Rai 3, Landini strapazza Renzi e Salvini: Basta messaggi pro evasori fiscali

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Rai 3, Landini strapazza Renzi e Salvini: Basta messaggi pro evasori fiscali

Maurizio Landini torna a “Mezz’ora in Più“, l’appuntamento domenicale di Lucia Annunziata in onda su Rai 3. Ed è un Landini da battaglia, che concede poco o nulla all’etichetta e che risponde punto su punto alle domande della conduttrice che lo incalza, subito dopo un collegamento da Londra con la giornalista di Al  Jazeera Barbara Serra, sul tema che tiene banco in queste ore, le fibrillazioni che agitano il governo giallorosso nei giorni della Leopolda e della manifestazione della destra a piazza San Giovanni: “Landini, ha visto la manifestazione in piazza di Salvini?” 
“Ho visto, era sicuramente una piazza piena – ammette il segretario generale della Cgil – una piazza che conosciamo, piazza San Giovanni, e che abbiamo riempito tante volte. Ma non è la prima volta che la destra riempie piazza San Giovanni, lo aveva già fatto Berlusconi ma a me preoccupano una serie di messaggi che arrivano da lì ma non solo, anche dalla Leopolda. Se arriva il messaggio che il problema è No tasse io penso che questa sia un’idea inaccettabile. Se noi vogliamo dare un futuro al paese tu devi dare ai giovani il diritto di lavorare. La lotta  all’evasione fiscale e la riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati è un punto fondamentale. E poi, me lo lasci dire: tutti questi discorsi sul futuro, il problema è il presente”
Ma non c’era la luna di miele governo-sindacati?
Noi abbiamo apprezzato il fatto che questo governo ci ha chiamati prima di fare la legge di stabilità. Dopodiché dico che alcune cose vanno nella giusta direzione, per esempio il taglio del cuneo fiscale sul lavoro dipendente e nei prossimi anni anche per i pensionati, così come la lotta all’evasione.  Quindi che non venga in mente a nessuno di mettere in discussione ciò che è stato pattuito col sindacato.
Landini, perché volete far pagare balzelli  alla classe media, come dice Di Maio?
Non è così. occorre far pagare le tasse a chi non le sta pagando. Non vanno aumentate le tasse, va combattuta l’evasione fiscale. La politica non ha mai voluto fare i conti con il problema dell’evasione che riguarda una cifra enorme: 110 miliardi di euro. Denaro che deve servire per le scuole, la sanità pubblica, i servizi ai cittadini, gli investimenti. Voglio essere chiaro: chi non paga le tasse sta rubando a tutti. Se le paga sta facendo il proprio dovere, sancito dalla Costituzione. Io non dico che il problema è la piccola evasione. Io dico piccola, media o grande la dobbiamo colpire. Renzi ha fatto il premier e non può raccontarci che lui non c’entra niente con quello che è successo in questi anni. Noi diciamo che chi lavora, sia dipendente o autonomo o partita  Iva abbia tutti i diritti, malattia, infortunio, ferie, tfr. Non uso il fatto che  ti faccio pagare meno tasse. Le faccio un esempio. Mi sarebbe piaciuto che Renzi avesse parlato ieri di quello che accade in questo paese: ieri hanno licenziato 40 rider, a Carrefour hanno licenziato 62 lavoratori con Wattsapp. Ieri Meloni e Salvini dicevano che il nostro problema è chiudere i porti, io penso invece che il problema siano i giovani che se ne vanno.
Secondo lei il limite del contante è importante?
Sì, è una nostra richiesta, diciamo che occorre incentivare la moneta elettronica, certo che c’è il punto di non scaricare sulle persone i costi delle transazioni. Noi siamo per ridurre il contante perché così lo rendiamo tracciabile.
Le manette ai grandi evasori?
Guardi io le manette e la galera non le auguro a nessuno, occorre lavorare per far crescere una coscienza civica. Occorre far capire che le tasse servono a fare le scuole, gli ospedali. Per me comunque chi evade il fisco ruba.
Avete chiesto due cose: il taglio del cuneo fiscale e i segnali per avviare una politica industriale nuova
Noi abbiamo chiesto anche un’altra cosa. Che si faccia una legge sull’autosufficienza, che si lavori sulle pensioni, soprattutto quelle dei giovani. E poi la politica industriale: occorre rilanciare gli investimenti pubblici.
E su Whirlpool e Alitalia?
Guardi su Whirlpool non può passare l’idea che una multinazionale decide di chiudere e va via. Su Alitalia è invece necessario accelerare la soluzione. Ma quello che serve al Paese è una vera politica industriale. Noi chiediamo che si metta in piedi un’agenzia per lo sviluppo che sia in grado di intervenire con interventi pubblici. Questo vuol dire agire in termini di politica industriale.

fortebraccionews News 20-X-2019

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