Home Page III trim. 2015

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La strage che l’Europa non vuole vedere

Il destino dell'Europa. Due anni fa la terribile strage di Lampedusa. Da allora le cose sono perfino peggiorate. Le ultime decisioni non faranno che alimentare i nazionalismi

Sono pas­sati due anni dalla strage di Lam­pe­dusa, una delle più gravi cata­strofi nel Medi­ter­ra­neo, quella che indusse a pro­nun­ciare il fati­dico «mai più», poi siste­ma­ti­ca­mente tradito.

Nel corso di que­sto bien­nio gli eccidi di migranti e pro­fu­ghi si sono mol­ti­pli­cati con ritmo incal­zante: sono almeno 2.900 le vit­time della «For­tezza Europa» nel breve periodo che va dallo scorso gen­naio a oggi.

Non­di­meno, rispetto a due anni fa, è suben­trata non solo «una certa assue­fa­zione», come si dice.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Annamaria Rivera, Il Manifesto, 3-IX-2015



La passione laica di Pietro Ingrao

La com­me­mo­ra­zione di Pie­tro Ingrao pro­nun­ciata da Alfredo Rei­chlin in piazza Montecitorio. I ottobre 2015

Vor­rei espri­mere il più grande ram­ma­rico per la scom­parsa di Pie­tro Ingrao. Per l’uomo che egli è stato, il grumo di pen­sieri e di affetti anche fami­liari che ha rap­pre­sen­tato, ma soprat­tutto per il segno così pro­fondo e tut­tora aperto e vivo che egli ha lasciato nella vita italiana.

«È morto il capo della sini­stra comu­ni­sta», così, con que­sto flash, la Tv dava dome­nica pome­rig­gio la noti­zia. In que­sta estrema sem­pli­fi­ca­zione e nei com­menti di que­sti giorni io ho visto qual­cosa che fa riflettere. (continua nella sezione Rassegna stampa)



E’ morto Piero Ingrao

È morto a Roma Pietro Ingrao, il primo presidente della Camera eletto dal Pci: aveva compiuto 100 anni il 30 marzo del 2015. Era nato a Lenola, in provincia di Latina, nel 1915 in una famiglia dell’agiata borghesia locale con tradizioni liberali: era nipote di Francesco Ingrao, un mazziniano, poi garibaldino, in fuga dalla Sicilia. “Ingrao è comunista eretico senza scisma”, è la definizione tracciata di Fausto Bertinotti. La camera ardente sarà ospitata a Montecitorio, sede della Camera dei deputati, da lui presieduta tra il 1976 e il 1979.

“La sua passione resterà un patrimonio del Paese e la sua libertà interiore è un esempio per le giovani generazioni“, ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo messaggio di cordoglio. “Desidero esprimere la mia vicinanza e i sensi di profondo cordoglio – continua il capo dello Stato – ai familiari di Pietro Ingrao, agli amici e ai tanti che nel tempo hanno condiviso le sue battaglie politiche e che si sono formati nel confronto con il suo pensiero critico. Ingrao è stato una personalità di grande rilievo non soltanto per la parte politica nella quale ha militato con impegno e dedizione”. Il Fatto quotidiano, 27-IX-2015



Minacce a Raitre, se Renzi e il Pd scambiano la democrazia per la bestiale legge del più forte

Il Potere è una brutta bestia. Tradizionalmente chi lo conquista tende ad eternarlo. Per questo indigna, ma non stupisce, l’intervento a gamba tesa su Raitre, fatto nel più puro stile berlusconiano dal deputato Pd, Michele Anzaldi. Sostenere che “il problema” della Rete e del suo tg è quello di “non aver seguito il percorso del Partito Democratico” e di “non essersi accorti” dell’elezione di Matteo Renzi a segretario prima e premier poi, dimostra ancora una volta che in Italia la libertà di parola e di critica è un valore da difendere ogni giorno. Chiunque sia al governo.

L’attacco ha infatti un mandante preciso: il presidente del Consiglio. Il politico che sino a un anno fa attirava simpatie a destra e a manca ripetendo e twittando “fuori i partiti dalla Rai”, ma che quando è arrivato a Palazzo Chigi ha nominato nel Cda di viale Mazzini il suo spin doctor, Guelfo Guelfi, la vice responsabile cultura dei Dem, Rita Borrioni e Antonio Campo Dall’Orto, un manager tv presente in tutte le edizioni della Leopolda e forse per questo premiato con uno stipendio da 650mila euro l’anno. Una scelta oscenamente partitocratica seguita, il 21 settembre, da una direzione del Pd in cui il premier ha sfottuto pesantemente i talk-show per i loro ascolti e li ha pubblicamente accusati di disfattismo per un racconto del Paese “in cui tutto va male”. (continua nella sezione Rassegna stampa) Peter Gomez, Il Fatto Quotidiano on line, 29-IX-2015



Senato

Lo sterminio della fu minoranza

Alla fine, con gli emen­da­menti Finoc­chiaro alla riforma costi­tu­zio­nale, scop­piò la pace, accom­pa­gnata da vistose mani­fe­sta­zioni di giu­bilo. A dire il vero, non si capi­sce di cosa gioi­sca la fu mino­ranza Pd. Per la ele­zione popo­lare diretta dei sena­tori, che aveva assunto come ban­diera, ha perso su tutta la linea.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Massimo Villone, Il Manifesto. 24-IX-2015



