Home Page II trim. 2015

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L’enciclica ecologista di Papa Francesco

«Con que­sta enci­clica il gioco di far finta di non capire non sarà più pos­si­bile. Biso­gnerà stare o dalla parte di Fran­ce­sco o con­tro di lui, per­ché sta chie­dendo una scelta. E que­sto vale non solo per i poli­tici, per gli opi­nio­ni­sti, per i gior­nali, vale anche per i vescovi, per i car­di­nali. E vale anche per i sem­plici fedeli».

C’è un debito estero dei Paesi poveri che non viene con­do­nato, e anzi si è tra­sfor­mato in uno stru­mento di con­trollo mediante cui i Paesi ric­chi con­ti­nuano a depre­dare e a tenere sotto scacco i Paesi impo­ve­riti, dice il papa (e la Gre­cia è lì a testi­mo­niare per lui). Ma il “debito eco­lo­gico” che il Nord ricco e dis­si­pa­tore ha con­tratto nel tempo e soprat­tutto negli ultimi due secoli nei con­fronti del Sud che è stato spo­gliato, nei con­fronti dei poveri cui è negata per­fino l’acqua per bere e nei con­fronti dell’intero pia­neta avviato sem­pre più rapi­da­mente al disa­stro eco­lo­gico, all’inabissamento delle città costiere, alla deva­sta­zione delle bio­di­ver­sità, non viene pagato, dice il papa (e non c’è Troika o Euro­zona o Banca Mon­diale che muova un dito per esigerlo).

(continua nella sezione Rassegna stampa) Raniero La Valle, Il Manifesto, 19-VI- 2015

 


L'Associazione Nazionale Giuristi Democratici preso atto della richiesta di apertura di procedimento disciplinare avanzata dal Capo della Polizia, Dott. Pansa, d'intesa con il Ministro dell'Interno Alfano, al Ministro della Giustizia Orlando, in relazione alle dichiarazioni rese dal Sost. Proc. Gen. presso la Corte d'Appello di Genova, Dott. Enrico Zucca in occasione di una manifestazione pubblica indetta da "Repubblica" sui fatti di Genova 2001, esprime al Dott. Zucca la più sentita solidarietà per le sue dichiarazioni, che rappresentano, del resto, la prosecuzione delle posizioni da lui tenute in tutti questi anni su quei tragici fatti ed espresse coraggiosamente in numerosi interventi pubblici.

Sostenere che le parole del Dott. Zucca risultino “inutili, dannose e offensive dell’immagine della Polizia di Stato” significa dimenticare la sentenza della CEDU che ha duramente stigmatizzato il comportamento delle Forze dell'Ordine in occasione dell'intervento presso la Scuola Diaz ed ha condannato l'Italia, oltre che per le violenze ingiustificabili verificatesi in quell'occasione, anche per non aver introdotto nell'ordinamento il reato di tortura, segno evidente del valore attribuito dalla CEDU a quelle violenze.

Torino-Padova- Bologna-Roma-Napoli 9 giugno 2015.
ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI



Riceviamo e pubblichiamo

L'Associazione Antiviolenza Donne Ananke di Pescara insieme al Centro Margaret Fuller è lieta di invitarVi alla presentazione del libro

'Io ci sono - la mia storia di non amore'

di Lucia Annibali,

mercoledì 10 giugno 2015 alle ore 17.30 presso l’Auditorium L. Petruzzi.

Nel libro la giovane avvocata di Pesaro testimonia la propria vicenda di donna che dopo aver subito l’aggressione con l’acido al volto ha trovato la forza di portare il proprio persecutore in tribunale trasformando, attraverso il libro, il drammatico fatto di cronaca in un esempio di resilienza. Una ferita che diventa forza.

Insieme a Lucia Annibali, interverranno il Sindaco di Pescara Marco Alessandrini, la giornalista Maria Rosaria La Morgia e la presidente del Centro antiviolenza Ananke Rita Pellegrini.

Vi invitiamo a partecipare e diffondere tra i vostri contatti questa iniziativa, che vuole essere anche una testimonianza di solidarietà e di vicinanza nei confronti di una donna che ha sentito il dovere di raccontarsi affinché la propria storia possa servire ad altre donne, per capire in tempo prima che sia troppo tardi.

http://www.centroananke.it/io-ci-sono-la-storia-di-lucia-annibali/

Per eventuali comunicazioni, scrivere a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , grazie.

Associazione Ananke Onlus; sede operativa via Tavo 268 Pescara; sede legale via Valignani 86 Pescara; telefono 0854283851 (in trasferimento diretto di chiamata dal 1522); fax e segreteria telefonica 0854315294; www.centroananke.it



Economia e diritto

E’ più importante l’economia o il diritto? Per il progresso di un popolo è meglio trovare la giusta ricetta economica o insistere nel radicamento della cultura della legalità?

