Home Page anno 2010

Stampa


 

Lo sbarco di Civitavecchia: Botte agli allevatori e alla Costituzione

Nulla può giustificare quanto è avvenuto a Civitavecchia. Nessuna ragione d'ordine pubblico può aver legittimato l'intervento delle forze dell'ordine che hanno impedito a cittadini della nostra maltrattata Repubblica di esercitare i loro diritti costituzionali. La vicenda,
riportata con rilievo solo da questo giornale, ha dell'incredibile: alcuni allevatori sardi sono stati «respinti» appena approdati sulla
terraferma (scesi dal traghetto di linea e non da un canotto clandestino) per impedirgli di giungere a Roma ove avrebbero manifestato pacificamente, «dando vita a una conferenza stampa per spiegare le ragioni del malcontento».
In tal modo, in un colpo solo, si sono violati ben tre articoli della nostra costituzione, tre diritti fondamentali sono stati calpestati. Ogni
cittadino può circolare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, scrive la nostra costituzione, ma ai pastori sardi ciò non è
concesso. Tutti i cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi, garantisce il più classico dei diritti di libertà collettiva, ma non se questo avviene nella capitale. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, sancisce la prima delle libertà borghesi, ma non se si vogliono spiegare le ragioni del proprio malcontento.
Sembra che l'intervento di polizia e carabinieri, che ha impedito l'esercizio delle tre libertà costituzionali di circolazione, di riunione e di manifestazione del pensiero, sia stato «giustificato» dal fatto che la manifestazione nella capitale non sarebbe stata «autorizzata». Se la notizia fosse confermata si dimostrerebbe l'illegittimità dell'operazione delle forze dell'ordine. La nostra costituzione, infatti, esclude che si debbano «autorizzare» le riunioni che si svolgono in luoghi pubblici, stabilendo invece che di esse debba essere dato solo un preavviso (che la manifestazione degli allevatori fosse nota all'autorità è dimostrata dal fatto che si sia voluto impedirne lo svolgimento), mentre il divieto di manifestare può essere giustificato solo «per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica». Ma in questo caso vi è di più. A Civitavecchia, infatti, non si è «solo» vietato a un gruppo di cittadini di manifestare
democraticamente, si è addirittura impedito di giungere nel luogo prescelto per esercitare il proprio diritto costituzionale.
Si è intervenuti preventivamente con un atto d'autorità utilizzando la forza pubblica. Ciò rende implausibile qualunque pretesa di ordine pubblico. Il divieto, in caso, avrebbe potuto riguardare la manifestazione romana, semmai fossero sopraggiunti «comprovati motivi di sicurezza» che nessuna autorità ha peraltro ipotizzato, giammai poteva impedire a dei privati cittadini di giungere a destinazione. Ancora di più: gli allevatori avrebbero voluto svolgere nella capitale una conferenza stampa, ed è la prima volta che si ritiene di poter ostacolare in modo tanto esplicito e violento la possibilità di esprimere il proprio pensiero critico e il dissenso nei confronti della politica. A questo punto bisogna chiedere conto di quanto è avvenuto. Chi ha autorizzato le forze dell'ordine non ha giustificazione e deve rispondere di un atto che si pone in evidente conflitto con i diritti garantiti dalla nostra legge fondamentale. Quanto è avvenuto a Civitavecchia deve preoccupare tutti perché segnala un ulteriore passo in direzione di un progressivo e sempre più inquietante regresso nella concezione dei diritti civili. Dagli «arresti preventivi» di Gasparri al «respingimento in banchina» di Civitavecchia. C'è da tremare. È necessario contrastare una cultura di governo e di gestione dell'ordine pubblico lontana dalla cultura di libertà e giustizia su cui si fonda la nostra democrazia costituzionale. Gaetano Azzariti, Il Manifesto, 30-XII-2010


 

