecipare al detto comitato VIA. Ora é comprensibile che opporsi alla politica energetica di Renzi non è facile, visto il modo come tratta gli oppositori, e preso atto che finora non si è riusciti a fargli comprendere che qui non deve fare i conti solo con dei “comitatini”, come lui crede, ma con l’opinione pubblica di un’intera regione. E tuttavia questo è un passaggio ineludibile: poiché Renzi deve capire che non si possono mettere in crisi turismo e agricoltura di una regione e a rischio il suo mare - quasi un lago, dove un incidente potrebbe avere effetti devastanti e di lunghissima durata - per dare ascolto alle sirene dei petrolieri. Le compagnie che stanno dando l’assalto all’Abruzzo e al suo mare sono quasi tutte straniere ed esse, divenute proprietarie degli idrocarburi estratti, li metteranno sul mercato ai prezzi correnti e non si vede, quindi, come ciò possa portare ad una riduzione della bolletta petrolifera. Forse si spera di fare cassa con le royalties: ma esse sono le più basse del mondo e, con un sistema di franchigie e di esenzioni, ben poche società le pagano. Né vale ricordare, a giustificazione delle trivellazioni sulla nostra costa adriatica, che nella penisola balcanica si apprestano ad approvare progetti di estrazione di idrocarburi: a tale riguardo il governo italiano dovrebbe mettere in campo tutto il suo peso internazionale per far comprendere a quegli stati che non possono fare, in questo ristretto mare comune, quello che vogliono.

La conclusione è che nessun politico sarà assolto dall’opinione pubblica né alcun partito si salverà dicendo: noi avevamo espresso la nostra contrarietà. Insomma, non è più tempo di dichiarazioni. Ciò che la gente si aspetta è, come già avvenuto in un lontano passato, una concreta e decisa azione di contrasto e di lotta contro lo sciagurato progetto di fare dell’Abruzzo un distretto petrolifero e di trivellare il suo mare.

Al Presidente D’Alfonso ci permettiamo di suggerire di collegarsi con le altre regioni adriatiche per un’azione comune e di mettere in atto tutte le possibili iniziative affinché questo scellerato disegno dei petrolieri non si concretizzi, con grave danno delle attività produttive, dell’ambiente, del paesaggio e della salute dei cittadini abruzzesi.

On. Enrico Graziani On. Angelo Staniscia



Aggiornamento sulla petizione

Tweet bombing per il reddito di dignità: facciamoci sentire!

Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie

24 mar 2015 — In dieci giorni oltre 50mila persone hanno sottoscritto la campagna per un reddito di dignità con cui chiediamo al Parlamento di calendarizzare e approvare rapidamente una legge sul reddito minimo o di cittadinanza.

Dobbiamo farci sentire dai parlamentari italiani, incalzarli e spingerli a prendere posizione. Hai un account twitter? Ti chiediamo quindi di partecipare a un tweet bombing.
È semplice. Visita questa pagina [http://www.campagnareddito.eu/tweet-bombing/] e cliccando sulla singola forza politica potrai inviare un tweet ai loro capigruppo di Camera e Senato. Non potranno ignorarci.

Non hai twitter? Visita la pagina facebook della campagna [https://www.facebook.com/redditodidignita] e condividi i contenuti, diffondili tra i tuoi amici, invitali a firmare.

Si tratta di una misura contro la povertà e le diseguaglianze che risulterebbe efficace anche nel contrasto alle mafie. Non è un caso, infatti, che sabato scorso, davanti a 200mila persone riunite in piazza a Bologna per la Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime di mafia anche Don Ciotti ha detto che è urgente approvare il reddito di cittadinanza.

Milioni di italiani non possono più aspettare.

Scopri cos'altro puoi fare su www.campagnareddito.it.



Dimissioni Lupi: cercasi ministro scapolo e sterile

L’altra sera a Servizio Pubblico quel farfallone di Testa di Chicco faceva lo spiritoso: “Ora Renzi metterà Cantone al posto di Lupi, così anche Travaglio sarà contento”. Non so se sia vera l’intenzione che alcuni giornali attribuiscono al premier di nominare ministro delle Infrastrutture un magistrato a scelta fra Raffaele Cantone, attuale capo dell’Autorità Anticorruzione, e Nicola Gratteri, procuratore aggiunto antimafia a Reggio Calabria. Se lo fosse, personalmente, penso che non sarebbe una buona idea. Cantone e Gratteri sono due ottimi magistrati e due persone specchiate. Conoscendo la macchina giudiziaria, sarebbero perfetti come ministri della Giustizia per disincepparla e farla finalmente funzionare. Renzi aveva avuto il merito di proporre Gratteri come Guardasigilli, ma poi – dinanzi all’indecente diniego di Napolitano – aveva subito battuto in ritirata, facendosi imporre Orlando, brava persona per carità, ma assolutamente inadeguato al ruolo.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Marco Travaglio, Il Fatto Quotidiano, 23-III-2015



MICROMEGA

La coalizione sociale di Landini e la possibilità di un'altra politica

Entrata nell’uso, l’espressione “coalizione sociale” è stata ieri ufficializzata da Maurizio Landini. Come, e perchè, si cerca una nuova forma dell’azione politica collettiva? Negli ultimi tempi si è delineato un rapporto tra Stato e società, o piuttosto tra governo e società, segnato da un forte riduzionismo, dove l’unico soggetto sociale ritenuto interlocutore legittimo è l’impresa. Versione casereccia della ben nota affermazione di Margaret Thatcher secondo la quale la società non esiste, esistono solo gli individui. Individui atomizzati separati tra loro: ieri, considerati “carne da sondaggio”, oggi sbrigativamente ridotti a carne da tweet o da slide.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Stefano Rodotà, 15-III-2015



Associazione 2 agosto 1980

COMUNICATO

IN OCCASIONE DELLA XX GIORNATA

DELLA MEMORIA E DELL'IMPEGNO

IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE

BOLOGNA 21 MARZO 2015

“La verità illumina la giustizia”- LIBERA

SABATO 21 MARZO

ORE 16,00

PRESSO LA STAZIONE CENTRALE DI BOLOGNA

AVRA' LUOGO UNA SPECIFICA INIZIATIVA IN RICORDO DELLE VITTIME DELLA STRAGE DEL 2 AGOSTO 1980

UN MOMENTO DI RIFLESSIONE INSIEME A DON LUIGI CIOTTI E PAOLO BOLOGNESI

ALL'INIZIATIVA E' STATO INVITATO IL SINDACO DEL COMUNE DI BOLOGNA VIRGINIO MEROLA

SIETE TUTTI INVITATI A PARTECIPARE


Processo Ruby, ecco perché Silvio Berlusconi è stato assolto

Il capo di imputazione cambiato dai giudici di primo grado, la legge Severino, una sentenza a sezioni Unite della Cassazione e infine un avvocato degno della logora ma efficace definizione di principe del foro. In attesa delle motivazioni dei supremi giudici che ieri pochi minuti prima della mezzanotte hanno confermato l’assoluzione già incassata in secondo grado da Silvio Berlusconi, si può solo ragionare mettendo in fila i fatti.

