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SMART CITIES
Come sviluppare aree urbane intelligenti, sostenibili, più vivibili
venerdì 27 marzo 2015 ore 9,30
Sala Rossa della Camera di Commercio di Chieti - Via F.lli Pomilio, 1 - CHIETI
Il Seminario illustra come progettare e realizzare “territori intelligenti” attraverso i loro aspetti principali quali ad esempio la gestione sostenibile delle risorse idriche, delle reti energetiche e del ciclo dei rifiuti, la cura e la salvaguardia dell’ambiente, la mobilità sostenibile ed accessibile, la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, gli stili di vita partecipativi, la maggiore coesione sociale, la produzione e lo scambio sistematico ed organizzato dei dati e della conoscenza, la creazione di reti ed interazioni di dimensioni sempre maggiori, l'utilizzo efficace e più consapevole degli strumenti che le tecnologie I.C.T. (Informtion and Communication Technology) ci mettono a disposizione. Materie cui dedicarsi, attività da compiere ed obiettivi da conseguire attraverso progetti innovativi e produttivi di servizi efficienti per una migliore qualità della vita.
La condivisione di buone pratiche ed esperienze progettali intelligenti, già realizzate in aree urbane più avanzate, rappresentano pertanto la base di idee per un modello di sviluppo lungimirante ed auspicabile, da cogliere anche attraverso le opportunità fornite dalla nuova programmazione dei Fondi Europei 2014-2020.
Nella prima parte della giornata si descriverà quindi cos’è una Smart City, come si realizza e quali vantaggi comporta.
Nel pomeriggio saranno illustrati i mezzi operativi e le risorse finanziarie utili a dar vita a Smart Cities intelligenti, sostenibili, più vivibili.
L’incontro è dedicato a tutti coloro che operano in enti pubblici, a professionisti che si occupano di progettazione, sviluppo e salvaguardia del territorio, a docenti, ricercatori e studenti universitari, alle imprese, associazioni e persone interessate a questi argomenti.
Lettera aperta al Presidente D’Alfonso e a tutti i politici abruzzesi
Dopo l’approvazione di Ombrina da parte del comitato VIA nazionale, alcune riflessioni si impongono. Innanzitutto si è colpiti dalla impudente dichiarazione di Mauro Febbo il quale, strenuo oppositore del parco della costa teatina, invece di recitare il mea culpa considerando che, se il parco fosse stato approvato senza ritardo, avrebbe impedito l’insediamento di Ombrina, oggi arriva a dire che ormai il parco non serve più. Ma si è colpiti anche dal silenzio assordante della Regione che non ha inviato alcun rappresentante a partecipare al detto comitato VIA. Ora é comprensibile che opporsi alla politica energetica di Renzi non è facile, visto il modo come tratta gli oppositori, e preso atto che finora non si è riusciti a fargli comprendere che qui non deve fare i conti solo con dei “comitatini”, come lui crede, ma con l’opinione pubblica di un’intera regione. E tuttavia questo è un passaggio ineludibile: poiché Renzi deve capire che non si possono mettere in crisi turismo e agricoltura di una regione e a rischio il suo mare - quasi un lago, dove un incidente potrebbe avere effetti devastanti e di lunghissima durata - per dare ascolto alle sirene dei petrolieri. Le compagnie che stanno dando l’assalto all’Abruzzo e al suo mare sono quasi tutte straniere ed esse, divenute proprietarie degli idrocarburi estratti, li metteranno sul mercato ai prezzi correnti e non si vede, quindi, come ciò possa portare ad una riduzione della bolletta petrolifera. Forse si spera di fare cassa con le royalties: ma esse sono le più basse del mondo e, con un sistema di franchigie e di esenzioni, ben poche società le pagano. Né vale ricordare, a giustificazione delle trivellazioni sulla nostra costa adriatica, che nella penisola balcanica si apprestano ad approvare progetti di estrazione di idrocarburi: a tale riguardo il governo italiano dovrebbe mettere in campo tutto il suo peso internazionale per far comprendere a quegli stati che non possono fare, in questo ristretto mare comune, quello che vogliono.
La conclusione è che nessun politico sarà assolto dall’opinione pubblica né alcun partito si salverà dicendo: noi avevamo espresso la nostra contrarietà. Insomma, non è più tempo di dichiarazioni. Ciò che la gente si aspetta è, come già avvenuto in un lontano passato, una concreta e decisa azione di contrasto e di lotta contro lo sciagurato progetto di fare dell’Abruzzo un distretto petrolifero e di trivellare il suo mare.
Al Presidente D’Alfonso ci permettiamo di suggerire di collegarsi con le altre regioni adriatiche per un’azione comune e di mettere in atto tutte le possibili iniziative affinché questo scellerato disegno dei petrolieri non si concretizzi, con grave danno delle attività produttive, dell’ambiente, del paesaggio e della salute dei cittadini abruzzesi.
On. Enrico Graziani On. Angelo Staniscia
Aggiornamento sulla petizione
Tweet bombing per il reddito di dignità: facciamoci sentire!
Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
24 mar 2015 — In dieci giorni oltre 50mila persone hanno sottoscritto la campagna per un reddito di dignità con cui chiediamo al Parlamento di calendarizzare e approvare rapidamente una legge sul reddito minimo o di cittadinanza.
Dobbiamo farci sentire dai parlamentari italiani, incalzarli e spingerli a prendere posizione. Hai un account twitter? Ti chiediamo quindi di partecipare a un tweet bombing.
È semplice. Visita questa pagina [http://www.campagnareddito.eu/tweet-bombing/] e cliccando sulla singola forza politica potrai inviare un tweet ai loro capigruppo di Camera e Senato. Non potranno ignorarci.
Non hai twitter? Visita la pagina facebook della campagna [https://www.facebook.com/redditodidignita] e condividi i contenuti, diffondili tra i tuoi amici, invitali a firmare.
Si tratta di una misura contro la povertà e le diseguaglianze che risulterebbe efficace anche nel contrasto alle mafie. Non è un caso, infatti, che sabato scorso, davanti a 200mila persone riunite in piazza a Bologna per la Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime di mafia anche Don Ciotti ha detto che è urgente approvare il reddito di cittadinanza.
Milioni di italiani non possono più aspettare.
Scopri cos'altro puoi fare su www.campagnareddito.it.