Matteotti, ddl per commemorare il 90esimo della morte. Ma nel frattempo gli anni sono diventati 91 (quasi 92)

Convegni, un archivio virtuale, una serie di seminari, fondi per mila: c'è tutto per ricordare il deputato assassinato dagli squadristi fascisti, simbolo della lotta al fascismo e alla corruzione nel regime mussoliniano insediato da pochi anni. Ma il disegno di legge galleggia ancora in commissione al Senato (non sono bastati un anno e 14 sedute): "Ma le iniziative saranno promosse per il 2015". Che sta finendo

Convegni, un archivio virtuale, il completamento della pubblicazione delle sue opere, anche una serie di seminari per le scuole superiori. Tra questi: “Matteotti a novant’anni dal delitto”. Peccato, però, che di anni, dall’omicidio di Giacomo Matteotti, ne siano ormai passati 91. Il disegno di legge che prevede programma di iniziative e stanziamento di soldi per le commemorazioni è stato, sì, depositato nel febbraio 2014, ma si trova ancora a galleggiare in commissione al Senato.

La storia emerge dalla cronaca dell’AdnKronos. Il testo di legge che ancora dev’essere approvato – magari prima che gli anni dalla morte di Matteotti diventino 92 – è firmato da Andrea Marcucci (Pd) ed è ancora in discussione – estenuante, evidentemente – nella commissione di Palazzo Madama che lo stesso Marcucci presiede (Istruzione e Beni culturali). Gli altri firmatari sono il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda e il viceministro e segretario del Psi Riccardo Nencini. Eppure, nonostante questa dote di incarichi (e peso) istituzionali, il testo è finito all’ordine del giorno della commissione per 14 volte nel giro di un anno senza mai essere stato diventato legge.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Diego Pretini, Il Fatto Quotidiano, 21-IX-2015



Riforme: venduti & comprati

Ma se le stesse cose le facesse Berlusconi? Il nostro titolo di ieri è uno dei ritornelli più ricorrenti, nelle conversazioni di chi ancora parla di politica. La risposta è sottintesa: se al posto di Renzi ci fosse B., verrebbe meritatamente lapidato, insultato e bruciato in effigie dal popolo della sinistra e anche da chi di sinistra non è, ma semplicemente tiene alla Costituzione e a un minimo di decenza istituzionale. Però forse la domanda è mal posta, perché B. ha già fatto le stesse cose – dall’abolizione dell’articolo 18 al bavaglio alla schiforma della Costituzione – che Renzi sta semplicemente rifacendo: solo che a B. non furono consentite da una mobilitazione dell’opinione pubblica, orientata e incanalata dalla stampa progressista, che invece oggi tace o acconsente, permettendo allo Spregiudicato di completare l’opera lasciata a metà dal Pregiudicato. Ieri Il Tempo ha raccolto una strepitosa antologia di quello che si diceva e si scriveva nel dicembre 2010, quando B. comprava senatori un tanto al chilo per rimpiazzare i finiani in fuga, esattamente come sta facendo Renzi per riempire il vuoto della sinistra Pd con verdiniani, fittiani, tosiani, alfaniani, ex grillini e gruppimisti, promettendo rielezioni future e poltrone attuali (la stessa merce di scambio usata da B. cinque anni fa). Con l’aggravante che oggi il mercato delle vacche avviene sulla riforma della Costituzione, non su leggi ordinarie.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Marco Travaglio, Il Fatto Quotidiano, 20-IX-2015



Riceviamo e pubblichiamo

Comitato Acqua e Beni comuni - Chieti

DA NAPOLI, LA RISCOSSA

Il 20 settembre, il vasto movimento italiano per la gestione pubblica dell’acqua si ritroverà a Napoli, capitale dell’acqua pubblica, per rilanciare con forza la difesa di questo bene fondamentale e sempre più sotto attacco dai poteri forti. E questo, nonostante che il Referendum(2011) abbia sancito che l’acqua deve essere sottratta alle leggi del mercato e che non si può fare profitto. A rafforzare l’esito referendario è venuta ora anche l’enciclica Laudato Si’ che afferma che “l’accesso all’acqua potabile è un diritto umano essenziale fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani.”(n.30)

Ma nonostante il Referendum e le parole forti di Papa Francesco, il governo Renzi (come i precedenti Berlusconi, Monti, Letta) , sta perseguendo politiche di privatizzazione dell’acqua, perché i governi sono ,oggi, prigionieri dei poteri economico-finanziari che guardano a questo bene come fonte di enormi guadagni.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Alex Zanotelli, 18-IX-2015



