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Berlusconi ai suoi ministri: «Dimettetevi»

È crisi, Letta: «Chiarimento davanti al Paese»

Alfano conferma: «Ci stiamo dimettendo». Il Corriere della Sera, 28-IX-2013



Occhio alle parole


...Quanto accade in val di Susa ha un valore paradigmatico, che sarebbe importante tener ben presente in questi giorni difficili, in cui tra mille difficoltà si rende urgente riorganizzare una qualche forma di resistenza civile a una deriva pericolosa. Ed il bisogno di riempire il vuoto di senso - e di legalità costituzionale - nel cuore del sistema politico, si fa impellente. Il 12 ottobre sarà una tappa importante di questo processo, che interpella tutti, e da cui - come ha sottolineato don Ciotti nel presentare la manifestazione - nessuno si deve sentire escluso.
Chiomonte, dove si è preso una breve pausa montana nel faticoso lavoro che l'ha impegnato in queste settimane per tentare di mantenere in corsa il più celebre frodatore dello Stato della storia italiana. Nello stesso giorno in cui il filosofo - ed europarlamentare - Vattimo viene indiziato di reato dalla Procura di Torino. E pochi giorni dopo l'ignobile aggressione verbale ai danni di Stefano Rodotà, accusato addirittura di «giustificare» il terrorismo per aver definito, con rigorosa scelta dei termini, «deprecabile, ma comprensibile» uno sciagurato proclama proveniente dal fondo di una galera.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Marco Revelli, Il Manifesto, 26-IX- 2013

 


De-industrializzazione
Capitalismo anno zero


Telecom, Alitalia, Finmeccanica-Ansaldo, Ilva. Ma anche i casi Fondiaria-Sai, Mps, Fiat-Chrysler e molti altri dimostrano in maniera lampante la fase finale del processo di smantellamento del capitalismo italiano.
Un capitalismo che di fronte alla globalizzazione finanziaria sta letteralmente fallendo.
Mentre Letta è in giro per il mondo a implorare investimenti esteri per l'Italia, le maggiori imprese italiane chiudono. A proposito, si dice che anche Pirelli verrà ceduta. L'intervento pubblico della Cassa Depositi e Prestiti e l'iniziativa dei lavoratori costituiscono allora forse l'unica possibilità di resistere al fallimento.
La Cdp e la partecipazione dei lavoratori al governo dell'impresa possono diventare gli unici fattori di riscossa per salvare il sistema industriale italiano, quello che a suo tempo aveva fatto entrare l'Italia nel G7.
L'Italia ha ancora un futuro come paese industriale avanzato?... Enrico Grazzini, Il Manifesto, 26-IX-2013

 


Paola Di Nicola, in magistratura da venti anni e autrice del libro “La Giudice” candidata come Donna d’Europa 2014


Sostieni la proposta di Time for Equality : Wo/Men Inspiring Europe 2014

Se sei interessata/o a sostenere la Sua candidatura in Europa come Woman Inspiring Europe 2014 invia una mail a  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. 


Care amiche, cari amici, Wo/Men Inspiring Europe 2014 : Paola Di Nicola

L’European Institute for Gender Equality (EIGE), agenzia europea che assiste l'UE e gli Stati membri nella promozione della parità di genere ha lanciato un invito a proporre i profili di donne e uomini che si sono distinti per iniziative volte a promuovere l’uguaglianza di genere, nel loro settore di attività o di competenza, e nella loro comunità. L’obiettivo è far conoscere e valorizzare, a livello europeo, personalità che possano essere dei modelli positivi e fonte di ispirazione, soprattutto per le nuove generazioni.  http://eige.europa.eu/content/form/wo-men-inspiring-europe-2014-calendar-nomination-form

Time for Equality è lieta di proporre Paola DI NICOLA, magistrata, attualmente giudice al tribunale penale di Roma, autrice del libro “La giudice – Una donna in magistratura” Ghena, settembre 2012.

Partendo dalla sua esperienza personale di 20 anni in magistratura, Paola Di Nicola avvia una riflessione sulla presenza - o meglio l’assenza - delle donne in magistratura e più in generale nei luoghi di potere, riflessione in cui si alternano esperienze private e personali e analisi storica, dati e statistiche…

(continua nella sezione Rassegna stampa) Rosa Brignone



Anm, dura replica a Napolitano:

Siamo responsabili, ma subiamo insulti


Il Presidente della Repubblica (e del Csm) Giorgio Napolitano, il 20 settembre, ha esortato i magistrati ad avere “senso del limite” e a essere “meno difensivi” di fronte alle ipotesi di riforma della giustizia sul tappeto
Il Comitato direttivo ha poi approvato un documento in cui chiarisce che la magistratura “ha sempre reagito con forte senso di responsabilità, senza spunti polemici e sovraesposizioni personali, alla campagna organizzata di delegittimazione che in modo sempre più insistente colpisce la magistratura nel suo complesso e i magistrati impegnati nella trattazione di delicati processi, evocando una contrapposizione inaccettabile rispetto all’esercizio della giurisdizione”. Lasciando sempre sottointeso l’intervento di Napolitano di ieri, l'Anm rimarca che giudici e pm hanno “sempre contribuito alla discussione sulle riforme con proposte e iniziative destinate a realizzare i principi costituzionali sulla giustizia e i magistrati tutti hanno collaborato attivamente all’attuazione delle riforme già varate, con spirito di servizio e senso del dovere. Proseguiremo costruttivamente su questo atteggiamento”. Redazione Il Fatto Quotidiano, 21-IX-2013

Riportiamo il testo integrale del comunicato del Comitato direttivo dell'ANM

L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI CHIEDE RISPETTO


L’Associazione Nazionale Magistrati ha sempre reagito con forte senso di responsabilità, senza spunti polemici e sovraesposizioni personali, alla campagna organizzata di delegittimazione che in modo sempre più insistente colpisce la Magistratura nel suo complesso e i magistrati impegnati nella trattazione di delicati processi, evocando una contrapposizione inaccettabile rispetto all’esercizio della giurisdizione.
L'Associazione ha sempre contribuito alla discussione sulle riforme con proposte e iniziative destinate a realizzare i principi costituzionali sulla giustizia e i magistrati tutti hanno collaborato attivamente all'attuazione delle riforme già varate, con spirito di servizio e senso del dovere.
Proseguiremo costruttivamente in questo atteggiamento, perché la Magistratura, nell’adempimento dei propri compiti istituzionali, non è e non può essere impegnata in alcuna contrapposizione.
Chiediamo rispetto, a tutela dello Stato di diritto, per il ruolo e la collocazione della Magistratura.

Roma, 21 settembre 2013

Approvato all’unanimità

Il Comitato direttivo centrale


Gaetano Silvestri, appena eletto Presidente della Corte Costituzionale

"Oggi, non solo in Italia, c'è una tendenza a scaricare sul potere giudiziario decisioni che il potere politico non riesce a prendere".


Anm su videomessaggio Berlusconi

L'Associazione Nazionale Magistrati esprime forte indignazione per il contenuto del video-messaggio diffuso oggi dal sen. Silvio Berlusconi e contenente gravissimi attacchi alla Magistratura, attacchi che si risolvono in una vera e propria aggressione ai principi su cui si fonda uno Stato di diritto.
Tali accuse costituiscono l’ennesima, grottesca e stanca ripetizione di concetti vecchi ma non per questo meno gravi. Non è in discussione il diritto di una persona condannata di sostenere le proprie difese e di criticare le decisioni giudiziarie. Non sono invece accettabili e vanno respinte con fermezza ricostruzioni false di vicende processuali che si sono svolte nel rispetto della legge e delle garanzie della difesa, come riconosciuto dalla stessa Corte di Cassazione.
Quelle accuse si inseriscono in una strategia di delegittimazione della Magistratura che dura da troppo tempo e che ora si intensifica nel tentativo di vanificare gli effetti di una sentenza definitiva, in violazione del principio di eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Sono accuse che chiamano in causa non solo la Magistratura, ma lo Stato di diritto, le sue regole e le sue Istituzioni: ed è a queste che la magistratura associata si rivolge, per denunciare il rischio che simili attacchi possano indebolire la credibilità di tutte le Istituzioni democratiche.

