Home Page III trim. 2015
La strage che l’Europa non vuole vedere
Il destino dell'Europa. Due anni fa la terribile strage di Lampedusa. Da allora le cose sono perfino peggiorate. Le ultime decisioni non faranno che alimentare i nazionalismi
Sono passati due anni dalla strage di Lampedusa, una delle più gravi catastrofi nel Mediterraneo, quella che indusse a pronunciare il fatidico «mai più», poi sistematicamente tradito.
Nel corso di questo biennio gli eccidi di migranti e profughi si sono moltiplicati con ritmo incalzante: sono almeno 2.900 le vittime della «Fortezza Europa» nel breve periodo che va dallo scorso gennaio a oggi.
Nondimeno, rispetto a due anni fa, è subentrata non solo «una certa assuefazione», come si dice.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Annamaria Rivera, Il Manifesto, 3-IX-2015
La passione laica di Pietro Ingrao
La commemorazione di Pietro Ingrao pronunciata da Alfredo Reichlin in piazza Montecitorio. I ottobre 2015
Vorrei esprimere il più grande rammarico per la scomparsa di Pietro Ingrao. Per l’uomo che egli è stato, il grumo di pensieri e di affetti anche familiari che ha rappresentato, ma soprattutto per il segno così profondo e tuttora aperto e vivo che egli ha lasciato nella vita italiana.
«È morto il capo della sinistra comunista», così, con questo flash, la Tv dava domenica pomeriggio la notizia. In questa estrema semplificazione e nei commenti di questi giorni io ho visto qualcosa che fa riflettere. (continua nella sezione Rassegna stampa)
E’ morto Piero Ingrao
È morto a Roma Pietro Ingrao, il primo presidente della Camera eletto dal Pci: aveva compiuto 100 anni il 30 marzo del 2015. Era nato a Lenola, in provincia di Latina, nel 1915 in una famiglia dell’agiata borghesia locale con tradizioni liberali: era nipote di Francesco Ingrao, un mazziniano, poi garibaldino, in fuga dalla Sicilia. “Ingrao è comunista eretico senza scisma”, è la definizione tracciata di Fausto Bertinotti. La camera ardente sarà ospitata a Montecitorio, sede della Camera dei deputati, da lui presieduta tra il 1976 e il 1979.
“La sua passione resterà un patrimonio del Paese e la sua libertà interiore è un esempio per le giovani generazioni“, ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo messaggio di cordoglio. “Desidero esprimere la mia vicinanza e i sensi di profondo cordoglio – continua il capo dello Stato – ai familiari di Pietro Ingrao, agli amici e ai tanti che nel tempo hanno condiviso le sue battaglie politiche e che si sono formati nel confronto con il suo pensiero critico. Ingrao è stato una personalità di grande rilievo non soltanto per la parte politica nella quale ha militato con impegno e dedizione”. Il Fatto quotidiano, 27-IX-2015
Minacce a Raitre, se Renzi e il Pd scambiano la democrazia per la bestiale legge del più forte
Il Potere è una brutta bestia. Tradizionalmente chi lo conquista tende ad eternarlo. Per questo indigna, ma non stupisce, l’intervento a gamba tesa su Raitre, fatto nel più puro stile berlusconiano dal deputato Pd, Michele Anzaldi. Sostenere che “il problema” della Rete e del suo tg è quello di “non aver seguito il percorso del Partito Democratico” e di “non essersi accorti” dell’elezione di Matteo Renzi a segretario prima e premier poi, dimostra ancora una volta che in Italia la libertà di parola e di critica è un valore da difendere ogni giorno. Chiunque sia al governo.
