Senza l’alleanza con i 5Stelle contro le destre si perde

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Senza l’alleanza con i 5Stelle contro le destre si perde

Elezioni. Pace e disarmo senza se e senza ma, ius soli come nelle altre nazioni europee, una radicale scelta ecologica, e naturalmente la difesa della nostra Costituzione e la sua piena implementazione.

E così la maggioranza della popolazione italiana è chiamata al voto controvoglia e senza capire come si vota: un sistema più complicato del Rosatellum è difficile da concepire! Per quello che una volta chiamavamo “popolo di sinistra” la situazione è ancora peggiore. Per l’ennesima volta siamo chiamati a votare “il meno peggio”! Diciamolo senza infingimenti: siamo in tanti ad essere stufi di votare “turandosi il naso”, secondo il noto invito che fu di Montanelli. Stanchi di dover ogni volta appoggiare una forza politica o un candidato indigeribile per non fare vincere le Destre. Ed ogni volta ci raccontano che questa è una scelta epocale, che da queste elezioni dipende il futuro del nostro paese, dei nostri figli e nipoti.
Da trent’anni, da quando il Pci si è liquefatto, da quando le Destre hanno alzato la testa in tutto il mondo, dopo il fallimento dell’Urss con cui non abbiamo mai fatto i conti, si ripresenta puntualmente il pericolo neofascista. A furia di gridare “al lupo al lupo” l’appello per una convergenza di voto e di forze politiche per difendere la democrazia e la nostra Costituzione rischia di non essere ascoltato. D’altra parte, Il Pds, Ds, Pd ha ogni volta goduto di questa posizione di rendita e ha pensato di poter continuare a barcamenarsi ad ogni scadenza elettorale: anti-Berlusconi, anti-Grillo, anti-Salvini e infine anti-Meloni. Ed ogni volta ha pensato di farlo spostandosi sempre più al centro, cercando di conquistare i cosiddetti elettori “moderati”, che non ho mai capito chi sono: quelli che parlano sottovoce, non protestano nelle piazze, non dicono parolacce, o semplicemente quelli che vorrebbero che si mantenesse lo status quo, che vogliono preservare i propri interessi e privilegi?
Ma, questa volta il segretario del Pd se continua a inseguire questi cosiddetti “moderati” rischia di far vincere veramente la destra neofascista. Non è un’opinione, lo dicono tutti i sondaggi attendibili. Se non ci sarà un’alleanza PD-M5S non c’è nessuna possibilità di fermare la valanga di deputati e senatori leghisti, pagnottisti, neofascisti. Poi qualcuno mi spiegherà come si possa creare un’alleanza in cui ci sono Calenda ed i Verdi, con chi vuole ritornare all’energia nucleare e chi vuole puntare esclusivamente sulle energie rinnovabili.
C’è, a mio avviso, un errore di fondo di eccesso di realpolitik. Invece di raccattare i cocci di questa frammentazione di forze politiche, puntando solo sull’esistente, bisognerebbe lanciare messaggi chiari al primo partito italiano, quello dell’astensione, per portare la gente a votare per, senza tralasciare quelli che saranno i danni che le destre al potere potranno fare. Non un generico No-Meloni (meglio le angurie), ma facendo chiarezza su che cosa si sta giocando la partita.
Per prima cosa bisogna spiegare agli elettori che la vittoria della Lega spaccherà l’Italia, impoverirà ulteriormente il Mezzogiorno con l’autonomia differenziata, al primo posto nel loro programma insieme alla campagna di odio verso gli immigrati, con le conseguenze brutali di cui abbiamo una avvisaglia nel tremendo omicidio di Civitanova Marche. Che il reddito di cittadinanza verrà ridimensionato e rigettati nella povertà assoluta centinaia di migliaia di famiglie. Che i diritti civili conquistati in anni di lotta saranno rimessi in discussione, sulla scia di quanto è avvenuto negli Usa con la legge sull’aborto o in Polonia, in Ungheria nella persecuzione di orientamenti sessuali diversi.
Senza dimenticare una questione fondamentale, sollevata lucidamente da Alfonso Gianni: il rifiuto di questa guerra e uno sforzo concreto per iniziare dei negoziati, come è avvenuto sulla questione dell’export del grano. La maggioranza degli italiani è contraria a questa guerra e all’invio di armi in Ucraina, e vorrebbe che fosse raccolto il messaggio reiterato fino all’ossessione di papa Francesco. Infine, last but not least, c’è una questione che è al centro delle ansie e preoccupazioni delle nuove generazioni: il mutamento climatico. E’ urgente un programma che dica qualcosa di concreto e fattibile per ridurre drasticamente la CO2, per ridurre i rifiuti e aumentare gli spazi verdi nelle nostre città, per lo stop al consumo di suolo, ecc. Una scelta ecologica all’altezza della sfida del mutamento climatico che sta provocando disastri in tutto il pianeta.
Insomma, pochi ma chiari obiettivi, ripetuti con convinzione: pace e disarmo senza se e senza ma, ius soli come nelle altre nazioni europee, una radicale scelta ecologica, e naturalmente la difesa della nostra Costituzione e la sua piena implementazione.
Questo non è velleitarismo, ma la presa d’atto che i tempi sono cambiati, è cambiata la coscienza degli elettori, e sono necessarie scelte chiare e obiettivi concreti, quanto una visione del futuro che non sia un’accozzaglia di parole vuote, ma un orizzonte verso cui tendere, al di là delle elezioni.

Tonino Perna, Il Manifesto, 3-VIII-2022