Dimissioni Lupi: cercasi ministro scapolo e sterile
L’altra sera a Servizio Pubblico quel farfallone di Testa di Chicco faceva lo spiritoso: “Ora Renzi metterà Cantone al posto di Lupi, così anche Travaglio sarà contento”. Non so se sia vera l’intenzione che alcuni giornali attribuiscono al premier di nominare ministro delle Infrastrutture un magistrato a scelta fra Raffaele Cantone, attuale capo dell’Autorità Anticorruzione, e Nicola Gratteri, procuratore aggiunto antimafia a Reggio Calabria. Se lo fosse, personalmente, penso che non sarebbe una buona idea. Cantone e Gratteri sono due ottimi magistrati e due persone specchiate. Conoscendo la macchina giudiziaria, sarebbero perfetti come ministri della Giustizia per disincepparla e farla finalmente funzionare. Renzi aveva avuto il merito di proporre Gratteri come Guardasigilli, ma poi – dinanzi all’indecente diniego di Napolitano – aveva subito battuto in ritirata, facendosi imporre Orlando, brava persona per carità, ma assolutamente inadeguato al ruolo.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Marco Travaglio, Il Fatto Quotidiano, 23-III-2015
MICROMEGA
La coalizione sociale di Landini e la possibilità di un'altra politica
Entrata nell’uso, l’espressione “coalizione sociale” è stata ieri ufficializzata da Maurizio Landini. Come, e perchè, si cerca una nuova forma dell’azione politica collettiva? Negli ultimi tempi si è delineato un rapporto tra Stato e società, o piuttosto tra governo e società, segnato da un forte riduzionismo, dove l’unico soggetto sociale ritenuto interlocutore legittimo è l’impresa. Versione casereccia della ben nota affermazione di Margaret Thatcher secondo la quale la società non esiste, esistono solo gli individui. Individui atomizzati separati tra loro: ieri, considerati “carne da sondaggio”, oggi sbrigativamente ridotti a carne da tweet o da slide.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Stefano Rodotà, 15-III-2015
Associazione 2 agosto 1980
COMUNICATO
IN OCCASIONE DELLA XX GIORNATA
DELLA MEMORIA E DELL'IMPEGNO
IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE
BOLOGNA 21 MARZO 2015
“La verità illumina la giustizia”- LIBERA
SABATO 21 MARZO
ORE 16,00
PRESSO LA STAZIONE CENTRALE DI BOLOGNA
AVRA' LUOGO UNA SPECIFICA INIZIATIVA IN RICORDO DELLE VITTIME DELLA STRAGE DEL 2 AGOSTO 1980
UN MOMENTO DI RIFLESSIONE INSIEME A DON LUIGI CIOTTI E PAOLO BOLOGNESI
ALL'INIZIATIVA E' STATO INVITATO IL SINDACO DEL COMUNE DI BOLOGNA VIRGINIO MEROLA
SIETE TUTTI INVITATI A PARTECIPARE
Processo Ruby, ecco perché Silvio Berlusconi è stato assolto
Il capo di imputazione cambiato dai giudici di primo grado, la legge Severino, una sentenza a sezioni Unite della Cassazione e infine un avvocato degno della logora ma efficace definizione di principe del foro. In attesa delle motivazioni dei supremi giudici che ieri pochi minuti prima della mezzanotte hanno confermato l’assoluzione già incassata in secondo grado da Silvio Berlusconi, si può solo ragionare mettendo in fila i fatti.
In principio fu il “ciarpame”. C’era un castello (Arcore), un drago (Berlusconi) appassionato di “vergini” (se così possiamo chiamare le Olgettine). La visione “romantica” di Veronica Lario è diventata ben presto un’inchiesta della Procura di Milano perché dall’oggi al domani una ragazzina marocchina vestita di stracci, così la descriveva una testimone nel processo di primo grado, all’improvviso vestiva da principessa e parlava del suo principe come di “Gesù”. Del bunga bunga si sa quasi tutto, ma soprattutto che non erano le cene eleganti che prima l’ex Cavaliere, poi i suoi avvocati Ghedini&Longo hanno invano tentato di accreditare.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Giovanna Trinchella, Il Fatto Quotidiano, 11-III, 2015
Aldo Moro, don Mennini: “Mai entrato in prigione Br. Ma confessione è segreta”
Audizione in Commissione parlamentare per il sacerdote che, secondo Cossiga, visitò lo statista sequestrato prima che fosse ucciso dalla Br. L'attuale nunzio apostolico in Regno Unito smentisce, ma ricorda che la riservatezza intorno al sacramento non può essere messa in discussione neppure dal Papa. Grassi (Pd): "Non mi convince"
Non ha confessato Aldo Moro. E non gli ha mai fatto avere documenti e oggetti nel “carcere” delle Br. Così l’Arcivescovo Antonio Mennini, nunzio apostolico del Regno Unito, che a quanto scrisse Cossiga visitò lo statista sequestrato prima che fosse ucciso dalla Brigate rosse, ha testimoniato oggi di fronte alla Commissione parlamentare d’inchiesta. Ma il sacerdote ricorda anche che le circostanze e i luoghi della confessione sono coperti “dalla legge divina” su cui nessuno può intervenire, nemmeno il Papa.
Il Fatto quotidiano, 9-III-2015
Delitti contro l'ambiente: arriva il disastro ambientale "abusivo"
Noi italiani non ci facciamo mancare mai niente, specie se si tratta di normativa ambientale. E così adesso abbiamo inventato il disastro ambientale "abusivo", e cioè un disastro che può essere punito solo se commesso "abusivamente". Altrimenti, il fatto non sussiste e l'imputato viene assolto.
Ma andiamo con ordine. Sappiamo tutti che sono ormai più di 15 anni che si parla di introdurre nel nostro codice penale i delitti contro l'ambiente, come hanno già fatto tutti i paesi della UE e come richiesto da apposita direttiva comunitaria. Ma, inspiegabilmente, pur se tutte le forze politiche si sono sempre dette a favore, i vari DDL che si sono susseguiti nel tempo si sono sempre arenati. E più passa il tempo, più si addolciscono.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Gianfranco AMENDOLA, magistrato, LEXAMBIENTE.IT Rivista giuridica a cura di Luca RAMACCI, 17-III-2015
La vera scuola, per fortuna, è più avanti
Il piano del governo. Altro che nuovo progetto culturale. Quel che non potè Gelmini riesce a Renzi. La camera dovrebbe intervenire su almeno sei punti critici
Alcune riflessioni sul ddl sulla scuola approvato dal consiglio dei ministri.