L’attacco ha infatti un mandante preciso: il presidente del Consiglio. Il politico che sino a un anno fa attirava simpatie a destra e a manca ripetendo e twittando “fuori i partiti dalla Rai”, ma che quando è arrivato a Palazzo Chigi ha nominato nel Cda di viale Mazzini il suo spin doctor, Guelfo Guelfi, la vice responsabile cultura dei Dem, Rita Borrioni e Antonio Campo Dall’Orto, un manager tv presente in tutte le edizioni della Leopolda e forse per questo premiato con uno stipendio da 650mila euro l’anno. Una scelta oscenamente partitocratica seguita, il 21 settembre, da una direzione del Pd in cui il premier ha sfottuto pesantemente i talk-show per i loro ascolti e li ha pubblicamente accusati di disfattismo per un racconto del Paese “in cui tutto va male”. (continua nella sezione Rassegna stampa) Peter Gomez, Il Fatto Quotidiano on line, 29-IX-2015
Senato
Lo sterminio della fu minoranza
Alla fine, con gli emendamenti Finocchiaro alla riforma costituzionale, scoppiò la pace, accompagnata da vistose manifestazioni di giubilo. A dire il vero, non si capisce di cosa gioisca la fu minoranza Pd. Per la elezione popolare diretta dei senatori, che aveva assunto come bandiera, ha perso su tutta la linea.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Massimo Villone, Il Manifesto. 24-IX-2015
Matteotti, ddl per commemorare il 90esimo della morte. Ma nel frattempo gli anni sono diventati 91 (quasi 92)
Convegni, un archivio virtuale, una serie di seminari, fondi per mila: c'è tutto per ricordare il deputato assassinato dagli squadristi fascisti, simbolo della lotta al fascismo e alla corruzione nel regime mussoliniano insediato da pochi anni. Ma il disegno di legge galleggia ancora in commissione al Senato (non sono bastati un anno e 14 sedute): "Ma le iniziative saranno promosse per il 2015". Che sta finendo
Convegni, un archivio virtuale, il completamento della pubblicazione delle sue opere, anche una serie di seminari per le scuole superiori. Tra questi: “Matteotti a novant’anni dal delitto”. Peccato, però, che di anni, dall’omicidio di Giacomo Matteotti, ne siano ormai passati 91. Il disegno di legge che prevede programma di iniziative e stanziamento di soldi per le commemorazioni è stato, sì, depositato nel febbraio 2014, ma si trova ancora a galleggiare in commissione al Senato.
La storia emerge dalla cronaca dell’AdnKronos. Il testo di legge che ancora dev’essere approvato – magari prima che gli anni dalla morte di Matteotti diventino 92 – è firmato da Andrea Marcucci (Pd) ed è ancora in discussione – estenuante, evidentemente – nella commissione di Palazzo Madama che lo stesso Marcucci presiede (Istruzione e Beni culturali). Gli altri firmatari sono il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda e il viceministro e segretario del Psi Riccardo Nencini. Eppure, nonostante questa dote di incarichi (e peso) istituzionali, il testo è finito all’ordine del giorno della commissione per 14 volte nel giro di un anno senza mai essere stato diventato legge.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Diego Pretini, Il Fatto Quotidiano, 21-IX-2015
Riforme: venduti & comprati
Ma se le stesse cose le facesse Berlusconi? Il nostro titolo di ieri è uno dei ritornelli più ricorrenti, nelle conversazioni di chi ancora parla di politica. La risposta è sottintesa: se al posto di Renzi ci fosse B., verrebbe meritatamente lapidato, insultato e bruciato in effigie dal popolo della sinistra e anche da chi di sinistra non è, ma semplicemente tiene alla Costituzione e a un minimo di decenza istituzionale. Però forse la domanda è mal posta, perché B. ha già fatto le stesse cose – dall’abolizione dell’articolo 18 al bavaglio alla schiforma della Costituzione – che Renzi