In principio fu il “ciarpame”. C’era un castello (Arcore), un drago (Berlusconi) appassionato di “vergini” (se così possiamo chiamare le Olgettine). La visione “romantica” di Veronica Lario è diventata ben presto un’inchiesta della Procura di Milano perché dall’oggi al domani una ragazzina marocchina vestita di stracci, così la descriveva una testimone nel processo di primo grado, all’improvviso vestiva da principessa e parlava del suo principe come di “Gesù”. Del bunga bunga si sa quasi tutto, ma soprattutto che non erano le cene eleganti che prima l’ex Cavaliere, poi i suoi avvocati Ghedini&Longo hanno invano tentato di accreditare.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Giovanna Trinchella, Il Fatto Quotidiano, 11-III, 2015



Aldo Moro, don Mennini: “Mai entrato in prigione Br. Ma confessione è segreta”

Audizione in Commissione parlamentare per il sacerdote che, secondo Cossiga, visitò lo statista sequestrato prima che fosse ucciso dalla Br. L'attuale nunzio apostolico in Regno Unito smentisce, ma ricorda che la riservatezza intorno al sacramento non può essere messa in discussione neppure dal Papa. Grassi (Pd): "Non mi convince"

Non ha confessato Aldo Moro. E non gli ha mai fatto avere documenti e oggetti nel “carcere” delle Br. Così l’Arcivescovo Antonio Mennini, nunzio apostolico del Regno Unito, che a quanto scrisse Cossiga visitò lo statista sequestrato prima che fosse ucciso dalla Brigate rosse, ha testimoniato oggi di fronte alla Commissione parlamentare d’inchiesta. Ma il sacerdote ricorda anche che le circostanze e i luoghi della confessione sono coperti “dalla legge divina” su cui nessuno può intervenire, nemmeno il Papa.

Il Fatto quotidiano, 9-III-2015

 


Delitti contro l'ambiente: arriva il disastro ambientale "abusivo"

Noi italiani non ci facciamo mancare mai niente, specie se si tratta di normativa ambientale. E così adesso abbiamo inventato il disastro ambientale "abusivo", e cioè un disastro che può essere punito solo se commesso "abusivamente". Altrimenti, il fatto non sussiste e l'imputato viene assolto.

Ma andiamo con ordine. Sappiamo tutti che sono ormai più di 15 anni che si parla di introdurre nel nostro codice penale i delitti contro l'ambiente, come hanno già fatto tutti i paesi della UE e come richiesto da apposita direttiva comunitaria. Ma, inspiegabilmente, pur se tutte le forze politiche si sono sempre dette a favore, i vari DDL che si sono susseguiti nel tempo si sono sempre arenati. E più passa il tempo, più si addolciscono.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Gianfranco AMENDOLA, magistrato, LEXAMBIENTE.IT Rivista giuridica a cura di Luca RAMACCI, 17-III-2015



La vera scuola, per fortuna, è più avanti

Il piano del governo. Altro che nuovo progetto culturale. Quel che non potè Gelmini riesce a Renzi. La camera dovrebbe intervenire su almeno sei punti critici

Alcune rifles­sioni sul ddl sulla scuola appro­vato dal con­si­glio dei ministri.

La prima: è affi­data alla velo­cità del Par­la­mento la pos­si­bi­lità che entro set­tem­bre ci siano le sban­die­rate assunzioni/stabilizzazioni dei docenti pre­cari. Ma per­ché con­tin­gen­tare pro­prio su que­sto il dibat­tito par­la­men­tare, ancora prima che inizi, col ricatto che non si possa attuare in tempo un prov­ve­di­mento ormai urgente per la scuola e gli inse­gnanti. Per­ché non varare subito il decreto sulle assun­zioni, que­sta volta più che giu­sti­fi­cato? E lasciare invece spa­zio alla neces­sa­ria discus­sione sulla legge? Siamo o no, ancora, una repub­blica parlamentare?

(continua nella sezione Rassegna stampa) Alba Sasso, Il Manifesto,14-III-2015



Buona Scuola, nasce il preside manager, chiamata diretta dei docenti

"Buona Scuola". Il governo approva il Ddl. Marcia indietro sugli scatti di merito. Assunti 107 mila precari dalle Gae, esclusi 23 mila della scuola primaria e idonei 2012. Confermati i fondi alle paritarie fino alla terza media. Tempi stretti per l'approvazione in Parlamento

Il governo Renzi sarà ricor­dato per l’istituzione del «pre­side mana­ger», una figura di padre-padrone dotato del potere di chia­mata diretta dei docenti, ma anche di quello di con­fe­rire un aumento sti­pen­diale, dopo avere con­sul­tato gli organi del suo isti­tuto. Lì dove non è riu­scito Ber­lu­sconi e Gel­mini, con il Ddl Aprea, lì è arri­vato il governo gui­dato dal Pd che rea­lizza un vec­chio sogno ricor­rente: quello di una scuola com­piu­ta­mente azien­da­li­sta, gerar­chica e pro­dut­ti­vi­stica. Ma non basta: a que­sto diri­gente dotato di super-poteri verrà con­cessa la parola finale sulla for­ma­zione dei docenti che avverrà nell’istituto dove lavora.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Roberto Ciccarelli, Il Manifesto, 12-III-2015



Riceviamo e pubblichiamo

Asl Lanciano Vasto Chieti - Ufficio Stampa

La Asl Lanciano Vasto Chieti promuove, per sabato 14 marzo 2015 a Lanciano, una iniziativa di sensibilizzazione sulla salute donna, riferita in particolare alla prevenzione del tumore al seno. Si tratta di un evento che muove dalla necessità di richiamare l'attenzione del pubblico femminile sull'utilità dello screening mammografico, uno strumento prezioso che dev'essere utilizzato in modo più massiccio.

Nell'occasione saranno presentati i dati di attività degli ultimi tre anni dello screening, comprese le diagnosi precoci di casi di tumore.

L'appuntamento è per le ore 10,30 al piazzale della Stazione, luogo di ritrovo per un corteo che attraverserà corso Trento e Trieste per giungere all'ex Casa di conversazione, dove si svolgerà un incontro pubblico.