A sentire le affermazioni di alcuni esponenti delle istituzioni ed a leggere alcuni editoriali sui giornali nazionali la conclusione parrebbe evidente: della legalità costituzionale se ne potrebbe fare a meno e, anzi, andrebbe ridotto grandemente il controllo di legittimità costituzionale e giurisdizionale sulle decisioni della politica.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Pasquale Profiti, magistrato a Trento



Il principio della Consulta: i diritti prima dell’economia

Equilibrio di bilancio. Gli elementi di analisi della Corte costituzionale sul rispetto dell’articolo 81

È divam­pata d’improvviso una que­stione che covava sotto la cenere da almeno tre anni. Da quando il nostro improv­vido legi­sla­tore ha intro­dotto in Costi­tu­zione una dispo­si­zione che impone di assi­cu­rare l’equilibrio di bilan­cio. Spetta evi­den­te­mente al governo e alla mag­gio­ranza par­la­men­tare assi­cu­rare il rispetto del vin­colo costi­tu­zio­nale, men­tre il nostro giu­dice delle leggi ha il com­pito di sin­da­care il loro ope­rato per accer­tarne la con­for­mità alla Costi­tu­zione. In una sorta di inver­sione delle respon­sa­bi­lità si accusa ora la Corte costi­tu­zio­nale di non rispet­tare con le sue deci­sioni le scelte eco­no­mi­che della mag­gio­ranza, aggra­vando gli squi­li­bri finanziari.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Gaetano Azzariti, www.dirittiglobali.it, pubblicato sul quotidiano Il Manifesto, 31-V-2015



PD, siamo ai titoli di coda

La ver­go­gna degli «impre­sen­ta­bili», su cui bene ha fatto Rosy Bindi ad inter­ve­nire (eccome, le obie­zioni non ten­gono pro­prio), equi­vale alla parola «Fine» (del Pd). Infatti, del Par­tito demo­cra­tico nato nel 2007 non è rima­sto pres­so­ché nulla. Il Pd, nell’ultima sta­gione, è cam­biato — in peg­gio — almeno tre volte. La linea poli­tica, innan­zi­tutto. E’ dif­fi­cile raf­fron­tare i due Pd: quello delle ori­gini e l’attuale. E’ fin troppo evi­dente che quell’ipotesi (ricca di spe­ranze e di attese) non è riu­scita, per sva­riate ragioni, a par­tire dalla scelta di con­si­de­rare l’attracco con il Nuovo fonte di mode­ra­ti­smo piut­to­sto che del rilan­cio di una sini­stra moderna.

Un lento, ine­so­ra­bile logo­ra­mento, fino al cedi­mento. Mat­teo Renzi ha avuto gioco facile a sca­lare un corpo pro­fon­da­mente inde­bo­lito, tenendo ini­zial­mente coperte le inten­zioni reali. Anzi. L’urgenza di rin­no­vare è diven­tata un brand pub­bli­ci­ta­rio, con lo slo­gan della rot­ta­ma­zione; la neces­sità del cam­bia­mento ha imboc­cato la strada delle «riforme». In verità, da lì a poco, il così nobile ter­mine si sarebbe capo­volto seman­ti­ca­mente nel suo con­tra­rio: in una con­creta pra­tica con­tro­ri­for­ma­trice.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Vincenzo Vita, Il Manifesto, 31-V-2015

 


*Comitato di Chieti

Salviamo la Costituzione

Aggiornarla – Applicarla – non Demolirla


2 giugno 2015

Festa della Repubblica e della Costituzione


Costituzione della Repubblica Italiana, art. 54:

“Tutti i cittadini hanno il dovere

di essere fedeli alla Repubblica

e di osservarne la Costituzione e le leggi.

I cittadini cui sono affidate

funzioni pubbliche

hanno il dovere di adempierle

con disciplina ed onore,

prestando giuramento

nei casi stabiliti dalla legge.”


La tradizionale distribuzione della Costituzione ai cittadini è rinviata a data da destinarsi.

*Il Comitato in difesa della Costituzione è composto da ANPI- Comitato Provinciale-Chieti, ANPI-Sezione “Alfredo Grifone”di Chieti, Chieti nuova 3 febbraio, CIF, Comitato di quartiere Santa Maria, Confesercenti, Legambiente, Unitre; Italia dei Valori, L’Altra Chieti, Partito Democratico, Sinistra ecologia e libertà; CGIL, CISL, UIL.

Info: www.chietinuova3febbraio.it; facebook.com/chieti.nuovatrefebbraio



Commissione antimafia: relazione sulla formazione delle liste elettorali

La Commissione bicamerale sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali ha approvato all’unanimità, il 23 settembre 2014, una relazione in materia di formazione delle liste delle candidature per le elezioni europee, politiche, regionali, comunali e circoscrizionali. Si ricorda che tra i compiti assegnati dalla legge istitutiva della Commissione figura anche quello di “svolgere il monitoraggio sui tentativi di condizionamento e di infiltrazione mafiosa negli enti locali e proporre misure idonee a prevenire e a contrastare tali fenomeni, verificando l’efficacia delle disposizioni vigenti in materia, anche con riguardo alla normativa concernente lo scioglimento dei consigli comunali e provinciali e la rimozione degli amministratori locali”. Qui di seguito è riportata una sintesi del documento conclusivo (Doc. XXIII n. 3)...www.avvisopubblico.it

L’art. 4 del Codice etico della Commissione recita:
"La Commissione, nell’ambito dei poteri ad essa conferiti e dei compiti previsti dalla legge istitutiva, verifica che la composizione delle liste elettorali presentate dai partiti, dalle formazioni politiche, dai movimenti e dalle liste civiche che aderiscono al presente codice di autoregolamentazione corrisponda alle prescrizioni del codice stesso".