Organizzazione di volontariato Viva la Costituzione- Rovigo

È incredibile, inaccettabile e pericoloso tutto quello che sta avvenendo a Rovigo con l’inchiesta voluta e promossa dal ministro Alfano (ed invocata un anno fa a Cortina dall’on. Violante) nei confronti del procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Rovigo Dario Curtarello e del sostituto procuratore Manuela Fasolato, inchiesta sfociata nella richiesta d’avvio di una azione disciplinare contro due seri magistrati, impegnati nel caso della riconversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle.
È incredibile che verso quelli che, giustamente, una nota di solidarietà, emanata dalle segreterie territoriali delle categorie del pubblico impiego di Cgil-Cisl-Uil, definisce “fedeli e leali servitori dello Stato” vengano rivolte accuse di interferenze indebite con decisioni politico-amministrative, mentre si tratta solo di normale svolgimento di un compito, quello del controllo di legalità, che spetta alla magistratura, in quel ruolo e con quella indipendenza che la Costituzione le assegna in modo specifico e chiaro.
È inaccettabile che ancora una volta, l’ennesima ormai nel nostro Paese, alla magistratura che opera seriamente si contrappongano azioni, queste sì di invasione di campo, interferenze della politica che mostra insofferenza marcata verso quel necessario ed indipendente controllo della legalità di cui sopra.
È pericoloso per tutti noi, per la democrazia, che l’accertamento della legalità davanti a soggetti ‘forti’ come in questo caso l’Enel possa subire condizionamenti da qualsivoglia ragione mascherati. Se tutto questo passasse, infatti, in futuro chiunque ci penserà ben due volte prima di entrare in diretto contrasto con l’azione e gli interessi di Enel e di simili soggetti forti.
Per queste ragioni ‘Viva la Costituzione’ si associa a quanti hanno espresso solidarietà ai due magistrati di Rovigo, anche pensando al rispetto di quella legalità, di quelle regole che proprio nella Costituzione trovano il loro alimento e che vanno difese, assieme ai veri interessi del nostro territorio, da pressioni ed interferenze indebite.

A nome del Direttivo
Il Presidente
VIVA LA COSTITUZIONE
Organizzazione di volontariato
Rosanna Cavazzini

 

 


 

 

Saviano premiato dal Parlamento europeo


“La mafia ha paura di chi legge”
Questo premio - ha detto lo scrittore italiano - è un conforto per la sofferenza che provo per le critiche ricevute in Italia, anche da alte cariche dello Stato, che mi accusano di infamare il mio Paese parlando di criminalità organizzata. Al contrario, raccontare il male vuol dire affrontarlo, non diffonderlo".
Roberto Saviano premiato con il “Libro europeo 2010” per il suo “La bellezza e l’inferno” al Parlamento europeo. Conforto per le critiche subite in patria da alte cariche dello Stato. La criminalità è un problema europeo “Questo premio è un conforto per la sofferenza che provo per le critiche ricevute in Italia, anche da alte cariche dello Stato, che mi accusano di infamare il mio Paese parlando di criminalità organizzata. Al contrario, raccontare il male vuol dire affrontarlo, non diffonderlo”.

Roberto Saviano approfitta della premiazione del “libro europeo 2010″ al Parlamento europeo, conferitogli per il suo “La bellezza e l’inferno”, per mandare una cartolina a Roma, a quanti non perdono occasione di attaccarlo per quanto dice e scrive sulla criminalità organizzata in Italia. “Questa è la magia della letteratura, grazie ad essa le storie che si raccontano appartengono a tutti. La criminalità, invece, vuole il monopolio dei propri misfatti, per questo non ha tanto paura di chi scrive, quanto di chi legge”. Scroscio di applausi.

