Home Page III trim. 2012

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Basta clan e poltrone- la buona politica si fa così

Carlopoli, profonda Calabria, un’Amministrazione virtuosa e piccola

Dovrebbero venire quaggiù per capire cos’è la passione e il senso civile dell’impegno politico. I mille e mille Batman d’Italia dovrebbero essere trasportati, tutt’insieme, a Carlopoli e obbligati a prendere appunti. Imparerebbero, davvero, a capire la distanza che c’è tra base e vertice, il fosso che si fa spelonca e inghiotte nello sviluppo della carriera ogni ambizione a fare bene…E’ un paese del Sud scorticato come altri cento dall’emigrazione, isolato sui monti che guardano la Sila…in questo pendio dolce vivono 1650 persone…Al governo tre ragazze e due ragazzi, giunta comunale dai venticinque anni in su, simpatizzanti di centrosinistra...“Iniziammo più di cinque anni fa”, dice Francesca, “Pensammo che bisognasse resistere alla morte di questo paese, combattere le piccole clientele e quell’immobilismo che è la nostra rovina…Bruno, il migliore di noi, fu sindaco, ma un incidente d’auto ce lo portò via. Noi abbiamo continuato per lui e anche per noi”...Abbiamo ottenuto di avviare un progetto pilota: la differenziata porta a porta con l’identificazione di ciascun utente…”

(continua nella sezione Rassegna stampa) Antonello Caporale, Il Fatto Quotidiano, 30-IX-2012

 


Il Sud sprofonda

I dati del Rapporto Svimez (Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno)  parlano di una disoccupazione al 25 per cento, di un milione di emigrati al Nord, di 400 anni per colmare il divario tra le due Italie. Un Meridione avvelenato (caso Ilva) e abbandonato (caso Alcoa)



Quattro secoli più giù

La crisi e le politiche del governo Monti non fanno che approfondire il divario tra nord e sud. Il rapporto Svimez presentato ieri dall'Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno è impietoso e fotografa un paese sempre più spezzato in due. Se l'Italia fatica ad andare avanti, il sud va indietro in maniera impressionante. Tutti gli indicatori segnalano che il meridione si sta avvitando in una spirale spaventosa: calano il Pil e la ricchezza pro capite, chiudono le imprese e aumenta la disoccupazione, specialmente dei giovani e delle donne, e di conseguenza cresce l'emigrazione.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Giorgio Salvetti, Il Manifesto, 27-IX-2012

 

 


Nord-Sud, due motori e senza volante

L'Italia è unita, ma si è unita nello scontento


…Una volta accertato che su alcune cose il Sud è troppo indietro rispetto al nord si dovrebbe fare quello che ha fatto la Germania dell'Ovest coi cugini dell'Est, un vero investimento straordinario.
Invece al Sud l'intervento straordinario, quando c'è stato, in anni ormai lontani, era la semplice sostituzione di quello ordinario che non c'era mai stato. Era un investimento che non mirava a ridurre le differenze, ma a dare soldi ai potenti meridionali in modo che potessero mantenere il loro potere e continuare a fare gli interessi settentrionali. I democristiani del Sud che spesso hanno governato a Roma, basti pensare a De Mita, in realtà non erano uomini potenti, perché il potere non lo avevano strappato a nessuno, semplicemente lo gestivano per conto terzi, per contro dei famosi poteri forti che erano e restano legati al Nord.
Il Sud era in ritardo perché scambiava le elemosine per fortune. Adesso questo schema si è rotto e comincia a farsi strada la percezione che chi è avanti in realtà è più avanti sulla via del baratro. Il Mezzogiorno una volta esportava le sue braccia e anche i suoi talenti, adesso si è aggiunta l'esportazione delle mafie.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Franco Arminio, Il Manifesto,27-IX-2012

 

 


 

Non solo Ilva

I comitati contro le centrali a carbone si incontrano a Civitavecchia e forniscono i dati impressionanti sulle malattie causate dagli impianti Enel in Italia e nel mondo. Da Taranto a Porto Tolle, lavoro e salute si confermano la nuova frontiera della questione operaia. Nella città pugliese la tensione resta alta, in attesa delle nuove prescrizioni governative sulle emissioni. Il Manifesto, 30-IX-2012

 


Estrazioni di gas a Bomba: Il ministero chiude la porta in faccia agli ambientalisti

 

Ennesima stranezza in una vicenda che si ingarbuglia

ABRUZZO. Ci sono trivellazioni da fare a tutti i costi. Ci sono imprenditori e politici pronti. E ci sono associazioni e ambientalisti che vorrebbero anche capire. La “guerra” però non è ad armi pari.

Il Ministero dello Sviluppo Economico non ha ammesso, nemmeno come uditori, le associazioni Legambiente e WWF nella Conferenza di Servizi del primo ottobre prossimo che, in maniera del tutto “inusuale”, affronterà sul tavolo nazionale la controversa vicenda della richiesta, da parte della Forest CMI, di coltivazione del giacimento di gas naturale nel comune di Bomba…www.primadanoi.it   www.nuovosensocivico.it


Riceviamo dall’associazione Nuovo Senso Civico

INCREDIBILE! UNA NUOVA CENTRALE A BIOMASSE A SANTA MARIA IMBARO: CON QUALE CORAGGIO VENITE A PROPORLA? E I CITTADINI COSA NE PENSANO?

IL TESTO DEL COMUNICATO-STAMPA DI NUOVO SENSO CIVICO SULLA NUOVA CENTRALE A BIOMASSE IN PROGETTO A SANTA MARIA IMBARO

(continua nella sezione Ambiente)




Riceviamo e pubblichiamo

Ultime ore per azzerare gli sprechi della Casta del Lazio

Aggiornamento: Incredibile! Raggiunte le 24.000 firme nelle prime 4 ore! Ora aiutaci a raggiungere il nuovo obiettivo di 75.000

Il Lazio è nel mezzo di uno scandalo colossale: milioni di euro sottratti alle casse pubbliche! Ma tra 24 ore ci sarà un voto cruciale e sta a noi far pendere l'ago della bilancia per azzerare la Casta del Lazio.

E’ pazzesco: i politici hanno usato i nostri soldi per comprarsi case di lusso, macchinoni e fare party! Tutti gli occhi sono puntati ora sulla presidente Polverini che sta cercando di sopravvivere proponendo solo risparmi di facciata. Alcuni consiglieri però si stanno battendo per ottenere tagli radicali e trasparenza totale, e hanno bisogno del nostro aiuto per costringerla a fare davvero pulizia.

Ci rimane poco tempo: se nelle prossime 24 ore saremo in  75. 000 a chiedere alla presidente Polverini di mettere fine a questa vergognosa offesa alle nostre istituzioni, il consigliere radicale Rocco Berardo leggerà il nostro messaggio prima del voto cruciale sui tagli. Firma ora e poi condividi la petizione con tutti per dare vita a una mobilitazione storica contro questi sprechi vergognosi!

http://www.avaaz.org/it/petition/24h_per_azzerare_gli_sprechi_della_politica_nel_Lazio/?tta

 


"La gente fa il tifo per noi"

Chissà se se lo ricordano tutti quei bravi magistrati delle carte a posto, che fanno la fila per commemorare il 23 maggio di ogni anno. Chissà se si ricordano di quando Giovanni Falcone, gioiosamente incredulo, diceva ai suoi colleghi del pool: “La gente fa il tifo per noi”. Chissà se ricordano anche perché Paolo Borsellino aveva citato quella sua frase per ricordare l’amico fraterno appena ammazzato da Cosa Nostra.

Evidentemente no.

O se lo sono scordati o, peggio, continuano a comportarsi esattamente nello stesso identico modo in cui si comportarono venti anni fa tutti quei bravi magistrati dalle carte a posto, (qualcuno magari è sempre lì) che con la loro ipocrisia contribuirono a creare quell’isolamento che invitò a nozze Cosa Nostra & soci.

"Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere."