Riflessioni sulla Scuola, per la Scuola

1) 2002-2015: “Due giorni sulla Scuola”- 5 e 9 dicembre 2002: incontro promosso da Chieti nuova 3 febbraio

5 dicembre 2002: Intervento di Giorgio Bellelli “Dalla Scuola del Sapere alla scuola del mercato”, “Fonte : Tableau noir, appello alla resistenza contro la privatizzazione dell’insegnamento” di Gerard De Sélys, in cui l’Autore ricostruisce tutte le tappe di un processo, avviato da autorevoli e potenti tecnocrati ed industriali, per progettare un futuro (che oggi si è puntualmente realizzato in gran parte) in cui la scuola sarebbe diventata il grande affare del XXI secolo… La successione di studi, rapporti e risoluzioni che chiedono lo smantellamento di gran parte del sistema didattico pubblico si articola dal gennaio 1985.” Nel febbraio del 1995… “…L’ERT, organismo costituito dai 47 maggiori manager industriali europei, “pubblica un nuovo rapporto in cui si sottolinea: “La responsabilità della formazione deve, in definitiva, essere assunta dall’industria…Sembra che nel mondo della scuola non si percepisca chiaramente quale sia il profilo dei collaboratori di cui la scuola ha bisogno…L’istruzione deve essere considerata come un servizio reso al mondo economico…”


2) Perchè gli Stati Uniti distruggono il loro sistema scolastico

www.informarexresistere

Per capire com’è oggi il sistema che stiamo importando e le ragioni di questa scelta bisogna leggere il bellissimo articolo di Hedges, scrittore e giornalista del New York Times [il testo originale qui]. Richiamando Socrate, Kant e Hannah Arendt, Hedges ricorda a quanti confondono l’educazione con l’addestramento che non insegnare ai giovani a pensare è un crimine di cui il mondo ha già conosciuto gli effetti.

Da leggere insieme a Junct Rebellion, Le cinque tappe della distruzione dell’Università americana

Una nazione che distrugge il proprio sistema educativo, degrada la sua informazione pubblica, sbudella le proprie librerie pubbliche e trasforma le proprie frequenze in veicoli di svago ripetitivo a buon mercato, diventa cieca, sorda e muta. Apprezza i punteggi nei test più del pensiero critico e dell’istruzione. Celebra l’addestramento meccanico al lavoro e la singola, amorale abilità nel far soldi. Sforna prodotti umani rachitici, privi della capacità e del vocabolario per contrastare gli assiomi e le strutture dello stato e delle imprese. Li incanala in un sistema castale di gestori di droni e di sistemi. Trasforma uno stato democratico in un sistema feudale di padroni e servi delle imprese.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Chris Hedges, scienzeumanegiudici.wordpress.com, 28-I-2012



Il Governo della Corte

Con i suoi com­menti sulla Corte costi­tu­zio­nale, il mini­stro Padoan ha perso una ottima occa­sione per tacere. E dire che ave­vamo pen­sato di lui che — rispetto ai suoi sboc­cati e can­te­rini col­le­ghi e col­le­ghe di governo — mostrasse un apprez­za­bile self restraint. Quasi uno sta­ti­sta.
Anzi­tutto, è asso­lu­ta­mente con­tra­rio alla cor­ret­tezza e al buon gusto isti­tu­zio­nale, che un espo­nente del governo cen­suri la Corte costi­tu­zio­nale, per qual­siasi motivo. Così come lo sarebbe se cen­su­rasse il Capo dello Stato.

Un governo ha un indi­rizzo poli­tico soste­nuto da una mag­gio­ranza. Parla per atti for­mali, per i quali può essere assog­get­tato a forme di respon­sa­bi­lità poli­tica, col­le­giale o indi­vi­duale.

La Corte è organo neu­trale e di garan­zia, sot­tratto per defi­ni­zione al cir­cuito poli­tico mag­gio­ri­ta­rio, e gene­ti­ca­mente con­trap­po­sto al legi­sla­tore. Esi­ste appunto per can­cel­lare dall’ordinamento le leggi per­ché lesive della Costi­tu­zione. Male farebbe a dire che il governo ha sba­gliato, al di fuori della stretta e for­male moti­va­zione giu­ri­dica della sen­tenza. Stesso riserbo si richiede al governo, che è chia­mato ad attuare le sen­tenze, non a cri­ti­carle.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Massimo Villone, Il Manifesto, 23-V-2015



Un paese devastato

Il recente Rap­porto annuale dell’Istat 2015 sulla situa­zione del Paese, come nella tra­di­zione di que­sto isti­tuto, ci mette a dispo­si­zione un gran­dioso affre­sco analitico-quantitativo sulle con­di­zioni dell’Italia, sem­pre più ricco di cono­scenze e rico­gni­zioni par­ti­co­lari. Qui popo­la­zione, eco­no­mie, forme del lavoro, ter­ri­tori, sistemi locali, con­sumi, asso­cia­zio­ni­smo, salute, con­sumi del suolo, beni cul­tu­rali, ser­vizi, tro­vano la loro siste­ma­zione nume­rica facen­doci entrare nel cuore del paese reale. Occor­re­rebbe che ogni anno, alla sua pub­bli­ca­zione, si orga­niz­zas­sero un po’ ovun­que, nel paese, forum di discus­sione pub­blica: un eser­ci­zio di cono­scenza e di demo­cra­zia par­te­ci­pa­tiva che edu­che­rebbe gli ita­liani a guar­dare la realtà nazio­nale nella sua com­ples­sità, oltre la rap­pre­sen­ta­zione pro­pa­gan­di­stica che ne danno i media e il ceto poli­tico.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Piero Bevilacqua, Il Manifesto, 21-V-2015