Riceviamo e pubblichiamo

Abruzzo. La Terra dei Fuochi è anche qui

E’ morto recentemente Carmine Schiavone, il “pentito” della Terra dei Fuochi. Ben 12 sono le pagine che si possono riempire solo con quanto la Commissione Parlamentare che l’audì negli Anni Novanta scrive dell’Abruzzo, delineando anche il quadro dei traffici e degli sversamenti di rifiuti della camorra nella Regione. Passano gli anni ma di questo non sembra essercene conoscenza e conoscenza nella nostra Regione. Intanto la Relazione annuale della Procura Nazionale Antimafia delinea una Regione dove prostituzione, lavoro nero, traffici di droghe sono pesantemente attivi.

La recente scomparsa di Carmine Schiavone, il “pentito” della “Terra dei fuochi”, ha riacceso per alcune ore i riflettori mediatici su una delle vicende più terribili e disumane della storia italiana: la rete di traffici e sversamenti di rifiuti di ogni tipo da parte della Camorra. E’ una vicenda su cui la luce si è tentata di accendere già negli Anni Novanta, proprio quando Schiavone fu ascoltato dalla Commissione Parlamentare Bicamerale “d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse”. Dichiarazioni rimaste però per anni nei cassetti fino alla loro desecretazione, avvenuta solo in questi ultimi anni.

(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo) Alessio Di Florio, 7-III-2015, Associazione Antimafie Rita Atria, Associazione Culturale Peppino Impastato, PeaceLink Abruzzo



Bergoglio fa testimoniare il confessore di Moro: fu ‘ponte’ fra Br e Santa Sede

L'arcivescovo Antonio Mennini è nunzio a Londra: in questi anni si è sempre tenuto lontano dai riflettori e ha sempre scelto di non rilasciare alcuna dichiarazione sul sequestro brigatista. Ora la deposizione, per volontà di Papa Francesco. 'Don Antonello' sarebbe stato vicino a Moro durante gli ultimi giorni di prigionia

L’arcivescovo Antonio Mennini, attuale nunzio apostolico del Regno Unito, testimonierà sul caso Moro lunedì 9 marzo davanti alla nuova Commissione d’inchiesta parlamentare. A riportare la notizia, che potrebbe fare luce sui giorni di prigionia dello statista democristiano rapito dalle Brigate rosse il 16 marzo 1978 e trovato morto il 9 maggio, in via Caetani a Roma, è il Corriere della Sera. La decisione di far testimoniare Mennini è stata presa da Papa Francesco che ha scelto di ‘rompere’ le regole dell’immunità diplomatica di cui godono i nunzi a favore della ricerca della verità. Don Antonello sarebbe stato vicino a Moro durante il tempo della prigionia e lo avrebbe confessato, impartendogli l’estrema unzione, prima dell’uccisione da parte delle Br.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Il Fatto Quotidiano, 7-III-2015



La Grecia può salvare l’Europa?

Chi pensava che l’euro non avrebbe potuto sopravvivere si è sbagliato. Ma i critici hanno ragione su una cosa: o ci sarà l'Europa politica - gli Stati uniti d'Europa - o non ci sarà l'euro.

Secondo i dati economici più recenti, sia gli Stati Uniti che l’Europa stanno mostrando segnali di ripresa, anche se è presto per dichiarare la fine dalla crisi. Tuttavia, nella maggior parte dei Paesi dell’Unione Europea, il Pil pro capite è ancora inferiore al periodo precedente la crisi: un intero decennio perduto. Dietro alle fredde statistiche, ci sono vite rovinate, sogni svaniti e famiglie andate a pezzi (o mai formatesi), un futuro quanto mai precario per le generazioni più giovani, mentre la stagnazione – in Grecia la depressione – avanza anno dopo anno.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Joseph Stiglitz, in collaborazione con Mauro Gallegati, Parziale copyright Project Syndicate, traduzione di Simona Polverino, pubblicato in www.sbilanciamoci.info, 2-III-2015



La politica al tempo dell'esecutivo

Coscienza e responsabilità

(tempo esecutivo) Viviamo un tempo esecutivo. “L’esecutivo” vorrebbe tutto. “Il legislativo” e “il giudiziario” dovrebbero essere nulla. Se vogliono contare qualcosa, sono d’impiccio. Il loro dovere è di adeguarsi, di allinearsi, di mettersi in riga. L’esecutivo deve “tirare diritto” alla meta, cioè deve “fare”, deve “lavorare” (e più non domandare). Il legislativo e il giudiziario, se non “si adeguano”, costringono a rallentamenti, deviazioni, ripensamenti, fermate: cose che sarebbero normali e necessarie, nel tempo degli equilibri costituzionali; che sono invece anomalie dannose, nel tempo esecutivo.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Gustavo Zagrebelsky, Libertà e Giustizia 2015, 25-II-2015, pubblicato sul quotidiano La Repubblica



Paradossi e rischi

Uno degli argomenti decisivi dei fautori della riforma della responsabilità civile dei magistrati è che le condanne pronunciate dall’88 ad oggi sono troppo poche.

Su oltre 400 ricorsi per risarcimento, proposti da cittadini, solamente 7 si sono conclusi con un provvedimento che ha riconosciuto il risarcimento per dolo o colpa grave da parte delle toghe. Scandaloso, si dice, dando per scontato che i numeri della «giustizia ingiusta» siano a più zeri.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Donatella Stasio, Il Sole24ore, 25-II- 2015



Riceviamo e pubblichiamo


acquapubblicaabruzzo

ATTENZIONE ! ATTENZIONE

MARTEDI 24 FEBBRAIO ALLE ORE 15:00 è convocato nell'Aula Consiliare del Comune di Pescara il Consiglio Regionale Straordinario avente ad oggetto lo Stato dei Lavori Elettrodotto Villanova-Gissi e relativi provvedimenti. Renato Di Nicola


Un'ombra sulle nostre vite, un triste tramonto

Dunque, dovremo soffrire, noi magistrati. Di questo si tratta, infatti. Questo deriverà dalla nuova legge sul danno da processo e sulla responsabilità civile dei magistrati. Su questo leggo che tutti i magistrati sono d'accordo. Calerà come un'ombra sulla nostra vita professionale, ma direi sulla nostra vita semplicemente. Saremo nelle mani di potenti nemici. E dovremo, giorno per giorno, scegliere se cedere alla prepotenza e salvarci o rischiare e soffrire.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Mario Ardigò, magistrato, Roma



Inaugurazione dell’anno giudiziario
Marcello Maddalena, procuratore generale, Torino