Roma, 18 settembre 2013

Rodolfo M. Sabelli, Presidente, Valerio Savio, Vice Presidente, Maurizio Carbone, Segretario Generale



SMEMORATI FAN DELL'EVERSORE

In questi vent'anni non abbiamo soltanto subito il danno dell'azione dei governi berlusconiani e la macelleria sociale della sua fase finale, ma anche il calco soffocante di questa versione cialtronesca del neoliberismo sulla sinistra storica. L'attuale governo è l'esito naturale - il "piano inclinato" di cui ha parlato Asor Rosa - di questa affinità di due ceti politici che hanno finito per rassomigliarsi nell'intento di salvare se stessi, prima ancora che il paese. Il voto (obbligato) del Pd alla decadenza di Berlusconi dovrebbe perciò essere occasione di una rottura definitiva con un passato i cui errori e i cui danni generali sono sotto gli occhi di tutti. Il cambiamento del gruppo dirigente del Pd è anch'esso obbligato. Un cambiamento di persone, ma anche di strategia e di visione, di modo di operare di un partito. Per questo, fatta la riforma elettorale, il governo Letta - figlio di una legge incostituzionale - deve chiudere. Non è certo sufficiente mandare a casa Berlusconi e il governo delle larghe intese per uscire dalla miseria del berlusconismo, ma certo è un passo preliminare e fondativo.

Per gli storici e per la storia bastava la sentenza della Cassazione del 1° agosto 2013 a certificare ufficialmente, oggi e per le generazioni future, che Berlusconi è un criminale. La sua decadenza da senatore - salvo sortite suicide in aula dei parlamentari Pd - taglia ora profondamente nella carne della politica, tanto dei suoi alleati che dei suoi avversari.
Chiude vent'anni di storia nazionale. Ma la sentenza è stata importante perché - nell'ipotesi improbabile che Berlusconi debba uscire indenne dai processi che l'attendono - mette già il bollo della legalità repubblicana sulla fedina penale del personaggio e colloca nell'indiscutibilità storica la sua condanna. E' un atto formale importante, perché la legalità, in Italia, è diventata opinabile, oggetto di contese. Benché oggi sia lo stesso Berlusconi a mettere la sua firma autentica sotto la propria biografia di delinquente. E' dalla data della sentenza definitiva che egli ha dismesso i panni dello statista e ha assunto quelli del capo eversivo, frenato solo dai quotidiani calcoli di convenienza.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Piero Bevilacqua, Il Manifesto, 20-IX-2013

 


STATISTICHE
I dati manipolati della grande crisi


…Dovendosi… tenere il paese sotto il giogo di una classe dirigente parassitaria e irresponsabile, lo si deve innanzi tutto mantenere nell'ignoranza. Gli si debbono raccontare storie, ammannire dati truccati o sconclusionati. E poco importa se, di questo passo, il paese si ritroverà ben presto a giocare il ruolo della colonia, al quale del resto l'Unione europea a guida franco-tedesca l'ha prontamente destinato.

Nel leggere un dato statistico, il buon senso raccomanda di considerare il quadro di riferimento entro il quale si colloca. Se invece lo si enuclea, è probabile che lo si fraintenda vanificandone l'importanza. È una regola banale. Soprattutto quando si tratta di economia e quando c'è di mezzo la grande crisi. Argomento principe dell'informazione, utilizzato per compiere una gigantesca operazione egemonica che produce consenso alla Naturalmente non avviene per caso che i dati economici che strutturano la grande affabulazione sulla crisi siano sistematicamente comunicati - propagandati - fuori contesto. Producendo cifre isolate è facile servirsene per portare acqua al mulino del «rigore» finanziario.
Lo storico di domani avrà buona materia di studio se vorrà indagare il ruolo-chiave dei mezzi d'informazione in questa transizione postdemocratica.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Alberto Burgio, Il Manifesto, 11-IX-2013


«Applicare la Carta oggi è rivoluzionario»

In nome della Costituzione, «la via maestra», verso la manifestazione del 12 ottobre a Roma. Perché, dice Maurizio Landini, segretario della Fiom, «c'è chi pensa che per uscire dalla crisi bisogna mettere in discussione la Carta. Lo pensa la Fiat, lo pensa J.P. Morgan, lo pensa Berlusconi e una parte dei suoi. Noi vogliamo affermare un'altra idea: lavoro, democrazia, legalità. E pace: contro la guerra non possiamo lasciare solo il Papa». «Ci rivogliamo alle associazione, ai movimenti e alle persone. Non escludiamo nessuno. I partiti della sinistra dicano la loro ma non pensino di utilizzarci»… Daniela Preziosi intervista Maurizio Landini, segretario della FIOM, Il Manifesto, 11-IX- 2013


LEGGE SEVERINO
Garanzie e mistificazioni


…Con un impudente spiegamento di argomenti che non hanno nulla a che vedere con il diritto, con il processo, con la chiarezza del testo normativo (legge Severino e codice penale) in un clima di capovolgimento di ogni regola costituzionale si osa ancora far credere agli Italiani (contro il resto del mondo che ostenta incomprensione) che occorre trovare una soluzione salvifica per Berlusconi in nome di una superiore ragione "politica".

La ventennale offensiva contro legalità arriva al capitolo più imbarazzante
L'accorrere francamente umiliante (per loro!) di solerti consulenti giuridici, di costituzionalisti immaginifici, di garantisti ad personam, mobilitati per escogitare inesistenti questioni di retroattività o inammissibili profili di incostituzionalità con l'unico scopo di dilazionare la decadenza di Berlusconi dal mandato parlamentare e la sua incandidabilità, è l'ultimo capitolo (il più imbarazzante) della ventennale offensiva scatenata contro la legalità e contro la giurisdizione repubblicana.
La mistificazione è clamorosa e tende a rappresentare Berlusconi come titolare di privilegi immunitari derivanti dal suo ruolo politico, ancorché condannato per accertate, gravissime responsabilità penali.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Vincenzo M. Siniscachi, Il Manifesto, 11-IX-2013


L’alternativa possibile

C'è qualcosa di malato nell'atmosfera malsana di questa estate prolungata, da Morte a Venezia, con il morbo che serpeggia nei vicoli non conclamato, intuibile solo per reticenti indizi nell'attesa che l'epidemia esploda. E non solo per il tanfo di guerra che viene dal Mediterraneo.
E', in fondo, indizio di malattia il pur tanto celebrato "accordo storico" tra Confindustria e Sindacati: questo patto tra produttori che non producono più, annunciato nello stesso giorno in cui le impietose statistiche europee ci inchiodavano agli ultimi posti con una caduta del Pil vicina al 2% e una competitività crollata al 49° livello. E lo è - altro che se lo è - la manovra sull'Imu, sintomo delle patologiche contraddizioni della maggioranza più che ragionevole intervento anti-crisi, annunciato senza copertura, senza che nessuno sappia da dove proverranno le risorse se non che una
parte di esse sarà sottratta al lavoro e all'occupazione, con un'esibizione da medici sadici in presenza di un paziente comatoso.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Marco Revelli, il Manifesto, 6-IX-2013


Riforme, da Camera ok a Comitato dei 40.