(continua nella sezione Rassegna stampa) Anna Petrozzi, Antimafiaduemila, 20 –IX-2012




UOMINI E NO

Non è un problema tecnico. Non c'era bisogno di particolari competenze ingegneristiche o finanziarie per capire, fin dal 21 aprile di due anni fa, quando al Lingotto fu presentato in pompa magna, che il piano «Fabbrica Italia» stava sulle nuvole. Anche un bambino si sarebbe reso conto che quella produzione da aumentare dalle 650.000 auto del 2009 al milione e 400mila del 2014, quel milione di veicoli destinati all'esportazione di cui «300.000 per gli Stati Uniti» (sic!), quel raddoppio o poco meno delle unità commerciali leggere (dalle 150 alle 250mila) in meno di quattro anni, erano numeri sparati a caso. Così come quei 20 miliardi di euro d'investimenti in Italia (i due terzi dell'intero volume mondiale del Gruppo Fiat!), senza uno straccio d'indicazione sulla loro provenienza, senza un piano finanziario serio e trasparente, erano un gigantesco buio gettato sul tavolo verde.

Non è nemmeno un problema politico. O meglio, non è solo un problema politico. I pochi - pochissimi! - che annusarono il bluff e lo dissero o lo scrissero, non lo fecero perché «ideologicamente» ostili alla Fiat, o all'«impresa», o al «capitale». Se gli uomini della Fiom, unica organizzazione nell'intero panorama sindacale, capirono al volo che quel patto leonino proposto da Sergio Marchionne - sacrifici operai subito in cambio di una chimera lontana - era una trappola mortale, non lo fecero perché politicamente schierati contro. Lo fecero perché, appunto, erano «uomini», non marionette. Ben radicati nella realtà di fabbrica, spalla a spalla con altri uomini e donne con cui condividevano difficoltà, sentimenti e interessi.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Marco Revelli, Il Manifesto, 19-IX-2012




La lettera

Una professoressa al macero

Mi chiamo Rosa, fino a cinque anni fa ero una prof. di Lettere alle medie, laureata col massimo dei voti, 6 anni di gavetta in Sardegna, concorso e poi una sede stabile in un piccolo posto dove fare, con entusiasmo, il lavoro che m'ero scelta: perché io, nella scuola e nello scambio di saperi che l'insegnamento genera, ho sempre creduto. Tutto bene finché non inizio ad avere dei problemi di salute: il mio umore non è più stabile. La sola idea di presentarmi in classe mi atterrisce, sono larvale ed inizio ad assentarmi per periodi anche lunghi; credo davvero di impazzire, giorno dopo giorno, poi di colpo ritorna la parola, il buonumore e tutte le facoltà temporaneamente perse mentre inizio a parlare, lavorare e a fare tutto forsennatamente, dormendo pochissimo e sentendomi vicina alle vette. Diagnosi: disturbo bipolare, una patologia che si tiene a bada con farmaci e psicoterapia, ma dalla quale non si guarisce. Del resto ci sono precedenti illustri: Tolstoy, Malher, Munch, Churchill, Gassman, Virginia Woolf e persino Cossiga erano bipolari; in Italia siamo vicini al milione di diagnosticati. Tuttavia ciò mi impedisce di continuare con regolarità il mio lavoro e vengo giudicata non più idonea ad insegnare. Entro cosi a far parte di quel gruppo di docenti che, per svariate e gravi patologie, si occupano della gestione delle biblioteche scolastiche e di organizzare i laboratori con gli alunni.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Rosa Marciello, Il Manifesto, Lettere, 19-IX-2012

 


Riceviamo e pubblichiamo

VENERDI’ 21 SETTEMBRE 2012



ORE 17.30 PIAZZA MARTIRI DELLA LIBERTA' - TERAMO

ORE 20.30 AUDITORIUM PETRUZZI – PESCARA



PAOLO FERRERO – SEGRETARIO NAZIONALE RIFONDAZIONE COMUNISTA

Presenta PIGS – la crisi spiegata a tutti




COORDINAMENTO NAZIONALE PER LA SCUOLA DELLA REPUBBLICA

Assemblea Nazionale per la Scuola della Costituzione

23 settembre p.v. ore 10,30- 17,30

ROMA - - Sala "Esquilino domani" via Galilei ,53

SI al rilancio della democrazia scolastica per un’effettiva libertà di insegnamento; NO alla proposta di legge 953 ex Aprea e al decreto sul Servizio Nazionale di Valutazione, che – rafforzando i poteri manageriali del dirigente e quelli del ministero – contrasta con i principi di autonomia degli Organi di democrazia scolastica

SI all’immissione in ruolo del personale precario formalmente abilitato all’insegnamento che per anni ha sostenuto la scuola italiana; NO all’indizione di un concorso – caratterizzato peraltro da criticabili vecchie formule

SI alla generalizzazione della scuola statale, in particolare dell’infanzia; NO al finanziamento pubblico delle scuole private e al sistema integrato pubblico/privato, particolarmente diffuso nelle scuole dell’infanzia

SI all’incremento della spesa pubblica per la scuola statale; NO ai tagli illegittimamente effettuati da Gelmini e Tremonti e proseguiti con questo governo

Sono invitati le forze politiche e sociali, i comitati locali e tutti coloro che sono impegnati nella difesa della scuola della Costituzione



Per adesioni e prenotazione pranzo tel.3497865685

 

 


AMBIENTE-Chieti

SEAB



cronistoria

1) La Regione Abruzzo ha sospeso l’autorizzazione alla Seab di Chieti scalo perché non in regola (v. BURA- Bollettino regionale, 12-IX-2012)

L’azienda che gestisce la piattaforma per i rifiuti speciali e pericolosi, di proprietà del patron di Chieti calcio Walter Bellia, ora dovrà adempiere ad una serie di prescrizioni tra cui quella di allontanare rifiuti giacenti all’interno dell’impianto e di presentare il certificato antincendio, nonché di fornire un progetto di adeguamento…La sospensione è di novanta giorni dalla notifica del provvedimento…l’allontanamento dei rifiuti dall’impianto per altre destinazioni dovrà essere comunicato all’ARTA (Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente) e alla Provincia ogni trenta giorni; dovrà inviare alla Regione un progetto di adeguamento dell’impianto, che dovrà essere approvato, oppure rilasciare una dichiarazione di conformità dell’impianto; inoltre, dovrà far pervenire al Servizio gestione rifiuti un certificato di prevenzione incendi rilasciato dai vigili del fuoco. Alla fine del periodo di sospensione, l’ARTA dovrà fare un sopralluogo nell’impianto per verificare se tutte le irregolarità sono state eliminate.

La Seab è ricordata per l’enorme incendio che si sviluppò nel capannone di via Penne, nell’area industriale dello scalo, il 19 luglio del 2009; fu domato dopo tre giorni. Un secondo incendio avvenne nel dicembre 2011 e fu domato in una notte…Dal quotidiano Il Centro, 13-IX-2012



2) Seab, superate subito le irregolarità. Azienda in piena attività

La sospensione dell’autorizzazione pubblicata nel Bollettino regionale di mercoledì 12 settembre è stata già revocata dalla Regione lo scorso 10 agosto, con l’obbligo di allontanare i rifiuti giacenti dall’impianto entro sei mesi da quella data, confermando l’autorizzazione a stoccare rifiuti nel capannone adiacente la Mantini per la produzione di carburante a rottamazione di veicoli a motore e a portare avanti le attività della Seab. I documenti sono arrivati in Regione il 9 agosto e il giorno successivo è arrivata la revoca della sospensione temporanea dell’autorizzazione a trattare rifiuti speciali. Il Servizio gestione rifiuti ha ritenuto valide le certificazioni presentate dalla ditta… ed ha annullato le prescrizioni precedenti. Dal quotidiano Il Centro, 14-IX-2012




SCUOLA

La Scuola è tutta un quiz. Ma a cosa servono davvero?

Ridurre la ricchezza di una formazione scolastica e universitaria a una serie di quiz è …funzionale a un altro obiettivo di medio o lungo termine della politica scolastica governativa degli ultimi anni: l'ulteriore riduzione - per non dire soppressione, se si potesse, sempre per risparmiare, beninteso - dei docenti.

Sono utili i quiz per valutare la formazione di una persona? Ventisette professori - da Guido Baldassarri, presidente dell'Associazione degli italianisti, a Rita Librandi, presidente dell'Associazione per la storia della lingua italiana, - questa estate lo hanno detto chiaro e tondo: no.