sta semplicemente rifacendo: solo che a B. non furono consentite da una mobilitazione dell’opinione pubblica, orientata e incanalata dalla stampa progressista, che invece oggi tace o acconsente, permettendo allo Spregiudicato di completare l’opera lasciata a metà dal Pregiudicato. Ieri Il Tempo ha raccolto una strepitosa antologia di quello che si diceva e si scriveva nel dicembre 2010, quando B. comprava senatori un tanto al chilo per rimpiazzare i finiani in fuga, esattamente come sta facendo Renzi per riempire il vuoto della sinistra Pd con verdiniani, fittiani, tosiani, alfaniani, ex grillini e gruppimisti, promettendo rielezioni future e poltrone attuali (la stessa merce di scambio usata da B. cinque anni fa). Con l’aggravante che oggi il mercato delle vacche avviene sulla riforma della Costituzione, non su leggi ordinarie.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Marco Travaglio, Il Fatto Quotidiano, 20-IX-2015
Riceviamo e pubblichiamo
Comitato Acqua e Beni comuni - Chieti
DA NAPOLI, LA RISCOSSA
Il 20 settembre, il vasto movimento italiano per la gestione pubblica dell’acqua si ritroverà a Napoli, capitale dell’acqua pubblica, per rilanciare con forza la difesa di questo bene fondamentale e sempre più sotto attacco dai poteri forti. E questo, nonostante che il Referendum(2011) abbia sancito che l’acqua deve essere sottratta alle leggi del mercato e che non si può fare profitto. A rafforzare l’esito referendario è venuta ora anche l’enciclica Laudato Si’ che afferma che “l’accesso all’acqua potabile è un diritto umano essenziale fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani.”(n.30)
Ma nonostante il Referendum e le parole forti di Papa Francesco, il governo Renzi (come i precedenti Berlusconi, Monti, Letta) , sta perseguendo politiche di privatizzazione dell’acqua, perché i governi sono ,oggi, prigionieri dei poteri economico-finanziari che guardano a questo bene come fonte di enormi guadagni.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Alex Zanotelli, 18-IX-2015
Riceviamo e pubblichiamo
Ambiente Clima Territorio
Beni (non) Comuni
Lunedì 21 settembre 2015, ore 18.00
Palazzo Lepri- Chieti
Dialogo con
Annalisa Corrado, portavoce nazionale Green Italia
Antonio De Lellis, direttore pastorale di Termoli-Larino
Don Silvio Piccoli, consigliere nazionale Pax Christi
Enzo Di Salvatore, prof. di Diritto Costituzionale - Univ. di Teramo
Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo
Luciano Di Tizio, presidente WWF Abruzzo
Piero Di Carlo, prof. Dipartimento Scienze Fisiche e Chimiche- Univ. dell’Aquila
www.greenitalia.org; www.possibile.com
Una battaglia a viso aperto
Riforma del Senato
Per le riforme si avvicina il momento della verità. La presidente Finocchiaro dichiara inammissibili gli emendamenti all’art. 2 volti a ripristinare l’elezione diretta dei senatori. Renzi comanda che il disegno di legge sia approvato entro il 15 ottobre e diffida Grasso a non mollare. Grasso stizzito rivendica a se stesso la decisione in Aula sugli emendamenti, senza in alcun modo anticiparla e lasciando quindi la porta aperta ai voleri renziani.
La conferenza dei capigruppo rinvia tutto all’Aula a rotta di collo. Intanto, la minoranza Pd abbandona il tavolo della mediazione, finita su un “binario morto”. Un copione in larga misura già scritto. (continua nella sezione Rassegna stampa) Massimo Villone, Libertà e Giustizia, pubblicato il 17-IX-2015 sul quotidiano Il Manifesto
Voli di Stato: quell’aereo si chiama peculato
Non c’è niente da fare. Riforme, reati, sanzioni vecchie (interdizione dai pubblici uffici) e nuove (decadenza, ineleggibilità), tutto è inutile. Nel nostro Paese le regole non servono. Perché sono tutti d’accordo nel non rispettarle.