“Fare il giudice (anche noi pubblici ministeri ci sentiamo nell’anima giudici: è per questo che abbiamo dato il concorso in magistratura) è un mestiere estremamente difficile, è un mestiere tremendo. Giudicare un altro essere umano, condannarlo o assolverlo, privarlo della libertà personale o restituirgliela sono compiti tremendi, che dovrebbero “far tremare le vene e i polsi”.. “Rex tremendae maiestatis” è definito nella Messa da requiem il Giudice supremo, quello Vero, quello Unico, del giudizio universale. Ma in piccolo, qua sulla terra, voi siete, noi siamo quando giudichiamo Reges tremendae maiestatis: con un compito immane quale non ha nessun altro essere umano. Ma siamo pur sempre anche noi esseri umani; soggetti perciò molto a sbagliare. Per questo, di questo dovremmo, dobbiamo avere l’umiltà di ricordarcene in ogni momento. Perché questa umiltà è l’unica cosa che ci consente di essere, nel nostro lavoro, più giusti o, se preferite, meno ingiusti (la giustizia mortale è sempre in certa misura ingiusta). Senza umiltà (che vuol dire il dubbio di poter sbagliare) non siamo neppure in grado di giudicare. Come scriveva uno scrittore da me molto amato, Ernst Wiechert, “si deve guardare noi stessi con un cannocchiale da soldati tenuto a rovescio, affinchè ci si veda come ci vede il Dio giusto: così piccoli, così piccoli...”.



Grecia, gli errori della troika. “Assunzioni sbagliate e impatto su pil sottovalutato”


Due rapporti del Fondo monetario e uno studio commissionato dal Parlamento europeo evidenziano che il programma predisposto per Atene è stato un insuccesso. La ristrutturazione del debito avrebbe dovuto essere decisa fin dal 2010 per ridurre il peso dell'aggiustamento e rendere meno drammatico l'impatto sull'economia reale, ma l'opzione fu bocciata per motivi politici

Previsioni troppo ottimistiche su crescita e tasso di disoccupazione. Sottovalutazione dell’impatto dell’austerity sul Pil e sui conti pubblici. Sopravvalutazione dell’efficienza della macchina governativa di Atene. E un programma intrinsecamente “fragile“, viziato dal fatto che resistenze e veti politici non permisero di includere tra le misure previste una ristrutturazione del debito. Sono gli errori compiuti in Grecia dalla troika, l’ormai famigerato trio costituito dai rappresentanti di Bce, Commissione europea e Fondo monetario internazionale. Diventato simbolo dell’austerità cieca e bersaglio da Atene a Roma a Lisbona, di manifestazioni e cortei di protesta dei cittadini che ne hanno pagato le conseguenze. A evidenziare tutti gli sbagli commessi sono rapporti e relazioni firmati dagli stessi creditori che tra 2010 e 2013 hanno concesso al Paese 240 miliardi di euro, pari al 130% del suo Pil. Il più grande pacchetto di assistenza finanziaria della storia, sfociato però in un disastro sociale e, dopo l’insediamento del nuovo governo di Alexis Tsipras, in un’impasse politica ed economica che rende l’uscita del Paese dall’Eurozona un’ipotesi concreta.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Il Fatto Quotidiano, 16-II-2015

 


Riceviamo e pubblichiamo

Ecoreati, quella norma odiosa per garantire la non punibilità. Si ribella pure l'ordine dei chimici!

Siamo il paese del bengodi per gli inquinatori e i devastatori del territorio. A dirlo sono le classifiche europee. E pure, in una situazione così estrema il Governo Renzi introduce alcune forme di depenalizzazione, come quella sugli ecoreati. Basta proporsi per il “ravvedimento operoso” e si può tranquillamente mettere una pietra tombale sui delitti compiuti contro la comunità e l’ambiente. Una logica tutto sommato incentivante vista la lentezza dei processi e l’assoluta sproporzione tra l’entità dei danni e la possibilità di porvi rimedio da parte di chi li causa. Dicono qualcosa i quattro miliardi di cui c’è bisogno per provare a sanare la situazione a Taranto?
Del resto, a nessuno sfugge che l’emendamento del Governo sembra ritagliato proprio su questa triste vicenda. E cioè permettere ai Riva di cavarsela con pochi euro. Dopo che in aula si è creato un po' di trambusto, la maggioranza sta cercando di correre ai ripari. Ma il giochino è quello della limatura, per cui si passerebbe dalla "pietra tombale" all'attenuante.

(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo) Renato Di Nicola, Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.



Riceviamo e pubblichiamo

La vicenda della sepoltura delle spoglie dei partigiani nella Cappella Taraborrelli

La sezione ANPI “Alfredo Grifone” e il Coordinamento Cittadino de “L’Altra Chieti” hanno promosso per domenica 15 febbraio, dalle ore 10 alle ore 13, una cerimonia commemorativa, al Largo Martiri della Libertà, in memoria dei nove partigiani della Banda Palombaro fucilati l’11 febbraio 1944 a Colle Pineta di Pescara, e una pubblica sottoscrizione per raccogliere fondi per la spesa di due lapidi da sistemare nella Cappella Taraborrelli, in cui sono tuttora inumati i resti di alcuni partigiani.

Chi sono questi partigiani? Quando sono stati sepolti in questa cappella e perché sono ancora lì? Chi è il proprietario della cappella? Perché l’ANPI e “L’Altra Chieti” hanno promosso la sottoscrizione? Per rispondere a queste domande, è necessario ricostruire brevemente, ma con chiarezza, la vicenda storica della sepoltura dei partigiani della Banda Palombaro.

(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo) Filippo Paziente



Comunicato Stampa

A.N.P.I.

11 febbraio 1944 - 11 febbraio 2015

PER NON DIMENTICARE

Anche quest’anno una delegazione della Sezione A.N.P.I. di CHIETI “Alfredo Grifone” ha partecipato alla celebrazione dell’anniversario della fucilazione dei 9 partigiani teatini della Banda Palombaro a colle Pineta di Pescara. Ora nel luogo dell’eccidio sorge una Scuola primaria e dell’infanzia che ha preso il nome "11 febbraio 1944" e in questa data i ragazzi della quinta classe consegnano a quelli di quarta la memoria di quanto lì accaduto e la custodia del Cippo, con i nomi dei ragazzi, fatto costruire a suo tempo dalle famiglie dei martiri.

(continua nella sezione Rassegna stampa)



Riceviamo e pubblichiamo

Rete della Pace, Campagna Sbilanciamoci e Rete Italiana per il Disarmo

Fermatevi, la guerra non è la soluzione. Esistono altre strade.

Il caos libico non accetta scorciatoie, semplificazioni e improvvisazione. L'intervento armato non può che aggravare la situazione.