Secondo loro, i quiz che sono stati proposti ai futuri insegnati, sono un insulto alla cultura e occorre prevedere modalità di valutazione consone alla professione di insegnante, perché non si possono degradare in questo modo scuola e università. E, aggiungo io: non si possono degradare neppure alunni e studenti.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Giuseppe Caliceti, Il Manifesto,12-IX-2012

 


LAVORO

Una buona notizia

Un fantasma è pronto ad aggirarsi nei cieli della campagna elettorale prossima ventura. Non è il fantasma del comunismo ma quello del lavoro, cancellato, precarizzato, silenziato e svuotato dei diritti. Ciò avverrà grazie a un impegno che coinvolge molti soggetti e alla disponibilità che Antonio Di Pietro esprime sul nostro giornale a trasformare i due referendum sull'art.8 e sull'art.18 in una battaglia comune per il ripristino della democrazia nei luoghi di lavoro. Una sfida che vedrà protagoniste nella raccolta delle firme, insieme e con un comitato promotore ampio, le forze politiche, sindacali, editoriali, dell'intellettualità e dell'associazionismo impegnate nella difesa dei diritti dei lavoratori. Questo vuol dire che un'alleanza naturale, basata sul comune impegno per il ripristino della democrazia negata (almeno dagli ultimi due governi), imporrà all'attenzione di chi si presenterà alle elezioni un confronto di merito, concreto, sul lavoro.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Loris Campetti, Il Manifesto, 6-IX-2012

 


Le 157.000 firme raccolte dal giornale Fatto Quotidiano per i magistrati di Palermo e di Caltanissetta sono state consegnate Domenica 9 settembre 2012, alla festa del Fatto

"Su tre cose si regge il mondo: la giustizia, la verità, la pace, dice l'antica sapienza. Senza verità dei fatti, dei nudi fatti, nessuna onesta convivenza è possibile. Difendiamo la libera stampa e la magistratura indipendente". Gustavo Zagrebelsky, già  Presidente della Consulta, www.ilfattoquotidiano.it




PETROLIO

Fiamme all'Eni di Taranto, ferito un operaio

Un operaio è rimasto ustionato ed è ' ricoverato in prognosi riservata nell'ospedale 'Perrino' di Brindisi.

A prendere fuoco sarebbe stata una tubazione che consente di trasportare il carburante verso le cisterne. Si e' alzata anche una nube di fumo nero visibile in diversi punti della citta'. I tecnici dell'Arpa stanno verificando la natura delle emissioni.

Un operaio - Luigi Ancora, di 44 anni - è rimasto ustionato ed è ' ricoverato in prognosi riservata nell'ospedale 'Perrino' di Brindisi… L'incidente è avvenuto durante operazioni di manutenzione… Secondo i vigili del fuoco intervenuti sul posto, la situazione ora è sotto controllo. Sono in corso indagini su modalità e cause del rogo.

la centralina di monitoraggio di via Machiavelli, al rione Tamburi di Taranto, ha rilevato un aumento dei valori di benzene in concomitanza con l'incendio nella raffineria di Taranto... 10-IX-2012, ANSA




Riceviamo dall’associazione Nuovo senso civico

SIGNORE E SIGNORI, MINISTRI E MINISTRE: ECCO A VOI IL PETROLIO (E I SUOI VALOROSI [!?!] PALADINI)!

STIAMO PREPARANDO UNA NUOVA GRANDE MOBILITAZIONE PER DIFENDERE L'ABRUZZO E L'ITALIA INTERA DALL'ASSALTO DEI NUOVI BARBARI ALLA QUALE SONO CHIAMATI TUTTI I CITTADINI CHE AMANO QUESTA TERRA E CHE COSTRINGA POLITICI ED AMMINISTRATORI PUBBLICI AD INTERVENIRE CON OGNI MEZZO PER IMPEDIRE IL DISASTRO ANNUNCIATO.

Il sito www.nuovosensocivico.it pubblica la lettera che il Presidente di NSC Alessandro Lanci ha inviato al Presidente del Parco del Gargano e Coordinatore di Comuni e Regioni contro la petrolizzazione dell'Adriatico




POLITICA

I danni di una classe dirigente disastrosa

Emblematico, in Europa, il caso Italia. Cosa ci ha lasciato la stagione delle privatizzazioni degli anni ’80. Le responsabilità dell’imprenditoria italiana, divoratrice di risorse pubbliche. Va cambiata una classe dirigente rapace e incompetente…

La Bulgaria ha reso noto di non avere interesse all'ingresso nell'Unione Europea fino a che questa non avrà risolto i suoi problemi. Questa dichiarazione misura quanto il sogno di un'Europa unita, promosso dai suoi padri fondatori e condiviso da milioni di cittadini, sia stato tradito.

Non che le politiche della Comunità, poi Unione, Europea siano mai state tali da accendere l'entusiasmo dei suoi cittadini; ma la crisi scoppiata nel 2008, che ha visto le politiche europee ridursi a una corsa affannosa prima per salvare le banche responsabili del dissesto, e poi per «rassicurare» i cosiddetti mercati, cioè gli speculatori che ingrassano sui debiti pubblici dei paesi membri, ha portato le istituzioni dell'Unione a una resa dei conti.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Guido Viale, Il Manifesto, 7-IX-2012

 

 


 

PATRIMONIO PUBBLICO

Un debito lungo 150 anni

Anche all'indomani dell'Unità d'Italia, i nostri governanti pensarono di far fronte ai debiti contratti per le guerre d'indipendenza mettendo in vendita il patrimonio pubblico. Oggi si tratterebbe di una vera e propria svendita, viste le condizioni del mercato. Inoltre, il nostro Paese ha il 60% del patrimonio artistico dell'umanità. E va difeso dal mercato.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Piero Bevilacqua, Il Manifesto, 5-IX-2012




APPELLO del giornale Il Fatto Quotidiano

Stato-mafia, PM accerchiati

la nostra raccolta di firme in favore dei magistrati di Palermo e Caltanissetta per rompere il silenzio

Firma anche Tu

www.ilfattoquotidiano.it

"Su tre cose si regge il mondo: la giustizia, la verità, la pace, dice l'antica sapienza. Senza verità dei fatti, dei nudi fatti, nessuna onesta convivenza è possibile. Difendiamo la libera stampa e la magistratura indipendente". Gustavo Zagrebelsky, già  Presidente della Consulta, www.ilfattoquotidiano.it

 


Riceviamo e pubblichiamo

Domenica prossima 9 settembre, alle ore 17 su TV2000

andrà in onda l'ultimo documentario della serie "Luoghi di culto in Abruzzo". Questa puntata è dedicata al ruolo della Vergine Maria nelle celebrazioni della settimana santa. Nel filmato si raccontano i riti della Processione del Venerdì Santo a Chieti e della Madonna che scappa a Sulmona. Max Franceschelli, regista

 


RIFORME SBAGLIATE

Vita precaria, un incentivo al «sommerso»

Una lunga strada piena di grandi successi. Tre decenni di politiche economiche, di «riforme» del mercato del lavoro, di «riforme» pensionistiche, tutte motivate con la necessità di «aiutare i giovani» a trovare un'occupazione ed ecco qui i risultati. Un tasso di disoccupazione giovanile vicino al 34%, accompagnata da un'occupazione per due terzi precaria e ricca di «part time involontari», è qualcosa di più di una «generazione perduta». Indica che la crisi - globale, oggettiva, indiscutibile - è stata aggravata da scelte scellerate, a loro modo «pro cicliche», che aggiungono disastro a disastro.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Francesco Piccioni, Il Manifesto,1-IX-2012

 

 


La terza via di Sbilanciamoci

Dalle discussioni estive sulle alleanze politiche in vista delle prossime elezioni e sulle prospettive di governo sta mancando completamento il merito: il programma e gli obiettivi che sarebbe necessario darsi per fronteggiare la crisi e avviare un modello di sviluppo radicalmente diverso da quello che abbiamo conosciuto fino ad oggi. E scompaiono - dal dibattito politico - da una parte la società con le sue sofferenze e dall'altra i soggetti (il lavoro, i movimenti, la società civile) che dovrebbero essere il perno di un cambiamento radicale del paese.