Immaginate una partita di calcio: un giocatore è in fuorigioco, l’arbitro fischia, lui tira comunque e fa goal. Secondo la regola, l’arbitro lo annulla. Palla al centro e si ricomincia. Ma se giocatori e tifosi se ne infischiano della regola, aggrediscono l’arbitro, lo buttano fuori dal campo e pretendono di considerare valido il goal; e se questo in effetti succede; la regola sul fuori gioco è del tutto inutile. Se la Figc emanasse una norma più chiara e stringente ma, alla prossima partita, la reazione della squadra e dei tifosi fosse la stessa, anche questa sarebbe inutile. (continua nella sezione Rassegna stampa) Bruno Tinti , Il Fatto Quotidiano,| 15-IX- 2015
Riceviamo e pubblichiamo
CASA MEMORIA
FELICIA E PEPPINO IMPASTATO
Tanti i progetti per il prossimo anno scolastico all'insegna dell'impegno politico e sociale contro la mafia e la corruzione.
Settembre: con la scuola per la legalità contro le mafie
Sono tante le novità di questo mese di settembre appena iniziato.
Sono iniziate le riprese per la realizzazione di un film tv dedicato alla figura di mia madre. Noi come Casa Memoria e come famiglia Impastato abbiamo approvato questo grande progetto, proposto da Rai1 e prodotto dalla Casa di Produzione "11 Marzo" di Matteo Levi. Si ripete per noi, ma in maniera diversa, l'esperienza vissuta precedentemente con il film "I Cento Passi"di Marco Tullio Giordana, film di grande successo, girato a Cinisi nel 1999 con il coinvolgimento di buona parte della nostra comunità e che è servito a promuovere il nostro territorio e a far conoscere la figura di Peppino Impastato in tutto il mondo, con grande rispetto per il lavoro politico di denuncia, di impegno sociale e culturale portato avanti precedentemente dalla famiglia, da compagni di militanza e dal "Centro Impastato"di Palermo. (continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo) http://www.casamemoria.it/index.php
Riceviamo e pubblichiamo
ACQUA - FORENZA E MALTESE (ALTRA EUROPA-GUE/NGL):
«VOTO ODIERNO E' IMPORTANTE SUCCESSO DELLA CAMPAGNA RIGHT2WATER, L'ACQUA RESTA FUORI DAL TTIP! LA MOBILITAZIONE PER I BENI COMUNI CONTINUA»
Strasburgo 8 settembre 2015
«Siamo pienamente soddisfatti per il voto di oggi a Strasburgo, con l'approvazione della relazione sul seguito all'iniziativa dei cittadini europei "L'acqua è un diritto" (Right2Water), firmata dalla nostra collega irlandese Lynn Boylan, esponente GUE/NGL - dichiarano Eleonora Forenza e Curzio Maltese, eurodeputati dell'Altra Europa con Tsipras. E' una vittoria in primo luogo di tutti gli attivisti che si sono battuti per la campagna per l'acqua in tutti i Paesi europei: l'iniziativa dei cittadini europei (ICE) è infatti uno strumento di partecipazione democratica unico e importantissimo.
Grazie a questo voto, l'accesso all'acqua e ai servizi igienico-sanitari, tra l'altro, resta escluso dal TTIP, il trattato transatlantico sul commercio. Si sancisce cioè il diritto all'acqua come diritto umano che l' UE e gli stati membri devono garantire e tutelare dalle logiche di mercato.
La mobilitazione però deve continuare, l'allerta deve restare massima, considerate le enormi pressioni delle lobby e delle multinazionali: la lotta non finisce, per la democrazia e per i beni comuni, dentro e fuori dalle aule del Parlamento Europeo».
APPELLO
Un voto per far ripartire l’Italia
Appello. «Le cittadine e i cittadini che hanno a cuore la Costituzione facciano sentire alta la loro voce ai membri del Senato»
Una martellante campagna rilanciata dalla grande maggioranza degli strumenti di informazione vuole convincerci che per sbloccare l’Italia c’è bisogno delle «riforme» costituzionali e istituzionali propugnate dal governo Renzi.