Fermare la violenza in Libia, contrastare le milizie affiliate ad ISIS e tutti i gruppi armati è possibile senza più ripetere gli errori del passato, senza gettare ulteriore benzina sull'incendio.

L'intervento del 2011 dimostra pienamente in questi giorni tutto il proprio fallimento. La situazione è drammatica in tutta la regione del medio Oriente e dell'Africa Sub Sahariana, non solamente in Libia, e occorre agire con urgenza per mettere in sicurezza vite umane, per fermare le azioni criminali e terroriste, per ricomporre e riconciliare le diverse comunità etniche e religiose dell'intera regione. Questo l'obiettivo, la cui realizzazione dipende fortemente dal “modo” in cui si cercherà di metterlo in pratica: fondamentale per non produrre ulteriori vittime e caos.

(continua nella sezione Rassegna stampa)



Sulle Foibe un giorno per tutti i ricordi

Vogliamo rispetto per quelle terre e per le loro popo­la­zioni che ci inse­gnano la con­vi­venza basata sul reci­proco rispetto delle sof­fe­renze pas­sate e sulla reci­proca volontà di costruire un migliore futuro comune.

10 febbraio, Giorno del Ricordo. Ecco il racconto del contesto che gli italiani non conoscono: dal «fascismo di frontiera» degli anni ’20, dai crimini dell’Italia in Jugoslavia, dai 100.000 jugoslavi deportati e internati, alle violenze jugoslave del settembre ’43 e maggio ’45, fino all’esodo italiano

(continua nella sezione Rassegna stampa) Giacomo Scotti, Il Manifesto, 5-II-2014



Associazione Chieti nuova 3 febbraio

Liceo Classico “G. B. Vico”- Chieti

Educare alla cittadinanza attraverso la Costituzione

Diritto - Diritti - Doveri

Otto incontri

ore 15,00

Aula magna Liceo Classico “G. B. Vico”- Corso Marrucino,137,Chieti


Giovedì 12 febbraio 2015 - Ottavo incontro

 

gli incontri relativi alla iniziativa

"Educare alla cittadinanza attraverso la Costituzione- Diritto-Diritti-Doveri"

si concludono con l’intervento

dei magistrati Enrico Di Nicola, Francesco Menditto, Angelo Zaccagnini

sul tema Come sarebbe l’Italia se la Costituzione fosse attuata?



Discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Montecitorio, 3 febbraio 2015

“… Il Presidente della Repubblica è garante della Costituzione. La garanzia più forte della nostra Costituzione consiste, peraltro, nella sua applicazione. Nel viverla giorno per giorno. Garantire la Costituzione significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna in ambienti sicuri, garantire il loro diritto al futuro. Significa riconoscere e rendere effettivo il diritto al lavoro. Significa promuovere la cultura diffusa e la ricerca di eccellenza, anche utilizzando le nuove tecnologie e superando il divario digitale. Significa amare i nostri tesori ambientali e artistici. Significa ripudiare la guerra e promuovere la pace. Significa garantire i diritti dei malati. Significa che ciascuno concorra, con lealtà, alle spese della comunità nazionale. Significa che si possa ottenere giustizia in tempi rapidi. Significa fare in modo che le donne non debbano avere paura di violenze e discriminazioni. Significa rimuovere ogni barriera che limiti i diritti delle persone con disabilità. Significa sostenere la famiglia, risorsa della società. Significa garantire l’autonomia ed il pluralismo dell’informazione, presidio di democrazia. Significa ricordare la Resistenza e il sacrificio di tanti che settanta anni fa liberarono l’Italia dal nazifascismo. Significa libertà. Libertà come pieno sviluppo dei diritti civili, nella sfera sociale come in quella economica, nella sfera personale e affettiva».

(continua nella sezione Rassegna stampa) Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana



L’amaca

LE CRONACHE sul centrodestra, le sue convulsioni, la sua crisi hanno tutte o quasi un tocco surreale, e quel tocco è Berlusconi. È praticamente inspiegabile la sua gioiosa permanenza al centro di una scena che egli stesso ha provveduto a devastare mediante una delle più clamorose catastrofi politico-elettorali della storia umana (sei milioni di voti scomparsi in un paio d’anni: neanche i bond greci sono così malridotti). Lo si vede sorridere, regalare le sue irresistibili battute, distribuire pacche sulle spalle e parole di affettuoso incoraggiamento come spetterebbe a un condottiero vittorioso, o comunque a un capo soddisfatto che raccoglie il meritato plauso dei sottoposti.

Incarna, invece, il fantasma di un’epoca sepolta, travolta dagli eventi, e sbalordisce l’incapacità degli Italiani di centrodestra, che pure non sono pochi e neanche tutti fessi, di sbarazzarsi, pur con la dovuta delicatezza, di un signore dal carisma così datato. Che alla destra ha dato tanto, ma sta togliendo altrettanto. Lui, da sé, non ha la minima idea di essere decaduto, e continua a portarsi, per carattere, come se fosse uno fichissimo, ammiratissimo, bravissimo, bellissimo e giovanissimo. È evidente, dunque, che toccherebbe ad altri deporlo, sia pure cortesemente; con qualche anno di ritardo, per giunta, rispetto alla scadenza naturale. Ci sono tramonti che necessitano, per compiersi, di qualcuno che spenga la luce. Michele Serra, www.triskel182.it, da La Repubblica, 6-II-2015

 


La scommessa del Colle

Chi vor­rebbe un Pre­si­dente dai carat­teri forti è rima­sto deluso. Chi auspica un Capo dello stato inter­ven­ti­sta non si fac­cia illu­sioni. Chi crede che possa far ombra a Renzi si può met­tere l’anima in pace.