Riceviamo e pubblichiamo

Ambiente Clima Territorio

Beni (non) Comuni

Lunedì 21 settembre 2015, ore 18.00

Palazzo Lepri- Chieti

Dialogo con

Annalisa Corrado, portavoce nazionale Green Italia

Antonio De Lellis, direttore pastorale di Termoli-Larino

Don Silvio Piccoli, consigliere nazionale Pax Christi

Enzo Di Salvatore, prof. di Diritto Costituzionale - Univ. di Teramo

Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo

Luciano Di Tizio, presidente WWF Abruzzo

Piero Di Carlo, prof. Dipartimento Scienze Fisiche e Chimiche- Univ. dell’Aquila

www.greenitalia.org; www.possibile.com



Una battaglia a viso aperto

Riforma del Senato

Per le riforme si avvicina il momento della verità. La presidente Finocchiaro dichiara inammissibili gli emendamenti all’art. 2 volti a ripristinare l’elezione diretta dei senatori. Renzi comanda che il disegno di legge sia approvato entro il 15 ottobre e diffida Grasso a non mollare. Grasso stizzito rivendica a se stesso la decisione in Aula sugli emendamenti, senza in alcun modo anticiparla e lasciando quindi la porta aperta ai voleri renziani.

La conferenza dei capigruppo rinvia tutto all’Aula a rotta di collo. Intanto, la minoranza Pd abbandona il tavolo della mediazione, finita su un “binario morto”. Un copione in larga misura già scritto. (continua nella sezione Rassegna stampa) Massimo Villone, Libertà e Giustizia, pubblicato il 17-IX-2015 sul quotidiano Il Manifesto



Voli di Stato: quell’aereo si chiama peculato

Non c’è niente da fare. Riforme, reati, sanzioni vecchie (interdizione dai pubblici uffici) e nuove (decadenza, ineleggibilità), tutto è inutile. Nel nostro Paese le regole non servono. Perché sono tutti d’accordo nel non rispettarle.

Immaginate una partita di calcio: un giocatore è in fuorigioco, l’arbitro fischia, lui tira comunque e fa goal. Secondo la regola, l’arbitro lo annulla. Palla al centro e si ricomincia. Ma se giocatori e tifosi se ne infischiano della regola, aggrediscono l’arbitro, lo buttano fuori dal campo e pretendono di considerare valido il goal; e se questo in effetti succede; la regola sul fuori gioco è del tutto inutile. Se la Figc emanasse una norma più chiara e stringente ma, alla prossima partita, la reazione della squadra e dei tifosi fosse la stessa, anche questa sarebbe inutile. (continua nella sezione Rassegna stampa) Bruno Tinti , Il Fatto Quotidiano,| 15-IX- 2015



Riceviamo e pubblichiamo


CASA MEMORIA

FELICIA E PEPPINO IMPASTATO

Tanti i progetti per il prossimo anno scolastico all'insegna dell'impegno politico e sociale contro la mafia e la corruzione.

Settembre: con la scuola per la legalità contro le mafie

Sono tante le novità di questo mese di settembre appena iniziato.

Sono iniziate le riprese per la realizzazione di un film tv dedicato alla figura di mia madre. Noi come Casa Memoria e come famiglia Impastato abbiamo approvato questo grande progetto, proposto da Rai1 e prodotto dalla Casa di Produzione "11 Marzo" di Matteo Levi. Si ripete per noi, ma in maniera diversa, l'esperienza vissuta precedentemente con il film "I Cento Passi"di Marco Tullio Giordana, film di grande successo, girato a Cinisi nel 1999 con il coinvolgimento di buona parte della nostra comunità e che è servito a promuovere il nostro territorio e a far conoscere la figura di Peppino Impastato in tutto il mondo, con grande rispetto per il lavoro politico di denuncia, di impegno sociale e culturale portato avanti precedentemente dalla famiglia, da compagni di militanza e dal "Centro Impastato"di Palermo. (continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo) http://www.casamemoria.it/index.php



Riceviamo e pubblichiamo

ACQUA - FORENZA E MALTESE (ALTRA EUROPA-GUE/NGL):
«VOTO ODIERNO E' IMPORTANTE SUCCESSO DELLA CAMPAGNA RIGHT2WATER, L'ACQUA RESTA FUORI DAL TTIP! LA MOBILITAZIONE PER I BENI COMUNI CONTINUA»

Strasburgo 8 settembre 2015

«Siamo pienamente soddisfatti per il voto di oggi a Strasburgo, con l'approvazione della relazione sul seguito all'iniziativa dei cittadini europei "L'acqua è un diritto" (Right2Water), firmata dalla nostra collega irlandese Lynn Boylan, esponente GUE/NGL - dichiarano Eleonora Forenza e Curzio Maltese, eurodeputati dell'Altra Europa con Tsipras. E' una vittoria in primo luogo di tutti gli attivisti che si sono battuti per la campagna per l'acqua in tutti i Paesi europei: l'iniziativa dei cittadini europei (ICE) è infatti uno strumento di partecipazione democratica unico e importantissimo.
Grazie a questo voto, l'accesso all'acqua e ai servizi igienico-sanitari, tra l'altro, resta escluso dal TTIP, il trattato transatlantico sul commercio. Si sancisce cioè il diritto all'acqua come diritto umano che l' UE e gli stati membri devono garantire e tutelare dalle logiche di mercato.

La mobilitazione però deve continuare, l'allerta deve restare massima, considerate le enormi pressioni delle lobby e delle multinazionali: la lotta non finisce, per la democrazia e per i beni comuni, dentro e fuori dalle aule del Parlamento Europeo».