In realtà lo stravolgimento della Costituzione e del sistema elettorale, come della pubblica amministrazione e della scuola, non tendono a sbloccare l’Italia, ma convergono verso un unico fine, quello di «bloccare» la democrazia, mettere le ganasce agli istituti repubblicani che garantiscono l’equilibrio dei poteri e la partecipazione dei cittadini alla determinazione della politica nazionale. E per questa via restaurare una nuova forma di governo oligarchico, svincolato dal rispetto dei beni pubblici che la Costituzione ha attribuito al popolo italiano. (continua nella sezione Rassegna stampa) https://www.change.org/p/senato-della-repubblica-sbloccare-la-democrazia-per-far-ripartire-l-italia
Il nuovo sentiero
Scriveranno di «lunga marcia», di «cammino della speranza» e di «fuga per la libertà», ma nessuna mitologia può descrivere quello che accade. A piedi, da soli, sulle proprie gambe s’incamminano in migliaia i rifugiati; gli stessi che già hanno attraversato i confini riscrivendo la triste geografia del Vecchio Continente passando il muro di razza ungherese, quello della nostra coscienza sporca.
Mentre un vertice Ue richiama l’altro e nulla accade, a piedi si incamminano per sfuggire a internamenti e fili spinati, a nuovi universi concentrazionari. Via dall’Ungheria che li ha umiliati, beffati e deportati, mentre Orbán dichiara lo stato d’emergenza. E mentre il cuore d’Europa, da Praga, rifiuta ogni accoglienza. Da un summit all’altro l’Europa, appesa ad una moneta, conferma il suo vuoto politico e sociale. Resta solo il paradigma siriano di Angela Merkel. Ma che ne sarà degli «altri» disperati?
Ma non doveva, la foto del piccolo Aylan Kurdi e la sua morte, cambiare tutto? Quell’atto d’accusa vuole dire: accoglieteci o i colpevoli siete voi. Chiaro come le parole di un altro ragazzo siriano che ha gridato: «Fermate la guerra e torniamo in Siria». Inequivocabili. E invece l’«innocente» Pentagono avverte che la foto di Aylan dovrebbe persuadere (come per Sarajevo?) a farne un’altra: dove già si combatte, come in Libia o in Siria. Lì dove Pentagono ed Europa hanno istruito quattro ani fa la guerra che ha innescato la spirale stragi, jihadismo, profughi. Il nuovo sentiero dei disperati: dice che la misura delle guerre sulla pelle altrui è colma.
Tommaso Di Francesco, il Manifesto, 5-IX-2015
Fuori dalle ‘convergenze parallele'
Uno sguardo sul mondo, per non estinguersi lentamente
Il dibattito che ha raccolto gli importanti spunti di Norma Rangeri (”Un decalogo per l’alternativa”, il manifesto del 28 luglio scorso) ha fornito argomenti e riflessioni utili. “Eppur non si muove”, si potrebbe dire con disappunto. L’evocato percorso unitario delle differenti anime che si muovono in quell’istmo posto tra il partito democratico e 5Stelle stenta. E alle giuste invocazioni-evocazioni di principio -un passo indietro dei vecchi gruppi dirigenti, il superamento di ogni tentazione federativa alla moda antica, salto di qualità culturale- non pare ancora seguire un percorso determinato. Intendiamoci. Gli appuntamenti autunnali forse chiariranno. Speriamo bene. Tuttavia, è necessario proclamare che “Il re è nudo”: con un simile approccio è difficile che possa avvenire l’auspicata “rottura epistemologica”, vale a dire il passaggio dalle speranze militanti alla ragion pura della Politica. (continua nella sezione Rassegna stampa) Vincenzo Vita, Articolo 21, pubblicato sul quotidiano Il Manifesto, 4-IX-2015
Contro lo spettro della schiavitù
C'è vita a sinistra. Il lavoro ridotto a servitù è una costante del nostro tempo. Una sinistra degna di questo nome deve ripartire da qui. E, come dice il laburista Corbyn, pianificare di nuovo un’economia pubblica
L’esplorazione su «C’è vita a sinistra» non può essere da me svolta, dopo 45 anni di attività giudiziaria, senza soffermarmi sulla morte di due immigrati e di una cittadina italiana, avvenute questa estate nelle campagne del Meridione, e specificamente sulla presenza, al di là di Paola Clemente, di altri cittadini italiani tra i lavoratori che possono risultare vittime del reato, previsto dall’art. 600 c.p., di riduzione in servitù. (continua nella sezione Rassegna stampa) Antonio Bevere, Il Manifesto, 4-IX-2015
Comunicato del 3 settembre 2015
WWF
Incendio di Colle Sant'Antonio. La vera emergenza è nella inettitudine delle istituzioni.