Protesta M5S, bagarre e seduta sospesa

L’aula di Montecitorio ha votato il via libera al testo che istituisce il Comitato parlamentare dei quaranta per le riforme costituzionali ed elettorale. Il provvedimento ora torna al Senato per la seconda lettura: si tratta, infatti, di una modifica della Costituzione e richiede una procedura aggravata.
Tutti i deputati del Movimento 5 Stelle hanno esposto in Aula dei manifestini tricolori con la scritta “No deroga art 138” prima del voto sulla riforma della Costituzione. "Vergogna vergogna" la risposta degli altri parlamentari. La Boldrini sospende i lavori dopo una serie di insulti. Redazione Il Fatto Quotidiano, 10-IX.-2013


Sinistra e Costituzione, un’assemblea

L’assemblea che si è tenuta domenica 8 settembre a Roma, convocata da Lorenza Carlassare, don Luigi Ciotti, Maurizio Landini, Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky rappresenta un grande fatto politico.
Innanzitutto perché è perfettamente riuscita e questo ci dice della volontà di ripartenza che vi è in quel popolo della sinistra che vuole cambiare le cose. In Italia vi sono le energie morali e politiche per riaprire un percorso di alternativa, di chi non si rassegna allo stato di cose presente.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Paolo Ferrero, Il Fatto Quotidiano, 9-IX-2013


70° ANNIVERSARIO DELLA RESISTENZA


È l’anniversario di una vicenda straordinaria, che, iniziata l’8 settembre 1943 e conclusa il 25 aprile 1945, nobilitata da un alto tributo di sacrifici, di sangue e di eroismi, ha riscattato il Paese dagli orrori della guerra e della dittatura fascista e ha generato la rinascita della vita democratica e la profonda trasformazione delle istituzioni dello Stato italiano, con la fine della monarchia e la nascita della Repubblica, sancite dal referendum del 2 giugno 1946 e dall’approvazione della Costituzione.
Anche la provincia di Chieti, devastata dalla guerra e da nove mesi di occupazione tedesca, ha partecipato attivamente alla Resistenza, a tutte le sue forme:
- alla resistenza armata: coi combattenti civili e militari della Banda Palombaro, di altre bande minori e della Brigata Maiella, molti dei quali sacrificarono la vita, caduti in combattimento o fucilati dai nazisti;
- alla resistenza disarmata: coi militari che rifiutarono di combattere coi tedeschi e coi repubblichini e furono deportati nei lager, trattati non come prigionieri di guerra, ma come schiavi; coi patrioti, che aiutarono gli ex prigionieri di guerra, fuggiti dai campi di concentramento e d’internamento, a oltrepassare il fronte; coi contadini, che aiutarono i partigiani, rischiando la rappresaglia e la fucilazione; coi giovani che resistettero ai bandi, alle ordinanze e alle retate per il servizio del lavoro, e alla chiamata alle armi per costituire l’esercito della Repubblica Sociale; con le donne, coi religiosi e coi cittadini che offrirono assistenza e protezione ai militari italiani sbandati dopo l’8 settembre.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Filippo Paziente


Comitato di Chieti

Salviamo la Costituzione

Aggiornarla – Applicarla- non Demolirla

Al quotidiano Il Centro



Nell’articolo in pagina 13, Cronaca di Chieti del quotidiano “Il Centro” del 6 settembre 2013, è comparsa la errata notizia della partecipazione del “Meetup Teate 5 Stelle” alla iniziativa, realizzata dal Comitato di Chieti “Salviamo la Costituzione: Aggiornarla – Applicarla- non Demolirla”, Venerdì 6 settembre, in difesa dell’articolo 138 della Costituzione della Repubblica Italiana
Ne chiedo la rettifica immediata, con pubblicazione nell’edizione di domani Sabato 7 settembre 2013, sempre in Cronaca di Chieti, nella medesima pagina e con la medesima rilevanza.

Ribadisco che il Comitato di Chieti in difesa della Costituzione è composto dalle associazioni ANPI-Sezione“Alfredo Grifone”- Chieti, Brigata Maiella, Chieti nuova 3 febbraio, Comitato di quartiere Santa Maria, Legambiente, Lista 360 gradi, Unitre, dal CIF, dalla Confesercenti, dal MeetUp Amici di Beppe Grillo Chieti (M5S), dai partiti Italia dei Valori, Partito Democratico, Rifondazione comunista, Sinistra ecologia e libertà, Giovani Democratici, dai sindacati CGIL, CISL, UIL, USB.

Ogni altra diversa informazione è priva di fondamento.

Maria Rosaria Grazioso, coordinatrice del Comitato
Chieti, 6-IX- 2013


Comitato di Chieti

Salviamo la Costituzione

Aggiornarla – Applicarla – non Demolirla

COMUNICATO STAMPA

Venerdì 6 settembre 2013, ore 10,30-12,30
Passeggiata con la Costituzione della Repubblica Italiana lungo il Corso Marrucino e il viale IV Novembre fino alla Villa Comunale

Distribuzione del volantino informativo del tentativo in atto di cambiare la nostra Costituzione, trattando la legge di modifica Costituzionale come un’ordinaria legge di urgenza, derogando all’articolo 138 della Carta vigente che prevede, per le modifiche, una procedura lineare, precisa e chiara, più rigorosa dei procedimenti legislativi ordinari; infatti, l’articolo 138, per esempio, stabilisce la pausa di tre mesi (non di un mese, come nella proposta di cambiamento) tra le due successive deliberazioni delle Camere, per dare la possibilità di coinvolgere tutte le forze politiche oltre la maggioranza e di approfondire i singoli temi.
Il Comitato si pone i seguenti obiettivi prioritari: ribadire il rispetto dell’articolo 138 della Costituzione, per evitare la manomissione della Carta dei nostri Diritti e Doveri e il progetto di società in essa prefigurato, contrastare i tentativi di trasformare la Repubblica parlamentare in presidenziale, sollecitare la riforma della legge elettorale che renda i Parlamentari non nominati dalle segreterie dei partiti, ma scelti dai cittadini.

Segue l’articolo 138 della Costituzione vigente:

Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.
Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.


Il Comitato in difesa della Costituzione è composto dalle associazioni ANPI-Sezione“Alfredo Grifone”- Chieti, Brigata Maiella, Chieti nuova 3 febbraio, Comitato di quartiere Santa Maria, Legambiente, Lista 360 gradi, Unitre, dal CIF, dalla Confesercenti, dal MeetUp Amici di Beppe Grillo Chieti (M5S), dai partiti Italia dei Valori, Partito Democratico, Rifondazione comunista, Sinistra ecologia e libertà, Giovani Democratici, dai sindacati CGIL, CISL, UIL, USB.


Riceviamo e pubblichiamo

Energia elettrica dai fiumi? L’Abruzzo ne ha già tanta

Sono 7 i progetti di intubamento malgrado la risorsa idroelettrica sia in eccesso Anche due assessori non sono d?accordo, eppure i programmi vanno avanti.

PESCARA «La corsa alla produzione uccide: in Abruzzo si valutano progetti per “intubare” in più punti almeno sette fiumi, che ricadono tutti in un contesto naturale di pregio, mentre altri corsi d'acqua sono già fortemente impattati dall'idroelettrico. Abbiamo ormai di fronte solo latrine e rigagnoli». Il Wwf Abruzzo torna a lanciare l'allarme sullo stato di salute dei fiumi abruzzesi ed annuncia che è in corso di realizzazione un dettagliato dossier che verrà presentato all'Unione Europea.

(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo) Lorenzo Dolce, Il Centro, 4-IX-2013


Corte di Cassazione
deposito delle motivazioni della sentenza Mediaset

È stato lui l’ideatore e il beneficiario della frode.
Nelle 208 pagine firmate da tutti e cinque i membri del collegio della sezione feriale della Cassazione le motivazioni della sentenza Mediaset inchiodano Berlusconi. La sua era “un’azione esecutiva del disegno criminoso”. L’impero di B. “funzionava come un elaborato gioco di gusci vuoti con la finalità di evadere le tasse”…

Redazione Il Fatto Quotidiano, 29-VIII-2013


L'AGIBILITA' POLITICA DEL CAVALIERE

Gustavo Zagrebelsky
"Su Belusconi no al compromesso, la legge è uguale per tutti"

…Una cosa è da dire, innanzitutto: era tutto prevedibile. Per anni si è creduto di tenere sotto controllo un conflitto che, alla fine, si dimostra non componibile con un compromesso. Non è componibile, perché sono in gioco non interessi politici tra cui può esserci mediazione, ma principi ultimi che o si rispettano o si violano. Nel momento in cui è stata pronunciata una sentenza irrevocabile di condanna, è venuto il momento del redde rationem: o la forza della legge o certe aspettative della politica.

Per anni si è andati avanti con stratagemmi più o meno scaltri: rinvii, leggine personali mascherate da generali impedimenti e furbizie varie, tollerate colpevolmente a tutti i livelli, politici e istituzionali, nella vana speranza che il conflitto si potesse controllare politicamente e che, alla fine, si spegnesse da sé".