La prima: è affidata alla velocità del Parlamento la possibilità che entro settembre ci siano le sbandierate assunzioni/stabilizzazioni dei docenti precari. Ma perché contingentare proprio su questo il dibattito parlamentare, ancora prima che inizi, col ricatto che non si possa attuare in tempo un provvedimento ormai urgente per la scuola e gli insegnanti. Perché non varare subito il decreto sulle assunzioni, questa volta più che giustificato? E lasciare invece spazio alla necessaria discussione sulla legge? Siamo o no, ancora, una repubblica parlamentare?
(continua nella sezione Rassegna stampa) Alba Sasso, Il Manifesto,14-III-2015
Buona Scuola, nasce il preside manager, chiamata diretta dei docenti
"Buona Scuola". Il governo approva il Ddl. Marcia indietro sugli scatti di merito. Assunti 107 mila precari dalle Gae, esclusi 23 mila della scuola primaria e idonei 2012. Confermati i fondi alle paritarie fino alla terza media. Tempi stretti per l'approvazione in Parlamento
Il governo Renzi sarà ricordato per l’istituzione del «preside manager», una figura di padre-padrone dotato del potere di chiamata diretta dei docenti, ma anche di quello di conferire un aumento stipendiale, dopo avere consultato gli organi del suo istituto. Lì dove non è riuscito Berlusconi e Gelmini, con il Ddl Aprea, lì è arrivato il governo guidato dal Pd che realizza un vecchio sogno ricorrente: quello di una scuola compiutamente aziendalista, gerarchica e produttivistica. Ma non basta: a questo dirigente dotato di super-poteri verrà concessa la parola finale sulla formazione dei docenti che avverrà nell’istituto dove lavora.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Roberto Ciccarelli, Il Manifesto, 12-III-2015
Riceviamo e pubblichiamo
Asl Lanciano Vasto Chieti - Ufficio Stampa
La Asl Lanciano Vasto Chieti promuove, per sabato 14 marzo 2015 a Lanciano, una iniziativa di sensibilizzazione sulla salute donna, riferita in particolare alla prevenzione del tumore al seno. Si tratta di un evento che muove dalla necessità di richiamare l'attenzione del pubblico femminile sull'utilità dello screening mammografico, uno strumento prezioso che dev'essere utilizzato in modo più massiccio.
Nell'occasione saranno presentati i dati di attività degli ultimi tre anni dello screening, comprese le diagnosi precoci di casi di tumore.
L'appuntamento è per le ore 10,30 al piazzale della Stazione, luogo di ritrovo per un corteo che attraverserà corso Trento e Trieste per giungere all'ex Casa di conversazione, dove si svolgerà un incontro pubblico.
Riceviamo e pubblichiamo
Abruzzo. La Terra dei Fuochi è anche qui
E’ morto recentemente Carmine Schiavone, il “pentito” della Terra dei Fuochi. Ben 12 sono le pagine che si possono riempire solo con quanto la Commissione Parlamentare che l’audì negli Anni Novanta scrive dell’Abruzzo, delineando anche il quadro dei traffici e degli sversamenti di rifiuti della camorra nella Regione. Passano gli anni ma di questo non sembra essercene conoscenza e conoscenza nella nostra Regione. Intanto la Relazione annuale della Procura Nazionale Antimafia delinea una Regione dove prostituzione, lavoro nero, traffici di droghe sono pesantemente attivi.
La recente scomparsa di Carmine Schiavone, il “pentito” della “Terra dei fuochi”, ha riacceso per alcune ore i riflettori mediatici su una delle vicende più terribili e disumane della storia italiana: la rete di traffici e sversamenti di rifiuti di ogni tipo da parte della Camorra. E’ una vicenda su cui la luce si è tentata di accendere già negli Anni Novanta, proprio quando Schiavone fu ascoltato dalla Commissione Parlamentare Bicamerale “d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse”. Dichiarazioni rimaste però per anni nei cassetti fino alla loro desecretazione, avvenuta solo in questi ultimi anni.
(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo) Alessio Di Florio, 7-III-2015, Associazione Antimafie Rita Atria, Associazione Culturale Peppino Impastato, PeaceLink Abruzzo
Bergoglio fa testimoniare il confessore di Moro: fu ‘ponte’ fra Br e Santa Sede
L'arcivescovo Antonio Mennini è nunzio a Londra: in questi anni si è sempre tenuto lontano dai riflettori e ha sempre scelto di non rilasciare alcuna dichiarazione sul sequestro brigatista. Ora la deposizione, per volontà di Papa Francesco. 'Don Antonello' sarebbe stato vicino a Moro durante gli ultimi giorni di prigionia
L’arcivescovo Antonio Mennini, attuale nunzio apostolico del Regno Unito, testimonierà sul caso Moro lunedì 9 marzo davanti alla nuova Commissione d’inchiesta parlamentare. A riportare la notizia, che potrebbe fare luce sui giorni di prigionia dello statista democristiano rapito dalle Brigate rosse il 16 marzo 1978 e trovato morto il 9 maggio, in via Caetani a Roma, è il Corriere della Sera. La decisione di far testimoniare Mennini è stata presa da Papa Francesco che ha scelto di ‘rompere’ le regole dell’immunità diplomatica di cui godono i nunzi a favore della ricerca della verità. Don Antonello sarebbe stato vicino a Moro durante il tempo della prigionia e lo avrebbe confessato, impartendogli l’estrema unzione, prima dell’uccisione da parte delle Br.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Il Fatto Quotidiano, 7-III-2015
La Grecia può salvare l’Europa?
Chi pensava che l’euro non avrebbe potuto sopravvivere si è sbagliato. Ma i critici hanno ragione su una cosa: o ci sarà l'Europa politica - gli Stati uniti d'Europa - o non ci sarà l'euro.