Prevale, per parafrasare il detto gramsciano, una logorante "guerra di posizionamento" in cui a farla da padrone sono le continue mosse e giravolte tattiche, le battute e la loro esegesi, il detto e il non detto, gli equilibrismi sul nulla, i minuetti che cambiano di tonalità ogni giorno, le foto più o meno sfocate: cioè il rito di una politica autoreferenziale a destra come - ahinoi - a sinistra. Nella migliore delle ipotesi con l'obiettivo di andare a governare (ma per fare cosa?), nella peggiore di prendere qualche voto in più e garantire posti, prebende, accontentare clientele e cordate.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Giulio Marcon, Il Manifesto, 5-IX-2012

 


L’Ufficio Poste impresa delle Poste italiane a Chieti è rimasto chiuso dal 13 al 24 agosto 2012

-come da cartello apposto sulla porta di ingresso-

In questo momento, in cui i cittadini comuni già pagano pesantemente sulla propria pelle gli effetti perversi e devastanti della visione privatistica e della cattiva gestione del pubblico, si tende ad affermare e a diffondere nel quotidiano, in ogni aspetto della vita, il diritto del più forte, creando impotenza e rassegnazione.

Nell’oblio generalizzato del senso del dovere e del “servizio” per la collettività, la mancanza di rispetto per le persone e di senso della legge, la cancellazione dei diritti, le ingiustizie, l’irresponsabilità, la confusione vengono fatte passare come normalità, da “subire” a causa della crisi.

Perciò, anche quello che può configurarsi come interruzione di pubblico servizio non suscita indignazione, proteste, azioni collettive, ma spesso, solo, private e isolate sterili lamentele. Nota pubblicata sul giornale Il Fatto Quotidiano del 4 settembre 2012

 


Lunedì 3 settembre 2012

trentesimo anniversario della tragica scomparsa del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell'agente di scorta Domenico Russo, uccisi dalla mafia

Carlo Alberto Dalla Chiesa, inviato in Sicilia come prefetto di Palermo all’inizio del mese di maggio del 1982, per contrastare l'insorgere dell'emergenza mafia, lamenta più volte la carenza di sostegno da parte dello Stato; emblematica e carica di amarezza rimane la sua frase: "Mi mandano in una realtà come Palermo, con gli stessi poteri del prefetto di Forlì"…

E' la sera del 3 settembre 1982, Carlo Alberto Dalla Chiesa è seduto al fianco della giovane seconda moglie (sposata solo poche settimane prima) Emanuela Setti Carraro, la quale è alla guida di una A112: in via Carini a Palermo, l'auto viene affiancata da una BMW con a bordo Antonino Madonia e Calogero Ganci (in seguito pentito), i quali fanno fuoco attraverso il parabrezza, con un fucile kalashnikov AK-47.

Nello stesso istante l'auto con a bordo Domenico Russo, autista e agente di scorta del prefetto Dalla Chiesa, veniva affiancata da una motocicletta guidata da Pino Greco, che lo fredda.

Le carte relative al sequestro di Aldo Moro, che Dalla Chiesa aveva portato con sé a Palermo, dopo la sua morte svaniscono: non è stato accertato se sono state sottratte in via Carini o se trafugate nei suoi uffici. www.biografieonline.it

 


L’ILVA non deve chiudere

INTERVISTA AL SEGRETARIO DELLA FIOM LANDINI

da parte di Loris Campetti

Nel conflitto, concreto ma anche alimentato da interessi di parte, tra chi difende il diritto alla salute e chi invece mette avanti il diritto al lavoro, il punto di vista di Maurizio Landini è netto: «Si può produrre senza inquinare e avvelenare dentro e fuori la fabbrica».

Il segretario generale della Fiom annuncia un settembre di mobilitazione con assemblee operaie dentro lo stabilimento Ilva e l'apertura di un confronto pubblico con i cittadini di Taranto.«La Fiom rifiuta di schierarsi tra chi pretende la chiusura della fabbrica e chi sostiene che bisogna andare avanti come si è fatto finora. Il lavoro all'Ilva deve diventare compatibile con le esigenze e la salute degli operai e dei cittadini, per questo è inderogabile l'applicazione immediata delle decisioni della magistratura. Insomma, la famiglia Riva deve assumersi le sue responsabilità e mettere finalmente in campo gli investimenti necessari per il risanamento dell'ambiente e del ciclo produttivo. Anche il governo deve svolgere il suo ruolo investendo e agganciando i fondi europei finalizzati a una produzione siderurgica pulita». (continua nella sezione Rassegna stampa) Loris Campetti, Il Manifesto,1-IX-2012

 

 


Eppure li paghiamo noi

Forse davvero alla Convention repubblicana Clint Eastwood ha parlato da “vecchio pazzo” (Michael Moore), ma una cosa vera l’ha detta: “Noi siamo i proprietari di questo Paese e i politici sono i nostri dipendenti”.

Un concetto elementare per qualsiasi democrazia rispettosa dei propri cittadini. Non certo per i poveri sudditi italiani, costretti a foraggiare una classe dirigente che non dirige più niente se non la bancarotta a cui ha ridotto lo Stato. Basta osservarli, politici falliti e tecnici impantanati, mentre con le faccette abbronzate e i vezzosi pulloverini transumano da una festa di partito all’altra, blindati da plotoni di agenti sottratti alla pubblica sicurezza.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Antonio Padellaro, Il Fatto Quotidiano, 2 –IX-2012




E’ morto il Cardinale Carlo Maria Martini

Ha rifiutato ogni accanimento terapeutico

Paladino dei diritti civili, non divideva il mondo tra credenti e non credenti, ma tra pensanti e non-pensanti. Irritava le gerarchie ecclesiastiche con le sue opinioni su testamento biologico, rapporti omosessuali, fecondazione artificiale. Il Fatto Quotidiano, 1-IX-2012




SCUOLA

Addio alle graduatorie, in cattedra si andrà solo vincendo un concorso biennale

Non basterà essere iscritti da un decennio e più ad una graduatoria ad esaurimento per aspirare ad un posto di ruolo da insegnante

Il ministro Profumo annuncia l'anno zero dell'istruzione: 163 mila docenti e 40 mila idonei all'insegnamento devono «riabilitarsi», cercando di superare, ogni due anni, un concorso, sgomitando con coloro che avranno superato il “Tirocinio formativo attivo” (TFA)…Il 24 settembre sarà bandito il concorso per 11 mila ottocentonovantadue posti; a primavera ci sarà un altro concorso per 10 mila persone.. I precari che non riusciranno a strappare un posto in questa doppia tornata resteranno in graduatoria, in attesa di una supplenza, ma senza diritto all’assunzione, nonnostante abbiano già sostenuto la medesima prova nel 1991, nel 1999, oppure con l’esame di stato conclusivo del corso abilitante delle Siss o del TFA. Coloro che non sono mai entrati in graduatoria dovranno aspettare il concorso successivo… Roberto Ciccarelli, Il Manifesto, 2-IX-2012



Un'altra tegola per il ministro Profumo. Il presidente del Tar del Lazio, Domenico Lundini, ha accolto più di dieci ricorsi presentati dall'Associazione docenti invisibili da abilitare (Adida) per conto degli gli insegnanti esclusi dal Tirocinio formativo attivo (TFA), annullando le selezioni…, censurandone impostazioni e modalità…25 domande annullate su 60…Il Manifesto, 2-IX-2012




La vita è tutta un quiz?

Vendere fumo pare essere l'azione che meglio riesce a questo governo. Magari con stile (certo, deve piacere il genere, ma ammettiamo che dopo i predecessori persino questa condotta somiglia a un approdo), ma pur sempre fumo…La prova di preselezione dei docenti dovrebbe consistere in un ”test con domande di carattere logico-deduttivo, alcune in lingua, inglese, francese, tedesco e spagnolo, e le altre per misurare le competenze informatiche”. La scrematura della massa degli aspiranti docenti, lungi dall’accertare in modo rigoroso conoscenze disciplinari e maturità critica complessiva, viene affidata ad una prova modesta e degradante, come mortificante è stata quella del TFA: quiz da televisione e/o da scuola guida…Resta esclusa ogni possibilità di problematizzazione teorica…  Tiziana Drago, Il Manifesto, 2-IX-2012




Da PrimaDaNoi

Le verità taciute sul porto di Francavilla: «disastro colposo e autorizzazioni illegittime»

Parla Enrico Di Nicola, già procuratore di Pescara e Bologna

FRANCAVILLA AL MARE. Per il Ministero dell’Ambiente «gli atti di autorizzazione sono illegittimi». Per l’ex sindaco Nicolino Di Quinzio si poteva parlare «di ipotesi di delitti in danno alla pubblica amministrazione e disastri colposi». Dietro al porto di Francavilla, ancora tanti dubbi e misteri. Ed oggi piovono nuovi fatti dalla bocca dell’ex procuratore capo della Repubblica Enrico Di Nicola che si è occupato dell’approdo di piccola pesca e turismo in qualità di consulente della legalità e trasparenza per il Comune… Marirosa Barbieri, www.primadanoi.it




Fermate Ombrina Mare 2

Maria Rita D’Orsogna, docente del Dipartimento di matematica dell’Università del Sud della California, originaria di San Salvo, invita il Presidente della Regione Abruzzo, i sindaci della costa e i parlamentari abruzzesi a mobilitarsi contro il progetto della ditta inglese Mediterraneum Oil and Gas, che prevede “la trivellazione di un pozzo e l’installazione di una piattaforma petrolifera permanente a soli cinque chilometri da riva e di una nave desolforatore a nove chilometri dalla costa…Si farà  una prima raffinazione del greggio, ci sarà una fiamma perenne per smaltire gli eccessi di idrogeno solforato; saranno emesse duecento tonnellate di rifiuti da combustione al giorno…”.