I no - "chiari e tondi" - si sarebbero dovuti dire nella fin troppo lunga stagione delle leggi ad personam. Adesso, purtroppo, "rischia di essere tardi". A farne le spese saranno le istituzioni. È pessimista, il professor Gustavo Zagrebelsky, sull'affaire Berlusconi. Giudica "umiliante" che, per un leader di partito, si discuta di carcere, di domiciliari, di rieducazione sociale. E a chi sbandiera la tesi della sua agibilità politica, Zagrebelsky contrappone la necessità, da tanti avvertita, che "la politica sia protetta dall'illegalità".

Per questo il Senato dovrebbe "prendere atto" della condanna del Cavaliere e rispettare la legge Severino. Il ricorso alla Consulta "è possibile" ma, ironizza il professore, cosa potrebbe negare un Parlamento che ha consentito di far passare la tesi di Ruby nipote di Mubarak? Infine la grazia: Zagrebelsky ne ragiona con la freddezza di chi ci vede "un nuovo elemento divisivo" che potrebbe solo "intaccare" la figura del capo dello Stato.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Intervista di Liana Milella a Zagrebelsky, La Repubblica, 27-VIII-2013



OTTO SETTEMBRE

Un paese che prende anche solo lontanamente in considerazione l'idea che si debba «garantire l'agibilità politica» a un condannato in via definitiva per una «ciclopica frode fiscale» ai danni dello Stato, è un paese che vale poco.
Un mondo politico che, fin dai suoi massimi vertici, esprime comprensione per una tale esigenza, è un mondo che ha smarrito il senso del confine tra normalità e indecenza. O che ha fatto dell'indecenza la condizione della normalità.
Un sistema dell'informazione che, salvo poche eccezioni, registra compiacente tutto ciò senza un unanime moto di ripulsa anzi mettendoci del suo (si leggano gli editoriali del Corriere della sera), è un sistema che ha smarrito la propria elementare funzione di controllo democratico (e anche il senso della dignità professionale).

(continua nella sezione Rassegna stampa) Marco Revelli, Il Manifesto, 17-VIII-2013

 


Comunicato Stampa

L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) denuncia linciaggio mediatico

L' ANM ancora una volta denuncia pubblicamente il susseguirsi di articoli di stampa e di servizi televisivi contenenti gravi offese a singoli magistrati e inaccettabili attacchi all'intero ordine giudiziario, giunti fino alla redazione di elenchi di magistrati, che evocano liste di proscrizione. Tale strategia giornalistica, che ricorre anche alla diffusione di notizie grottesche e ripropone argomenti vecchi e già ripetutamente smentiti, rivela la sua natura di operazione strumentale, fondata sull'uso sistematico di argomenti falsi e gravemente diffamatori, volti a screditare la magistratura e l'operato di singoli magistrati, con una gravità e un'intensità tali da assumere le caratteristiche di un vero e proprio linciaggio mediatico. Ciò avviene in collegamento con la conclusione del processo "Mediaset", con l'evidente finalità di sminuire gli effetti di una sentenza definitiva e nel pervicace tentativo di neutralizzare gli effetti della stessa, con grave compromissione dei principi fondamentali sui quali si basa lo Stato di diritto.
Rodolfo Sabelli, presidente Anm
Valerio Savio, vicepresidente
Maurizio Carbone, segretario generale



Riceviamo e pubblichiamo

LA RISPOSTA DI DON GIANFRANCO FORMENTON

e la lettera della senatrice Ada Urbani Spadoni (PDL)

Spoleto, 12 febbraio 2013

…Un'idea di vita irreale ha devastato le coscienze e i comportamenti dei nostri giovani che hanno smesso di sognare sogni nobili e si sono adagiati sugli sculettamenti delle veline, sui discorsi vacui nei pomeriggi televisivi, sui giochi idioti del fine pomeriggio e su una visione rampante e furbesca della politica fatta di igieniste dentali, di figli di boss nordisti, di pregiudicati che dobbiamo chiamare onorevoli.

Gentile Senatrice,

ho ricevuto la sua lettera ai pastori del popolo cristiano dell'Umbria e ho deciso di risponderle in quanto pastore di una parte di questo popolo al quale recentemente il Card. Bagnasco ha raccomandato, dopo alcune eclatanti ed astrali promesse elettorali, di non farsi abbindolare.

(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo)



Riceviamo e pubblichiamo dall’Osservatorio Enti Locali

Si predica l’abolizione delle province per non cercare i veri risparmi
www.leggioggi.it

Il risparmio pubblico derivante dall’abolizione delle province sarebbe irrisorio anche nelle migliori delle ipotesi

Sul Fatto quotidiano on line, l’economista Andrea Giuricin (Austerity, su le tasse ma anche la spesa pubblica. In barba alla spending review) si esibisce nell’ennesima stanca, ritrita litania contro la mancata abolizione delle province.
Ammette che si è tentato di far qualcosa per ridurre la spesa pubblica, come la riduzione dell 27% della spesa sulle auto blu. Ma, afferma che bisogna “essere chiari: i grandi sprechi sono altrove. Un esempio fra tutti. Il taglio delle Province, la cui eliminazione totale porterebbe a due miliardi di euro di risparmio all’anno“.
Da un lato, è confortante osservare che il Giuricin si sia accorto che il “risparmio” sulla spesa per le auto blu è semplice populismo d’accatto. Anche perché, ancora il Dipartimento della funzione pubblica per primo insiste nel convincere i cittadini che la spesa riguardi solo le vere auto blu, quelle con conducente che accompagna i politici, mentre la stragrande parte è fatta di auto di servizio per capi cantiere, geometri, infermieri, assistenti sociali, messi notificatori (per un approfondimento).
Dall’altro lato, invece, non si può che constatare l’assenza di idee vere per un risparmio serio sulla spesa pubblica. Le province, dunque, secondo Giuricin sarebbero un “grande spreco”.
Le province concorrono sul totale della spesa pubblica, pari a 805 miliardi, per 11 miliardi, cioè l’1,37%. Sarebbe questo il “grande” spreco?

(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo) Luigi Oliveri, 9 – VIII - 2013

 


Tangenti sanità, condannato Del Turco.
Nove anni e sei mesi all'ex governatore

Facile è riassumere questa pagina politica e giudiziaria mutuando le parole dell’ex procuratore Trifuoggi che ha detto: «per decenni i cittadini normali come noi continueranno a pagare per le cose fatte da questi signori». "E' una sentenza che ristabilisce la verità su un fatto doloroso per l'Abruzzo….Io sono amareggiato per la malafede con cui periodicamente sono partite campagne mediatiche che volutamente diffondevano la falsa notizia di innocenza acclarata che grazie al loro potere sull'opinione pubblica hanno gettato sconcerto". Alessandro Bianciardi, PrimadaNoi, 22-VII-2013

Sulla sanità abruzzese, vedi “L’affare Psichiatria” nella sezione Memoria


Il verdetto di primo grado nella vicenda "Sanitopoli": sentenza dura per l'ex presidente dell'Abruzzo. Le prime parole: "Un brutto colpo, mi hanno condannato senza prove. Appello sicuro". Condannato a 3 anni e 6 mesi anche il grande accusatore Vincenzo Maria Angelini, ex patron della casa di cura privata "Villa Pini" di Chieti.

Ottaviano Del Turco (Ansa) PESCARA - Il Tribunale di Pescara ha condannato l'ex governatore della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, a 9 anni e 6 mesi di reclusione, nell'ambito del processo "Sanitopoli". L'ex esponente politico era stato arrestato il 14 luglio 2008, per un caso di presunte tangenti nella sanità privata abruzzese.
Del Turco è stato riconosciuto colpevole di "associazione per delinquere e per alcuni episodi di corruzione, concussione, tentata concussione e falso". E' stato invece assolto da un episodio di falso e da un abuso...
Per lui anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.
LE ALTRE CONDANNE - Oltre a Del Turco e Angelini sono stati condannati anche l'ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga (9 anni), l'ex parlamentare del Pdl Sabatino Aracu (4 anni), l'ex segretario generale dell'ufficio di presidenza della Regione Lamberto Quarta (6 anni e 6 mesi); l'ex assessore regionale alla sanità Bernando Mazzocca (2 anni, pena sospesa); l'ex assessore regionale alle attività produttive Antonio Boschetti (4 anni); l'ex capogruppo regionale del Pd Camillo Cesarone (9 anni); Francesco Di Stanislao, ex direttore direttore dell'agenzia sanitaria regionale, (2 anni, pena sospesa).