Non sono bastati 15 giorni per correggere una ordinanza sbagliata!
A fine giugno un incendio doloso ha devastato un deposito di rifiuti in località Colle Sant'Antonio di Chieti determinando una emergenza sinora rimasta irrisolta. Nonostante le denunce e le richieste e nonostante gli impegni assunti pubblicamente, non c'è stata alcuna messa in sicurezza. Addirittura, come più volte segnalato dai residenti e dalle associazioni, il sito è aperto e incustodito a disposizione di eventuali malintenzionati.
Per queste ragioni le associazioni WWF Chieti-Pescara, Legambiente Chieti, Presidio Libera Chieti "Melissa Bassi", Chieti nuova 3 febbraio, FAI delegazione di Chieti, Italia Nostra Chieti e Pescara, Camminando Insieme; i comitati Acqua e Beni Comuni Chieti, Amici del Colle, Ambiente Valpescara, Centro Assemblea Cittadina di Cepagatti, Villablocc e tantissimi cittadini che si stanno impegnando perché nessuno dimentichi questa ennesima emergenza, per 8 giorni consecutivi hanno organizzato banchetti informativi di fronte al Comune di Chieti per tenere aggiornati i cittadini. (continua nella sezione Rassegna stampa)
Lectio magistralis su Alcide De Gasperi da parte del segretario generale della CEI Nunzio Galantino, diffusa l'altro giorno all'annuale convegno trentino su De Gasperi.
La «ricostruzione» italiana.
Il modello e l’esempio di Alcide De Gasperi
(Pieve Tesino, 18 agosto 2015)
1, Premessa.
Porgo un saluto sincero a tutti voi, che avete voluto impreziosire quest’appuntamento annuale con la vostra presenza: saluto i familiari di Alcide De Gasperi, i numerosi cittadini, i rappresentanti delle Istituzioni – le Amministrazioni, la Provincia di Trento e il Parlamento – e il caro Arcivescovo di questa Chiesa.
Quando, a nome della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, il prof. Giuseppe Tognon mi ha proposto la Lectio su De Gasperi sono subito stato tentato di rispondere di no; mi ha trattenuto dal rifiutare il pensiero che non e` mai giusto sprecare occasioni di confronto e di riflessione, specie in un tempo come il nostro, tutt’altro che incline al confronto e alla riflessione; non mi dispiaceva nemmeno il desiderio di poter rendere onore, come figlio di un antico militante democristiano nella terra di Giuseppe Di Vittorio e come Vescovo, a un cristiano cosi` libero e coraggioso come e` stato Alcide De Gasperi. (continua nella sezione Rassegna stampa)
Strage di Bologna 2 agosto 1980
Petizione per i familiari delle vittime di strage
di Movimento Agende Rosse - 1 agosto 2015
Salvatore Borsellino ed il Movimento Agende Rosse aderiscono alla petizione lanciata dall'on. Paolo Bolognesi affinché il governo rispetti le promesse fatte ai familiari delle vittime di strage: risarcimento e indennizzo, introduzione nel codice penale del reato di depistaggio e reale declassificazione delle carte sulle stragi da parte di ministeri e servizi segreti. 'Questo governo dimostri con i fatti - ha dichiarato Salvatore Borsellino - e non soltanto con le parole di volere la GIUSTIZIA e la VERITA' per le innumerevoli stragi DI STATO che hanno segnato da sempre la vita del nostro paese'.
Ad oggi, hanno aderito alla petizione le Associazioni di Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Italicus, Rapido 904, Via dei Georgofili e Gino Strada, Don Luigi Ciotti e Libera, Antonio Ingroia e Azione civile.