Secondo i dati economici più recenti, sia gli Stati Uniti che l’Europa stanno mostrando segnali di ripresa, anche se è presto per dichiarare la fine dalla crisi. Tuttavia, nella maggior parte dei Paesi dell’Unione Europea, il Pil pro capite è ancora inferiore al periodo precedente la crisi: un intero decennio perduto. Dietro alle fredde statistiche, ci sono vite rovinate, sogni svaniti e famiglie andate a pezzi (o mai formatesi), un futuro quanto mai precario per le generazioni più giovani, mentre la stagnazione – in Grecia la depressione – avanza anno dopo anno.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Joseph Stiglitz, in collaborazione con Mauro Gallegati, Parziale copyright Project Syndicate, traduzione di Simona Polverino, pubblicato in www.sbilanciamoci.info, 2-III-2015
La politica al tempo dell'esecutivo
Coscienza e responsabilità
(tempo esecutivo) Viviamo un tempo esecutivo. “L’esecutivo” vorrebbe tutto. “Il legislativo” e “il giudiziario” dovrebbero essere nulla. Se vogliono contare qualcosa, sono d’impiccio. Il loro dovere è di adeguarsi, di allinearsi, di mettersi in riga. L’esecutivo deve “tirare diritto” alla meta, cioè deve “fare”, deve “lavorare” (e più non domandare). Il legislativo e il giudiziario, se non “si adeguano”, costringono a rallentamenti, deviazioni, ripensamenti, fermate: cose che sarebbero normali e necessarie, nel tempo degli equilibri costituzionali; che sono invece anomalie dannose, nel tempo esecutivo.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Gustavo Zagrebelsky, Libertà e Giustizia 2015, 25-II-2015, pubblicato sul quotidiano La Repubblica
Paradossi e rischi
Uno degli argomenti decisivi dei fautori della riforma della responsabilità civile dei magistrati è che le condanne pronunciate dall’88 ad oggi sono troppo poche.
Su oltre 400 ricorsi per risarcimento, proposti da cittadini, solamente 7 si sono conclusi con un provvedimento che ha riconosciuto il risarcimento per dolo o colpa grave da parte delle toghe. Scandaloso, si dice, dando per scontato che i numeri della «giustizia ingiusta» siano a più zeri.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Donatella Stasio, Il Sole24ore, 25-II- 2015
Riceviamo e pubblichiamo
acquapubblicaabruzzo
ATTENZIONE ! ATTENZIONE
MARTEDI 24 FEBBRAIO ALLE ORE 15:00 è convocato nell'Aula Consiliare del Comune di Pescara il Consiglio Regionale Straordinario avente ad oggetto lo Stato dei Lavori Elettrodotto Villanova-Gissi e relativi provvedimenti. Renato Di Nicola
Un'ombra sulle nostre vite, un triste tramonto
Dunque, dovremo soffrire, noi magistrati. Di questo si tratta, infatti. Questo deriverà dalla nuova legge sul danno da processo e sulla responsabilità civile dei magistrati. Su questo leggo che tutti i magistrati sono d'accordo. Calerà come un'ombra sulla nostra vita professionale, ma direi sulla nostra vita semplicemente. Saremo nelle mani di potenti nemici. E dovremo, giorno per giorno, scegliere se cedere alla prepotenza e salvarci o rischiare e soffrire.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Mario Ardigò, magistrato, Roma
Inaugurazione dell’anno giudiziario
Marcello Maddalena, procuratore generale, Torino
“Fare il giudice (anche noi pubblici ministeri ci sentiamo nell’anima giudici: è per questo che abbiamo dato il concorso in magistratura) è un mestiere estremamente difficile, è un mestiere tremendo. Giudicare un altro essere umano, condannarlo o assolverlo, privarlo della libertà personale o restituirgliela sono compiti tremendi, che dovrebbero “far tremare le vene e i polsi”.. “Rex tremendae maiestatis” è definito nella Messa da requiem il Giudice supremo, quello Vero, quello Unico, del giudizio universale. Ma in piccolo, qua sulla terra, voi siete, noi siamo quando giudichiamo Reges tremendae maiestatis: con un compito immane quale non ha nessun altro essere umano. Ma siamo pur sempre anche noi esseri umani; soggetti perciò molto a sbagliare. Per questo, di questo dovremmo, dobbiamo avere l’umiltà di ricordarcene in ogni momento. Perché questa umiltà è l’unica cosa che ci consente di essere, nel nostro lavoro, più giusti o, se preferite, meno ingiusti (la giustizia mortale è sempre in certa misura ingiusta). Senza umiltà (che vuol dire il dubbio di poter sbagliare) non siamo neppure in grado di giudicare. Come scriveva uno scrittore da me molto amato, Ernst Wiechert, “si deve guardare noi stessi con un cannocchiale da soldati tenuto a rovescio, affinchè ci si veda come ci vede il Dio giusto: così piccoli, così piccoli...”.
Grecia, gli errori della troika. “Assunzioni sbagliate e impatto su pil sottovalutato”
Due rapporti del Fondo monetario e uno studio commissionato dal Parlamento europeo evidenziano che il programma predisposto per Atene è stato un insuccesso. La ristrutturazione del debito avrebbe dovuto essere decisa fin dal 2010 per ridurre il peso dell'aggiustamento e rendere meno drammatico l'impatto sull'economia reale, ma l'opzione fu bocciata per motivi politici
Previsioni troppo ottimistiche su crescita e tasso di disoccupazione. Sottovalutazione dell’impatto dell’austerity sul Pil e sui conti pubblici. Sopravvalutazione dell’efficienza della macchina governativa di Atene. E un programma intrinsecamente “fragile“, viziato dal fatto che resistenze e veti politici non permisero di includere tra le misure previste una ristrutturazione del debito. Sono gli errori compiuti in Grecia dalla troika, l’ormai famigerato trio costituito dai rappresentanti di Bce, Commissione europea e Fondo monetario internazionale. Diventato simbolo dell’austerità cieca e bersaglio da Atene a Roma a Lisbona, di manifestazioni e cortei di protesta dei cittadini che ne hanno pagato le conseguenze. A evidenziare tutti gli sbagli commessi sono rapporti e relazioni firmati dagli stessi creditori che tra 2010 e 2013 hanno concesso al Paese 240 miliardi di euro, pari al 130% del suo Pil. Il più grande pacchetto di assistenza finanziaria della storia, sfociato però in un disastro sociale e, dopo l’insediamento del nuovo governo di Alexis Tsipras, in un’impasse politica ed economica che rende l’uscita del Paese dall’Eurozona un’ipotesi concreta.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Il Fatto Quotidiano, 16-II-2015
Riceviamo e pubblichiamo
Ecoreati, quella norma odiosa per garantire la non punibilità. Si ribella pure l'ordine dei chimici!