Cara Mineo, “Anticorruzione non vincolante”. Resta la coop di Odevaine

Il consorzio di gestione del centro di accoglienza siciliano conferma l'appalto allla Casa di Solidarietà, che lo aveva ottenuto anche grazie a Luca Odevaine, uno dei protagonisti di Mafia capitale. E questo nonostante le indicazioni contrarie dell'Autorità di Cantone

Il parere dell’Autorità Anticorruzione non è vincolante per annullare una gara d’appalto. Anche quando su quell’appalto si addensano le nubi di Mafia Capitale e le inchieste di tre procure. Per questo motivo il direttore generale del Consorzio Calatino Terra di Accoglienza Giovanni Ferrera ha nuovamente assegnato la gestione del Cara di Mineo, il centro richiedenti asilo in provincia di Catania finito nella bufera dopo l’inchiesta della procura di Roma (e le drammatiche condizioni degli ospiti, documentate dal fattoquotidiano.it), al consorzio di cooperative Casa della Solidarietà, capogruppo dell’associazione temporanea d’imprese che aveva vinto tra le polemiche la gara d’appalto nel giugno del 2014.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Giuseppe Pipitone, Il Fatto Quotidiano,| 20- 2015



23 maggio 1992

Il 23 maggio a Capaci (Palermo), alle 17.58, sull’autostrada, due quintali di tritolo fanno saltare in aria l’auto sulla quale viaggiano il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre uomini della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani.

Enrico Di Nicola:

Sentenza 7-IV-2000 della Corte di Assise di Appello di Caltanisetta riguardante la strage di Capaci: “l’esistenza di eventuali, quanto non improbabili mandanti occulti, che restano sullo sfondo di questa vicenda, costituisce il principale enigma a cui questo processo non ha dato una convincente ed esaustiva risposta. Tuttavia, appare necessario indagare nelle opportune direzioni per individuare gli eventuali convergenti interessi di chi a quell’epoca era in rapporto di reciproco scambio con i vertici di Cosa Nostra ed approfondire, se e in che misura, sussista un collegamento tra le indagini di Tangentopoli e la campagna stragista, e, infine, per meglio sviscerare i collegamenti e le reciproche influenze con gli eventi politico-istituzionali che si verificarono in quegli anni.

Ordinanza-sentenza del 1985, conclusiva del maxi-processo principale a Cosa Nostra, G. Falcone e P. Borsellino segnalavano una singolare convergenza fra interessi mafiosi e interessi attinenti alla gestione della cosa pubblica, fatti che non possono non presupporre tutto un retroterra di segreti ed inquietanti collegamenti, che vanno ben al di là della mera contiguità e che debbono essere individuati e colpiti, se si vuole davvero voltare pagina.”





Manifestazione

"No Ombrina, Salviamo l’Adriatico!”


sabato 23 maggio a Lanciano dalle ore 15:00, con partenza in via Cappuccini (Zona industriale).

https://stopombrina.wordpress.com

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Pensioni, la fedeltà di Renzi all’«Agenda Monti»

Austerità. Il governo persevera nella politica economica che non vuole colpire ricchezze elevate. Occorre uscire da una visione ritenuta irragionevole dalla Corte

Il governo ha deciso di appli­care la sen­tenza della Corte Costi­tu­zio­nale al 12%. Que­sta infatti è, all’incirca, la per­cen­tuale del rim­borso (2,180 miliardi di euro) che verrà effet­tuato ai pen­sio­nati rispetto a quello che sarebbe loro dovuto in base alla piena appli­ca­zione delle indi­ca­zioni della Corte (16,6 miliardi più gli interessi).Tra le righe della sen­tenza si pos­sono anche indi­vi­duare ele­menti per con­te­nere la resti­tu­zione del man­cato ade­gua­mento all’inflazione, ma è for­te­mente dub­bio che le sue indi­ca­zioni pos­sano essere eluse per quasi il 90%.

La resti­tu­zione par­ziale avverrà in misura pro­gres­siva: 750 euro per le pen­sioni supe­riori a tre volte il minimo (circa 1406 euro lordi men­sili al dicem­bre 2011) fino a 1700 euro lordi; 450 euro per le pen­sioni fino a 2200 euro lordi; 278 euro per quelli fino a 3200 euro lordi. Anche per chi pren­derà di più, si trat­terà di un asse­gno una tan­tum (per­ché la que­stione dovrebbe essere rivi­sta nella pros­sima legge di sta­bi­lità dove le pen­sioni saranno oggetto di altri inter­venti) e net­ta­mente infe­riore a quanto pre­vi­sto dalla sen­tenza. Infatti, anche per la prima fascia d’importo, il rim­borso avrebbe dovuto essere di circa 1700 euro, men­tre per la fascia più alta dovrebbe essere di circa 3800.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Felice Roberto Pizzuti, Il Manifesto, 20-V-2015



Lettera ai comitati e alle lotte in difesa dei territori. Invito a partecipare al corteo del 23 Maggio a Lanciano e all’assemblea del 24 a Pescara contro le trivelle, le grandi opere e lo Sblocca Italia.