APPELLO

Un voto per far ripartire l’Italia

Appello. «Le cittadine e i cittadini che hanno a cuore la Costituzione facciano sentire alta la loro voce ai membri del Senato»

Una mar­tel­lante cam­pa­gna rilan­ciata dalla grande mag­gio­ranza degli stru­menti di infor­ma­zione vuole con­vin­cerci che per sbloc­care l’Italia c’è biso­gno delle «riforme» costi­tu­zio­nali e isti­tu­zio­nali pro­pu­gnate dal governo Renzi.

In realtà lo stra­vol­gi­mento della Costi­tu­zione e del sistema elet­to­rale, come della pub­blica ammi­ni­stra­zione e della scuola, non ten­dono a sbloc­care l’Italia, ma con­ver­gono verso un unico fine, quello di «bloc­care» la demo­cra­zia, met­tere le gana­sce agli isti­tuti repub­bli­cani che garan­ti­scono l’equilibrio dei poteri e la par­te­ci­pa­zione dei cit­ta­dini alla deter­mi­na­zione della poli­tica nazio­nale. E per que­sta via restau­rare una nuova forma di governo oli­gar­chico, svin­co­lato dal rispetto dei beni pub­blici che la Costi­tu­zione ha attri­buito al popolo italiano. (continua nella sezione Rassegna stampa) https://www.change.org/p/senato-della-repubblica-sbloccare-la-democrazia-per-far-ripartire-l-italia



Il nuovo sentiero

Scri­ve­ranno di «lunga mar­cia», di «cam­mino della spe­ranza» e di «fuga per la libertà», ma nes­suna mito­lo­gia può descri­vere quello che accade. A piedi, da soli, sulle pro­prie gambe s’incamminano in migliaia i rifu­giati; gli stessi che già hanno attra­ver­sato i con­fini riscri­vendo la tri­ste geo­gra­fia del Vec­chio Con­ti­nente pas­sando il muro di razza unghe­rese, quello della nostra coscienza sporca.

Men­tre un ver­tice Ue richiama l’altro e nulla accade, a piedi si incam­mi­nano per sfug­gire a inter­na­menti e fili spi­nati, a nuovi uni­versi con­cen­tra­zio­nari. Via dall’Ungheria che li ha umi­liati, bef­fati e depor­tati, men­tre Orbán dichiara lo stato d’emergenza. E men­tre il cuore d’Europa, da Praga, rifiuta ogni acco­glienza. Da un sum­mit all’altro l’Europa, appesa ad una moneta, con­ferma il suo vuoto poli­tico e sociale. Resta solo il para­digma siriano di Angela Mer­kel. Ma che ne sarà degli «altri» disperati?

Ma non doveva, la foto del pic­colo Aylan Kurdi e la sua morte, cam­biare tutto? Quell’atto d’accusa vuole dire: acco­glie­teci o i col­pe­voli siete voi. Chiaro come le parole di un altro ragazzo siriano che ha gri­dato: «Fer­mate la guerra e tor­niamo in Siria». Ine­qui­vo­ca­bili. E invece l’«innocente» Pen­ta­gono avverte che la foto di Aylan dovrebbe per­sua­dere (come per Sara­jevo?) a farne un’altra: dove già si com­batte, come in Libia o in Siria. Lì dove Pen­ta­gono ed Europa hanno istruito quat­tro ani fa la guerra che ha inne­scato la spi­rale stragi, jiha­di­smo, pro­fu­ghi. Il nuovo sen­tiero dei dispe­rati: dice che la misura delle guerre sulla pelle altrui è colma.

Tommaso Di Francesco, il Manifesto, 5-IX-2015



Fuori dalle ‘convergenze parallele'

Uno sguardo sul mondo, per non estinguersi lentamente

Il dibattito che ha raccolto gli importanti spunti di Norma Rangeri (”Un decalogo per l’alternativa”, il manifesto del 28 luglio scorso) ha fornito argomenti e riflessioni utili. “Eppur non si muove”, si potrebbe dire con disappunto. L’evocato percorso unitario delle differenti anime che si muovono in quell’istmo posto tra il partito democratico e 5Stelle stenta. E alle giuste invocazioni-evocazioni di principio -un passo indietro dei vecchi gruppi dirigenti, il superamento di ogni tentazione federativa alla moda antica, salto di qualità culturale- non pare ancora seguire un percorso determinato. Intendiamoci. Gli appuntamenti autunnali forse chiariranno. Speriamo bene. Tuttavia, è necessario proclamare che “Il re è nudo”: con un simile approccio è difficile che possa avvenire l’auspicata “rottura epistemologica”, vale a dire il passaggio dalle speranze militanti alla ragion pura della Politica. (continua nella sezione Rassegna stampa) Vincenzo Vita, Articolo 21, pubblicato sul quotidiano Il Manifesto, 4-IX-2015

 


Contro lo spettro della schiavitù

C'è vita a sinistra. Il lavoro ridotto a servitù è una costante del nostro tempo. Una sinistra degna di questo nome deve ripartire da qui. E, come dice il laburista Corbyn, pianificare di nuovo un’economia pubblica