La località scelta per questo è “fra San Vito marina e Ortona, fra due riserve costiere, e comprende una zona di ripopolamento ittico finanziato dalla Unione Europea…”. Dal quotidiano Il Centro, 24-VIII-2012




Nuovo senso civico

LO SVILUPPO È OLTRE IL PETROLIO

Se qualcuno vi dice che il petrolio abruzzese porterà benessere, lavoro e vi farà risparmiare quando farete il pieno, accenderete la luce o scalderete le vostre case, dovete sapere che questo qualcuno o è in malafede oppure è semplicemente un ignorante!...

Se l’Abruzzo vincerà la guerra del petrolio salvaguardando il proprio territorio potrà vincere ogni altra sfida e migliorare l’economia e la qualità della vita dei suoi abitanti per generazioni.

Se l’Abruzzo accetterà supinamente l’invasione delle compagnie petrolifere le generazioni future malediranno i propri progenitori per la loro ignavia. www.nuovosensocivico.it




Lettera aperta al ministro Corrado Passera

a firma del presidente dell'associazione Nuovo Senso Civico

''Ministro Corrado Passera, abbiamo letto dei Suoi propositi di facilitare la diffusione in Italia delle trivellazioni per la ricerca e l’estrazione di petrolio e gas allo scopo di ridurre del 20% la dipendenza da petrolio e da gas stranieri e ne abbiamo riportata la netta impressione che Lei non abbia una visione completa e approfondita di tutti gli aspetti della questione, per la quale sembra abbia dato credito  solo alle opinioni interessate dei petrolieri e dei loro amici. E ci scusi per la nostra franchezza.

Va detto innanzitutto  che non c’è in Italia una struttura tecnica dello Stato che, in condizioni di monopolio, estragga gli idrocarburi dal suolo del nostro paese e li adoperi per calmierare il mercato e per incamerare i profitti.  In realtà le compagnie che operano in Italia sono quasi tutte straniere e sono esse a diventare proprietarie degli idrocarburi estratti e a immetterli sul mercato ai prezzi correnti. Allo Stato italiano vanno solo delle royalties, le più misere del mondo, e cioè il 4% degli idrocarburi estratti in mare  è al massimo il 10% di quelli estratti sulla terraferma, anzi della quantità di idrocarburi che le Compagnie dichiarano di aver estratto nell’uno e nell’altro caso…(continua nella sezione Ambiente) 25-VIII-2012




CHIETI MOSTRA LIBRI 2012 - II EDIZIONE –

Dal 6 al 9 Settembre a Chieti, a partire dalle ore 17.30 all’interno del Palazzo più prestigioso della Città, nel Palazzo De’ Mayo, saranno presenti scrittori, poeti e studiosi di assoluto valore: Gabriella Sica, Milo De Angelis, Aurelio Picca, Arnaldo Colasanti, Paolo Lagazzi, Giordano Bruno Guerri, e molti altri. Gli Autori redigeranno appositamente per il festival una pagina sul tema “Come salvare l’Italia”, un divertissemnt letterario, ma non solo: come gli artisti si pongono http://noubs.wordpress.com/2012/08/26/chieti-mostra-libri-2012-ii-edizione-dal-6-al-9-settembre/

 


Premio “Cesare de Lollis” – VIII edizione

Scade il 30 settembre la partecipazione al premio di saggistica e narrativa. Il bando al link: http://noubs.wordpress.com/2012/06/26/pubblicato-bando-de-lollis-2012/

 


RIVA (il padrone dell’ILVA) RISANI A SUE SPESE, O SE NE VADA

Morire di cancro o di fame

A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale” (art. 43 della Costituzione della Repubblica italiana) …

(continua nella sezione Rassegna stampa) Giorgio Cremaschi, Il Manifesto, 3-VIII-2012

 


La strage

Il 2 agosto 1980, alle ore 10,25, una bomba esplose nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione di Bologna.

Lo scoppio fu violentissimo, provocò il crollo delle strutture sovrastanti le sale d'aspetto di prima e seconda classe dove si trovavano gli uffici dell'azienda di ristorazione Cigar e di circa 30 metri di pensilina. L'esplosione investì anche il treno Ancona-Chiasso in sosta al primo binario.

Il soffio arroventato prodotto da una miscela di tritolo e T4 tranciò i destini di persone provenienti da 50 città diverse italiane e straniere.

Il bilancio finale fu di 85 morti e 200 feriti. (testimonianze di Biacchesi e da "Il giorno")

La violenza colpì alla cieca cancellando a casaccio vite, sogni, speranze. Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.www.stragi.it



Nel libro Stragi e mandanti, scritto dal  presidente dell'associazione Paolo Bolognesi e dal giornalista Rai Roberto Scardova, appena pubblicato da Aliberti editori, ci si chiede chiaramente se i mandanti siano veramente ignoti o se la verità non sia invece a portata di mano, una volta completati gli accertamenti e sciolti i silenzi omertosi. Dal Comunicato di Paolo Bolognesi, 24-VII-2012

 


Riceviamo da ARCOIRIS TV

Un solo errore - Bologna, 2 agosto 1980

Un documentario sulla tragedia del 2 agosto 1980 dimostra come, fra gran parte dei giovani bolognesi, regni l'ignoranza su quello che successe quel giorno e di chi fu la colpa. Per più della metà degli intervistati l'esplosione fu causata dalle Brigate Rosse e non, come accertato in tribunale, da Francesca Mambro, Valerio Fioravanti e Luigi Ciavardin, esecutori materiali della strage

In tribunale furono condannati anche - per depistaggio - Licio Gelli, Francesco Pazienza, il generale Musumeci e il colonnello Belmonte

Regia: Matteo Pasi

Produzione: Associazione Pereira

Produzione esecutiva: Arcoiris Tv

Con la collaborazione dei Modena City Ramblers Visita il sito: http://www.associazionepereira.it

 


Mercoledì 8 agosto alle ore 21

presso il Parco del Palazzo Ducale Valignani, in Torrevecchia Teatina, cerimonia di premiazione della XII Edizione del Concorso Internazionale “Lettera d’Amore”.  Ospiti: l’attore, scrittore, drammaturgo, cantautore Ascanio Celestini, il cantautore Paolo Fiorucci. Presenteranno: Marina Moretti e Giuseppe De Micheli. Reciteranno le lettere Federica D’Amato e Giovanni Adriani. Vincitori: Matia Jatosti e Manfredo Di Biasio.

 


Taranto Ultime notizie

Quell'accordo sulla bonifica che pare tanto un bluff

L'intesa per la bonifica dell'Ilva di Taranto contiene cifre e stanziamenti che fanno riferimento, quasi interamente, a progetti già approvati in passato. E 60 milioni sono al momento scoperti.

Dopo la ratifica avvenuta giovedì a Roma tra governo centrale, regionale e locale, in molti hanno intravisto nel Protocollo d'intesa per Taranto (il quale, almeno per ora, non è stato sottoscritto dal gruppo Riva), il primo passo da parte dello Stato e della politica di voler dare vita ad un processo di risanamento e bonifica del «Sito d'interesse nazionale del territorio ionico».