Per sottoscrivere l’appello della manifestazione del 23 maggio scrivi a: lanciano23maggio@gmail.com

“Dobbiamo scrivergli una lettera, fargli capire l’importanza della manifestazione a Lanciano e invitarli a partecipare e a darci una mano…”
Questo ci siamo detti, ed eccoci qua che proviamo a buttare giù qualcosa di convincente!
Non è facile. Veniamo da mille incontri, assemblee territoriali. Tanto da fare e sempre meno tempo a disposizione. C’è fermento in Abruzzo attorno alla questione delle trivellazioni per la ricerca e l’estrazione degli idrocarburi, ed in particolare sul progetto Ombrina Mare 2.
Proviamo a partire da qui, cos’è Ombrina Mare:
A 6 km dalla Costa dei Trabocchi (zona di San Vito Chietino) dovrebbe sorgere la piattaforma petrolifera Ombrina Mare. Estesa 35×24 metri, alta 43,50 metri sul livello medio marino (come un palazzo di 10 piani!), sarà collegata a 4-6 pozzi che dovrebbero essere perforati in un periodo di avvio del progetto della durata di 6-9mesi.

(continua nella sezione Rassegna stampa)



Bussi, giurati volevano denunciare pressioni a Csm, “ma qualcuno si ritirò”

Giustizia & Impunità

La bozza di un esposto dei magistrati popolari, mai inoltrato al Consiglio superiore della magistratura: "I togati dicevano che non potevamo condannare la Montedison e neppure studiare gli atti"

Chiediamo di poter essere sentite dall’autorità competente, per poter approfondire i temi sopra accennati, riteniamo di doverlo fare per un intimo senso di giustizia e di appartenenza a uno Stato che dovrebbe essere integrato da istituzioni democratiche”. In calce, i nomi di quattro giudici popolari, su sei della Corte d’assise: l’esposto era pronto per essere consegnato al Csm. “Poi qualcuna ha avuto timore di esporsi”, racconta una delle giurate, “e non se n’è fatto più nulla: o firmavamo tutte o nessuna”.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Antonio Massari-15-V-2015



Discarica di Bussi, procura indaga su presunte pressioni su giuria popolare

Ambiente & Veleni

I pm di Chieti aprono un fascicolo contro ignoti dopo l'articolo del Fatto Quotidiano. E il ministro della Giustizia Andrea Orlando chiede ufficialmente gli atti del processo, per valutare l’invio degli ispettori.

La Procura della Repubblica di Chieti ha aperto un fascicolo contro ignoti a seguito delle dichiarazioni delle due giudici popolari che hanno rivelato al Fatto Quotidiano di non aver giudicato “serenamente” quando hanno emesso la sentenza sulla vicenda della megadiscarica Montedison di Bussi, nel Pescarese.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Melissa Di Sano, Il Fatto Quotidiano, 14 maggio 2015


Il XXII Corso di Educazione alla Legalità
nelle Scuole Medie di Chieti e provincia
, promosso dall’Associazione Nazionale Magistrati-Sezione Distrettuale Abruzzese e dall’associazione Chieti nuova 3 febbraio, sul tema “Legalità e Sport”, si conclude, con la premiazione delle Scuole e degli studenti, Mercoledì 13 maggio 2015, ore 9,30, presso l’auditorium della Scuola Media “G. Chiarini”, via Generale Spatocco, n. 46, Chieti.

Intervengono i magistrati referenti dell’A.N.M. A. Bozza e A. Zaccagnini del Tribunale di Pescara, l’atleta Olimpionica Fabrizia D’Ottavio, vincitrice della medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atene del 2004 e della medaglia d’oro ai mondiali di Baku del 2005.

Hanno partecipato al Corso le Scuole Medie di CHIETI V. Antonelli, G. Chiarini-C. De Lollis, G. Mezzanotte-R. Ortiz; di FARA FILIORUM PETRI-sedi di Casacanditella, Casalincontrada, di Roccamontepiano; di FRANCAVILLA A MARE F. Masci; di ORTONA, Fonte Grande-n.1, via Mazzini-n.2; di RIPA TEATINA-Torrevecchia Teatina M. Buonarroti; di SAN GIOVANNI TEATINO-Sambuceto G. Galilei.

Il Corso, iniziato il 6 novembre 2014, con la riunione preliminare tra magistrati, docenti, presidi e referenti di Chieti nuova 3 febbraio, per concordare temi, modalità e tempi, si è articolato nelle fasi seguenti:

lezioni preliminari dei docenti sul tema proposto; visione di Momenti di gloria, film del regista Hugh Hudson, narrazione della storia degli universitari di Cambridge, che parteciparono alle Olimpiadi del 1924 di Parigi; conseguenti riflessioni tra gli studenti e i docenti; conversazioni dei magistrati nelle Scuole partecipanti; svolgimento dell’elaborato conclusivo del Corso; premiazione delle Scuole e degli studenti.