L’esplorazione su «C’è vita a sini­stra» non può essere da me svolta, dopo 45 anni di atti­vità giu­di­zia­ria, senza sof­fer­marmi sulla morte di due immi­grati e di una cit­ta­dina ita­liana, avve­nute que­sta estate nelle cam­pa­gne del Meri­dione, e spe­ci­fi­ca­mente sulla pre­senza, al di là di Paola Cle­mente, di altri cit­ta­dini ita­liani tra i lavo­ra­tori che pos­sono risul­tare vit­time del reato, pre­vi­sto dall’art. 600 c.p., di ridu­zione in servitù. (continua nella sezione Rassegna stampa) Antonio Bevere, Il Manifesto, 4-IX-2015



Comunicato del 3 settembre 2015

WWF

Incendio di Colle Sant'Antonio. La vera emergenza è nella inettitudine delle istituzioni.

Non sono bastati 15 giorni per correggere una ordinanza sbagliata!

A fine giugno un incendio doloso ha devastato un deposito di rifiuti in località Colle Sant'Antonio di Chieti determinando una emergenza sinora rimasta irrisolta. Nonostante le denunce e le richieste e nonostante gli impegni assunti pubblicamente, non c'è stata alcuna messa in sicurezza. Addirittura, come più volte segnalato dai residenti e dalle associazioni, il sito è aperto e incustodito a disposizione di eventuali malintenzionati.

Per queste ragioni le associazioni WWF Chieti-Pescara, Legambiente Chieti, Presidio Libera Chieti "Melissa Bassi", Chieti nuova 3 febbraio, FAI delegazione di Chieti, Italia Nostra Chieti e Pescara, Camminando Insieme; i comitati Acqua e Beni Comuni Chieti, Amici del Colle, Ambiente Valpescara, Centro Assemblea Cittadina di Cepagatti, Villablocc e tantissimi cittadini che si stanno impegnando perché nessuno dimentichi questa ennesima emergenza, per 8 giorni consecutivi hanno organizzato banchetti informativi di fronte al Comune di Chieti per tenere aggiornati i cittadini. (continua nella sezione Rassegna stampa)



Lectio magistralis su Alcide De Gasperi da parte del segretario generale della CEI Nunzio Galantino, diffusa l'altro giorno all'annuale convegno trentino su De Gasperi.

La «ricostruzione» italiana.

Il modello e l’esempio di Alcide De Gasperi

(Pieve Tesino, 18 agosto 2015)

1, Premessa.

Porgo un saluto sincero a tutti voi, che avete voluto impreziosire quest’appuntamento annuale con la vostra presenza: saluto i familiari di Alcide De Gasperi, i numerosi cittadini, i rappresentanti delle Istituzioni – le Amministrazioni, la Provincia di Trento e il Parlamento – e il caro Arcivescovo di questa Chiesa.

Quando, a nome della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, il prof. Giuseppe Tognon mi ha proposto la Lectio su De Gasperi sono subito stato tentato di rispondere di no; mi ha trattenuto dal rifiutare il pensiero che non e` mai giusto sprecare occasioni di confronto e di riflessione, specie in un tempo come il nostro, tutt’altro che incline al confronto e alla riflessione; non mi dispiaceva nemmeno il desiderio di poter rendere onore, come figlio di un antico militante democristiano nella terra di Giuseppe Di Vittorio e come Vescovo, a un cristiano cosi` libero e coraggioso come e` stato Alcide De Gasperi. (continua nella sezione Rassegna stampa)



Strage di Bologna 2 agosto 1980

Petizione per i familiari delle vittime di strage

di Movimento Agende Rosse - 1 agosto 2015

Salvatore Borsellino ed il Movimento Agende Rosse aderiscono alla petizione lanciata dall'on. Paolo Bolognesi affinché il governo rispetti le promesse fatte ai familiari delle vittime di strage: risarcimento e indennizzo, introduzione nel codice penale del reato di depistaggio e reale declassificazione delle carte sulle stragi da parte di ministeri e servizi segreti. 'Questo governo dimostri con i fatti - ha dichiarato Salvatore Borsellino - e non soltanto con le parole di volere la GIUSTIZIA e la VERITA' per le innumerevoli stragi DI STATO che hanno segnato da sempre la vita del nostro paese'.
Ad oggi, hanno aderito alla petizione le Associazioni di Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Italicus, Rapido 904, Via dei Georgofili e Gino Strada, Don Luigi Ciotti e Libera, Antonio Ingroia e Azione civile.


FIRMA LA PETIZIONE! Avaaz.org (v. facebook.com/chieti.nuovatrefebbraio)

Petizione creata da Paolo Bolognesi Presidente Associazione 2 agosto 80

Inviare a:

Presidente del Consiglio, Matteo Renzi

Firma la petizione

Credevamo di assistere alla svolta di un Parlamento, di un Governo che dopo decenni si era accorto della sua storia, fatta di centinaia di morti per terrorismo e stragi e di famiglie a cui è stata stravolta la vita e sospeso il diritto alla verità e alla giustizia. Credevamo di essere testimoni del fatto che i “tempi fossero maturi” per cambiare, per invertire il senso di questo perverso e inquietante sistema che nega alle vittime pure i risarcimenti. Ma un cambiamento a metà, non è un cambiamento, bensì un modo per continuare – da parte di chi ne ha interesse - a conservare il vecchio sistema con metodi diversi. Vi chiediamo solo di mantenere le vostre promesse: risarcimento e indennizzo per le vittime, introduzione nel codice penale del reato di depistaggio, e la reale declassificazione delle carte sulle stragi da parte di ministeri e servizi segreti.