FIRMA LA PETIZIONE! Avaaz.org (v. facebook.com/chieti.nuovatrefebbraio)
Petizione creata da Paolo Bolognesi Presidente Associazione 2 agosto 80
Inviare a:
Presidente del Consiglio, Matteo Renzi
Firma la petizione
Credevamo di assistere alla svolta di un Parlamento, di un Governo che dopo decenni si era accorto della sua storia, fatta di centinaia di morti per terrorismo e stragi e di famiglie a cui è stata stravolta la vita e sospeso il diritto alla verità e alla giustizia. Credevamo di essere testimoni del fatto che i “tempi fossero maturi” per cambiare, per invertire il senso di questo perverso e inquietante sistema che nega alle vittime pure i risarcimenti. Ma un cambiamento a metà, non è un cambiamento, bensì un modo per continuare – da parte di chi ne ha interesse - a conservare il vecchio sistema con metodi diversi. Vi chiediamo solo di mantenere le vostre promesse: risarcimento e indennizzo per le vittime, introduzione nel codice penale del reato di depistaggio, e la reale declassificazione delle carte sulle stragi da parte di ministeri e servizi segreti.
WWF Chieti-Pescara
Comunicato stampa del 30 luglio 2015
BASTA RIFIUTI IN VAL PESCARA E SULLE COLLINE CIRCOSTANTI
Quattordici associazioni (c’è anche Confcommercio) chiedono alla Regione una moratoria: nessun nuovo impianto prima della bonifica delle discariche abusive e di un Piano dei Rifiuti che fotografi la situazione e valuti le reali esigenze del territorio.
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La Val Pescara è letteralmente assediata dai rifiuti, con numerose aziende che operano nel settore, con un incredibile numero di discariche abusive, in aumento nonostante gli sforzi delle amministrazioni locali per bonificarle, con un preoccupante numero di incendi, in gran parte dolosi, che generano periodiche nubi tossiche di fronte alle quali le attività di prevenzione e di controllo oggi disponibili si sono rivelate palesemente inadeguate.
Di fronte a questa drammatica situazione e dopo l’ennesimo incendio, quello di Colle Sant’Antonio, le cui conseguenze sono ancora in essere, quattordici associazioni e organizzazioni che operano nella vallata, tra le quali è particolarmente significativa la presenza di Confcommercio Chieti, hanno sottoscritto una petizione alla Regione, inviata questa mattina attraverso posta elettronica certificata al presidente D’Alfonso, all’assessore all’ambiente Mazzocca e al presidente del Consiglio Di Pangrazio, per chiedere “che la Regione Abruzzo sospenda con effetto immediato, nel territorio della Val Pescara e nelle colline circostanti, il rilascio delle concessioni per l'apertura di nuovi impianti per il trattamento e/o per il deposito ancorché temporaneo di rifiuti di qualsiasi tipologia nonché per ampliamenti o modifiche di impianti già in esercizio fino a quando non saranno censite e bonificate o quanto meno messe in sicurezza per quanto riguarda tutte le possibili contaminazioni ambientali e il rischio di incendio tutte le discariche esistenti e sino a quando non venga varato un “Piano dei Rifiuti” regionale, basato sui principi della riduzione, del riuso, del riciclo e del contenimento dei rifiuti stessi e che fotografi le reali esigenze del territorio.
(continua nella sezione Rassegna stampa)
WWF Chieti – Pescara; Legambiente Chieti; Italia Nostra sezione Chieti; Italia Nostra sezione Pescara; FAI delegazione Chieti; Mare Vivo; Amici del Colle; Presidio “Libera” Chieti; Confcommercio Chieti; Comitato Cittadino “Villa Blocc”; Centro Assemblea Cittadina Cepagatti; Organizzazione Regionale Pro Natura; Chieti Nuova 3 Febbraio; Acqua e Beni Comuni Chieti
LA CORTE GLIELE CONTA
«Comportamento omissivo». Corte dei Conti chiede scioglimento del Consiglio regionale
Durissimo il parere dei giudici contabili che si riflette su gestione D’Alfonso
ABRUZZO. «Omissione di atti obbligatori previsti dalla legge e atteggiamenti dilatori».