Tra Jerzy Buzek, presidente del Parlamento europeo, José Manuel Barroso, presidente della Commissione, Martin Schulz, presidente del gruppo Socialista europeo e Jacques Delors, celebre presidente della Commissione dal 1985 al 1955, il ruolo da protagonista l’ha giocato proprio Roberto Saviano, un po’ scrittore, un po’ giornalista, un po’ poeta. A Saviano è stato conferito il premio libro europeo 2010, l’iniziativa di “Esprit d’Europe” che, alla sua quarta edizione, premia il romanzo e il saggio con il miglior profilo europeo dell’anno. A Saviano il miglior saggio “La bellezza e l’inferno”, che raccoglie per la prima volta gli scritti e gli articoli pubblicati dallo scrittore su quotidiani e riviste tra il 2004 e il 2009, prima, durante e dopo lo tsunami Gomorra. E’ stato anche premiato il romanzo “Purge” dell’eccentrica finlandese Sofi Oksanen.

Ma a dominare la scena è stato lo scrittore napoletano capace di conquistare un’ampia platea internazionale. Saviano ha voluto parlare a tutti gli europei e non solo agli italiani, seppure numerosi in sala: “La criminalità non riguarda solo il sud Italia, ma l’intera Europa, perché è dalle sue periferie che entra arrivando fino a Bruxelles, dove viene a investire comprandosi un intero quartiere. L’Europa parla molte lingue, ma contro il crimine organizzato ne deve parlare una sola”.

Le parole dello scrittore catalizzano l’attenzione stringendo i presenti in un unico pathos di condivisione e solidarietà verso un uomo che ha fatto della sua vita il simbolo della lotta alla criminalità organizzata. Con il suo libro, Saviano esprime il dolore e la gioia di un uomo, prima ancora che di un giornalista, che ha deciso di salire sulle barricate per dire NO a un sistema affaristico mafioso che sembra radicato nel Paese Italia. Un libro fatto di pagine scritte in camere piccole e buie, in alberghi e caserme, sempre all’ombra di quello scudo che da anni protegge la sua vita dalle ritorsione di chi ha avuto il coraggio dei denunciare. “L’inferno ha un tempo solo, la vita un giorno ricomincia”, ha scritto Saviano nel suo libro citando Albert Camus. Come dargli torto. Alessio Pisanò, Il Fatto quotidiano, 9-XII-2010

 


 

 

Classifica del Sole 24 Ore: Abruzzo a picco per qualità di vita

ABRUZZO. Nessuno dei capoluoghi abruzzesi risulta essere in cima alla classifica delle città più vivibili in Italia.
È quanto emerge dalla ricerca annuale del Sole24ore che analizza e mette a confronto, attraverso diverse statistiche, la vivibilità delle 107 province italiane, considerando sei indicatori : tenore di vita, affari e lavoro, servizi ambiente e salute, popolazione, ordine pubblico e tempo libero. Dai numeri e dal confronto di questi parametri, è possibile elaborare una lista che, nell’anno 2010 vede, in vetta, come città più vivibile Bolzano ed in coda Napoli.
Dall’analisi emerge uno scenario sconfortante per l’Abruzzo.
Confrontando la classifica del 2009, infatti, con quella del 2010, si registra un peggioramento del tenore di vita, nelle principali città abruzzesi.
L’Aquila, dalla posizione 49 del 2009, scende al 62° posto nel 2010. Anche Teramo risulta declassata collocandosi alla 73° posizione, rispetto alla 59° del 2009.
Non va meglio neppure per Chieti che si vede capitolare alla posizione 75, dalla 54° La situazione che desta molta preoccupazione è quella riguardante Pescara.
Il capoluogo adriatico ha perso ben tredici posizioni rispetto al 2009, passando dal 66° posto al 79°...
I parametri presi in considerazione sono ambiente, lavoro, popolazione, servizi finanziari e scolastici. M.B. Prima da noi, 06/12/2010

 


 

 