Nelle Scuole sono intervenuti i magistrati Daniela Angelozzi, Giuseppe Bellelli, Angelo Bozza, Domenica Capezzera, Laura D’Arcangelo, Rita De Donato, Barbara Del Bono, Andrea Di Berardino, Maria Michela Di Fine, Giuseppe Falasca, Anna Rita Mantini, Tiziana Marganella, Nicola Valletta, Angelo Zaccagnini.


Lettera Aperta

SOS – STERMINIO IN MARE

Oltre 900 morti nel Mediterraneo nella notte tra sabato 18 aprile e domenica, a 60 miglia dalle coste libiche. È il più grande sterminio in mare dal dopoguerra. Questo è un giorno di svolta. A partire da oggi occorre mettere la parola urgenza, al posto di emergenza. Bisogna dare alla realtà il nome che merita: siamo di fronte a crimini di guerra e sterminio in tempo di pace.

Il crimine non è episodico ma ormai sistemico, e va messo sullo stesso piano delle guerre e delle carestie acute e prolungate. Il Mar Mediterraneo non smette di riempirsi di morti: cominciò con il naufragio di Porto Palo, il giorno di Natale del 1996, con 283 vittime, seguito tre mesi più tardi dal naufragio della Katër i Radës, in cui oltre cento profughi albanesi annegarono nel canale di Otranto. Lo sterminio dura da almeno 18 anni: più delle due guerre mondiali messe insieme, più della guerra in Vietnam. È indecenza parlare di “cimitero Mediterraneo”. Parliamo piuttosto di fossa comune: non c’è lapide che riporti i nomi dei fuggitivi che abbiamo lasciato morire.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Barbara Spinelli e altri, Il Manifesto, 22-IV-2015



Libertà di informazione: Italia 65′ su 199′, restiamo la pecora nera d’Europa

Freedom House, l’organizzazione non governativa statunitense che dal 1980 mappa e monitora lo stato della libertà di informazione nel mondo, ha appena pubblicato il rapporto 2015, relativo allo scorso anno.

I dati relativi all’Italia sono assai poco confortanti: il nostro Paese resta, in termini di libertà di informazione, 65° su 199 ma, soprattutto, nella schiera degli Stati che Freedom House definisce “parzialmente liberi” in termini di libertà di informazione.

E’ la stessa posizione del 2014 con lo stesso punteggio, 31 – in una scala nella quale vicino allo zero ci sono i più liberi e vicino a 100 i meno liberi – assegnatoci lo scorso anno.

Ma le buone notizie – o, almeno, quelle non negative – si fermano qui.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Guido Scorza, Il Fatto Quotidiano, 30-IV-2015



Associazione Chieti nuova 3 febbraio, in collaborazione con l’Istituto Tecnico “F. Galiani-R. de Sterlich”, il Liceo Classico “G. B. Vico”, l’UNITRE

Il Calendario della Repubblica-Il Dovere della Memoria - XV edizione


Per la Festa del Lavoro


Venerdì I maggio 2015, ore 18.00

Aula magna del Liceo Classico “G. B. Vico”-Chieti


Associazione Culturale “L’Altritalia” Compagnia Teatrale “Il piccolo resto”

presentano


Marcinelle, 8 agosto 1956

Cronaca di una giornata nera


con Paola Di Diego, Emanuela D’Ortona, Paola Ferretti, Eva Martelli

drammaturgia e regia Eva Martelli

contributi letterari tratti da “Nessuno lo sapeva che eravamo santi”di Eraldo Miscia

collaborazione tecnica Rino D’Ulisse, Emanuele Spadano

organizzazione Gianna Di Donato

Il 1946 è l’anno in cui il Governo Italiano e quello Belga firmarono un accordo che prevedeva la destinazione di 50.000 operai italiani alle miniere del Belgio. In cambio, il Belgio si impegnava ad esportare in Italia 2.500 tonnellate di carbone al mese per ogni mille Italiani. Un cambio merci. Uomini per carbone.

All'indomani della seconda guerra mondiale, il Belgio disponeva, infatti, d'ingenti risorse minerarie, ma non di manodopera sufficiente. L'Italia, al contrario, aveva urgente bisogno di carbone e si trovava in una situazione molto difficile per quanto riguardava il lavoro. La disoccupazione e la miseria rendevano insopportabile la vita alla maggior parte della popolazione, soprattutto dei ceti sociali più deboli. L'industria nazionale era in ginocchio e le campagne, dal Veneto alla Sicilia, versavano in condizioni di estrema povertà e indigenza. Per milioni d'italiani la via dell'emigrazione era la sola prospettiva di riscatto umanamente possibile.

E poi venne l'8 agosto 1956: il disastro nella miniera del Bois du Cazier, a Marcinelle.