Peccato però che le cose non stiano assolutamente così…(continua nella sezione Ambiente) Gian Mario Leone, Il Manifesto, 30-VII-2012

 


Taranto

La Magistratura sequestra sei reparti a caldo del siderurgico e ordina l’arresto per otto dirigenti della Ilva

Operai in piazza – Mobilitazione degli stessi lavoratori vittime del disastro ambientale

Il gip Todisco: inquinamento dettato dalla logica del profitto...chi gestisce il siderurgico ha continuato nell'attività inquinante calpestando le più elementari regole della sicurezza … Un'inchiesta senza precedenti. Si estenderà anche ad altre industrie inquinanti: Cementir, Agip, Eni e poi a Brindisi. (Gianmario Leone, Obbligati a tutelare la città, Il Manifesto, 28-VII-2012)



La fabbrica è pericolosa da sempre e sono gli operai i primi a morirne.. Da ricordare che la prima sentenza contro l’ex Italsider, oggi Ilva,è datata 14 luglio 1982. Nell’udienza preliminare di maggio trenta dirigenti sono stati accusati di aver procurato la morte di quindici operai facendoli lavorare senza protezione in ambienti di gas tossici e amianto. Le acciaierie del medesimo gruppo Riva “in Germania funzionano senza inquinare ed è tecnicamente possibile adottare da subito accorgimenti analoghi a quelli già adottati per risolvere il problema delle emissioni di diossina, per ridurre l’impatto delle emissioni registrate dalle perizie della Procura” (Protestate contro chi ha inquinato, Massimiliano Del Vecchio, Il Manifesto, 28-VII-2012).



Perché non ci sono stati interventi adeguati, per evitare morti e malattie? Perché lo Stato non ha imposto “un ciclo di riconversione degli impianti, con molti lavori in cui impiegare lavoratori competenti per tutto il tempo necessario”? (Il grande ricatto tra lavoro e salute, Guglielmo Ragozzino, Il Manifesto, 27-VII-2012)



Giovedì, Governo, Regione Puglia ed Enti locali hanno sottoscritto un protocollo, esprimendo “la volontà di impegnare risorse pubbliche per la bonifica e il riassetto del territorio sull’intera area tarantina” (G. Leone, art. citato)

 


Lo stato sociale è in agonia. Eppure c'è chi insiste.

La vicenda dell'Ilva di Taranto deve portare ad un attento riesame delle scelte fatte in questi ultimi anni in materia di privatizzazioni; a sua volta, questo riesame implica la presa di coscienza dell'agonia nella quale versa lo stato sociale. Duccio Valori, Il Manifesto, 28-VII-2012

 


Scuola

In questi giorni si è svolto il primo test preliminare per accedere al Tirocinio Formativo Attivo (TFA),  che concederà l’abilitazione all’insegnamento nelle varie classi di concorso delle Scuole.

Tre le prove da superare: la prima, un test a risposta multipla, è stato compilato direttamente dal Miur e uguale su tutto il territorio nazionale, le altre due, una scritta e una orale, sono state preparate dalle singole Università. I candidati, per essere ammessi, dovevano rispondere a 42 domande su 60. Da www.centoquaranta.com



I primi a non passare la prova sono gli staff del Ministero che hanno compilato i questionari…: scienza da settimana enigmistica e estetica da quizzone televisivo…. Luciano Canfora, sul Corriere della Sera del 24 luglio ha rilevato l’inadeguatezza  della risposta sulle varianti e la negligenza del titolo di un’opera di Dino Buzzati. Sintomo, una, di ignoranza, e di pressapochismo l’altra, due difetti capitali che una buona scuola deve obbligare a superare, al Liceo prima che all’Università. Dietro i sintomi però si devono indicare anche le cause e gli effetti possibili.

Un test così costruito… a quale pedagogia fa riferimento? Che insegnanti vuole selezionare per la scuola italiana pubblica…? … sembra che il criterio dell’erudizione generica e molto superficiale sia capitale per scegliere insegnanti che sanno un po’ di tutto e poco, anche male,…, che si riprodurranno in allievi simili a loro, mediocremente istruiti, più adatti ad eseguire che a pensare e a progettare, organici e docili a qualsiasi burocrazia… Si puo’ formulare un’ipotesi anche peggiore di una certa malafede: predisporre prove per tagliare ed escludere, non per valorizzare… Anna Beltrametti, Scuola e TFA, Alias, 29-VII-2012

 


Riceviamo e pubblichiamo



Grande vittoria dei movimenti,la Corte Costituzionale fa saltare le privatizzazioni di acqua e servizi pubblici locali

20 Luglio 2012: la Corte Costituzionale restituisce la voce ai cittadini italiani e la democrazia al nostro Paese.

Lo fa dichiarando incostituzionale, quindi inammissibile, l'articolo 4 del decreto legge 138 del 13 Agosto 2011, con il quale, il Governo Berlusconi, calpestava il risultato referendario e reintroduceva la privatizzazione dei servizi pubblici locali. Questa sentenza blocca anche tutte le modificazioni successive, compresa quelle del Governo Monti.

La sentenza esplicita chiaramente il vincolo referendario infranto con l'articolo 4 e dichiara che la legge approvata dal Governo Berlusconi violava l'articolo 75 della Costituzione. Viene confermato quello che sostenemmo un anno fa, cioè come quel provvedimento reintroducesse la privatizzazione dei servizi pubblici e calpestasse la volontà dei cittadini.

La sentenza ribadisce con forza la volontà popolare espressa il 12 e 13 giugno 2011 e rappresenta un monito al Governo Monti e a tutti i poteri forti che speculano sui beni comuni. Dopo la straordinaria vittoria referendaria costruita dal basso, oggi è chiarito una volta per tutte che deve essere rispettata la scelta di 27 milioni di italiani: l'acqua e i servizi pubblici devono essere pubblici.

Si scrive acqua, si legge democrazia!

Comitato ACQUA E BENI COMUNI CHIETI e Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua




Riceviamo e pubblichiamo

RAFFINERIA DI BOMBA

Dopo che il TAR di Pescara ha accolto il ricorso della Forest in merito alla  richiesta di sospensione del rigetto del suo progetto di estrazione e raffinamento a Bomba, la parola torna per la terza volta al Comitato V.I.A. dell’Aquila.

Non è una vittoria conclusiva della compagnia petrolifera in quanto il Comitato V.I.A., pur bocciando seccamente il progetto, lo aveva fatto con una motivazione redatta sciattamente e piuttosto carente offrendo così il destro alla Forest per avanzare il riscorso per motivi più di forma che di sostanza.

Anzi i giochi sono completamente aperti avendo dalla nostra parte tutte le ottime ragioni tecniche e scientifiche per scongiurare la realizzazione di questo progetto inaccettabile da ogni punto di vista e siamo pronti a ripartire informando e mobilitando ancora più persone per arrivare ad una chiara, corretta e definitiva soluzione favorevole all’intero Abruzzo ed a tutti coloro che ci vivono. Nuovosensocivico.it




Biblioteca provinciale A. C. De Meis - Chieti

Aggiornamenti

Pronto il progetto definitivo per la ricostruzione del primo lotto di lavoro dlla palazzina crollata sette anni fa, dichiara l’assessore provinciale Donatello Di Prinzio. Sipontina Beverelli, Il Centro, 20-VII-2012

 


APPELLO

Furto d'informazione

La politica è scontro d'interessi, e la gestione di questa crisi economica e sociale non fa eccezione. Ma una particolarità c'è, e configura, a nostro avviso, una grave lesione della democrazia.

Il modo in cui si parla della crisi costituisce una sistematica deformazione della realtà e una intollerabile sottrazione di informazioni a danno dell'opinione pubblica. Le scelte delle autorità comunitarie e dei governi europei, all'origine di un attacco alle condizioni di vita e di lavoro e ai diritti sociali delle popolazioni che non ha precedenti nel secondo dopoguerra, vengono rappresentate, non soltanto dalle forze politiche che le condividono (e ciò è comprensibile), ma anche dai maggiori mezzi d'informazione (ivi compreso il servizio pubblico), come comportamenti obbligati ("non-scelte"), immediatamente determinati da una crisi a sua volta raffigurata come conseguenza dell'eccessiva generosità dei livelli retributivi e dei sistemi pubblici di welfare…

(continua nella sezione Rassegna stampa) Alberto Burgio, Mario Dogliani, Gianni Ferrara, Luciano Gallino, Giorgio Lunghini, Alfio Mastropaolo, Guido Rossi, Valentino Parlato, Il Manifesto, 24-VII-2012

 


L’intervento di Roberto Scarpinato, procuratore generale della Corte di Appello di Caltanissetta, letto alla commemorazione per i 20 anni dell’assassinio di Paolo Borsellino, con il quale ha lavorato fianco a fianco nel pool antimafia.

