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Né Antigone, né Creonte

Pur riconoscendo in vari momenti l'irriducibilità della tensione tragica, Livio Pepino e Nello Rossi – nel volume Il potere e la ribelle. Creonte o Antigone? Un dialogo (Edizioni Gruppo Abele, 2019) – si appassionano talmente alla difesa del proprio personaggio d'elezione che, a tratti, sembra di sentir parlare di due drammi differenti.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Massimo Cuono, ricercatore in filosofia politica, Università di Torino



Per il rispetto della memoria e della storia

Appello all'Europarlamento

Le giuste esigenze di lotta al razzismo e al fascismo non possono fondarsi su un uso distorto e persino falso della storia o sul pretendere di recidere le radici di una componente fondamentale dell’antifascismo quale è quella comunista
La risoluzione del Parlamento europeo approvata a grande maggioranza il 19 settembre scorso, su «importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa», è un atto politico e culturale sbagliato e da respingere con forza.
In primo luogo va detto che non spetta a un organismo istituzionale o politico affermare una determinata ricostruzione della storia.

(continua nella sezione Rassegna stampa) 25-IX-2019



La difesa della storia è regola di ogni democrazia, non vanno equiparati nazifascismo e comunismo

Desta seria preoccupazione, per la sua gravità, la risoluzione appena approvata dal Parlamento Europeo, effetto di una semplificazione storica che può essere facilmente smentita dai nostri studenti di storia e senza nemmeno bisogno di ricorrere a uno storico di professione.
Con il pretesto dell’anniversario (1939-2019), con un colpo di scena degno di un allestimento cinematografico, la verità pubblica della seconda guerra mondiale viene riscritta: il patto di non belligeranza firmato nel 1939 diviene il punto di inizio di una guerra (come se esso non fosse già inscritto dentro una complessità degli eventi che è ben nota a tutti) in cui i sovietici non avrebbero contribuito a liberare ma ad assoggettare l’Europa.  Gli alleati che hanno sconfitto il nazifascismo e poi firmato il trattato di Yalta scompaiono. Chi si ricorderà più che Churchill, Stalin erano alleati e combattevano dalla stessa parte?

(continua nella sezione Rassegna stampa) Primo Piano, 23-IX-2019, Libertà e Giustizia



Vanno riformati i partiti non la Costituzione

Professor Luigi Ferrajoli, secondo lei – giurista e allievo di Bobbio – esiste un sistema elettorale più democratico degli altri?
Ho sempre pensato che il sistema elettorale più democratico, quello che meglio garantisce la rappresentanza politica, è il sistema proporzionale. Questo è tanto più vero nelle condizioni attuali: l’Italia, come gran parte degli altri Paesi europei, soffre di una crisi radicale della rappresentanza. Il nostro ceto politico non rappresenta quasi più nulla: il 50 per cento dell’elettorato non vota e l’altra metà è costretta a scegliere tra partiti che, nel loro insieme, come dicono i sondaggi di Ilvo Diamanti, non raggiungono il 4 per cento di gradimento. È perciò crollata non solo la quantità, ma anche la qualità del voto: si vota prevalentemente il partito meno penoso, per paura o disprezzo di tutti gli altri.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Donatella Coccoli, 1- IX- 2019, Left

 

 


Maurizio Landini ricorda in una lettera agli iscritti Bruno Trentin scomparso 12 anni fa.

Il 23 agosto del 2007 ci lasciava Bruno Trentin. Dirigente sindacale di grandissime qualità, intellettuale di primo piano, Bruno Trentin come pochi seppe tenere insieme la ricerca, l’analisi sui cambiamenti dei cicli produttivi e della società con la lotta concreta per l’emancipazione e la libertà dei lavoratori e delle lavoratrici. Anche per questo, per il suo fondamentale contributo, le grandi lotte operaie del 1969, di cui quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario, ebbero in Italia un’estensione e una qualità assai diversa rispetto ad altri Paesi.
Proprio nel rinnovo del contratto dei metalmeccanici del 1969, quando Bruno Trentin era Segretario Generale della FIOM, si affermarono temi legati non solo al salario ma anche all’organizzazione del lavoro: i ritmi, il cottimo, la salute.

(continua nella sezione Rassegna stampa) fb CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro

 


GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO 2019

"Un due tre ... Arte! - Cultura e intrattenimento"


Presentazione del lavoro di Maria Concetta Nicolai e discussione con l'autrice


ARCHIVIO DI STATO DI CHIETI

Sabato 21 settembre 2019, h. 10.00

Interverranno:

Antonello de Berardinis, direttore Archivio di Stato di Chieti

Silvia Scorrano, docente Università "G. d'Annunzio" Chieti - Pescara

Gaetano Basti, direttore Edizioni Menabò

 


 

 