Siamo il paese del bengodi per gli inquinatori e i devastatori del territorio. A dirlo sono le classifiche europee. E pure, in una situazione così estrema il Governo Renzi introduce alcune forme di depenalizzazione, come quella sugli ecoreati. Basta proporsi per il “ravvedimento operoso” e si può tranquillamente mettere una pietra tombale sui delitti compiuti contro la comunità e l’ambiente. Una logica tutto sommato incentivante vista la lentezza dei processi e l’assoluta sproporzione tra l’entità dei danni e la possibilità di porvi rimedio da parte di chi li causa. Dicono qualcosa i quattro miliardi di cui c’è bisogno per provare a sanare la situazione a Taranto?
Del resto, a nessuno sfugge che l’emendamento del Governo sembra ritagliato proprio su questa triste vicenda. E cioè permettere ai Riva di cavarsela con pochi euro. Dopo che in aula si è creato un po' di trambusto, la maggioranza sta cercando di correre ai ripari. Ma il giochino è quello della limatura, per cui si passerebbe dalla "pietra tombale" all'attenuante.
(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo) Renato Di Nicola, Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Riceviamo e pubblichiamo
La vicenda della sepoltura delle spoglie dei partigiani nella Cappella Taraborrelli
La sezione ANPI “Alfredo Grifone” e il Coordinamento Cittadino de “L’Altra Chieti” hanno promosso per domenica 15 febbraio, dalle ore 10 alle ore 13, una cerimonia commemorativa, al Largo Martiri della Libertà, in memoria dei nove partigiani della Banda Palombaro fucilati l’11 febbraio 1944 a Colle Pineta di Pescara, e una pubblica sottoscrizione per raccogliere fondi per la spesa di due lapidi da sistemare nella Cappella Taraborrelli, in cui sono tuttora inumati i resti di alcuni partigiani.
Chi sono questi partigiani? Quando sono stati sepolti in questa cappella e perché sono ancora lì? Chi è il proprietario della cappella? Perché l’ANPI e “L’Altra Chieti” hanno promosso la sottoscrizione? Per rispondere a queste domande, è necessario ricostruire brevemente, ma con chiarezza, la vicenda storica della sepoltura dei partigiani della Banda Palombaro.
(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo) Filippo Paziente
Comunicato Stampa
A.N.P.I.
11 febbraio 1944 - 11 febbraio 2015
PER NON DIMENTICARE
Anche quest’anno una delegazione della Sezione A.N.P.I. di CHIETI “Alfredo Grifone” ha partecipato alla celebrazione dell’anniversario della fucilazione dei 9 partigiani teatini della Banda Palombaro a colle Pineta di Pescara. Ora nel luogo dell’eccidio sorge una Scuola primaria e dell’infanzia che ha preso il nome "11 febbraio 1944" e in questa data i ragazzi della quinta classe consegnano a quelli di quarta la memoria di quanto lì accaduto e la custodia del Cippo, con i nomi dei ragazzi, fatto costruire a suo tempo dalle famiglie dei martiri.
(continua nella sezione Rassegna stampa)
Riceviamo e pubblichiamo
Rete della Pace, Campagna Sbilanciamoci e Rete Italiana per il Disarmo
Fermatevi, la guerra non è la soluzione. Esistono altre strade.
Il caos libico non accetta scorciatoie, semplificazioni e improvvisazione. L'intervento armato non può che aggravare la situazione.
Fermare la violenza in Libia, contrastare le milizie affiliate ad ISIS e tutti i gruppi armati è possibile senza più ripetere gli errori del passato, senza gettare ulteriore benzina sull'incendio.
L'intervento del 2011 dimostra pienamente in questi giorni tutto il proprio fallimento. La situazione è drammatica in tutta la regione del medio Oriente e dell'Africa Sub Sahariana, non solamente in Libia, e occorre agire con urgenza per mettere in sicurezza vite umane, per fermare le azioni criminali e terroriste, per ricomporre e riconciliare le diverse comunità etniche e religiose dell'intera regione. Questo l'obiettivo, la cui realizzazione dipende fortemente dal “modo” in cui si cercherà di metterlo in pratica: fondamentale per non produrre ulteriori vittime e caos.
(continua nella sezione Rassegna stampa)
Sulle Foibe un giorno per tutti i ricordi
Vogliamo rispetto per quelle terre e per le loro popolazioni che ci insegnano la convivenza basata sul reciproco rispetto delle sofferenze passate e sulla reciproca volontà di costruire un migliore futuro comune.
10 febbraio, Giorno del Ricordo. Ecco il racconto del contesto che gli italiani non conoscono: dal «fascismo di frontiera» degli anni ’20, dai crimini dell’Italia in Jugoslavia, dai 100.000 jugoslavi deportati e internati, alle violenze jugoslave del settembre ’43 e maggio ’45, fino all’esodo italiano
(continua nella sezione Rassegna stampa) Giacomo Scotti, Il Manifesto, 5-II-2014
Associazione Chieti nuova 3 febbraio
Liceo Classico “G. B. Vico”- Chieti
Educare alla cittadinanza attraverso la Costituzione
Diritto - Diritti - Doveri
Otto incontri
ore 15,00
Aula magna Liceo Classico “G. B. Vico”- Corso Marrucino,137,Chieti
Giovedì 12 febbraio 2015 - Ottavo incontro
gli incontri relativi alla iniziativa
"Educare alla cittadinanza attraverso la Costituzione- Diritto-Diritti-Doveri"
si concludono con l’intervento
dei magistrati Enrico Di Nicola, Francesco Menditto, Angelo Zaccagnini
sul tema Come sarebbe l’Italia se la Costituzione fosse attuata?
Discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Montecitorio, 3 febbraio 2015
“… Il Presidente della Repubblica è garante della Costituzione. La garanzia più forte della nostra Costituzione consiste, peraltro, nella sua applicazione. Nel viverla giorno per giorno. Garantire la Costituzione significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna in ambienti sicuri, garantire il loro diritto al futuro. Significa riconoscere e rendere effettivo il diritto al lavoro. Significa promuovere la cultura diffusa e la ricerca di eccellenza, anche utilizzando le nuove tecnologie e superando il divario digitale. Significa amare i nostri tesori ambientali e artistici. Significa ripudiare la guerra e promuovere la pace. Significa garantire i diritti dei malati. Significa che ciascuno concorra, con lealtà, alle spese della comunità nazionale. Significa che si possa ottenere giustizia in tempi rapidi. Significa fare in modo che le donne non debbano avere paura di violenze e discriminazioni. Significa rimuovere ogni barriera che limiti i diritti delle persone con disabilità. Significa sostenere la famiglia, risorsa della società. Significa garantire l’autonomia ed il pluralismo dell’informazione, presidio di democrazia. Significa ricordare la Resistenza e il sacrificio di tanti che settanta anni fa liberarono l’Italia dal nazifascismo. Significa libertà. Libertà come pieno sviluppo dei diritti civili, nella sfera sociale come in quella economica, nella sfera personale e affettiva».
(continua nella sezione Rassegna stampa) Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana
L’amaca
LE CRONACHE sul centrodestra, le sue convulsioni, la sua crisi hanno tutte o quasi un tocco surreale, e quel tocco è Berlusconi. È praticamente inspiegabile la sua gioiosa permanenza al centro di una scena che egli stesso ha provveduto a devastare mediante una delle più clamorose catastrofi politico-elettorali della storia umana (sei milioni di voti scomparsi in un paio d’anni: neanche i bond greci sono così malridotti). Lo si vede sorridere, regalare le sue irresistibili battute, distribuire pacche sulle spalle e parole di affettuoso incoraggiamento come spetterebbe a un condottiero vittorioso, o comunque a un capo soddisfatto che raccoglie il meritato plauso dei sottoposti.
Incarna, invece, il fantasma di un’epoca sepolta, travolta dagli eventi, e sbalordisce l’incapacità degli Italiani di centrodestra, che pure non sono pochi e neanche tutti fessi, di sbarazzarsi, pur con la dovuta delicatezza, di un signore dal carisma così datato. Che alla destra ha dato tanto, ma sta togliendo altrettanto. Lui, da sé, non ha la minima idea di essere decaduto, e continua a portarsi, per carattere, come se fosse uno fichissimo, ammiratissimo, bravissimo, bellissimo e giovanissimo. È evidente, dunque, che toccherebbe ad altri deporlo, sia pure cortesemente; con qualche anno di ritardo, per giunta, rispetto alla scadenza naturale. Ci sono tramonti che necessitano, per compiersi, di qualcuno che spenga la luce. Michele Serra, www.triskel182.it, da La Repubblica, 6-II-2015
La scommessa del Colle
Chi vorrebbe un Presidente dai caratteri forti è rimasto deluso. Chi auspica un Capo dello stato interventista non si faccia illusioni. Chi crede che possa far ombra a Renzi si può mettere l’anima in pace.
Ma chi voleva ascoltare un perfetto interprete del ruolo di garante della Costituzione come chi sperava di ritrovare una lettura fedele del carattere sociale della nostra Carta fondamentale è stato accontentato. E hanno avuto soddisfazione quanti scommettevano di avere sul Colle più alto un politico sensibile alla natura parlamentare della nostra democrazia, contro le scorciatoie populiste e decisioniste dei premier passati e presenti.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Norma Rangeri, Il Manifesto, 4-II-2015
Tsipras fa sul serio: bloccati gli investimenti sulle miniere a Calcide, la ‘Tav greca’
Pare che il governo Tsipras faccia sul serio: se davvero l’annuncio di venerdì, ovvero lo stop al piano di sfruttamento delle risorse aurifere nella penisola Calcidica, nel nord della Grecia fosse confermato, sarebbe un segnale che il (quasi) monocolore di Syriza abbia deciso di cominciare dalle questioni più spinose. “Siamo assolutamente contrari al progetto e a breve studieremo il da farsi” ha detto Panagiotis Lafazanis a Reuters, parlando di una delle vicende simbolo della crisi greca.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Massimiliano Sfregola, Il Fatto Quotidiano, 1-II-2015
Chieti nuova 3 febbraio
2 febbraio 1993
Giunta in manette
Esplode la giungla del malaffare
Titolo di giornale locale dell’epoca
3 febbraio 2015
CERCASI
classe dirigente degna:
“Intellettualmente
Moralmente
Tecnicamente”
P. Calamandrei
www.chietinuova3febbraio.it; facebook.com/chieti.nuovatrefebbraio.it
COMUNICATO Per il Giorno della Memoria
Venerdì 30 gennaio 2015, ore 17.00, nell’Aula magna del Liceo Classico “G. B. Vico”- Chieti, l’associazione Chieti nuova 3 febbraio, in collaborazione con l’ITCG “F. Galiani-R. de Sterlich”, il Liceo Cassico “G.B. Vico”, l’Unitre, nell’ambito della quindicesima edizione del progetto Il Calendario della Repubblica-Il Dovere della Memoria, promuove la seguente manifestazione Per il Giorno della Memoria, nel Settantesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento nazista di Auschwitz:
Letture e musica a cura di alcuni studenti della terza A Turistico e della quinta A Turistico dell’ITCG “F. Galiani-R. de Sterlich; di alunni della terza B del Liceo Classico “G.B.Vico”;
proiezione del video degli alunni della terza A del Liceo Scientifico-Istituto d’Istruzione Superiore “L. da Penne-Mario dei Fiori” di Penne, tratto dal blog, creato dagli stessi alunni, dal titolo “VI COMANDO QUESTE PAROLE. SCOLPITELE NEL VOSTRO CUORE”;
presentazione del libro “Auschwitz prima di Auschwitz - Massimo Adolfo Vitale e le prime ricerche sugli ebrei deportati dall'Italia” di Costantino Di Sante, storico e direttore dell’Istituto Storico di Pesaro-Urbino, a cura dell’Autore. Dall’ultima di copertina:
Prima di esporre nelle teche del suo museo la moltiplicazione dei beni appartenuti alle vittime, prima di diventare l'icona della sofferenza inflitta agli ebrei d'Europa, Auschwitz era un nome tra i tanti della galassia concentrazionaria nazista. Cosa si sapeva in Italia di questo campo nei primi anni dopo la Liberazione? Chi ne conosceva il funzionamento? Quale sorte era stata riservata agli ebrei deportati dai nazifascisti? Il libro risponde a queste domande attraverso uno dei primi documenti scritti in Italia sulla storia del campo di Auschwitz. A redigerlo fu Massimo Adolfo Vitale che, dopo aver assistito a Varsavia, tra il marzo e l'aprile del 1947, al processo al comandante del campo Rudolf Höss come osservatore italiano per conto dell'Unione delle Comunità Israelitiche Italiane e del Ministero di Grazia e Giustizia, stilò un dettagliato resoconto del suo viaggio in Polonia. La sua relazione, la ricerca di notizie sui deportati italiani, la raccolta delle testimonianze dei sopravvissuti, tra cui anche quella di Primo Levi, e le battaglie che condurrà contro l'antisemitismo rappresentano ancora oggi un esempio e un antidoto contro il negazionismo, perché, come egli non si stancava di ripetere, "bisogna non dimenticare". Postfazione di Liliana Picciotto.