WWF Chieti-Pescara

Comunicato stampa del 30 luglio 2015

BASTA RIFIUTI IN VAL PESCARA E SULLE COLLINE CIRCOSTANTI

Quattordici associazioni (c’è anche Confcommercio) chiedono alla Regione una moratoria: nessun nuovo impianto prima della bonifica delle discariche abusive e di un Piano dei Rifiuti che fotografi la situazione e valuti le reali esigenze del territorio.

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La Val Pescara è letteralmente assediata dai rifiuti, con numerose aziende che operano nel settore, con un incredibile numero di discariche abusive, in aumento nonostante gli sforzi delle amministrazioni locali per bonificarle, con un preoccupante numero di incendi, in gran parte dolosi, che generano periodiche nubi tossiche di fronte alle quali le attività di prevenzione e di controllo oggi disponibili si sono rivelate palesemente inadeguate.

Di fronte a questa drammatica situazione e dopo l’ennesimo incendio, quello di Colle Sant’Antonio, le cui conseguenze sono ancora in essere, quattordici associazioni e organizzazioni che operano nella vallata, tra le quali è particolarmente significativa la presenza di Confcommercio Chieti, hanno sottoscritto una petizione alla Regione, inviata questa mattina attraverso posta elettronica certificata al presidente D’Alfonso, all’assessore all’ambiente Mazzocca e al presidente del Consiglio Di Pangrazio, per chiedere “che la Regione Abruzzo sospenda con effetto immediato, nel territorio della Val Pescara e nelle colline circostanti, il rilascio delle concessioni per l'apertura di nuovi impianti per il trattamento e/o per il deposito ancorché temporaneo di rifiuti di qualsiasi tipologia nonché per ampliamenti o modifiche di impianti già in esercizio fino a quando non saranno censite e bonificate o quanto meno messe in sicurezza per quanto riguarda tutte le possibili contaminazioni ambientali e il rischio di incendio tutte le discariche esistenti e sino a quando non venga varato un “Piano dei Rifiuti” regionale, basato sui principi della riduzione, del riuso, del riciclo e del contenimento dei rifiuti stessi e che fotografi le reali esigenze del territorio.

(continua nella sezione Rassegna stampa)

WWF Chieti – Pescara; Legambiente Chieti; Italia Nostra sezione Chieti; Italia Nostra sezione Pescara; FAI delegazione Chieti; Mare Vivo; Amici del Colle; Presidio “Libera” Chieti; Confcommercio Chieti; Comitato Cittadino “Villa Blocc”; Centro Assemblea Cittadina Cepagatti; Organizzazione Regionale Pro Natura; Chieti Nuova 3 Febbraio; Acqua e Beni Comuni Chieti



LA CORTE GLIELE CONTA

«Comportamento omissivo». Corte dei Conti chiede scioglimento del Consiglio regionale

Durissimo il parere dei giudici contabili che si riflette su gestione D’Alfonso

ABRUZZO. «Omissione di atti obbligatori previsti dalla legge e atteggiamenti dilatori».

Con queste motivazioni la Corte dei Conti con la delibera numero 191/2015, in base agli articoli 120 e 126 della Costituzione, chiede al Consiglio dei Ministri lo scioglimento del Consiglio Regionale della Regione Abruzzo. Insomma persisterebbe un comportamento omissivo nella redazione dei documenti consuntivi.

(continua nella sezione Rassegna stampa) PrimadaNoi, 22 luglio 2015



La sinistra da rottamare e quella da reinventare

Esiste, in potenza, un ampio spazio a sinistra per la nascita di un nuovo soggetto politico. La posizione, in atto, del disegno di un’altra formazione politica urta però contro difficoltà di vario genere.

Soprattutto l’incertezza culturale riguardo ai tratti della creatura nascente è lo scoglio da rimuovere.

Non si occupa uno spazio disponibile solo perché si approfitta di un vuoto di rappresentanza con scaltrezza tattica e scorciatoie organizzative.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Michele Prospero, Il Manifesto, 21-VII-2015



I quesiti deboli e l’impresa impossibile

I civa­tiani di Pos­si­bile hanno pre­sen­tato otto que­siti refe­ren­dari. Due sull’Italicum (ora l. 52/2015), e poi in tema di ambiente, opere pub­bli­che, lavoro e Jobs Act, scuola. Un’iniziativa refe­ren­da­ria è un ele­mento di outing poli­tico, e come tale richiede corag­gio e va apprezzata.

Ma basta il coraggio?