Mazzette, un milione di italiani coinvolti in episodi di corruzione


Oltre un milione di persone in Italia sono coinvolte in episodi di corruzione e il fenomeno è in crescita nei partiti politici. E’ quanto emerge dal capitolo sull’Italia dell’edizione 2010 del rapporto ‘Barometro della corruzione globale’ (Gcb) pubblicato oggi da Transparency International (Ti). Il Barometro, spiega l’ong, ‘mappa’, attraverso un’indagine demoscopica, la visione che i cittadini maturano del fenomeno della corruzione anno dopo anno. Lo studio si differenzia per questo dal più conosciuto Indice della percezione della corruzione (Cpi), che invece si basa sulla percezione dei fenomeni corruttivi nelle pubbliche amministrazioni da parte di esperti e operatori privati. Secondo il Gcb, in Italia “la percentuale di coloro che sono stati concussi o che hanno pagato tangenti si attesta sul 3,8%”. Gli esperti di Transparency International sottolineano che “si tratta di un dato assai serio, poiché comporta che, stando a questa percentuale, oltre un milione di persone sarebbe coinvolto in fatti corruttivi”. Il Fatto quotidiano, 9-XII-2010

ANSA - ROMA, 12 DIC

 

 


 

 

Evasione fiscale in crescita del 10,1%, nei primi 11 mesi del 2010 in Italia, che si conferma prima in Europa per imponibile evaso (54,5%).
Le imposte sottratte all'erario sono nell'ordine dei 159 miliardi di euro l'anno. E' quanto emerge da un'indagine di Krls Network of Business Ethics per conto di 'Contribuenti.it'.
Industriali i principali evasori (32,8%), seguiti da bancari e assicurativi (28,3%), commercianti (11,7%), artigiani (10,9%), professionisti (8,9%), dipendenti (7,4%).


 

Per non perdere la memoria

12 dicembre 1969: esplode una bomba nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura di piazza Fontana a Milano. Sedici i morti e ottantotto i feriti.
Alla manifestazione di oggi, Carlo Arnoldi, presidente dell’associazione familiari vittime di piazza Fontana ha detto: "Non ci sarà una verità giudiziaria, ma solo una verità storica”... Arnoldi ha chiesto l'apertura
degli archivi e l'accessibilità a tutti i documenti delle varie inchieste". Il Fatto quotidiano, 12-XII-2010

 

 


 

 

Il Benpensante

Il 14 dicembre è il gran giorno!” abbaiate come cani rognosi. E il ribaltone! Voi sperate con ignobili pettegolezzi a livello portineria, di volare come avvoltoi sulle poltrone del potere. Se sfiduciate il Duce
di Arcore, sapete cosa vi aspetta?
Debellare la malavita, restare in Europa, prevenire frane e alluvioni, giustizia veloce, assistenza sanitaria per tutti e lavoro per tutti. Paolo Villaggio, Il Manifesto, 12-XII-2010

 


 

Le dichiarazioni di Stati alla procura di Pescara: gli intrecci e gli interessi del Pdl nel verbale:
Era lo scorso 24 settembre 2010 quando l'ex assessore alla protezione civile, Daniela Stati (ex Pdl, ex Forza Italia oggi Fli) arrivò in procura a Pescara per essere ascoltata dai magistrati Trifuoggi, Varone, Mantini
nell'ambito dell'inchiesta sui rifiuti Re Mida.”…
Nel verbale depositato agli atti dell'inchiesta Re Mida la Stati fa nomi e cognomi ed indica con precisione alcuni interessi privati di personaggi politici (come Piccone) e certe trame di partito rimaste finora celate…
Alessandro Biancardi, Prima da noi, 11-XII-2010

 


 

Tribunale accoglie ricorso Cgil, "Sole Alpi e' simbolo partito"

La scuola di Adro (Brescia), diventata famosa per i circa 700 simboli del Sole delle Alpi che campeggiavano
nell'istituto scolastico, voluti dal sindaco leghista Oscar Lancini, dovra' esporre la bandiera italiana e quella dell'Unione Europea.
Lo ha stabilito il Tribunale civile di Brescia, accogliendo un ricorso della Cgil, ordinando anche la rimozione definitiva 'a spese del Comune' del 'simbolo partitico'. (ANSA) - MILANO, 30 NOVEMBRE


 

Sanitopoli, Trifuoggi: «hanno fatto della Regione quello che hanno voluto».