(continua nella sezione Rassegna stampa) Dal quotidiano La Repubblica, 22-VII-2013



Vittoria alata

Silvio Berlusconi è stato condannato con sentenza definitiva a quattro anni di carcere per frode fiscale, mentre è stato rinviato alla corte d'appello per la sola rideterminazione della pena accessoria per la interdizione dai pubblici uffici, erroneamente calcolata in cinque anni. La cassazione, senza farsi risucchiare dentro le larghe intese come la si supplicava da più parti, ha fatto il suo mestiere di giudice di legittimità riaffermando la correttezza delle due sentenze conformi di merito: questa volta non ci sono state toghe rosse contro cui imprecare.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Giuseppe Di Lello, Il manifesto, 2-VIII-2013



COMUNICATO


2 agosto 1980 - 2 agosto 2013

ANCHE IN OCCASIONE DEL 33° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE il Comune di Bologna, che ringraziamo per l'attenzione e la solidarietà, ricorda il 2 agosto 1980.

SOCIAL BLOG BOLOGNA 2 AGOSTO VERSO UNA MEMORIA CONDIVISA


Per accedere al socila blog http://dueagosto.tumblr.com/


Il 2 agosto di trentatre anni fa una bomba alla stazione di Bologna cambiò il destino di 85 persone e segnò le vite di quanti, feriti o familiari delle vittime, sono sopravvissuti a quella tragica mattina. La città di Bologna non dimentica e, come ogni anno, il 2 agosto è la giornata dedicata al ricordo. Il Presidente Paolo Bol
ognesi



“La Costituzione stravolta nel silenzio”.

L’appello contro la riforma presidenziale
Lucarelli, Salvi, Ingroia, La Valle, Giulietti e altri chiedono una firma per fermare la procedura di modifica della Carta messa in opera dalla maggioranza delle larghe intese. Che affossa l'articolo 138, umilia i parlamentari e tiene all'oscuro l'opinione pubblica. Mentre il Porcellum resta

(continua nella sezione Rassegna stampa) Dal quotidiano Il Fatto Quotidiano, 25-VII-2013

FIRMA L'APPELLO

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/26/costituzione-stravolta-firme-contro-presidenzialismo/667514/



COSTITUZIONE, il blitz PD-PDL rimandato a settembre

L'ostruzionismo dei grillini, l'opposizione di SEL e qualche maldipancia democratico fanno cambiare linea. Il voto in aula slitta a fine estate.

Dal quotidiano Il Fatto Quotidiano, 27-VII-2013



RIFORME - APPELLO AI 5 STELLE DI RODOTÀ, FERRAJOLI E ALTRI: LA COSTITUZIONE VA DIFESA, DA SOLI NON BASTATE

«L'ostruzionismo non basta, servono le alleanze»


Si vuole imporre, con tempi incompatibili con quelli della democrazia, l'approvazione in prima lettura da parte della Camera dei deputati dell'abnorme procedimento di revisione della Costituzione.
La forzatura, già evidente nel disegno di legge che stravolge una essenziale norma di garanzia come l'articolo 138, viene così trasferita anche sul terreno delle procedure parlamentari.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Dal quotidiano Il Manifesto, 27-VII-2013



I partiti e i giornali lo avevano già assolto


Il Pdl, ma anche il Pd. Il Giornale, ma anche l'Unità e il Corriere della Sera. Dall'arresto del 2008, il processo contro il presidente della Regione Abruzzo è stato dato ripetutamente per "spacciato", con prove che si rivelavano "bufale" e "castelli di carte" che crollavano, (redazione Il Fatto Quotidiano, 22-VII-2013)

O addirittura concluso da mesi con l’assoluzione. (aggiunta di Chieti nuova 3 febbraio)



Il 19 luglio 1992: strage di via D’Amelio

Paolo Borsellino si recò insieme alla sua scorta in via D'Amelio, dove viveva Sua madre.
Una Fiat 126 parcheggiata nei pressi dell'abitazione della madre con circa 100 kg di esplosivo a bordo… detonò al passaggio del giudice, uccidendo oltre a Paolo Borsellino anche i cinque agenti di scorta Emanuela Loi (prima donna della Polizia di Stato caduta in servizio), Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L'unico sopravvissuto fu Antonino Vullo, scampato perché al momento della deflagrazione stava parcheggiando uno dei veicoli della scorta. Wikipedia


Petizione al "Presidente del Senato Pietro Grasso: Dimissioni di Calderoli. #iostoconCecileKyenge" su Change.org.

È importante. Puoi firmarla anche tu? Qui c'è il link:

http://www.change.org/it/petizioni/presidente-del-senato-pietro-grasso-dimissioni-di-calderoli-

Grazie!


Le dichiarazioni di Calderoli contro la ministra Kyenge (“sembra un orango”) sono la spia di una sub cultura razzista per troppo tempo accettata o derubricata a “eccessi verbali”.
Nelle sue parole, come sempre, traspare l’odio per la ministra Kyenge, che ha il doppio torto di essere donna e di non avere la pelle bianca.
Siamo già riusciti a far allontanare dal Parlamento Europeo Borghezio, protagonista di analoghe imprese razziste, con una petizione vittoriosa sostenuta da 130mila persone.
Il Parlamento Europeo ha duramente censurato le parole razziste di Borghezio, il quale è stato messo alla porta dal proprio gruppo.
Non vi è ragione alcuna perché l’Italia non faccia lo stesso.

Questa spirale di razzismo va ora stroncata. Chiediamo al Presidente Grasso che già alla prossima seduta del Senato sia posta la richiesta di far dimettere questo signore, quantomeno dalla carica di vicepresidente del Senato e che siano disertate le sedute da lui eventualmente presiedute.

Grazie, Stefano Corradino e Beppe Giulietti via Change.org

 

Abbiamo superato le 150mila firme. In soli due giorni…

Consegneremo le firme al Presidente del Senato Pietro Grasso. Le porteremo nella sede della Lega e al segretario Maroni se necessario. Non ci fermeremo. Non per ottenere l'ennesima vittoria di una petizione ma per ristabilire un principio di civiltà giuridica, etica, umana: fuori il razzismo dalle istituzioni. Grazie

Stefano Corradino via Change.org 17-VII-2013



L’odore marcio del compromesso

…Ritrovare il fresco profumo della libertà è compito nostro e dell’Europa, se non vuole essere anche lei un dispositivo


Siamo talmente abituati a considerare l’Italia un paese diverso, più sguaiato e uso all’illegalità di altre democrazie, che nella diversità ci siamo installati, e non chiediamo più il perché ma solo il come. Il perché conta invece, è la domanda essenziale se vogliamo capire chi siamo: non una nazione che fa delle leggi le proprie mura di cinta ma un paese immerso nell’anomia, nell’assenza di leggi scritte o non scritte. Di conseguenza, un paese a disposizione.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Barbara Spinelli, La Repubblica, 17-VII-2013


Riceviamo e pubblichiamo

Il quadro che emerge dalle accuse che accompagnano l’arresto odierno del presidente dell’ACA S.p.A., Ezio Di Cristoforo, non sono altro che l’ennesima ombra su di una società tristemente nota per malagestione, disservizi e buchi in bilancio. Il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua chiede ai Sindaci, soci e detentori del 100% del capitale di Aca S.p.A., troppo spesso conniventi con una gestione del servizio idrico clientelare e privatistica, uno scatto d’orgoglio per i propri cittadini e il bene comune Acqua. Ripubblicizzazione, come chiesto da milioni di cittadini attraverso il referendum, e audit sul bilancio di Aca S.p.A. sono un’opportunità per cambiare strada.

Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua

Segreteria Operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua
3898855082 - 3332840594 - 3397244992
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Comunicato stampa

ARRESTI BIPARTISAN: QUESTIONE MORALE VERA EMERGENZA ABRUZZO

Le prime notizie emerse rispetto agli arresti di oggi confermano innanzitutto che in Abruzzo la corruzione è sistemica e bipartisan (Di Cristofaro PD, Lancia uomo del centrodestra).
La questione morale, come Rifondazione Comunista denuncia da anni, è la vera emergenza di questa regione. Un’emergenza che centrosinistra e centrodestra cercano di occultare in quanto corresponsabili del degrado della vita pubblica.
Il problema dell’Abruzzo non sono le inchieste della magistratura né le battaglie di movimenti e Rifondazione, ma il perverso rapporto tra politica e affari e la spregiudicatezza del ceto politico e di un’estesa rete di dirigenti e tecnici.
Ogni volta che chiediamo chiarezza e trasparenza su qualche appalto o delibera ci si accusa di danneggiare lo “sviluppo”. I fatti dimostrano invece che ovunque puntiamo il dito vengono fuori le solite magagne. Non è possibile affidare alle sole inchieste della magistratura la questione se i partiti “di governo” si dimostrano completamente indifferenti alla questione morale.Sono i sindaci del PD che hanno confermato Ezio De Cristoforo - nonostante le inchieste già in corso - mica lo spirito santo! D’altronde mezzo PD è stato assunto all’Aca e ha vinto pure le primarie. Maurizio Acerbo, consigliere regionale Rifondazione Comunista


ILVA
La patologia del commissario Bondi

Faccio alcune domande: chi sono gli esperti pagati dal signor Bondi, con quali fondi sono stati compensati, e perché non si sono fatti vivi durante il dibattimento? Come mai Bondi commissiona questi studi invece di procedere con quanto è prescritto dallo Stato e per cui è stato investito e pagato? Perché questo governo ha nominato Commissario Statale l'Amministratore Delegato della stessa azienda? Ed infine, la domanda più pressante…

In un mio recente articolo evocavo l'Ilva di Taranto riflettendo come anche per questo ecoassurdo potesse valere l'applicazione del principio di precauzione. In realtà, in questo caso non è neppure necessario: non vi è infatti solo un ragionevole dubbio portato da sufficienti prove scientifiche riguardo la nocività dell'Ilva, bensì una dimostrata certezza, suffragata dai risultati dei rilievi dell'Arpa e dell'Asl, ma, soprattutto, dai risultati della perizia epidemiologica acquisita dall'autorità giudiziaria in sede di incidente probatorio, dati mai contestati in sede processuale.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Massimo Zucchetti, Il Manifesto, 16-VII-2013


L'Avvocato dello Stato, il magistrato e lo 007

La causa su due impianti di energia in Veneto e le interferenze tra poteri

(Leggi nell’interno anche il comunicato del 2010, inviato dalla Organizzazione di volontariato Viva la Costituzione- Rovigo e l’articolo del 2010, pubblicato sul giornale “Il Fatto Quotidiano”)

I protagonisti di questa storia sono: uno 007, un Avvocato dello Stato, un Pubblico Ministero. L’Avvocato dello Stato è Giampaolo Schiesaro, che ha curato il maggior numero di cause giudiziarie in materia di risarcimento del danno ambientale, (circa 600 milioni di euro da parte di soggetti ritenuti a vario titolo responsabili per riparare la laguna di Porto Marghera, quasi 2 miliardi liquidati dal Tribunale di Torino per i danni presenti nel lago Maggiore e nel sito di Pieve Vergonte).
Per questa sua competenza era stato incaricato dal ministro dell’Ambiente, sul finire del 2006, di coordinare l’attività amministrativa di riparazione ambientale con le più rilevanti iniziative giudiziarie in tutto il territorio nazionale in applicazione del principio “chi inquina paga”. A carico dei responsabili, ha fatto recuperare all’incirca altri 200 milioni di euro, con cui cominciare a finanziare gli interventi di messa in sicurezza nei siti di Napoli-orientale, Brindisi, Augusta-Priolo.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Milena Gabanelli, www.corriere.it/inchieste/reportime/ambiente/avvocato-stato-pubblico-ministero, 15 luglio 2013 (modifica il 16 luglio 2013)

 


Temporeggiare stanca

L'aumento dell'Iva è rimandato, quello dell'Imu prima casa altrettanto, l'acquisto degli F35 ugualmente rinviato a settembre, e così via. È incredibile come questo governo stia ancora in piedi quando non riesce a prendere una sola decisione che conti. Di fronte ad ogni ostacolo, ad ogni contrasto forte tra Pd e Pdl, non fa altro che rimandare a tempo indeterminato la soluzione. E quindi anche l'anomalia italiana più famosa al mondo: i guai giudiziari di chi ha governato per tre lustri questo paese. Che cosa farà Letta di fronte al rischio di vedere saltare il tavolo? Ancora una volta la risposta è : rimandare. Spingere la Cassazione ad un slittamento della inevitabile sentenza di condanna.
Molti di noi davano una breve vita al governo fin dalla sua nascita. Non avevamo previsto che questa impasse strutturale, questa non decisione programmatica, sta logorando più le forze politiche che sostengono Letta che lo stesso governo. Sembra incredibile, ma la storia dell'antica Roma ci offre un esempio di un dittatore, chiamato per affrontare una situazione di emergenza, che della dilazione fece arte di governo e strategia militare.
Il governo Letta, infatti, è il primo governo nella storia repubblicana che assomiglia a quello di Quinto Fabio Massimo, detto il Cunctator (Temporeggiatore), chiamato ad affrontare Annibale dopo una serie di disfatte dell'esercito romano.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Tonino Perna, Il Manifesto, 14-VII-2013



La grande opera della corruzione

Il paese è in crisi e non può tollerare le tante Scalee che ci rubano il futuro.

Soltanto nel Lazio, la precedente giunta di Renata Polverini aveva previsto la costituzione di oltre dieci grandi porti turistici, anche nel sud pontino la cui economia è notoriamente legata alla criminalità organizzata. A coloro che denunciavano il grave rischio di infiltrazioni si rispondeva nel solito modo: le grandi opere servono per rilanciare l'economia.
Un po' peggio è andata al Comitato per la Bellezza dell'infaticabile Vittorio Emiliani che aveva denunciato la costruzione del mega porto di Scalea in un luogo dominato da una magnifica torre d'avvistamento. L'appello per la sua salvaguardia fu infatti ignorato: oggi se ne comprendono appieno i motivi. Su impulso della Dia, il sindaco è stato arrestato insieme a molti esponenti dell'amministrazione, dietro quel porto e dietro l'affidamento a soggetti esterni dei servizi pubblici si mescolava il dominio dell'economia mafiosa. Ancora una volta dunque, a conferma dell'equazione grandi opere uguale grandi affari uguale grande criminalità, il paese deve prendere atto che esiste un tragico intreccio tra amministrazioni pubbliche, sistema delle imprese colluse e bilancio dello Stato. Sta qui il cuore del declino italiano.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Paolo Berdini, Il Manifesto, 14-VII-2013



Rete dei Comitati in difesa della Costituzione


Il 6 luglio a Bologna è nata la di Rete dei Comitati in difesa della Costituzione.
I Comitati per salvare la Costituzione attivi nel 2006, nel corso di una assemblea che si è svolta a Bologna sabato 6 luglio, con la presenza di rappresentanti di numerose città, hanno costituito una 'rete' nazionale.

In numerose città italiane i cittadini e le associazioni impegnati per la difesa e la attuazione della nostra Costituzione sono organizzati in Comitati unitari attivi fino dal 2006, in cui furono protagonisti della vittoria nel referendum che bocciò la 'riforma' Berlusconi. In queste settimane, di fronte all'intenzione del Governo di mettere di nuovo mano alla Costituzione con metodi che derogano dalle normali procedure e con ipotesi lesive dell’impianto parlamentare della nostra Repubblica, altri ne stanno nascendo.