Caro Paolo,

oggi siamo qui a commemorarti in forma privata perché più trascorrono gli anni e più diventa imbarazzante il 23 maggio ed il 19 luglio partecipare alle cerimonie ufficiali che ricordano le stragi di Capaci e di via D’Amelio.

Stringe il cuore a vedere talora tra le prime file, nei posti riservati alle autorità, anche personaggi la cui condotta di vita sembra essere la negazione stessa di quei valori di giustizia e di legalità per i quali tu ti sei fatto uccidere; personaggi dal passato e dal presente equivoco le cui vite – per usare le tue parole – emanano quel puzzo del compromesso morale che tu tanto aborrivi e che si contrappone al fresco profumo della libertà.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Il Fatto Quotidiano, 20-VII-2012

 


19 luglio 1992: Palermo, strage di via D’Amelio.

Assassinio di Paolo Borsellino e degli agenti Agostino Catalano, Claudio Traina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina.



A vent’anni dalla strage di via d’Amelio,  in cui hanno perso la vita Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta  - Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina, Eddie Walter Cosina -  moltissimi sono gli interrogativi e i misteri irrisolti. E’ una storia colma di depistaggi, di silenzi, di false dichiarazioni, di interrogativi senza risposta come quello sulla misteriosa scomparsa dell’agenda rossa del magistrato o quello – ancora più inquietante – sulla tempistica con cui cosa nostra decide di organizzare la strage…Lorenzo Frigerio, coordinatore Libera-Lombardia

L’Italia ha bisogno di conoscere il suo passato e di elaborare il suo presente per poter costruire il suo futuro. Ha bisogno di verità, di coraggio, di assunzione di responsabilità. E questo riguarda tutti, ognuno di noi. Paolo diceva: “Ognuno deve fare la sua parte; ognuno nel suo piccolo, ognuno per quello che può, ognuno per quello che sa”. Non ci sono alibi per nessuno. Ognuno si faccia strumento di verità, se veramente vogliamo giustizia. Rita Borsellino, Vent’anni, Voci contro le mafie, a cura di Lirio Abbate, l’Espresso

 


 

La «spending review» cancella  l'unico archivio audio-visivo nazionale del nostro paese, nato nel 1928

Dai discorsi di Marconi e Mussolini, dalle voci dei papi fino alle canzoni di Modugno e gli ultimi film in Blu Ray, l'Italia che ha cantato, parlato e raccontato qualcosa di sé rischia di sparire per meno di 400 mila euro. Il Manifesto, 17-VII-2012




Silenzio di Stato

La politica del “governo tecnico” nei confronti della cultura -scuola, università, istituti di ricerca (come l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) mi ha convinto di una cosa. Un tecnico non è necessariamente una persona colta. Un tecnico è in grado di eseguire una serie di operazioni specifiche in un settore ben definito, ma non è tenuto a capire niente di quello che si muove al di fuori del suo territorio e tanto meno ad avere immaginazione e visione. E siccome l’unico settore che conta e l’unico in cui dichiarino di avere competenza è quello dell’economia di mercato e finanziaria, ecco che si avvera il motto attribuito a Tremonti “con la cultura non si mangia”. Che volete che importi a Moody’s o ai mitici “mercati” del nostro più grande patrimonio sonoro e audiovisivo, della nostra memoria storica in immagini e suoni? Il modo frettoloso e irrituale in cui è stata presa e annunciata la decisione di sopprimere una realtà cruciale per la nostra identità storica e culturale dà l’idea di una straordinaria superficialità. Ma, d’altra parte, il disprezzo per la cultura e per la ricerca, la convinzione della loro irrilevanza, si armonizzano bene con una prospettiva di declassamento del nostro paese ben più pesante di quello di Moody’s: un paese di seconda categoria, senza passato e senza futuro. Ma con licenziamenti facili e novanta cacciabombardieri nuovi fiammanti in più. Alessandro Portelli, Il Manifesto, 17-VII-2012

 


 

LA CATTIVA FILOSOFIA DI MONTI

come mai non c'è alcuna trattativa con i creditori, come mai non si cerchi di mettere intorno ad un tavolo i fondi, le banche (anche quelle italiane, tanto coccolate, che prendono a prestito dalla è Banca europea fondi all'1% che impiegano per comprare titoli italiani dal rendimento del 3,4 e 5%), grandi investitori, ecc. per trattare tassi di interesse, restituzioni diluiti, sconti di capitale, ecc. (minacciando di non pagare nulla).

Lo stato di guerra, ha dichiarato ieri il presidente del consiglio. Chi è il nemico per il governo e il prof. Monti? Un ingenuo penserebbe alla speculazione finanziaria, al debito, alla crisi economica. Ma gli ingenui, è noto, sbagliano. Se guardassimo agli atti di questo governo i nemici dovrebbero identificarsi nei lavoratori, pensionati, disoccupati, impiegati pubblici, sindacati, la concertazione, gli esodati, la spesa pubblica, il sud fannullone, ecc., insomma tutti quelli sui quali si abbattuta la scure dell'austerità, su quanti hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità, sui troppi posti letto, sulle eccessive spese per la ricerca e la scuola, e tragiche banalità del genere. Quella di Monti non è una constatazione, ma la dichiarazione di un programma politico, avallato dall'Europa, figura mitica, che è preoccupata perché si domanda: dopo Monti chi potrà portare avanti il programma iniziato?

(continua nella sezione Rassegna stampa) Francesco Indovina, Angelo Tirrito, Il Manifesto, 14-VII-2012

 


 

Napolitano, Berlusconi o Vittorio Emanuele III?

Se nella prima metà del secolo scorso un pubblico ministero avesse casualmente intercettato una comunicazione telefonica di Vittorio Emanuele III, indubbiamente ne sarebbe nato uno scandalo ed il Pubblico Ministero che all’epoca si chiamava Procuratore del Re, sarebbe stato destituito su due piedi. Nello Statuto albertino, infatti, non esisteva il concetto di “indipendenza della magistratura” e la giustizia era amministrata in nome del Re dai giudici che egli stesso istituiva (art.68). Poiché il Re riuniva nelle sue mani tutti i poteri dello Stato, egli era al di sopra dell’ordinamento. Infatti l’art. 4 dello Statuto recitava: “la persona del Re è sacra ed in violabile”.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Domenico Gallo, giurista, autore di "Salviamo la Costituzione", Chimienti editore, 2006, Micromega, 16-VII-2012

 


 

VOI SIETE QUI

Noi del centro anziani Ai Pini

Noi, noi del centro anziani Ai Pini, le vere vittime di «devastazione e saccheggio», noi che torniamo da ogni gita con meno soldi, meno diritti, meno prospettive, meno speranze e meno giustizia. E pure senza pentole.

Di tutte le riflessioni, le analisi, i commenti, le elucubrazioni e i retroscena sulla ricomparsa di Silvio Berlusconi ce n'è una che spiega tutto in una riga. «Lei è un militante del Pdl?», chiede il cronista a un signore cammellato in pullman a un convegno. E quello: «No, io sono del centro anziani Ai Pini». Basta, chiuso, finito. Persino Altan non avrebbe potuto fare di meglio. Ma poi, pensandoci, non siamo un po' tutti del centro anziani Ai Pini? Non siamo un po' tutti in gita con il sacchettino del pranzo, il miraggio che ci vendano qualche pentola a poco prezzo, la speranza di divagarci un po'?...

(continua nella sezione Rassegna stampa) Alessandro Robecchi, Il Manifesto, 15-VII-2012




11 luglio 1979 - 11 luglio 2012

L'11 luglio 1979, a Milano, un sicario venuto da New York uccise l'avvocato Giorgio Ambrosoli, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana.