Negli ultimi venti anni molti a sini­stra — incluso chi scrive — si sono bat­tuti allo stremo per ottime cause refe­ren­da­rie, e hanno perso. È que­sta, e non igna­via poli­tica o voglia di esser primi della classe, la ragione oggi di qual­che prudenza.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Massimo Villone, Il Manifesto, 18-VII-2015



19 luglio 1992 - 19 luglio 2015

Il 19 luglio 1992, in via Mariano d'Amelio a Palermo, persero la vita il magistrato italiano Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Più di venti anni dopo, non sappiamo ancora chi ha voluto morti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Attilio Bolzoni, “Uomini soli”

L’Italia ha bisogno di conoscere il suo passato e di elaborare il suo presente per poter costruire il suo futuro. Ha bisogno di verità, di coraggio, di assunzione di responsabilità. E questo riguarda tutti, ognuno di noi. Paolo diceva: “Ognuno deve fare la sua parte: ognuno nel suo piccolo, ognuno per quello che può, ognuno per quello che sa”. Non ci sono alibi per nessuno. Ognuno si faccia strumento di verità se veramente vogliamo giustizia… Rita Borsellino, sorella di Paolo “Voci contro le mafie”



La questione dei rapporti di forza

Tutti si ricor­dano la famosa frase pro­nun­ciata da Ram­sey McDo­nald, primo pre­si­dente del con­si­glio di un governo labu­ri­sta in Gran Bre­ta­gna nel 1931, nel pieno dell’altra grande crisi eco­no­mica mon­diale: «Cre­devo che il peg­gio fosse stare all’opposizione senza il potere di cam­biare le cose, ora mi sono accorto che è peg­gio ancora stare al governo e non aver ugual­mente potere». Pochi ricor­dano forse quello che avvenne dopo, quando McDo­nald decise di rom­pere con il pro­prio par­tito le cui riven­di­ca­zioni non era in grado di sod­di­sfare e di dar vita ad un pes­simo governo di unità nazionale.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Luciana Castellina, il Manifesto, 17-VII-2015



Le buone analisi non bastano più

Manca spesso un ultimo ele­mento, forse il più raro, il più scarso in natura: il senso della realtà.

Un cla­mo­roso para­dosso segna la nostra epoca. Forse mai, come oggi, a una cono­scenza così pro­fonda delle con­trad­di­zioni inso­ste­ni­bili, a una con­sa­pe­vo­lezza uni­ver­sale delle ingiu­sti­zie che lace­rano il mondo, era cor­ri­spo­sta una così per­du­rante impo­tenza da parte delle grandi masse popo­lari e delle forze anta­go­ni­ste che vogliono com­bat­terle. Marx è ritor­nato ad essere un nostro con­tem­po­ra­neo. Seguito da una ric­chis­sima costel­la­zione di analisti.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Piero Bevilacqua, Il Manifesto, 16-VII-2015



COMUNICATO

Mi dimetto dall’incarico di coordinatrice del Comitato di Chieti “Salviamo la Costituzione –Aggiornarla – Applicarla – non Demolirla”, che, nato nel 2005 per il “NO” al Referendum Costituzionale del 2006 e composto da partiti, associazioni, sindacati, è stato trasformato, nell’assemblea del 2 luglio 2015 in Comitato di persone, per volontà della maggioranza dei presenti. La decisione è stata assunta dai rappresentanti dell’Altra Chieti, del Pd, di Rifondazione Comunista, SEL, dell’ANPI-sezione “Alfredo Grifone” di Chieti, del Comitato di quartiere Santa Maria, della Confesercenti, di Legambiente, dell’Unione Sindacale di base, come soluzione alla richiesta dei rappresentanti dell’Altra Chieti, di Rifondazione Comunista, SEL, dell’ANPI-sezione “Alfredo Grifone” di Chieti, del Comitato di quartiere Santa Maria, di Legambiente, dell’Unione Sindacale di base, relativa alla “esclusione del PD dal Comitato Costituzione”.

Mi dimetto pubblicamente perché, così, sono venute meno le motivazioni che portarono, nel 2005, alla formazione del Comitato Costituzione come insieme di partiti, associazioni, sindacati.

Mi dimetto pubblicamente per far esplodere le contraddizioni e per contribuire a sanarle, sollecitando chiarezza e trasparenza, evitando equivoci, ambiguità, confusioni, creati proprio nell’attuale momento storico in cui sarebbe necessario, per la difesa della Costituzione, il coinvolgimento di tutti, partiti, sindacati, associazioni, cittadini e non l’indebolimento del Comitato, che favorisce politicamente chi è pronto a stravolgere la Costituzione.

Mi dimetto pubblicamente perché la decisione di trasformare il Comitato è un atto di auto delegittimazione da parte dei partiti e di abdicazione ai propri Valori e al proprio ruolo, è un atto che mina non solo l’articolo 49 della Costituzione. La nostra Carta, tutta, infatti, prevede che i cittadini non siano “semplici individui elettori” (Luciana Castellina), ma soggetti protagonisti, che, “per affermare la loro individualità politica” (Pietro Ingrao), “hanno diritto ad associarsi liberamente in partiti” (art. 49), intesi come rappresentanti di un progetto collettivo in grado di trasformare lo scontento, il disagio delle singole persone in critica e partecipazione, recuperando il rapporto tra partiti e società.