PESCARA 20-22 settembre 2019

3 giorni di salute, sport e solidarietà

Piazza della Rinascita

TRE GIORNI DI INIZIATIVE
da venerdì 20 a domenica 22 settembre

VENERDÌ 20 SETTEMBRE

ore 15-20

VILLAGGIO DELLA SALUTE
15.00 – 20.00 Iniziative di sensibilizzazione e prevenzione secondaria. Consulenze multidisciplinari gratuite da parte di medici specialisti

AREA CONFERENZE
15.30-17.30 La prevenzione del tumore del seno: sfide attuali e prospettive future nella Regione Abruzzo
18.00-19.30: Introduzione alla finanza personale: meglio un uovo oggi o una gallina domani ovvero consumare meno oggi per consumare di più domani?, a cura di Banca d’Italia per Comitato Educazione finanziaria

AREA PALCO
16.00-17.00 Tangoterapia, a cura dell’Ass. La Cura del Tempo
17.30-18.30 Circuito tone-up, a cura di ASD Effe Fit
19.00-20.00 Attività fitness, a cura di 360 Training Club

AREA BENESSERE
17.00-17.30: Talk: dall’azione sportiva alla comunicazione preventiva nel sociale, a cura di F.P. Scardigno
17.45-18.45: Laboratorio di Ceramica-terapia, a cura di Omnibus Salute
19.00-20.00: Conversation – Dialogo tra note e colore, a cura dell’Ass. La Conchiglia

SABATO 21 SETTEMBRE

ore 10-20

VILLAGGIO DELLA SALUTE

10.00 – 20.00 Iniziative di sensibilizzazione e prevenzione secondaria. Consulenze multidisciplinari gratuite da parte di medici specialisti

AREA CONFERENZE
10.30-11.30 Sport&Employability: quando la carriera è “da record”, a cura dell’Università LUISS Guido Carli
12.00-13.30 Dieta e chemioterapia: come ridurne gli effetti collaterali, a cura della Dr.ssa A. D’Eugenio - DMSI
14.00-14.45 Prevenzione e cura dei tumori del seno: diagnosi, chirurgia e progressi nelle terapie
15.00-16.00 Conosco cosa metto nel piatto? a cura della Dr.ssa L. Masini - DMSI e Ass. ISA
16.30-18.00 L’impresa della vita, a cura di CNA Impresa Donna Abruzzo
18.30-19.30 Assicurazione e prevenzione: il ruolo sociale delle assicurazioni per aiutare le famiglie ad occuparsi del loro benessere in maniera preventiva, a cura di UnipolSai Assicurazioni

AREA PALCO
10.00-10.45 Tai Chi, a cura dell’Ass. GAIA
11.00-12.00 Pilates, a cura dell’Ass. Lory a Colori
12.15-13.15 Attività fitness, a cura di 360 Training Club
15.00-15.45 Tai Chi, a cura dell’Ass. GAIA
16.15-17.15 Circuito tone-up, a cura di ASD Effe Fit
17.30-18.30 Nordic Walking, a cura dell’Ass. ISA
18.45-19.45 Tangoterapia, a cura dell’Ass. La Cura del Tempo

AREA BENESSERE
10.00-11.00 Iyengar Yoga, con Catherine Reidy e Luisa Tritone, a cura dell’Ass. Amorosa
11.15-12.15 Talk: il supporto nel paziente oncologico, a cura dell’Ass. Lory a Colori
12.30-13.15 Scherma Terapeutica, a cura dell’Ass. I Girasoli
14.00-15.00 Alimentazione e benessere per una vita in salute, a cura di IPSSEOA De Cecco
15.15-16.00 Scherma Terapeutica, a cura dell’Ass. I Girasoli
16.15-17.15 Seminario di Mindfulness, a cura della Dr.ssa A. Cimini- DMSI
17.30-18.15 Iyengar Yoga, con Catherine Reidy e Luisa Tritone, a cura dell’Ass. Amorosa

 

DOMENICA 22 SETTEMBRE

ore 10-20

08.00 Apertura del Villaggio Race: ultime iscrizioni, ritiro borse gara, attività per bambini e stand espositivi

09.00 Riscaldamento pre-gara a cura di 360 Training Club

09.45 Tutti pronti alla partenza, in via Nicola Fabrizi (ang. via Roma)

10.00 INIZIO CORSA COMPETITIVA E A SEGUIRE CORSA NON COMPETITIVA E PASSEGGIATA

11.30 Cerimonia di premiazione, festeggiamenti ed estrazione dei premi tra i presenti

https://www.raceforthecure.it/ https://racepescara.komen.it/


Quei 57 giorni tra Falcone e Borsellino che cambiarono una generazione

9 luglio 1992-19 luglio 2019

27 anni dalla strage di via D’Amelio in cui vennero uccisi il procuratore aggiunto Paolo Borsellino, i cinque agenti di polizia di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina.