LA DIVINA SORPRESA CHE VIENE DA ATENE
Nella storia francese, quel che è accaduto domenica in Grecia ha un nome: si chiama “divine surprise”. Il maggio 68 fu una divina sorpresa, e prima ancora – il termine fu coniato da Charles Maurras – l’ascesa al potere di Pétain. La storia inaspettatamente svolta, tutte le diagnosi della vigilia si disfano. Fino a ieri regnava l’ortodossia, il pensiero che non contempla devianze perché ritenuto l’unico giusto, diritto. L’incursione della sorpresa spezza l’ortodossia, apre spazi ad argomenti completamente diversi.
LA VITTORIA di Alexis Tsipras torce la storia allo stesso modo. Non è detto che l’impossibile diventi possibile, che l’Europa cambi rotta e si ricostruisca su nuove basi.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Barbara Spinelli, Il Fatto Quotidiano, 27 - I - 2015
Un parlamento di oligarchi
Stiamo uscendo dalla democrazia parlamentare, ma la cosa sembra non interessare a nessuno. Anche le opposizioni, interne ed esterne al partito di maggioranza relativa, agitano emendamenti su questioni abbastanza secondarie, come le preferenze, ma sembrano accettare il principio di fondo, lo stravolgimento della rappresentanza, il considerare le elezioni come pura e semplice investitura di un potere assoluto e senza controllo.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Gianpasquale Santomassimo, Il Manifesto, 22-I-2014
Il canguro illegittimo
L’approvazione dell’emendamento Esposito rappresenta un colpo al cuore del sistema parlamentare. Frutto di un escamotage procedurale, esprime esemplarmente la cultura machiavellica di una classe politica disposta ad adottare ogni mezzo pur di conseguire il fine, senza preoccuparsi delle conseguenze di più lungo periodo.Se si guarda alla sostanza della vicenda appare chiaro l’uso strumentale delle regole parlamentari.
L’emendamento proposto, infatti, ha avuto come unico scopo quello di impedire la discussione e la votazione sulle proposte dei parlamentari. «Blindando» l’accordo politico definito in sede extraparlamentare.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Gaetano Azzariti, www.libertaegiustizia.it, pubblicato sul quotidiano Il Manifesto, 22-I-2015
Educare alla cittadinanza attraverso la Costituzione
Diritto - Diritti - Doveri
Venerdì 16 gennaio 2015-ore 15,00 - sesto incontro
Aula magna del Liceo Classico “G. B. Vico”- Corso Marrucino,137
La Costituzione: I poteri e il funzionamento dello Stato; le autonomie locali; le Garanzie Costituzionali
Intervengono Angelo Bozza, magistrato, Roberto Leombroni, docente Scuola Superiore
A cura di Chieti nuova 3 febbraio in collaborazione con il Liceo Classico “G. B. Vico” Partecipano gli studenti dell’Istituto Tecnico “F. Galiani-R.de Sterlich”, del Liceo Classico “G. B. Vico”, del Liceo Artistico "Nicola da Guardiagrele".
Quel patto che tutto inquina
Sono stato colpito, — per una volta molto positivamente, — dalle reazioni della grande stampa d’informazione e di una parte di quella televisiva (quella libera, naturalmente) di fronte al caso della norma che depenalizza sotto una certa soglia le frodi fiscali, — passata ormai universalmente alla storia come il comma del 3%, che, una volta approvato, avrebbe restituito a Silvio Berlusconi il pieno esercizio dei suoi diritti politici e civili (valgano, per tutti gli altri, articoli esemplari come quelli di Antonio Polito sul Corriere della sera del 6 gennaio e di Claudio Tito su la Repubblica del 7). Continua invece a sorprendermi, — anzi, a questo punto, dopo tali prese di posizioni libere e severe, mi sorprende ancora di più, — che, una volta individuata la natura clamorosa (e, diciamolo pure, vergognosa) dell’errore (errore?), non si risalga ancora alla fonte dell’errore. Tale fonte ha un nome preciso, e non è molto difficile scovarla e descriverla: si chiama il Patto del Nazareno.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Alberto Asor Rosa, Il manifesto, 10-I-2015
Martedì 13 gennaio 2015, ore 10,30
aula magna dell'Istituto Tecnico "F. Galiani-R.de Sterlich"
Proiezione del film "Il delitto Matteotti"
di Florestano Vancini, nell'ambito della XV edizione del progetto "Il Calendario della Repubblica-Il Dovere della Memoria". Partecipano gli studenti dell’Istituto Tecnico “F. Galiani-R.de Sterlich”, del Liceo Classico “G. B. Vico”, del Liceo Artistico "Nicola da Guardiagrele".
A cura di Chieti nuova 3 febbraio in collaborazione con l’Istituto Tecnico “F. Galiani-R.de Sterlich”, il Liceo Classico “G. B. Vico”, l’UNITRE
Noi e loro
«Liberté, égalité, fraternité» e il loro doppio
Je suis Charlie. L’intollerabile integralismo delle furie islamiste e dei paladini dell’Occidente. A ciascuno i suoi fanatici da debellare. La nostra idea di civiltà esclude lo scontro di civiltà
Il giudizio della stampa di tutto il mondo è quasi unanime: la mattanza parigina rappresenta un attacco alla libertà, colpita in una delle sue espressioni più classiche ed esplicite, la satira contro il potere, la morale, i dogmi di tutte le religioni.
