XXVII Corso di Educazione alla Legalità. “La Costituzione e il rispetto della persona nella vita quotidiana- Ambiente, Salute, Lavoro” Giuseppe Falasca

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XXVII Corso di Educazione alla Legalità nelle Scuole Secondarie di primo grado, promosso dalla Sezione Distrettuale Abruzzese della Associazione Nazionale Magistrati e dalla Associazione Chieti nuova 3 febbraio

“La Costituzione e il rispetto della persona nella vita quotidiana- Ambiente, Salute, Lavoro”

Relazioni conclusive dei magistrati Giuseppe Falasca, Angelo Zaccagnini, inviate ai referenti delle Scuole partecipanti per essere lette agli studenti delle Scuole Medie nei giorni 14 e 15 maggio 2020

Giuseppe Falasca

Saluto dei Magistrati Abruzzesi

Anche quest’anno, il ventisettesimo di fila, l’associazione “Chieti Nuova 3 febbraio” e l’A. N. M. Abruzzese insieme ai presidi, ai docenti e a voi ragazzi delle scuole medie, hanno promosso il corso sulla legalità dedicato al tema “La Costituzione e il rispetto della persona nella vita quotidiana - Ambiente, Salute, Lavoro”, ma realizzato solo in parte, con gli interventi dei magistrati Piercamillo Davigo e Gherardo Colombo, con la visione del film “Promised Land” e con le nostre conversazioni.
Innanzitutto è doveroso il saluto e il ringraziamento alle scuole Medie Inferiori di CHIETI Antonelli, G. Chiarini-C. De Lollis, Convitto Nazionale “G. B. Vico”, F.Vicentini; di FARA FILIORUM PETRI-sedi di Fara, Casacanditella, Casalincontrada, Rapino, Roccamontepiano; di FRANCAVILLA A MARE F. P. Michetti; di RIPA TEATINA-TORREVECCHIA TEATINA M. Buonarroti; di SAN GIOVANNI TEATINO G. Galilei.
Se, a conclusione del corso, ci troviamo a comunicare per iscritto, nell’impossibilità d’incontrarci, vederci, avere il piacere di comunicare guardandoci da vicino, di godere del clima festoso e vociante dei nostri incontri conclusivi, è per il drammatico momento che accomuna tutto il mondo nella pandemia che ci ha colpito. Pandemia che ha travolto la vita di tutti, ci ha costretti a modificare profondamente le nostre abitudini, a vivere chiusi in casa, lontani dalle persone care, a volte privandoci per sempre della loro presenza.

A voi ragazzi ha imposto nuove forme di studio, spinto a valorizzare gli strumenti telematici, a reinventare nuovi modi di fare lezione anche se vi ha sottratto un momento essenziale, una tappa del vostro percorso scolastico come gli esami conclusivi del percorso di studi nella scuola media. Tutti noi, nelle relazioni, nei luoghi di lavoro abbiamo dovuto orientare i nostri comportamenti ai suggerimenti della scienza e alle regole nuove dettate per arginare la diffusione del virus, per preservare la nostra salute e quella degli altri.
Ciononostante, grazie anche al “pungolo” della Presidentessa dell’Associazione “Chieti Nuova 3Febbraio” oltre all’impegno vostro e dei vostri docenti, siamo riusciti– per la maggior parte delle scuole -  a portare a termine almeno i nostri incontri, nel mese di febbraio, ben prima delle limitazioni imposte dalla diffusione del virus, e a trarre spunto dal film “Promised Land”, per riflettere sui temi della salute, dell’ambiente e del lavoro riconosciuti dalla Costituzione come tre diritti fondamentali della persona che, astratti - sembrano essere  uno in conflitto con l’altro, come se il rispetto di uno di questi diritti fondamentali, tutti  riconosciuti e garantiti  dalla nostra Carta Fondamentale, non possa che esistere se non limitando o negando l’altro. In realtà se le regole fossero sempre rispettate il diritto alla salute, il diritto all’ambiente salubre e il diritto al lavoro potrebbero fiorire rigogliosi e non dovremmo essere nelle condizioni di fare drammatiche scelte, quali privilegiare il lavoro sacrificando salute o ambiente e viceversa, ferma restando la priorità del bene supremo della salute.
Sono veramente dispiaciuto di non poter assistere “dal vivo” alla presentazione dei vostri elaborati e scoprire come avreste affrontato un tema così interessante e stimolante. Ogni anno rimango piacevolmente impressionato dall’interesse mostrato dai voi giovani interlocutori nell’incontro che ho personalmente avuto con voi nell’istituto a me assegnato, segno della vostra vivacità, curiosità e spirito critico stimolati, come sempre, dai vostri ottimi insegnanti.
Sono doti che vi auguro di non perdere mai nella vostra vita perché la Costituzione chiede a tutti di partecipare, di prendere posizione sui fatti e sulle questioni che ci riguardano come singoli e come collettività: guai a rimanere indifferenti!
Ancora una volta il film scelto per voi è stato il filo conduttore dei nostri incontri portandoci a parlare della centralità delle regole nel nostro vivere insieme e - dunque - della legalità. Ancora una volta il dibattito si è sviluppato intorno all’importanza del rispetto delle leggi, rispetto che non deve essere assicurato solo per il timore delle sanzioni che seguono alle violazioni, ma perché la loro osservanza
è utile: porta dei benefici a noi come singoli e giova all’armonia della vita in comune. Il fine del corso della legalità è proprio questo: squarciare il velo d’indifferenza se non di fastidio verso le regole, spesso vissute come vincoli fastidiosi; riuscire a vedere che esse – invece - sono il presupposto imprescindibile e fonte delle nostre libertà. Mi viene in mente il “paradosso della colomba” del filosofo Immanuel Kant: la colomba sarebbe più veloce nel volo se non ci fosse l’attrito dell’aria… ma senza aria non potrebbe librarsi in volo.
Allo stesso modo sarebbe ingenuo pensare che le regole siano i lacci della libertà. Anzi, senza regole non ci sarebbe libertà ma solo l’arbitrio, la sopraffazione momentanea e occasionale del più forte verso il più debole. Ci sarebbero la paura, l’egoismo, l’ignoranza.
Anche in una comunità sostanzialmente rispettosa delle regole, la violazione più o meno sistematica di esse da parte di alcuni è lo scippo delle libertà, della sicurezza, della felicità e delle aspettative di tutti.
Proprio l’esperienza della pandemia ci ha mostrato in modo esemplare che il comportamento strettamente aderente alle regole che ci siamo dati, i limiti che ci siamo imposti sono il mezzo per preservare la nostra salute e tornare al più presto a vivere con pienezza e godere delle più ampie libertà.
Ecco, ventisette anni di corsi sulla legalità si spera siano stati utili a questo: a seminare tra voi ragazzi la curiosità sul senso delle regole, a spronarvi a riflettere e a porvi domande, a non smettere mai di esercitare  un sano spirito critico, a non dare mai per scontato che le libertà e le garanzie di cui oggi godiamo, proprio grazie alla “Regola delle Regole”, la Carta Costituzionale, nata a chiusura di uno dei più scuri periodi della storia recente, siano assicurate senza il vostro contributo di piccoli cittadini di oggi e protagonisti di un futuro non  molto lontano.
Se fossimo riusciti per un solo momento a farvi riflettere su questi temi che sembrano così lontani e astratti, ma che in realtà viviamo tutti i giorni, saremmo ben soddisfatti di essere stati di pungolo alla vostra curiosità.
Vi saluto affettuosamente augurandovi di realizzare i vostri sogni.

Dott. Giuseppe FALASCA