Con queste motivazioni la Corte dei Conti con la delibera numero 191/2015, in base agli articoli 120 e 126 della Costituzione, chiede al Consiglio dei Ministri lo scioglimento del Consiglio Regionale della Regione Abruzzo. Insomma persisterebbe un comportamento omissivo nella redazione dei documenti consuntivi.
(continua nella sezione Rassegna stampa) PrimadaNoi, 22 luglio 2015
La sinistra da rottamare e quella da reinventare
Esiste, in potenza, un ampio spazio a sinistra per la nascita di un nuovo soggetto politico. La posizione, in atto, del disegno di un’altra formazione politica urta però contro difficoltà di vario genere.
Soprattutto l’incertezza culturale riguardo ai tratti della creatura nascente è lo scoglio da rimuovere.
Non si occupa uno spazio disponibile solo perché si approfitta di un vuoto di rappresentanza con scaltrezza tattica e scorciatoie organizzative.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Michele Prospero, Il Manifesto, 21-VII-2015
I quesiti deboli e l’impresa impossibile
I civatiani di Possibile hanno presentato otto quesiti referendari. Due sull’Italicum (ora l. 52/2015), e poi in tema di ambiente, opere pubbliche, lavoro e Jobs Act, scuola. Un’iniziativa referendaria è un elemento di outing politico, e come tale richiede coraggio e va apprezzata.
Ma basta il coraggio?
Negli ultimi venti anni molti a sinistra — incluso chi scrive — si sono battuti allo stremo per ottime cause referendarie, e hanno perso. È questa, e non ignavia politica o voglia di esser primi della classe, la ragione oggi di qualche prudenza.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Massimo Villone, Il Manifesto, 18-VII-2015
19 luglio 1992 - 19 luglio 2015
Il 19 luglio 1992, in via Mariano d'Amelio a Palermo, persero la vita il magistrato italiano Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Più di venti anni dopo, non sappiamo ancora chi ha voluto morti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Attilio Bolzoni, “Uomini soli”
L’Italia ha bisogno di conoscere il suo passato e di elaborare il suo presente per poter costruire il suo futuro. Ha bisogno di verità, di coraggio, di assunzione di responsabilità. E questo riguarda tutti, ognuno di noi. Paolo diceva: “Ognuno deve fare la sua parte: ognuno nel suo piccolo, ognuno per quello che può, ognuno per quello che sa”. Non ci sono alibi per nessuno. Ognuno si faccia strumento di verità se veramente vogliamo giustizia… Rita Borsellino, sorella di Paolo “Voci contro le mafie”
La questione dei rapporti di forza
Tutti si ricordano la famosa frase pronunciata da Ramsey McDonald, primo presidente del consiglio di un governo laburista in Gran Bretagna nel 1931, nel pieno dell’altra grande crisi economica mondiale: «Credevo che il peggio fosse stare all’opposizione senza il potere di cambiare le cose, ora mi sono accorto che è peggio ancora stare al governo e non aver ugualmente potere». Pochi ricordano forse quello che avvenne dopo, quando McDonald decise di rompere con il proprio partito le cui rivendicazioni non era in grado di soddisfare e di dar vita ad un pessimo governo di unità nazionale.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Luciana Castellina, il Manifesto, 17-VII-2015
Le buone analisi non bastano più
…Manca spesso un ultimo elemento, forse il più raro, il più scarso in natura: il senso della realtà.
Un clamoroso paradosso segna la nostra epoca. Forse mai, come oggi, a una conoscenza così profonda delle contraddizioni insostenibili, a una consapevolezza universale delle ingiustizie che lacerano il mondo, era corrisposta una così perdurante impotenza da parte delle grandi masse popolari e delle forze antagoniste che vogliono combatterle. Marx è ritornato ad essere un nostro contemporaneo. Seguito da una ricchissima costellazione di analisti.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Piero Bevilacqua, Il Manifesto, 16-VII-2015