Giusto, non c’è da eccepire. Nondimeno sulle bandiere della Rivoluzione francese stavano scritte tre parole: liberté, égalité, fraternité. Converrà allora esaminare l’orrenda esecuzione di massa nella redazione di Charlie Hebdo e le sue prevedibili conseguenze alla luce di ciascuna di queste parole.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Marco Bascetta, Il Manifesto, 9-I-2015
I lumi spenti dell’Occidente
Alla base dei fatti di Parigi c’è una profonda frattura culturale: da un lato il massimo valore islamico, la religione, dall’altro il massimo valore illuminista: la libertà d’espressione.
Se l’11 settembre ha colpito al cuore il capitalismo, radendo al suolo le torri gemelle, l’attentato francese assume un significato simbolico ancora maggiore, nel momento in cui colpisce nel paese «più illuminista» d’Europa, uno dei maggiori valori illuministici, la libertà, intesa qui come libertà d’espressione, possibilità di mettere in discussione tutto e tutti, anche il dogma religioso.
Non dobbiamo pensare che Charlie Hebdo fosse semplicemente anti-islamico. È una testata di sinistra che ha sempre messo in discussione tutto e tutti, anche la religione cattolica, in un modo che, in un’Italia controllata dal Vaticano, sarebbe per noi improponibile.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Carlo «Charlie» Freccero, 8-I-2015, Il Manifesto
Riceviamo e pubblichiamo
[acquapubblicaabruzzo] Popoff Quotidiano. Abruzzo corrotto. Indagati una suora, un leghista e il sindaco di Chieti
Doppia inchiesta della forestale in Abruzzo per conto della direzione antimafia su uno smaltimento illegale di rifiuti. 18 indagati, 4 arresti domiciliari, sequestri per un valore di 3 milioni di euro - Alessio Di Florio, 9-I-2015
Dal quotidiano Il Centro, 10-I-2015: “Nell’avviso di garanzia, consegnato ad Umberto Di Primio, sindaco di Chieti, è scritto: …promuoveva e votava favorevolmente la Delibera di Giunta comunale n. 1673 del 16-I-2013 con cui egli stesso veniva autorizzato a costituirsi nel giudizio promosso dinanzi al TAR Abruzzo, sez. di Pescara, dalla AKKA srl per l’annullamento del citato provvedimento del Genio Civile Regionale di Pescara, prot. RA 182640 del 16-VII-2013, (conflitto di interesse!!!) ricevendo in cambio, indebitamente dal predetto imprenditore Enzo Perilli una serie di utilità economi camente apprezzabili quali la promessa di un sostegno economico non meglio quantificato per la campagna elettorale…e la promessa di un sostegno economico…per risolvere le sue pendenze debitorie”
Da Alessio Di Florio, 9-I-2015: Operazione Terre d’Oro, smaltimento illegale dei rifiuti e corruzione al Megalò 3. L’inizio del nuovo anno porta all’Abruzzo una cronaca che somiglia terribilmente a quella di tanti altri momenti della storia recente: lo smaltimento rifiuti continua a far rima con indagini, arresti, inchieste. Due inchieste, una figlia dell’altra: smaltimento illecito di rifiuti (terre di scavo di grandi cantieri) in Val Pescara, corruzione per la costruzione del centro commerciale Megalò 3. L’operazione, denominata “Terre d’Oro” ha portato a 5 misure interdittive (4 arresti domiciliari e un divieto temporaneo di impresa), sequestri per un valore equivalente di 3 milioni di euro, tredici mezzi pesanti e 400.000 metri cubi di rifiuti, blitz anche a Roma e Milano.
(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo)
COMUNICATO
Educare alla cittadinanza attraverso la Costituzione
Diritto - Diritti - Doveri
Otto incontri
ore 15,00
Aula magna Liceo Classico “G. B. Vico”- Corso Marrucino,137 - Chieti
Riprendono gli incontri relativi alla iniziativa "Educare alla cittadinanza attraverso la Costituzione- Diritto-Diritti-Doveri". Delle otto conversazioni, promosse dall’associazione Chieti nuova 3 febbraio e dal Liceo Classico “G. B. Vico”, sulla e per la Costituzione, cinque sono state realizzate dal 30 ottobre al 28 novembre 2014 e hanno visto la partecipazione di un centinaio di studenti delle ultime tre classi dell’Istituto Tecnico “F. Galiani”-R. de Sterlich”, del Liceo Classico, del Liceo Artistico “Nicola da Guardiagrele”, di qualche alunno delle Scuole Medie e di una ventina di adulti, presenti nonostante la difficoltà dell’orario, scelto in base alle esigenze degli studenti. Il Corso proseguirà nel modo seguente:
data da destinarsi prossimamente
L’istruzione pubblica e la Scuola Democratica
Interviene Fabrizio Politi, docente Università dell’Aquila
Venerdì 16 gennaio 2015
La Costituzione: I poteri e il funzionamento dello Stato; le autonomie locali; le Garanzie Costituzionali
Intervengono Angelo Bozza, magistrato, Roberto Leombroni, docente Scuola Superiore
Giovedì 12 febbraio 2015
Come sarebbe l’Italia se la Costituzione fosse attuata?
Intervengono i magistrati Enrico Di Nicola, Francesco Menditto, Angelo Zaccagnini
Riceviamo e pubblichiamo
Buon 2016!
A Travaglio non è bastato il solito spazio che ha sul suo giornale per elencare i record negativi che detiene l’Italia. Una lista da rabbrividire. Ci accaparriamo con determinazione gli ultimi posti in classifica. Ilvo Diamanti ammetteva, pochi giorni fa, che oramai si spaventa a guardare i risultati delle sue stesse ricerche sociologiche, che mostrano un Paese in caduta libera nella sfiducia, verso tutto e tutti. Ho il vizio di sondare i giovani per capire quello che pensano. Nel tempo ho raccolto le testimonianze di un negativismo che nessuno dovrebbe sottovalutare, e che bolle in attesa di decidere in quale forma erompere. Va bene, e allora?
(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo) Giancarlo Cascini
www.riparteilfuturo.it/delittiambientali
PETIZIONE