Ma chi voleva ascol­tare un per­fetto inter­prete del ruolo di garante della Costi­tu­zione come chi spe­rava di ritro­vare una let­tura fedele del carat­tere sociale della nostra Carta fon­da­men­tale è stato accon­ten­tato. E hanno avuto sod­di­sfa­zione quanti scom­met­te­vano di avere sul Colle più alto un poli­tico sen­si­bile alla natura par­la­men­tare della nostra demo­cra­zia, con­tro le scor­cia­toie popu­li­ste e deci­sio­ni­ste dei pre­mier pas­sati e presenti.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Norma Rangeri, Il Manifesto, 4-II-2015



Tsipras fa sul serio: bloccati gli investimenti sulle miniere a Calcide, la ‘Tav greca’

Pare che il governo Tsipras faccia sul serio: se davvero l’annuncio di venerdì, ovvero lo stop al piano di sfruttamento delle risorse aurifere nella penisola Calcidica, nel nord della Grecia fosse confermato, sarebbe un segnale che il (quasi) monocolore di Syriza abbia deciso di cominciare dalle questioni più spinose. “Siamo assolutamente contrari al progetto e a breve studieremo il da farsi” ha detto Panagiotis Lafazanis a Reuters, parlando di una delle vicende simbolo della crisi greca.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Massimiliano Sfregola, Il Fatto Quotidiano, 1-II-2015

 


Chieti nuova 3 febbraio

2 febbraio 1993

Giunta in manette

Esplode la giungla del malaffare

Titolo di giornale locale dell’epoca

3 febbraio 2015

CERCASI

classe dirigente degna:

“Intellettualmente

Moralmente

Tecnicamente”

P. Calamandrei

www.chietinuova3febbraio.it; facebook.com/chieti.nuovatrefebbraio.it



COMUNICATO Per il Giorno della Memoria


Venerdì 30 gennaio 2015, ore 17.00, nell’Aula magna del Liceo Classico “G. B. Vico”- Chieti, l’associazione Chieti nuova 3 febbraio, in collaborazione con l’ITCG “F. Galiani-R. de Sterlich”, il Liceo Cassico “G.B. Vico”, l’Unitre, nell’ambito della quindicesima edizione del progetto Il Calendario della Repubblica-Il Dovere della Memoria, promuove la seguente manifestazione Per il Giorno della Memoria, nel Settantesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento nazista di Auschwitz:

Letture e musica a cura di alcuni studenti della terza A Turistico e della quinta A Turistico dell’ITCG “F. Galiani-R. de Sterlich; di alunni della terza B del Liceo Classico “G.B.Vico”;

proiezione del video degli alunni della terza A del Liceo Scientifico-Istituto d’Istruzione Superiore “L. da Penne-Mario dei Fiori” di Penne, tratto dal blog, creato dagli stessi alunni, dal titolo VI COMANDO QUESTE PAROLE. SCOLPITELE NEL VOSTRO CUORE”;

presentazione del libro Auschwitz prima di Auschwitz - Massimo Adolfo Vitale e le prime ricerche sugli ebrei deportati dall'Italia” di Costantino Di Sante, storico e direttore dell’Istituto Storico di Pesaro-Urbino, a cura dell’Autore. Dall’ultima di copertina:

Prima di esporre nelle teche del suo museo la moltiplicazione dei beni appartenuti alle vittime, prima di diventare l'icona della sofferenza inflitta agli ebrei d'Europa, Auschwitz era un nome tra i tanti della galassia concentrazionaria nazista. Cosa si sapeva in Italia di questo campo nei primi anni dopo la Liberazione? Chi ne conosceva il funzionamento? Quale sorte era stata riservata agli ebrei deportati dai nazifascisti? Il libro risponde a queste domande attraverso uno dei primi documenti scritti in Italia sulla storia del campo di Auschwitz. A redigerlo fu Massimo Adolfo Vitale che, dopo aver assistito a Varsavia, tra il marzo e l'aprile del 1947, al processo al comandante del campo Rudolf Höss come osservatore italiano per conto dell'Unione delle Comunità Israelitiche Italiane e del Ministero di Grazia e Giustizia, stilò un dettagliato resoconto del suo viaggio in Polonia. La sua relazione, la ricerca di notizie sui deportati italiani, la raccolta delle testimonianze dei sopravvissuti, tra cui anche quella di Primo Levi, e le battaglie che condurrà contro l'antisemitismo rappresentano ancora oggi un esempio e un antidoto contro il negazionismo, perché, come egli non si stancava di ripetere, "bisogna non dimenticare". Postfazione di Liliana Picciotto.



LA DIVINA SORPRESA CHE VIENE DA ATENE

Nella storia francese, quel che è accaduto domenica in Grecia ha un nome: si chiama “divine surprise”. Il maggio 68 fu una divina sorpresa, e prima ancora – il termine fu coniato da Charles Maurras – l’ascesa al potere di Pétain. La storia inaspettatamente svolta, tutte le diagnosi della vigilia si disfano. Fino a ieri regnava l’ortodossia, il pensiero che non contempla devianze perché ritenuto l’unico giusto, diritto. L’incursione della sorpresa spezza l’ortodossia, apre spazi ad argomenti completamente diversi.

LA VITTORIA di Alexis Tsipras torce la storia allo stesso modo. Non è detto che l’impossibile diventi possibile, che l’Europa cambi rotta e si ricostruisca su nuove basi.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Barbara Spinelli, Il Fatto Quotidiano, 27 - I - 2015



Un parlamento di oligarchi

Stiamo uscendo dalla demo­cra­zia par­la­men­tare, ma la cosa sem­bra non inte­res­sare a nes­suno. Anche le oppo­si­zioni, interne ed esterne al par­tito di mag­gio­ranza rela­tiva, agi­tano emen­da­menti su que­stioni abba­stanza secon­da­rie, come le pre­fe­renze, ma sem­brano accet­tare il prin­ci­pio di fondo, lo stra­vol­gi­mento della rap­pre­sen­tanza, il con­si­de­rare le ele­zioni come pura e sem­plice inve­sti­tura di un potere asso­luto e senza controllo.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Gianpasquale Santomassimo, Il Manifesto, 22-I-2014



Il canguro illegittimo

L’approvazione dell’emen­da­mento Espo­sito rap­pre­senta un colpo al cuore del sistema par­la­men­tare. Frutto di un esca­mo­tage pro­ce­du­rale, esprime esem­plar­mente la cul­tura machia­vel­lica di una classe poli­tica dispo­sta ad adot­tare ogni mezzo pur di con­se­guire il fine, senza pre­oc­cu­parsi delle con­se­guenze di più lungo periodo.Se si guarda alla sostanza della vicenda appare chiaro l’uso stru­men­tale delle regole parlamentari.

L’emendamento pro­po­sto, infatti, ha avuto come unico scopo quello di impe­dire la discus­sione e la vota­zione sulle pro­po­ste dei par­la­men­tari. «Blin­dando» l’accordo poli­tico defi­nito in sede extraparlamentare.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Gaetano Azzariti, www.libertaegiustizia.it, pubblicato sul quotidiano Il Manifesto, 22-I-2015

 


Educare alla cittadinanza attraverso la Costituzione

Diritto - Diritti - Doveri


Venerdì 16 gennaio 2015-ore 15,00 - sesto incontro

Aula magna del Liceo Classico “G. B. Vico”- Corso Marrucino,137


La Costituzione: I poteri e il funzionamento dello Stato; le autonomie locali; le Garanzie Costituzionali


Intervengono Angelo Bozza, magistrato, Roberto Leombroni, docente Scuola Superiore


A cura di Chieti nuova 3 febbraio in collaborazione con il Liceo Classico “G. B. Vico” Partecipano gli studenti dell’Istituto Tecnico “F. Galiani-R.de Sterlich”, del Liceo Classico “G. B. Vico”, del Liceo Artistico "Nicola da Guardiagrele".