Per gli sguardi consapevoli, la morte di Giovanni Falcone fu l’ennesimo capitolo del romanzo delle stragi. Uno dei più dolorosi, eppure scritto nello stile (inchiostro simpatico compreso) che caratterizza altri disastri nazionali.
I distratti quel giorno caddero dalle nuvole. I volenterosi carnefici della repubblica cominciarono a insabbiare. Le prefiche in gessato strepitarono per coprire certi rivelatori rumori di fondo. I veri uomini di stato cercarono al contrario di arrestare disperatamente una macchina narrativa ormai più grande di loro. Gli altri adulti responsabili presero atto con contrizione di ciò che, a saper leggere i segnali, era nell’aria già da mesi. Ma per la generazione che nel 1992 si affacciava alla vita, nei cinquantasette giorni che separarono Capaci da via D’Amelio si consumò la fiducia nelle istituzioni che la scuola, la televisione – e per i più fortunati la famiglia – avevano provato a inculcare in chi, da lì a poco, avrebbe cominciato a scorticarsi le nocche bussando alla porta dell’età adulta. All’epoca avevo diciannove anni.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Nicola Lagioia, Internazionale, 23 maggio 2015



Moralismo e Moralità, i giovani e la scelta antifascista nella battaglia delle idee

La lettura. L'intervento di Rossana Rossanda al convegno su Antonio Banfi in senato. «In piena guerra, leggemmo le 16 pagine di Antonio Banfi su quale fosse la scelta morale: pronunciarsi contro il proprio paese o difendere il regime repubblichino. La coscienza del carattere problematico delle idee, la critica alle ’anime belle’, il rilievo dei presupposti concreti, un realismo estremo e deciso, verso sé e verso gli altri».

(continua nella sezione Rassegna stampa) Rossana Rossanda, Il Manifesto, 19-VII-2019



Se la retorica è molto tossica non si può rimanere buonisti

L'intellettuale pubblico. Andrea Camilleri aveva attaccato le politiche razziste del governo. Aveva detto «non in mio nome» contro gli sgomberi dei migranti, contro i rigurgiti neofascisti e le politiche persecutorie nei confronti degli oppressi. Non erano affatto le parole di un buonista, come le retoriche tossiche dei nostri giorni descrivono chi si rifiuta di arruolarsi tra i carnefici. Uno che scrive gialli pieni di cadaveri come può essere un buonista?

(continua nella sezione Rassegna stampa) Alberto Prunetti, Il Manifesto, 18-VII-2018



Camilleri, l’intellettuale civile e l’oppositore schivo. Ma tenace

Il rosso e il noir. Lo scrittore si è spento a Roma a 93 anni. Tra gli omaggi, polemiche per quello di Salvini, aspramente criticato dal "padre" di Montalbano, accusato di "sciaccallaggio". Una cerimonia per l’ultimo saluto si svolgerà oggi alle 15 al cimitero Acattolico di Roma.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Guido Caldiron, Il Manifesto, 18-VII-2019



Autonomia: l’unità d’Italia consegnata alla storia

Le carte. Perché il progetto di regionalismo differenziato consegna la Repubblica una e indivisibile all’archivio della storia
Meritoriamente, il sito roars.it pubblica le bozze di intesa datate 16 maggio, che il Dipartimento affari giuridici e legislativi aveva colpito e affondato nell’appunto consegnato al presidente del Consiglio Conte. Tre corposi faldoni, di 68 pagine per Veneto e Lombardia, e 62 per l’Emilia-Romagna. La sintesi è quanto mai semplice: a meno di una radicale riscrittura, con l’approvazione delle intese lo Stato in queste tre regioni – l’Emilia-Romagna segue le altre a ruota – sostanzialmente chiude i battenti, sostituito da una sorta di aggregazione di staterelli indipendenti. La Repubblica una e indivisibile è consegnata all’archivio della storia.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Massimo Villone, 10-VII-2019

 


Alitalia, Ilva, autonomie: penoso atteggiamento del governo

Per quanto riguarda l’Italia, è addirittura penoso l’atteggiamento del governo che supplica faccendieri inesperti come Benetton e Toto (il primo ha fatto cadere il Ponte di Genova, il secondo ha fatto fallire AirOne), invitandoli a prender parte al capitale di Alitalia, insieme con altre imprese addirittura straniere.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Paolo Maddalena, Associazione “Attuare la Costituzione” Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione"



Antigone è la Costituzione

Sea Watch. Il nostro ordinamento giuridico è costruito per gradi gerarchici. Al vertice sta la Carta. Le leggi e i decreti stanno sotto. E ciò che sta sotto non può contraddire ciò che sta sopra, pena il suo annullamento da parte della Corte costituzionale. Carola Rackete ha assunto apertamente il rischio di violare la legge, convinta della sua contrarietà alla nostra Costituzione
La battaglia legale intorno alla Sea Watch 3 si annuncia complicata. Non sarà facile districarsi tra diritto umanitario, trattati internazionali, normativa europea, diritto della navigazione, legislazione penale e amministrativa.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Tomaso Montanari e Francesco Pallante, Il Manifesto, 2-VII-2019