L’opinione pubblica che segue con attenzione continua le questioni costituzionali e istituzionali, dalle quali dipendono in buona misura le sorti della Repubblica anche in questa fase di grave crisi economica, intende non dare deleghe in bianco e svolgere invece una azione di civile vigilanza e controllo democratico. Per dare più forza al proprio impegno i Comitati, nel corso di una assemblea che si è svolta a Bologna sabato 6 luglio con la presenza di rappresentanti di numerose città, hanno costituito una 'rete' nazionale che ha deciso
• di organizzare una rete di contatto permanente per lo scambio di informazioni e per concordare azioni comuni, utilizzando anche la pagina Facebook 'Rete per la Costituzione' per facilitare la diffusione di comunicazioni e analisi su procedure, obiettivi e conseguenze delle riforme in discussione

• di sollecitare tutte le realtà che hanno aderito alla manifestazione di Bologna del 2 giugno scorso a realizzare al più presto un nuovo incontro nazionale

• di essere presenti al Seminario promosso per il prossimo 23 luglio dalla Associazione nazionale Salviamo la Costituzione: aggiornarla non demolirla, a cui aderisce la maggior parte dei comitati.

I Comitati, inoltre, hanno assunto l’impegno di informare in modo capillare la cittadinanza dei propri territori con tre obiettivi prioritari:

- contrastare l’intenzione del governo di non rispettare l’art.138;

- opporsi ad ogni tentativo di trasformare la Repubblica in senso presidenziale;

- chiedere la riforma della legge elettorale come priorità assoluta.


Su questi temi i Comitati promuoveranno a livello locale incontri con i rappresentanti in Parlamento dei rispettivi territori, in particolare sostenendo quanti di essi hanno espresso dubbi sulla procedura e sul merito della riforma che si vuole avviare. Communitas2002


Il prossimo 15 luglio la Camera dei Deputati voterà la legge contro la corruzione proposta dalla campagna "Riparte il futuro". 275 deputati hanno aderito. Facciamo sentire la nostra voce.


Puoi firmare a questo link: http://www.riparteilfuturo.it/



Kazakistan, governo revoca espulsione (!!!!!!)

Sel e M5S:"Alfano si deve dimettere"

"Esecutivo non informato". Palazzo Chigi fa marcia indietro e annulla il provvedimento contro Alma Shalabayeva. "Potrà rientrare in Italia", dice una nota.
Ma la donna è ai domiciliari nel suo Paese.
Da Vendola e 5 Stelle mozione contro il Ministro degli Interni: "Revoca è ammissione di colpa".

L’Italia ha revocato l’espulsione di Alma Shalabayeva, moglie del dissidente Mukhtar Ablyazov, rispedita in patria il 31 maggio con la figlia di sei anni con un’operazione che ha sollevato polemiche e un’inchiesta interna del Viminale. “La signora può rientrare in Italia”, informa una nota di palazzo Chigi. Ma la consorte del principale oppositore del dittatore Nazarbayev si trova in patria agli arresti domiciliari.
Secondo Palazzo Chigi, il governo non era stato informato dell'accaduto. Nemmeno Alfano, il cui coinvolgimento ha portato il Movimento 5 Stelle e Sel a chiederne la sfiducia in aula. Il Fatto Quotidiano on line, 12-VII-2013



Riceviamo e pubblichiamo

COMUNICATO STAMPA WWF DEL 12/07/2013
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DEL WWF ABRUZZO SUL PROCEDIMENTO “OMBRINA” E LA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE
Dichiarazione del presidente del WWF Abruzzo Luciano Di Tizio:


"Lo Stato deve tutelare i diritti dei cittadini. Il Ministero dell'Ambiente è obbligato a far rispettare le leggi nazionali ed europee, visto che l'Autorizzazione Integrata Ambientale deriva da una normativa comunitaria, e non a soddisfare gli interessi di parte di ignoti proprietari di una qualsiasi azienda. Interessi che, peraltro, sono diametralmente opposti a quelli degli abruzzesi che in massa si stanno opponendo a questo progetto disastroso.
Il richiamo che la società fa a ritardi di investimenti, peraltro usando per l'ennesima volta cifre che dire ballerine è un eufemismo, è ridicolo in quanto il popolo abruzzese semplicemente non li vuole perché pone a rischio investimenti ben più consistenti di tanti lavoratori e aziende del territorio. Il 13 aprile 40.000 persone hanno sfilato a Pescara contro questo progetto coinvolgendo quasi tutti i settori dell'economia, decine di comuni, due province, centinaia di associazioni e tre diocesi. Oggi stesso le associazioni di balneatori in Senato hanno ribadito il loro no alla deriva petrolifera che pone a rischio migliaia di posti di lavoro. Il futuro economico dell'Abruzzo non è nero petrolio perché abbiamo un presente nel turismo e nell'agricoltura da difendere e sviluppare."


 

Ombrina mare, nuovo stop: il ministero chiede altre indagini

Necessarie implementazioni alla procedura di Via

La Medoilgas: l'estrazione di petrolio al largo della costa dei Trabocchi slitta di almeno due anni, ancora fermi 300 milioni di euro di investimenti e oltre 200 nuovi posti di lavoro in Abruzzo.

SAN VITO CHIETINO. Nuovo stop all'estrazione di petrolio dal pozzo Ombrina mare. Il ministero dell'ambiente ha chiesto un'implementazione della procedura di Valutazione d'impatto ambientale (Via). Nello specifico, il rilascio del Via è stato subordinato all'avvio della procedura di Autorizzazione integrata ambientale (Aia). Questa richiesta, secondo la Medoilgas, titolare della concessione, fa slittare di almeno due anni l'inizio dell'attività petrolifera a largo di San Vito Chietino e bloccano "300 milioni di euro di investimenti e oltre 200 nuovi posti di lavoro in Abruzzo".

Un nuovo stop che fa insorgere la Madoilgas: "In data 24 ottobre 2012, lo stesso Ministero ci aveva comunicato che la procedura di Via avrebbe potuto essere completata senza lo svolgimento della procedura Aia, che avrebbe dovuto essere avviata solo in un secondo tempo (nel caso si presenti la necessità di procedere alla re-immissione nel sottosuolo delle acque prodotte associate al greggio e provenienti dallo stesso giacimento)", si legge in una nota dell'azienda. "La nuova posizione del Ministero contraddice quella precedentemente assunta senza che sia intervenuto alcun elemento nuovo - di carattere progettuale, normativo o riguardante il contesto ambientale - a giustificare tale decisione, arreca un ulteriore ritardo al progetto e lancia l’ennesimo segnale negativo alla comunità degli investitori internazionali".

"Il nostro progetto è conforme a tutte le leggi italiane che governano il settore", ha dichiarato Sergio Morandi, amministratore delegato di Medoilgas. "Le imprese hanno bisogno di sapere cosa possono fare, a quali condizioni ed in quali tempi. C’è assoluta necessità che le Aziende e gli investitori tornino a guardare con fiducia all’Italia; il perdurare delle attuali difficoltà compromette qualsiasi possibilità di ripresa per questo Paese". Il Centro, 12-VII-2013


Giorni contati

La Cassazione fissa al 30 luglio la data dell'udienza del processo Mediaset, per evitare la prescrizione di uno dei reati per i quali è stato condannato Berlusconi. Il Cavaliere furioso, i falchi puntano palazzo Chigi, anche i ministri e Alfano stavolta alzano la voce. Ma Letta ripete: «Nessun effetto sul governo», Il Manifesto, 10-VII-2013

Il presidente dell’Anm (Associazione Nazionale Magistrati) Rodolfo Sabelli “molto sorpreso da queste polemiche sulla Cassazione che si è limitata ad applicare quanto previsto dalla legge: nei confronti di Berlusconi non c’è stato alcun trattamento di sfavore per il quale meravigliarsi o scandalizzarsi”. Sabelli sottolinea che nel processo Mediaset “vi sono stati ripetuti rinvii per il legittimo impedimento invocato da Berlusconi allora presidente del Consiglio per effetto di leggi poi dichiarate in tutto o in parte incostituzionali dalla Consulta”. Il leader delle toghe (che sarà poi definito “caposindacalista” da Brunetta dì lì a poco) rileva infine che è “per effetto della riforma della prescrizione che tale termine non si calcola più a partire dal compimento dell’ultimo reato commesso in continuazione ma in base ad ogni singolo reato. Pertanto è proprio questa riforma a imporre al magistrato di tenere presente i tempi di ogni singola prescrizione di reato”.) Il Fatto Quotidiano on line, 10-VII-2013