Quel patto che tutto inquina

Sono stato col­pito, — per una volta molto posi­ti­va­mente, — dalle rea­zioni della grande stampa d’informazione e di una parte di quella tele­vi­siva (quella libera, natu­ral­mente) di fronte al caso della norma che depe­na­lizza sotto una certa soglia le frodi fiscali, — pas­sata ormai uni­ver­sal­mente alla sto­ria come il comma del 3%, che, una volta appro­vato, avrebbe resti­tuito a Sil­vio Ber­lu­sconi il pieno eser­ci­zio dei suoi diritti poli­tici e civili (val­gano, per tutti gli altri, arti­coli esem­plari come quelli di Anto­nio Polito sul Cor­riere della sera del 6 gen­naio e di Clau­dio Tito su la Repub­blica del 7). Con­ti­nua invece a sor­pren­dermi, — anzi, a que­sto punto, dopo tali prese di posi­zioni libere e severe, mi sor­prende ancora di più, — che, una volta indi­vi­duata la natura cla­mo­rosa (e, dicia­molo pure, ver­go­gnosa) dell’errore (errore?), non si risalga ancora alla fonte dell’errore. Tale fonte ha un nome pre­ciso, e non è molto dif­fi­cile sco­varla e descri­verla: si chiama il Patto del Nazareno.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Alberto Asor Rosa, Il manifesto, 10-I-2015

 


Martedì 13 gennaio 2015, ore 10,30

aula magna dell'Istituto Tecnico "F. Galiani-R.de Sterlich"

Proiezione del film "Il delitto Matteotti"

di Florestano Vancini, nell'ambito della XV edizione del progetto "Il Calendario della Repubblica-Il Dovere della Memoria". Partecipano gli studenti dell’Istituto Tecnico “F. Galiani-R.de Sterlich”, del Liceo Classico “G. B. Vico”, del Liceo Artistico "Nicola da Guardiagrele".

A cura di Chieti nuova 3 febbraio in collaborazione con l’Istituto Tecnico “F. Galiani-R.de Sterlich”, il Liceo Classico “G. B. Vico”, l’UNITRE



Noi e loro

«Liberté, égalité, fraternité» e il loro doppio

Je suis Charlie. L’intollerabile integralismo delle furie islamiste e dei paladini dell’Occidente. A ciascuno i suoi fanatici da debellare. La nostra idea di civiltà esclude lo scontro di civiltà

Il giu­di­zio della stampa di tutto il mondo è quasi una­nime: la mat­tanza pari­gina rap­pre­senta un attacco alla libertà, col­pita in una delle sue espres­sioni più clas­si­che ed espli­cite, la satira con­tro il potere, la morale, i dogmi di tutte le religioni.

Giu­sto, non c’è da ecce­pire. Non­di­meno sulle ban­diere della Rivo­lu­zione fran­cese sta­vano scritte tre parole: liberté, éga­lité, fra­ter­nité. Con­verrà allora esa­mi­nare l’orrenda ese­cu­zione di massa nella reda­zione di Char­lie Hebdo e le sue pre­ve­di­bili con­se­guenze alla luce di cia­scuna di que­ste parole.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Marco Bascetta, Il Manifesto, 9-I-2015



I lumi spenti dell’Occidente

Alla base dei fatti di Parigi c’è una pro­fonda frat­tura cul­tu­rale: da un lato il mas­simo valore isla­mico, la reli­gione, dall’altro il mas­simo valore illu­mi­ni­sta: la libertà d’espressione.

Se l’11 set­tem­bre ha col­pito al cuore il capi­ta­li­smo, radendo al suolo le torri gemelle, l’attentato fran­cese assume un signi­fi­cato sim­bo­lico ancora mag­giore, nel momento in cui col­pi­sce nel paese «più illu­mi­ni­sta» d’Europa, uno dei mag­giori valori illu­mi­ni­stici, la libertà, intesa qui come libertà d’espressione, pos­si­bi­lità di met­tere in discus­sione tutto e tutti, anche il dogma religioso.

Non dob­biamo pen­sare che Char­lie Hebdo fosse sem­pli­ce­mente anti-islamico. È una testata di sini­stra che ha sem­pre messo in discus­sione tutto e tutti, anche la reli­gione cat­to­lica, in un modo che, in un’Italia con­trol­lata dal Vati­cano, sarebbe per noi improponibile.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Carlo «Charlie» Freccero, 8-I-2015, Il Manifesto



Riceviamo e pubblichiamo

[acquapubblicaabruzzo] Popoff Quotidiano. Abruzzo corrotto. Indagati una suora, un leghista e il sindaco di Chieti

Doppia inchiesta della forestale in Abruzzo per conto della direzione antimafia su uno smaltimento illegale di rifiuti. 18 indagati, 4 arresti domiciliari, sequestri per un valore di 3 milioni di euro - Alessio Di Florio, 9-I-2015

Dal quotidiano Il Centro, 10-I-2015: “Nell’avviso di garanzia, consegnato ad Umberto Di Primio, sindaco di Chieti, è scritto: …promuoveva e votava favorevolmente la Delibera di Giunta comunale n. 1673 del 16-I-2013 con cui egli stesso veniva autorizzato a costituirsi nel giudizio promosso dinanzi al TAR Abruzzo, sez. di Pescara, dalla AKKA srl per l’annullamento del citato provvedimento del Genio Civile Regionale di Pescara, prot. RA 182640 del 16-VII-2013, (conflitto di interesse!!!) ricevendo in cambio, indebitamente dal predetto imprenditore Enzo Perilli una serie di utilità economi camente apprezzabili quali la promessa di un sostegno economico non meglio quantificato per la campagna elettorale…e la promessa di un sostegno economico…per risolvere le sue pendenze debitorie

Da Alessio Di Florio, 9-I-2015: Operazione Terre d’Oro, smaltimento illegale dei rifiuti e corruzione al Megalò 3. L’inizio del nuovo anno porta all’Abruzzo una cronaca che somiglia terribilmente a quella di tanti altri momenti della storia recente: lo smaltimento rifiuti continua a far rima con indagini, arresti, inchieste. Due inchieste, una figlia dell’altra: smaltimento illecito di rifiuti (terre di scavo di grandi cantieri) in Val Pescara, corruzione per la costruzione del centro commerciale Megalò 3. L’operazione, denominata “Terre d’Oro” ha portato a 5 misure interdittive (4 arresti domiciliari e un divieto temporaneo di impresa), sequestri per un valore equivalente di 3 milioni di euro, tredici mezzi pesanti e 400.000 metri cubi di rifiuti, blitz anche a Roma e Milano.