Ieri il gup Zaccagnini ha deciso per il rinvio a giudizio di tutti gli indagati della maxi inchiesta della Procura pescarese. Il prossimo 15 aprile comincerà, quindi il processo vero e proprio, dopo che per anni il dibattimento è stato soprattutto mediatico. Oggi il governatore Chiodi, arrivato in Regione proprio a seguito dell'arresto del suo predecessore, ammette che si aspettava il rinvio a giudizio «perché è così che vanno le cose. Se è colpevole o meno - ha aggiunto - si vedrà al processo, ma penso che nessuno in Abruzzo si aspettasse che la vicenda, in un senso o nell'altro potesse finire nella fase del dibattimento…»

Prima Da Noi, 30-XI-2010


Iniziano a cadere i segreti del mondo e l’Italia chiude gli archivi sulle stragi

Il senatore Casson, ex magistrato, spiega l'adesione all'appello contro il segreto di Stato. "WikiLeaks è una risorsa da usare con intelligenza, ma magari ci fosse stata quando indagavo sugli attentati"

La Repubblica, Valerio Gualerzi, 30-XI-2010 L'APPELLO - COME FIRMARE



Comunque vada abbiamo vinto

"Gli studenti hanno interrotto il vociare della politica del corridoio, l'asfittico posizionamento tra le forze politiche. Abbiamo ripreso parola, strade, piazze, palazzi, facoltà, binari, monumenti. La mobilitazione sul disegno di legge Gelmini ha vissuto giornate ben più difficili e meno entusiasmanti di queste"...

Il Manifesto, Claudio Riccio, 30-XI-2010



Noi ricercatori siamo l'università

"Si dice che i ricercatori sui tetti sono manipolati dai baroni, ma su quei tetti non abbiamo visto alcun barone. Dicono che dal lancio delle uova si passerebbe alle mitragliatrici: sciocchezze, luoghi comuni quasi impossibili da sradicare"...

Il Manifesto, Alessandro Ferretti, 30-XI-2010


 

Appello dell'associazione DisarmiAmoLaPace di Varese



Vi chiediamo di unirvi a noi nel lanciare un "mail-bombing" sui parlamentari per dire No ai 131 cacciabombardieri d'attacco (anche con capacità nucleare) F35 che il Governo vuole acquistare.

Il loro costo è esorbitante (oltre 15 miliardi di euro) e rappresenta risorse che saranno distratte da altri settori davvero più utili e da impegni verso soggetti che sono nel bisogno, in questa situazione di grave crisi economica.

Il link da utilizzare è questo:

http://www.peacelink.it/nosoldiaF35

Esso serve per far pervenire ai parlamentari, in automatico, una mail che chiede di non votare per il finanziamento all'F35.

Per farlo è sufficiente accedere al sito e cliccare su adesioni di singoli o di associazioni e riempire il modulo proposto e confermare per l'invio della mail.

Vi chiediamo, inoltre, di girare l'invito anche a persone o associazioni, gruppi che conoscete.

Grazie
Stefano Ferrario
per DisarmiAmoLaPace di Varese



 

Lettera degli Orchestrali del Teatro Marrucino di Chieti – Teatro Lirico d'Abruzzo

La politica locale ha deciso di smantellare la nostra Orchestra, dichiarando che non esisterà più, quasi come se non fosse mai esistita, a dispetto di più di 10 anni di attività lirico-sinfonica, tra riconoscimenti e successi. (continua)

Riccardo Petrella, Fondatore del Comitato italiano per il Contratto mondiale dell'acqua, Presidente dell'Institut européen de recherche sur la politique de l'eau (Ierpe) a Bruxelles, Il Manifesto, 10-VI-2011