Alle 7 del mattino, 274 minatori scesero nel pozzo, per il primo turno. Appena un’ora dopo, scoppiò un incendio nel sottosuolo, a 975 metri di profondità. Le squadre di soccorso furono prontamente avvertite, ma il loro intervento durò un'eternità: alla fine della prima giornata il bilancio era stato di 13 superstiti e 9 morti, ma 253 minatori erano ancora prigionieri nella miniera in fiamme; a una settimana dallo scoppio dell’incendio, furono ritrovati 85 corpi esanimi; solo il 22 agosto, ossia due settimane dopo lo scoppio della miniera, i “sauveteurs” arrivarono all’ultimo livello, nella speranza di trovare dei sopravvissuti non ancora raggiunti dall’esalazione inodore ed incolore dell'anidride carbonica.

In quella mattinata fu stilato il triste bilancio: i sopravvissuti erano 13, i morti 262 tra cui 136 italiani, 95 belgi, 8 polacchi, 6 greci, 5 tedeschi, 5 francesi, 3 ungheresi, un inglese, un olandese, un russo e un ucraino.

Dei 136 italiani 60 vittime erano Abruzzesi.

L’incidente del Bois du Cazier è stato uno dei più gravi della storia del secolo scorso. Un incidente che ha cambiato la storia del lavoro in Europa e che ha segnato la storia di intere generazioni.



COMUNICATO


L’associazione Chieti nuova 3 febbraio, in collaborazione con il Liceo Classico “G. B. Vico”, l’Istituto Tecnico “F. Galiani-R. de Sterlich”, l’UNITRE, ricorda il settantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal ventennio fascista con gli studenti come primi attori e guide per gli adulti, per sottolineare che trasmettere la Memoria della Resistenza è un problema di educazione civile. Il presente progetto didascalico, ispirato alla Costituzione del 1948, vuole contrastare l’atmosfera dilagante di “eterno presente”, rivendicando il ruolo della Scuola Statale come promotrice della formazione della coscienza civile e critica di tutti i cittadini, non solo studenti, ma anche adulti, nell’ottica della Educazione permanente.


Pertanto, nell’ambito della XV edizione del progetto Il Calendario della Repubblica-Il Dovere della Memoria, Sabato 25 aprile 2015, si propongono due appuntamenti:


il primo, dalle ore 10.00 alle ore 12,30, presso l’Istituto Tecnico “F. Galiani-R. de Sterlich” e presso il Liceo Classico “G. B. Vico” dal titolo


Gli studenti protagonisti della conoscenza: incontro con i cittadini sulla Resistenza e sulla Liberazione


Gli studenti dell’Istituto Tecnico “F. Galiani-R. de Sterlich” e quelli del Liceo Classico “G. B. Vico”, nelle rispettive Scuole, spiegheranno ai cittadini la Resistenza e la Liberazione. In ciascuna Scuola saranno utilizzate quattro aule dedicate ai seguenti temi:


All’Istituto Tecnico “F. Galiani-R. de Sterlich”, Memoria, consapevolezza e coscienza civile: proiezione del video preparato dagli alunni; Letteratura e Resistenza, lettura di brani tratti da C. Alvaro, N. Bobbio, I. Calvino, B. Fenoglio, C. Pavese; Canti e Musiche; La Resistenza a Chieti, intervento dello storico Filippo Paziente; Lettura di alcune Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana; conclusione con la canzone rap Grida di silenzio, composta da Manuel Florencio Wagner. Coordinano i docenti Roberta Bucci, Giuseppina Cifani, Roberta Dell’Elice, Manuela Di Meo, Lucia Fratturelli, Gabriella Micomonaco


Al Liceo Classico, La donna nella Resistenza, lettura di documenti; Canti e Musiche; La Resistenza a Chieti; La Resistenza in Abruzzo, intervento di Costantino Felice, docente Università “G. D’Annunzio”; conclusione con la lettura, tratta dal Politecnico di E. Vittorini, Una nuova cultura. Coordinano i docenti Francesco Baldassarre, Antonella Santarelli.


Il secondo appuntamento, alle ore 17,00, nell’aula magna del Liceo Classico “G. B. Vico”, prevede la proiezione del film La notte di San Lorenzo, regia dei fratelli Taviani, che raccontano gli avvenimenti della tragica notte dell'estate del 1944 a San Miniato, tra la fuga di un piccolo gruppo di abitanti che va incontro all’esercito alleato, di cui i Taviani stessi facevano parte, e il massacro della popolazione che rimane nella chiesa del paese. Introduzione di Roberto Leombroni, docente presso il Liceo Scientifico “F. Masci” di Chieti.



Il Calendario della Repubblica

Il Dovere della Memoria

XV edizione

 


Lobby, Italia nel fondo classifica della trasparenza: “Non c’è legge che le regoli”

Presentato a Bruxelles il dossier di Transparency. Il nostro Paese al 19esimo posto (su 22) con un voto in pagella di 20 (su 100). Motivo principale, la mancanza di una normativa in materia, che giace da tempo "dimenticata" in Parlamento. Messe male anche le istituzioni europee. A "premere" di più sui politici sono i gruppi finanziari, che investono 120 milioni di dollari l'anno. Seguono farmaceutica, tlc ed energia

In Italia il rapporto tra lobby e politica è opaco e fuori controllo. Lo dice l’ultimo rapporto di Transparency International, “Lobbying in Europe. Hidden Influence, Privileged Access”, presentato oggi a Bruxelles. Nella classifica di 19 nazioni europee l’Italia si colloca agli ultimi posti, con un punteggio di 20 su 100. Il nostro Paese va male in trasparenza, integrità e parità di accesso ai processi decisionali, insieme a Cipro, Spagna e Portogallo.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Elena Ciccarello, Il Fatto Quotidiano,15-IV- 2015

