Home Page IV trim 2017
Il ruolo politico del Csm
Nell’ultimo decennio sono venuti a maturazione i frutti, in gran parte avvelenati, di due riforme introdotte all’inizio del secolo, la legge elettorale per il Csm e la riforma dell’ordinamento giudiziario.
La riforma della legge per la elezione dei componenti togati del Csm fu approvata nel 2002 su iniziativa del Ministro della giustizia dell’epoca, Roberto Castelli, con il dichiarato intento di ridurre il peso delle correnti all’interno del Csm. Lo scopo della riforma, si legge nella relazione ministeriale al disegno di legge, era quello di valorizzare il rapporto diretto di stima e fiducia tra elettori e candidato, stemperando invece il peso della mediazione esercitata dalle diverse correnti di pensiero dell’associazionismo dei magistrati. Il sistema proposto ha, infatti, il pregio di «premiare» le singole personalità e quindi di impedire ai vari raggruppamenti di dominare la competizione elettorale mediante la semplice ma cogente logica di lista, esaltando le qualità personali, la storia, il curriculum e, in definitiva, le capacità dei singoli candidati … si tratta di un sistema che esalta la persona, l’immagine, la figura, la statura del candidato … appare opportuno privilegiare l’instaurazione di un rapporto di stima e conoscenza personale tra elettore e candidato che superi, pertanto, la mediazione dei gruppi di organizzazione del consenso elettorale.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Giuseppe Cascini e Rita Sanlorenzo, Questione Giustizia, 29 – XII - 2017
La Costituzione non è mai al sicuro
La Costituzione non è mai al sicuro, occhio ai programmi elettorali. 1947-2017. La Carta come una bussola nella sfida del voto
Sarà la cifra tonda, sarà che questo compleanno della Costituzione arriva dopo la schiacciante vittoria referendaria del 4 dicembre, fatto sta che mai come quest’anno la ricorrenza della firma è stata fortemente sentita dagli italiani, che hanno partecipato in tanti alle iniziative organizzate per l’occasione in tutta Italia. E non solo per rinnovare il ricordo: questa celebrazione e il messaggio che ne scaturisce assumono un valore cruciale per le prossime elezioni politiche.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Anna Falcone, Il Manifesto, 28 – XII - 2017
Riceviamo e pubblichiamo
Considerazioni a margine dell’appello per la scuola pubblica
Sicuramente sono io a non aver capito, ma l’appello per la scuola pubblica proposto da alcuni colleghi e sottoscritto da illustri studiosi non mi sembra la ricetta migliore per gli attuali problemi della scuola italiana.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Francesco Baldassarre, docente di Storia e Filosofia
I miei 70 anni con la Costituzione
Discorso tenuto da Raniero La Valle alla Biblioteca del Senato il 27 dicembre 2017 per la celebrazione del 70° anniversario della firma della Costituzione promossa dal Coordinamento per la democrazia costituzionale
La Costituzione ed io siamo cresciuti insieme. Siamo fratelli, se non proprio coetanei. Lei è un po’ più giovane di me, perché quando è nata io avevo 16 anni; non molti, ma abbastanza per aver conosciuto, pur da bambino, il fascismo, il re, il duce, la guerra, le bombe in via Nomentana, i rastrellamenti tedeschi a Porta Pia, la fame e la liberazione. Tutto questo mi aveva fatto diventare adulto prima del tempo, sicché quando la Costituzione nacque stavo già all’università, studiavo diritto, e potevo capire cos’era. Però non sapevo nulla di Dossetti, di Fanfani, di Moro, di Lelio Basso, di Nenni, di Togliatti che sarebbero poi stati così importanti per la mia vita. In ogni caso avevo vissuto abbastanza per rendermi conto, e non per sentito dire, quale cambiamento essa rappresentasse, non solo rispetto alla mia vita precedente, ma rispetto a tutta la storia da cui venivamo.
(continua nella sezione Rassegna stampa)
Narcomafie - dicembre 2017
editoriale di Livio Pepino
Caro Babbo Natale,
vivo in uno strano Paese nel quale più di un cittadino su cinque è povero, le diseguaglianze aumentano in maniera vertiginosa, i poveri sono spinti a farsi la guerra tra loro (non solo in modo figurato) e metà di chi ne ha diritto ha ormai smesso di andare a votare. Contemporaneamente, in questo strano Paese, le città sono piene delle luci di Natale, i telegiornali fanno a gara nel dire che tutto sommato non possiamo lamentarci e i politici di governo mostrano soddisfazione per “gli incoraggianti segnali di ripresa”. Ormai quasi solo il Papa di Roma, che abita vicino a noi e che tu forse conosci, dice, inascoltato, che la situazione è insostenibile: lo dice in generale, ma vale anche per il nostro Paese. Ebbene, tra poco (forse due, forse tre mesi) andremo a votare e io non so proprio che cosa fare. A volte sono tentato, per la prima volta nella mia vita, di unirmi alla schiera di coloro che non voteranno.
(continua nella sezione Rassegna stampa)
Trappola del debito: il ruolo di Deutsche Bank
Ora anche la magistratura – prima la Procura di Trani, ora quella di Milano – ha deciso di andare a vedere cosa è veramente successo nel secondo semestre 2011, quando, nel nostro Paese, la straordinaria vittoria referendaria sull’acqua e il conseguente indebolimento del governo Berlusconi furono improvvisamente sostituiti da uno scenario di allarme epocale sul debito pubblico, aperto dalla famosa lettera dell’Unione Europea al governo italiano e culminato a novembre con l’arrivo al potere dell’uomo del «rigore» Mario Monti.
