Processo a Matteotti

Attenzione: apre in una nuova finestra. PDFStampaEmail

XXIV edizione del progetto Il Calendario della Repubblica-Il Dovere della Memoria –

In ricordo di GIACOMO MATTEOTTI - Venerdì 25 ottobre 2024, ore 11.00, Teatro Marrucino

"Processo a Matteotti", monologo di e con  Alessandro Blasioli

Dopo lo spettacolo, interventi di Guido Campli, presidente del Tribunale di Chieti e di Marina Campana Magno, nuora dell’avvocato Pasquale Galliano Magno.

 

Il processo agli assassini del deputato Giacomo Matteotti, rapito e ucciso, a Roma, da sicari fascisti, il 10 giugno 1924, si svolse a Chieti dal 16 al 24 marzo 1926.

Sono mesi ormai che a Chieti fervono i preparativi, E’un ordinato subbuglio... Cittadina…popolata da borghesi, militari e preti…, è perfetta per ospitare non un processo qualunque, bensì “Il” processo, quello contro gli assassini di Giacomo Matteotti. Forze dell’ordine, squadristi, curiosi affollano le strade:unica macchia di colore in quell’oceano nero”è l’avvocato Pasquale Galliano Magno, rappresentante di Velia Titta, moglie dell’Onorevole  assassinato. Suo diretto “avversario”è Roberto Farinacci, segretario del Partito Fascista, difensore  di Amerigo Dumini, conosciuto come “Sicario del Duce”. Il Palazzo di Giustizia è circondato da reparti armati dell’esercito…Arrivano gli imputati ammanettati e in catene e, mentre si scambiano sorrisi e cioccolatini con signore presenti, …entrano il cancelliere, il procuratore generale e il Presidente. Inizia così il processo agli assassini di Giacomo Matteotti. Alessandro Blasioli, nei panni dell’avvocato Pasquale Galliano Magno, si infervora, risponde, declama…(Alessandro Blasioli).Verdetto scontato!!! (v. nota sui processi agli assassini di Matteotti).

L’attore regista ci ha fornito uno specchio, sollecitandoci a guardare e a fare di noi stessi l’oggetto della discussione.

La capacità di fare i conti con il proprio passato e di riappropriarsi del patrimonio di storia e di memorie è l’unica via per ricostruire le ragioni e i modi del vivere insieme e per riconquistare l’identità, intesa non come dato fisso, statico e definito una volta per tutte, ma come “processo che vive e si sviluppa nella molteplicità delle esperienze storiche”. (F. Ferrarotti)

La definizione di Chieti come “oasi gentile di chiara serenità”, “città camomilla per la mancanza di masse facili all’irrequietezza”, coniata da A. M. Perbellini, giornalista del quotidiano “Il Resto del Carlino”, inviato a Chieti per il processo, è stata usata strumentalmente negli anni come un paravento, un alibi, un pretesto, dietro cui nascondere consolidati pregiudizi e biechi interessi.

Negli ultimi anni, la città si è proposta, attraverso la rilettura del processo Matteotti, possibile grazie alla desecretazione di vari documenti e a nuovi studi, di cancellare la vergogna di quei fatti e il giudizio di A. M. Perbellini, di far conoscere la figura e l’opera di Giacomo Matteotti, rivendicandone l’idea e l’etica della politica, i principi di uguaglianza, di libertà, di fratellanza, di giustizia, di pace, la capacità di vivere secondo i propri Ideali, traducendoli in impegno civile e in azioni concrete.

Oggi, riscoprire la Sua visione del mondo, è come ricevere una eredità imprevista.(Francesco Tundo, Rigore e Giustizia contro i populisti, Domani, 23- V-2024)

Hanno aderito l’Istituto di Istruzione Superiore “L. di Savoia”,  l’Istituto Tecnico “F. Galiani - R. de Sterlich - U. Pomilio”, il Liceo Classico “G. B. Vico”, il Liceo Scientifico “F. Masci”, il Liceo Statale “I. Gonzaga”. Si ringraziano i docenti referenti e/o gli accompagnatori, i Presidi; il direttore Amministrativo e la segretaria, le operatrici e gli operatori del Teatro Marrucino.

L’iniziativa è stata realizzata per gli studenti delle Scuole Superiori di Chieti, dalla Sezione Abruzzese dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), dal Tribunale di Chieti, dall’associazione Chieti nuova 3 febbraio, in collaborazione con l’Unitre, con il patrocinio del Comune di Chieti e del Teatro Marrucino.