 


Spari tribunale Milano, Renzi: “Fare chiarezza”. Colombo: “Clima contro i giudici”

Il ministro dell'Interno, nel capoluogo lombardo per il comitato per l’ordine pubblico sul sistema di sicurezza di Expo, affida al social network l'annuncio della cattura dello sparatore. Il giudice del pool di Mani Pulite: "Non dico che vi sia un collegamento, ma certamente la continua svalutazione dei magistrati contribuisce a creare questo clima". Cantone: "Dovrebbe essere impossibile entrare in un Tribunale e sparare". Renzi: "Fare chiarezza sulle falle nella sicurezza". (continua nella sezione Rassegna stampa) Il Fatto Quotidiano, 9-IV-2015



Il solletico alla corruzione

Cor­ru­zione o con­fu­sione? L’onda maleo­do­rante lam­bi­sce palazzo Chigi e il Pd di governo, ed è debole rispon­dere che si tratta del par­tito di ieri. Il rap­porto 2014 della Guar­dia di Finanza foto­grafa un paese gra­ve­mente malato: solo per i reati con­tro la pub­blica ammi­ni­stra­zione 3.700 pre­sunti respon­sa­bili e miliardi di euro bru­ciati. Si sca­te­nano ana­lisi, sug­ge­ri­menti e pro­po­ste. E tut­ta­via un passo avanti, uno indie­tro, uno di lato.
Pre­scri­zione lunga sì, ma non troppo, e men che mai scelte dra­sti­che come esclu­derla dopo la con­danna di primo grado. Legge Seve­rino sì, forse, magari con lima­ture. Soprat­tutto su incan­di­da­bi­lità, ine­leg­gi­bi­lità e par­te­ci­pa­zione a organi di governo andia­moci piano. Pri­vacy sì, anche i poli­tici hanno diritto, forse un po’ meno degli altri, ma è una que­stione di civiltà. Anche se per la sicu­rezza peschiamo con lo stra­scico nei com­pu­ter di ses­santa milioni di ita­liani. Inter­cet­ta­zioni sì, ma non esa­ge­riamo. E soprat­tutto evi­tiamo con ragio­nati bava­gli che se ne parli sui media. Con buona pace dell’opinione pub­blica, della respon­sa­bi­lità poli­tica e del con­trollo sociale, pila­stri della demo­cra­zia.
(continua nella sezione Rassegna stampa)
Massimo Villone, Il Manifesto, 8-IV-2015



Chieti, benvenuti nello scempio della Civitella

Musei aperti a Pasqua, ma nel piccolo Colosseo d'Abruzzo ad accoglierti ci sono rifiuti, degrado cantieri abbandonati e una scritta: "Spaccate ’sto vetro"

Ad accoglierti c’è una scritta: «Spaccate ’sto vetro». Benvenuti nel piccolo Colosseo d’Abruzzo, un gioiello del 105 avanti Cristo, deturpato, umiliato e abbandonato. Ma nel giorno di Pasqua, che è prima domenica del mese, la Soprintendenza dei beni archeologica fa sapere che i musei restano aperti e che l’ingresso è gratis. Ma come fai a staccare il biglietto per questa vergogna? (continua nella sezione Rassegna stampa) Lorenzo Colantonio, Il Centro, 5-IV- 2015



Per una «fusione calda» di società e partiti

Sinistra. «Ho aderito all’invito di Sel perché credo che un nuovo partito sia necessario e possibile. E perché non credo che un partito da solo possa bastare»

Nei giorni scorsi qual­che quo­ti­diano ha dato la sor­pren­dente noti­zia che «la Castel­lina torna in poli­tica». Io, per la verità, pen­savo di non esserne mai uscita, ma non sono stata sor­presa dell’annuncio: è ormai cor­rente l’idea che la poli­tica sia cosa solo dei par­titi e dei depu­tati, non dei cit­ta­dini. Per­ciò non fanno poli­tica movi­menti e asso­cia­zioni, né sin­go­lar­mente, né in coa­li­zione. E ovvia­mente nep­pure io che da 20 anni non ho più par­tito, e tanto meno man­dato par­la­men­tare, e sono “solo” par­te­cipe di quel che si muove a sini­stra nella società. (continua nella sezione Rassegna stampa) Luciana Castellina, Il Manifesto, 7-IV-2015



Corruzione, “il Male italiano”. Ecco la rivoluzione culturale di Raffaele Cantone

Giustizia & Impunità

Nel libro-intervista con il giornalista dell'Espresso Gianluca Di Feo, il presidente dell'Anac spiega che la mazzetta è solo l'ultimo tassello - neppure sempre necessario - del "complesso sistema del malaffare italiano". Ed elenca le aree grigie, dalle fondazioni dei politici alle società miste, dove è necessario intervenire. Ma avverte che le leggi e la repressione non bastano. Come per la lotta alla mafia. (continua nella sezione Rassegna stampa) Mario Portanova, Il Fatto quotidiano, 4-IV-2015