Mesi in cui la parola «spread» mandava di traverso le cene degli italiani e la colpevolizzazione degli stessi «per aver vissuto da decenni al di sopra delle proprie possibilità» inondava i talk show.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Marco Bersani , Il Manifesto, 16-XII-2017
Consigli non richiesti agli amici della diaspora di sinistra
Verso le elezioni. La via unitaria si può e si deve percorrere. Perché liti e divisioni hanno fatto emergere anche alcuni, non disprezzabili, aspetti delle nostre ultime, tribolate discussioni
Ho raggiunto quella ragguardevole fase della vita in cui si è prodighi di consigli, raramente ascoltati, se non per cortesia di qualche interlocutore, forse nemmeno graditi; ancor meno, seguiti.
Tuttavia, con la complicità del manifesto, ci riprovo. Mia moglie ha fissato sul frigo una vignetta di Altan in cui il marito in giacca e cravatta afferma: “Non c’è più la sinistra” e la moglie, davanti ad una pentola sul fuoco: «Oddio. E adesso tu mi resti tutto il giorno a girare per casa in ciabatte».
(continua nella sezione Rassegna stampa) Gian Giacomo Migone, Il Manifesto, 15-XII-2017
Non illudiamoci: ha perso Renzi più che vinto noi
Cari amici di Libertà e Giustizia, vi invio qualche mia riflessione non potendo essere presente tra voi. Immagino che si rifletterà sul significato del referendum costituzionale di un anno fa. Dovremmo avere chiaro che la vittoria del NO fu dovuta dalla somma di ragioni diverse, in prospettiva anche incompatibili tra loro, pur se unite nel contrastare il disegno Renzi-Boschi.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Gustavo Zagrebelsky
Stefano Rodotà, la dignità sociale dell'uomo
Alle origini della riscoperta della dignità – nel secondo dopoguerra – ci fu la reazione agli orrori che avevano portato non solo ad una guerra come tante altre del passato, ma ad una guerra di distruzione contro l’umanità, contro la stessa idea di umano: l’olocausto, Auschwitz, ma anche la bomba atomica avevano oltrepassato ogni limite. Per salvare l’umanità bisognava ricordarsi che non basta sopravvivere alle tragedie.
(continua nella sezione Rassegna stampa) Gaetano Azzariti , Il Manifesto, 29-XI-2017
COMUNICATO STAMPA
-Lettera d’amore all’Abruzzo di e con Dino Viani
-Carmenelle de lu vente (epilogo), dramma in un atto; voce solista Francesca Camilla D’Amico
-La figlia di Iorio – pagine scelte tradotte in versi abruzzesi; conduttore Giancamillo Marrone; Lazaro Marco Fraticelli; Mila Chiara Colangelo; Aligi Luciano Emiliani; Ornella Chiara Fraticelli;
-Finale in versi – canti della nostra Terra e saluto dell’Autore - voci recitanti Marco Fraticelli, Luciano Emiliani.
Associazione Chieti nuova 3 febbraio
Venerdì primo dicembre 2017, ore 18,00, presso l’auditorium V. Cianfarani – Museo La Civitella – Chieti, si svolgerà la manifestazione “Terra nostre – letture dialettali - Omaggio all’Abruzzo e alle sue tradizioni attraverso le liriche di Raffaele Fraticelli”.
L’iniziativa, fortemente voluta dalla famiglia Fraticelli, realizzata con l’associazione Chieti nuova 3 febbraio, non vuole consegnare la figura del Poeta Fraticelli a retoriche celebrazioni, ma continuare a tener vivo in tutti noi il messaggio indicato nelle Sue opere, ispirato ad una dimensione di “vita vera”, alla relazione umana fondata sull’ascolto reciproco, sulla solidarietà, sulla comprensione.
Programma:
L’ingresso è libero
Si ringraziano la famiglia Fraticelli e EXFLOR edizioni.
Info: www.chietinuova3febbraio.it; facebook.com/chietinuova3febbraio; Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
IN QUESTO 25 NOVEMBRE LA SCELTA DI ANANKE E' QUELLA DI ESSERCI COME CI SIAMO TUTTI I GIORNI DELL'ANNO.
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#DIAMOCORPOALLEPAROLE
25 novembre 2017
Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
Noi donne di Ananke ci siamo
Non prendiamo parola ma da oltre 10 anni siamo parola impegnata, militante, appassionata di donne con le donne per la trasformazione dell’esistente, ogni giorno dell’anno e non solo in occasione del 25 novembre.
La nostra parola:
è memoria di tutte le donne strappate alla vita da mano maschile
è vicinanza alle loro famiglie, in particolare di Jennifer Sterlecchini, Monia di Domenico, Letizia Primiterra, Laura Pezzella.
è grido di dolore e di rabbia per le 26 giovanissime donne nigeriane migranti che hanno trovato la morte in mare e per le tutte le donne mai arrivate
è accoglienza delle donne che cercano aiuto per uscire dalla violenza
è denuncia della violenza che, condannata a parole, viene tollerata nei fatti
è impegno nel far emergere i tanti volti della cultura patriarcale che genera violenza contro le donne
è educazione permanente a relazioni affettive non violente e di valorizzazione delle differenze
è costruzione nei luoghi istituzionali di procedure di intervento e contrasto alla violenza
è uso di un linguaggio non sessista e non discriminante
è rinuncia al palco delle grandi occasioni
è ringraziamento per tutte le amiche e tutti gli amici e per tutte/i quelle/i che silenziosamente ci sostengono
è appello accorato a non lasciarci sole nella lotta una volta spenti i riflettori