L’omicidio fu ordinato da Michele Sindona, finanziere siciliano proprietario dell’istituto di credito, banchiere della mafia, amico di Giulio Andreotti e finanziatore della Dc. Giorgio Ambrosoli, fedele ai Suoi doveri, alla Costituzione e allo Stato, ebbe il coraggio di non cedere mai alle lusinghe, ai tentativi di corruzione, alle pressioni e alle minacce vere e proprie, provenienti da Sindona, dal mondo politico democristiano e dalla Loggia P2.

Quattro anni prima di morire Ambrosoli aveva scritto a sua moglie una lettera che sopratutto oggi, in tempi di cricche, …e crisi finanziarie, è bello rileggere.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Dal Fatto Quotidiano, Peter Gomez, 11-VII-2011

 


Riceviamo e pubblichiamo da “Nuovo Senso Civico”

TORNIAMO DA L'AQUILA UN PO' PIU' SOLLEVATI (E CONTENTI)

DICEVAMO CHE IN ITALIA E' ASSAI DIFFICILE ARRIVARE ALLA PAROLA "FINE" DEFINITIVA, MA OGGI TORNIAMO DA L'AQUILA PIU' SERENI DOPO UNA CALDISSIMA GIORNATA DI PACIFICA PROTESTA SOTTO LA SEDE DELLA REGIONE ABRUZZO.

NON C'E' ANCORA L'UFFICIALITA' MA SEMBREREBBE CHE IL COMITATO V.I.A. ABBIA RICONFERMATO IL PRIMO PARERE NEGATIVO AL PROGETTO DELLA FOREST A BOMBA RIGETTANDO LA RICHIESTA DI RIESAME AVANZATA DALLA STESSA COMPAGNIA.

NEI PROSSIMI GIORNI NE SAPREMO DI PIU' MA IL VENTO SEMBRA ADESSO GIRARE NELLA GIUSTA E NATURALE DIREZIONE, SEMPRE IN ATTESA DEL PROSSIMO PRONUNCIAMENTO DEL T.A.R. CHE SPERIAMO ABBASSI DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SU UNA BRUTTA VICENDA CHE NON AVREBBE MAI DOVUTO AVERE INIZIO.

PER IL MOMENTO RINGRAZIAMO NOI STESSI E TUTTI QUELLI CHE HANNO PARTECIPATO E CREDUTO IN QUESTA BATTAGLIA SPERANDO AL PIU' PRESTO DI FESTEGGIARE TUTTI INSIEME E DI AVER CREATO UN PRECEDENTE PER IL QUALE I MALINTENZIONATI VERSO LA NOSTRA SPLENDIDA REGIONE PRENDANO IL LARGO UNA VOLTA PER TUTTE, SIA IN TERRA CHE IN MARE.

"Eppure il vento soffia ancora..."  (Pierangelo Bertoli)

NUOVO SENSO CIVICO, 10-VII-2012

 


Riceviamo e pubblichiamo da “Nuovo Senso Civico”

Gas a Bomba

MARTEDI' 10 LUGLIO DI NUOVO A L'AQUILA, E' LA VOLTA DECISIVA: DOBBIAMO ESSERE IN TANTI PER MANDARE A CASA LA FOREST OIL!

MARTEDI' 10 LUGLIO TORNA A RIUNIRSI A L'AQUILA IL COMITATO V.I.A. (Valutazione Impatto Ambientale) PER DISCUTERE DEL PROGETTO FOREST DI ESTRAZIONE E RAFFINAMENTO DI GAS A BOMBA: E' LA GIORNATA DECISIVA, NON POSSIAMO MANCARE PROPRIO ADESSO!

 

Martedì scorso, dopo una giornata di proteste ininterrotte, l'argomento è stato "misteriosamente" rinviato per mancanza del numero legale.

VOGLIONO PRENDERCI PER SFINIMENTO MA NOI NON GLIELA DAREMO VINTA: MARTEDI' 10 DOBBIAMO ESSERE IN TANTI, LASCIANDOCI ALLE SPALLE STANCHEZZA, SCORAGGIAMENTO O INDIFFERENZA. NE VA DEL FUTURO DI TUTTI NOI!

Come potete leggere sotto si tratta di un progetto che, se realizzato, stravolgerebbe l'intero panorama abruzzese con tutte le sue documentate conseguenze negative sotto ogni punto di vista e che si inserisce in un territorio fragile, storicamente franoso e sismico, con la diga a due passi

La Provincia di Chieti e 21 Comuni della Valle insieme alle popolazioni locali hanno già detto NO…

(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo)




Forest Oil, il comitato VIA rimanda l’esame del progetto

“…Il rinvio è stato deciso per mancanza del numero legale dovuta all’assenza di alcuni componenti della Provincia di Chieti, mentre un centinaio di cittadini del Comune di Bomba, con in testa alcuni sindaci del comprensorio della Val di Sangro, protestava davanti alla sede della Giunta regionale contro il  progetto per l’estrazione di gas.

Il progetto, già bloccato dal comitato VIA nella riunione del 10 aprile, ieri era tornato all’esame del comitato in conseguenza del ricorso presentato dalla Forest Oil…” Il Centro, 4-VII-2012.

Il progetto della multinazionale statunitense prevede la realizzazione di cinque pozzi di estrazione del gas, un impianto di desolforazione e sette chilometri di gasdotto, vicino alla diga del lago. Il Centro, 2-VII-2012

 


Canile Comunale-Chieti

Il Sindaco ha prorogato all’associazione Asada la gestione del canile fino a quando non verrà fatta la variante del piano regolatore, “verosimilmente entro luglio”. Infatti, il canile non può stare in località Valle Para perché non è conforme al piano regolatore. Dal quotidiano “Il Centro”, 3-VII-2012




CHIETI

Il Museo della Civitella affonda nella sporcizia

Di notte, terreno di conquista dei teppisti che hanno danneggiato la struttura. Di giorno, meta di turisti attratti dal patrimonio archeologico che custodisce.

Davanti a tanta desolazione ci si chiede come i vandali abbiano potuto, nel corso degli anni, avere vita così facile. Scorazzare di notte a piacimento sfidando le videocamere. Nessun rispetto …,nessuna pietà civica…Ma se sporcizia e degrado di quella portata fanno inorridire turisti e non solo, lascia ancora più interdetti l’immobilismo di chi dovrebbe provvedere istituzionalmente e spezzare la catena dell’indifferenza. Cosa pensa di fare la Sovrintendenza che gestisce l’intera area?

E la Regione, sempre pronta a sbandierare le potenzialità turistiche e culturali delle sue province?...”

Yvonne Frisaldi, Il Centro, 5-VII-2012




Il grande bluff europeo

di fronte a noi c'è solo la catastrofe ambientale, il disastro economico e occupazionale, la dissoluzione dell'Unione Europea e del disegno ideale da cui era nata

A Bruxelles l'Europa non è certo uscita dal coma in cui l'ha gettata la crisi dell'euro. Né le risorse economiche, né - e meno che mai - quelle politiche messe in campo sono adeguate per resistere a una speculazione in buona parte promossa da quelle stesse banche e istituzioni finanziarie che tengono sotto scacco la moneta unica, ma che ne sono anche le principali beneficiarie. I governi degli Stati membri, sia quelli forti che quelli deboli, sono di fronte a un'alternativa secca: o salvare banche, finanza e assetto istituzionale dei cosiddetti mercati; o salvare i diritti: quelli del lavoro, quello al lavoro e al reddito, quelli alla sicurezza, all'esercizio della cittadinanza, alla dignità della persona.

Per alcuni governi l'alternativa si pone in maniera stringente: i soggetti da depredare con i cosiddetti compiti a casa (mai espressione più cretina era comparsa nel lessico politico) sono i propri concittadini. Per altri l'alternativa sembra più mediata: per ora a soffrire devono essere i cittadini di altri Stati: per i quali risanare il bilancio del proprio Stato altro non significa che salvare le banche che gli hanno fatto credito in modo irresponsabile negli anni delle vacche grasse: banche per lo più proprio di quegli Stati che oggi vorrebbero insegnare a tutti la moderazione. Ma per tutti il problema sembra ormai solo quello di perpetuare un bluff, di rinviare la resa dei conti con una finanza fuori controllo e prolungare quello stato comatoso: una condizione sull'orlo del baratro, che non offre alcuna chance alla crescita; e meno che mai alla conversione ecologica; e meno ancora alla democrazia.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Guido Viale, Il Manifesto, 4-VII-2012