(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo)



COMUNICATO

 

Educare alla cittadinanza attraverso la Costituzione

Diritto - Diritti - Doveri

Otto incontri

ore 15,00

Aula magna Liceo Classico “G. B. Vico”- Corso Marrucino,137 - Chieti

 

Riprendono gli incontri relativi alla iniziativa "Educare alla cittadinanza attraverso la Costituzione- Diritto-Diritti-Doveri". Delle otto conversazioni, promosse dall’associazione Chieti nuova 3 febbraio e dal Liceo Classico “G. B. Vico”, sulla e per la Costituzione, cinque sono state realizzate dal 30 ottobre al 28 novembre 2014 e hanno visto la partecipazione di un centinaio di studenti delle ultime tre classi dell’Istituto Tecnico “F. Galiani”-R. de Sterlich”, del Liceo Classico, del Liceo Artistico “Nicola da Guardiagrele”, di qualche alunno delle Scuole Medie e di una ventina di adulti, presenti nonostante la difficoltà dell’orario, scelto in base alle esigenze degli studenti. Il Corso proseguirà nel modo seguente:

data da destinarsi prossimamente

L’istruzione pubblica e la Scuola Democratica

Interviene Fabrizio Politi, docente Università dell’Aquila


Venerdì 16 gennaio 2015

La Costituzione: I poteri e il funzionamento dello Stato; le autonomie locali; le Garanzie Costituzionali

Intervengono Angelo Bozza, magistrato, Roberto Leombroni, docente Scuola Superiore


Giovedì 12 febbraio 2015

Come sarebbe l’Italia se la Costituzione fosse attuata?

Intervengono i magistrati Enrico Di Nicola, Francesco Menditto, Angelo Zaccagnini



Riceviamo e pubblichiamo

Buon 2016!

A Travaglio non è bastato il solito spazio che ha sul suo giornale per elencare i record negativi che detiene l’Italia. Una lista da rabbrividire. Ci accaparriamo con determinazione gli ultimi posti in classifica. Ilvo Diamanti ammetteva, pochi giorni fa, che oramai si spaventa a guardare i risultati delle sue stesse ricerche sociologiche, che mostrano un Paese in caduta libera nella sfiducia, verso tutto e tutti. Ho il vizio di sondare i giovani per capire quello che pensano. Nel tempo ho raccolto le testimonianze di un negativismo che nessuno dovrebbe sottovalutare, e che bolle in attesa di decidere in quale forma erompere. Va bene, e allora?

(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo) Giancarlo Cascini



www.riparteilfuturo.it/delittiambientali

PETIZIONE

diretta al Presidente del Senato Sen. Pietro Grasso, al Presidente della Commissione Territorio, Ambiente, Beni Ambientali del Senato Sen. Giuseppe Francesco Maria Marinello, al Presidente della Commissione Giustizia del Senato Sen. Francesco Nitto Palma

In nome del popolo inquinato: subito i delitti ambientali nel Codice penale

A febbraio la Camera ha approvato l'inserimento di 4 delitti ambientali nel nostro Codice penale: inquinamento e disastro ambientale, trasporto e abbandono di materiale radioattivo e impedimento al controllo. Da allora il testo è fermo al Senato. Facciamoci sentire per farlo approvare finalmente il prima possibile.

Chiediamo al Senato di approvare subito il disegno di legge sull’introduzione dei delitti ambientali nel Codice penale.

(continua nella sezione Rassegna stampa)



Associazione Nazionale Magistrati

I numeri contano più delle parole

2.037 milioni di euro confiscati alla mafia in un anno

1.288.171 i procedimenti definiti in un anno

Magistrati penali italiani primi in Europa

2.834.879 le cause definite in un anno

Giudici civili italiani secondi in Europa

120.000 processi in fumo in un anno per l’assenza di una vera riforma della prescrizione

9.000 i cancellieri che mancano negli uffici giudiziari

60 miliardi di euro l’anno il costo della corruzione per l’assenza di una vera riforma

La magistratura chiede vere riforme per una giustizia nell’interesse dei cittadini

“E ora apriamo gli occhi”



Spararle grosse

Le nostre campagne elettorali ricordano in modo sempre più inquietante il viaggio a Courmayeur sulla decappottabile di Calboni, quello in cui il vanitoso geometra spara balle così mostruose che, a quota 1.600, Fantozzi è colto da allucinazioni competitive e proclama di essere stato, in gioventù, azzurro di sci. Lo scopo è far colpo sulla signorina Silvani, che in questa allegoria alla buona starebbe per l'elettorato.

Si dirà che non è un problema soltanto italiano, che funziona così un po' dappertutto, ma come sempre è questione di misure. Lo si è visto nella campagna per le europee di maggio: solo in Italia era in azione l'infaticabile macchina lanciapalle del MoVimento 5 Stelle, più frenetica di quelle con cui si allenano i tennisti, ed era fatale che nell'imminenza del voto Renzi fosse colto da allucinazioni competitive. Il guaio, dicono in molti, è che dopo le elezioni non ne è uscito, e che una volta al governo ha continuato a fare l'azzurro di sci, in un crescendo di fanfaronate, grida spagnolesche, promesse messianiche, cronoprogrammi fantascientifici e soprattutto una girandola di annunci.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Guido Vitiello, Il Sole 24ore, 3-I-2015



Il senso della Costituzione


Il «senso della Costituzione» è una stella polare che va seguita per risanare e rilanciare il paese

Il discorso di Napolitano è tutto quello che ci si poteva aspettare in un commiato dopo nove anni difficili. Va dal ricordo al monito, all’auspicio. Non mancano i toni crepuscolari.

Non stupisce cogliere una ferma difesa delle proprie scelte, soprattutto quelle fatte nel passaggio alla XVII legislatura nel 2013. In sostanza, ribadisce l’appoggio al governo Renzi, quasi a certificarne conclusivamente e senza possibilità di prova contraria la natura di «governo del Presidente». Gli argomenti sono noti.

L’esigenza preminente di stabilità, l’immagine internazionale dell’Italia, l’impellente necessità di un contrasto efficace alla crisi. Si potevano perseguire i medesimi obiettivi con scelte diverse? Ad esempio mandando Bersani in Parlamento a cercare una maggioranza per la fiducia, tornando alle urne in caso avesse fallito? Forse.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Massimo Villone, Il Manifesto, 2-I-2015