Mi dimetto pubblicamente, senza alcun intento polemico, ma con l’intenzione e il desiderio di sollecitare le tante energie positive presenti a riflettere e a porre al centro i Principi, la coerenza, la linearità dei comportamenti, la nettezza delle posizioni, la bellezza dell’ascolto dell’altro e delle sue ragioni, la volontà di trovare i compagni di strada per realizzare insieme, partiti e società, il progetto di difesa e di attuazione della Costituzione del 1948, al servizio dei cittadini.

Mi dimetto pubblicamente, portandomi dietro la denominazione del Comitato “Salviamo la Costituzione – Aggiornarla – Applicarla – non Demolirla”, da me data nel 2005, come già ribadito per ben tre volte nell’assemblea del 2 luglio 2015.

Grazie!

Buon lavoro al nuovo Comitato

Maria Rosaria Grazioso

Secondo invio richiesta di rettifica

13 luglio 2015

Alla redazione di Chieti del quotidiano Il Centro

URGENTISSIMA INTEGRAZIONE!

Nell'articolo "Comitato Salviamo la Costituzione Grazioso:ecco perché mi dimetto", pubblicato dal quotidiano "Il Centro" sabato 11 luglio 2015 non è stato pubblicato l'ultimo rigo del primo capoverso:

"…La decisione è stata assunta come soluzione alla richiesta dei rappresentanti ... relativa alla esclusione del PD dal Comitato Costituzione”.

Manca proprio ciò che ha innescato il tutto, rendendo, così, non comprensibile il testo successivo!
In base alla legge sulla stampa, chiedo che sia pubblicato al più presto il testo completo

Riporto il primo capoverso al completo:

Mi dimetto dall’incarico di coordinatrice del Comitato di Chieti “Salviamo la Costituzione –Aggiornarla – Applicarla – non Demolirla”, che, nato nel 2005 per il “NO” al Referendum Costituzionale del 2006 e composto da partiti, associazioni, sindacati, è stato trasformato, nell’assemblea del 2 luglio 2015 in Comitato di persone, per volontà della maggioranza dei presenti. La decisione è stata assunta dai rappresentanti dell’Altra Chieti, del Pd, di Rifondazione Comunista, SEL, dell’ANPI-sezione “Alfredo Grifone” di Chieti, del Comitato di quartiere Santa Maria, della Confesercenti, di Legambiente, dell’Unione Sindacale di base, come soluzione alla richiesta dei rappresentanti dell’Altra Chieti, di Rifondazione Comunista, SEL, dell’ANPI-sezione “Alfredo Grifone” di Chieti, del Comitato di quartiere Santa Maria, di Legambiente, dell’Unione Sindacale di base, relativa alla “esclusione del PD dal Comitato Costituzione

Grazie!

Maria Rosaria Grazioso

Primo invio richiesta di rettifica

Al quotidiano Il Centro-Chieti

Nota inviata sabato 11 luglio 2015 alla redazione di Chieti del quotidiano Il Centro

URGENTISSIMA INTEGRAZIONE!

Nell'articolo "Comitato Salviamo la Costituzione Grazioso:ecco perché mi dimetto", pubblicato dal quotidiano "Il Centro" sabato 11 luglio 2015 non è stato pubblicato l'ultimo rigo del primo capoverso:
"...relativa alla esclusione del PD dal Comitato Costituzione”.

Manca proprio ciò che ha innescato il tutto, rendendo, così, non comprensibile il testo successivo!
In base alla legge sulla stampa, chiedo che sia pubblicata al più presto l'integrazione, riportando in modo corretto tutto il periodo che segue:

"...La decisione è stata assunta dai rappresentanti dell’Altra Chieti, del Pd,
di Rifondazione Comunista, SEL, dell’ANPI-sezione “Alfredo Grifone” di Chieti,
del Comitato di quartiere Santa Maria, della Confesercenti, di Legambiente,
dell’Unione Sindacale di base, come soluzione alla richiesta dei rappresentanti
dell’Altra Chieti, di Rifondazione Comunista, SEL, dell’ANPI-sezione “Alfredo
Grifone” di Chieti, del Comitato di quartiere Santa Maria, di Legambiente,
dell’Unione Sindacale di base, relativa alla “esclusione del PD dal Comitato Costituzione”.

Grazie!

Maria Rosaria Grazioso



Riceviamo e pubblichiamo

“Io voglio pagare.
Sono stato un liceale negligente ma non distratto, e quello che ho appreso durante il breve sorvolo sul mondo degli antichi Greci mi è rimasto impresso in modo indelebile.
Per questo, vedere ora il (colpevolissimo) popolo greco ridotto ad una miseria senza speranza, mi ferisce, come uno sfregio su un'icona venerata.

Voglio pagare i concetti.
Sono grato a quei fondatori di civiltà per il concetto di Democrazia, che ancora ci appassiona definire. Ma questa è una quisquilia; niente di fronte al concetto di Cittadino. Questa misteriosa entità, soggetto di diritti e oggetto di tutela, da sempre perseguita da tanti e da altrettanti perseguitata con ferocia, ed ancora straniera in tanta parte del mondo. E che dire del concetto di Individuo? Cioè l'autocoscienza, la percezione del sé nella comunità e nel Creato. Grazie.

(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo) Giancarlo Cascini, ”, medico tra i soci fondatori del giornale “Il Fatto Quotidiano”