Dichiarazioni del capogruppo del PDL alla Camera Brunetta (!!!!!!!) : "Spero che sia evidente a tutti l'estrema delicatezza del momento che stiamo vivendo e i pericoli che porta con sé. Sbaglia chi crede che sia il problema di una sola parte politica, o di una sola persona. La giustizia nel nostro Paese sta diventando un mostro incontrollabile che non può essere celato dietro a giustificazioni o spiegazioni d'ordinanza". Lo dice il capogruppo del pdl alla Camera Renato Brunetta. " Non intendo discutere il calendario che la Corte di Cassazione fissa per sé, ma è escluso che possa deciderlo per il Paese. Questo spetta alle forze politiche, nella loro autonoma e libera valutazione. Nessuno si può permettere di interferire con la vita democratica del Paese e non è possibile continuare ad accettare passivamente certe assurde prese di posizione. Il presidente Berlusconi ci avrà sempre dalla sua parte per difendere l'autonomia della politica e la libertà di ogni individuo." ANSA, 10-VII-2013


Caso Mediaset, la saggia scelta della saggia Carlassare

La professoressa Lorenza Carlassare, che ha appena deciso di abbandonare la Commissione per le cosiddette riforme costituzionali, non è una turista della democrazia. La sua biografia corrisponde a quella di una donna che ha trascorso la vita a studiare le Costituzioni e a contrastare il tentativo di svuotare quella italiana, colpendo a morte proprio quel principio di uguaglianza tra cittadini, senza il quale si torna ai regimi censuari fondati sul potere del denaro e, in questa stagione, sul controllo dei media.

La professoressa Carlassare, per altro, è stata anche la prima donna a conquistare una cattedra di diritto costituzionale. Aveva già fatto sapere che avrebbe abbandonato la commissione in presenza di attacchi e ingiurie contro la Costituzione e la funzione giudiziaria. La decisione presa dalla maggioranza di sospendere, sia pure per qualche ora, i lavori delle Camere per consentire alla Pdl di inveire contro la Cassazione, ha segnato, per Lei, il punto di non ritorno.

Per Lorenza Carlassare, e solo per lei, lo scandalo non discende dal cronometro, ma dal contesto nel quale la sospensione è maturata. Che piaccia o no, il contesto era quello di un imputato, già condannato, che, assistito dai suoi avvocati, anch’essi parlamentari, chiedevano un gesto contro il tribunale e minacciavano ritorsioni, aventini, e persino la resistenza, non violenta ovviamente, come ha voluto precisare Bondi, il moderato.

Per una costituzionalista come la Carlassare il contesto ha lo stesso valore del testo. Naturalmente sarà liquidata come estremista o ancora più subdolamente ignorata, trattata alla stregua di una persona molesta. Noi, invece, pensiamo che il suo gesto innescherà un positivo contagio.

Se e quando questo incubo dovesse finire, una donna così sarà il caso di proporla come ministro della Giustizia nel prossimo, inevitabile governo, di “salvezza e di saldezza costituzionale”. Beppe Giulietti, Il Fatto Quotidiano,12-VII-2013


Riceviamo da avaaz.org

24 ore rimaste: Il più folle spreco di denaro pubblico di sempre

Firma la petizione per fermare subito l’acquisto dei caccia F-35


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A Renzi, Epifani e a tutti i parlamentari italiani:
In quanto cittadini italiani vi chiediamo di fermare subito l’acquisto dei caccia F-35. Questa enorme spesa è inaccettabile considerate le risorse necessarie ad affrontare la crisi sociale e di occupazione del nostro paese. Questi aerei hanno inoltre problemi tali da aver spinto paesi come Canada, Danimarca e Turchia a riconsiderare i rispettivi acquisti. Vi chiediamo di fare lo stesso e di usare quel denaro per contribuire a far uscire l'Italia dalla crisi.



Riceviamo e pubblichiamo

IL VOMANO IN LOTTA

Libero adattamento del testo di Virgilio Cipollone

venerdì 12 luglio 2013 ore 21.00

Anfiteatro Camera di Commercio

Madonna delle Piane – Chieti Scalo

(in caso di maltempo lo spettacolo sarà rinviato
al giorno successivo, sabato 13 luglio)

- ingresso gratuito -

Storia dell’acqua del Vomano e degli uomini che la trasformarono in luce

Il laboratorio teatrale dell’Associazione DA GRANDE VOGLIO CRESCERE dedica questa rappresentazione all’autore, VIRGILIO CIPOLLONE, per ricordare la sua instancabile attività culturale ed il suo ruolo di “maestro” per tanti giovani teatini.

Prima dello spettacolo, ROBERTO LEOMBRONI, docente di storia e filosofia, ricorderà la figura di Virgilio Cipollone.
Sarà presentata un’edizione straordinaria del periodico “Materiali” con le testimonianze di amici di Virgilio Cipollone.

(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo)



Riceviamo e pubblichiamo

UNIONE FAMILIARI VITTIME PER STRAGI

COMUNICATO
Dai giornali ci giungono notizie poco confortanti sul futuro di una trasmissione televisiva. Si tratta di quella condotta da Carlo Lucarelli e nota a tutti come "Blunotte" prima e "Lucarelli racconta" poi. Per tanti anni - quasi quindici - è andata in onda sulla Rai e gli spettatori di Rai3, seguendola, hanno potuto vedere ricostruite molte delle storie che ci riguardano: le stragi che dal 1969 hanno insanguinato il nostro Paese, la P2, il racconto delle attività dei servizi segreti contro la verità e a favore dei terroristi e dei depistatori, Gladio e la mafia. Potremmo continuare a elencare gli argomenti che Carlo Lucarelli e il suo team hanno trattato nel corso del tempo. Ma tanto basta per definire autentico servizio pubblico, a favore dei cittadini e a favore dell'informazione collettiva, le puntate che negli anni hanno spiegato agli italiani una stagione che tanto duramente ci ha colpiti. Ora, per ragioni di budget, nel 2013 la nuova stagione non andrà in onda e la Rai si limiterà a riproporre repliche estive. Di certo il loro inserimento in palinsesto sarà utile, ma chiediamo a gran voce che i vertici della Rai ci ripensino e non sottraggano ai loro telespettatori una trasmissione che ha raccontato il periodo più buio di storia d'Italia.
Anche per questo chiediamo a tutti di firmare la petizione per chiedere che la trasmissione di Carlo Lucarelli torni in onda. questo è l'indirizzo:
https://www.change.org/it/petizioni/cda-rai-presidente-della-rai-direttore-generale-rai-direttore-rai-3-non-chiudete-il-programma-di-carlo-lucarelli

Il Presidente. Paolo Bolognesi



A proposito della nostra COSTITUZIONE


A chi giova stravolgere la nostra Costituzione

Il dovere democratico è difendere la Costituzione senza accettare alcuna manomissione, contro un simile squilibrio di intenti e di forze.

Sta accadendo un fatto strano e difficile da spiegare, che appare più fisiologico che politico o giuridico: la Costituzione si sta trasformando. Cambia di colpo in punti vitali.
Per esempio è in atto un progetto che sta svolgendosi all’insaputa dei cittadini, ed è bene saperlo. Il progetto è di mettere mano all’art. 138 della Costituzione, o meglio di cominciare di lì. Quell’articolo è un cardine: impedisce che la Costituzione possa essere facilmente e liberamente manomessa al di fuori della complessa procedura costituzionale. Prescrive due volte il voto di ciascuna camera, e un referendum popolare di approvazione finale.
Invece la Commissione dei 40, che segue, nella stranezza e nella anomalia, quella dei dieci saggi che all’inizio di tutta questa vicenda, erano stati chiamati a consigliare il Quirinale, comincerà proprio da qui, (queste sono le istruzioni) da un ritocco che renda inutile la barriera dell’art. 138. Si può fare senza una garanzia – ovvero senza che il progetto sia previsto e concordato, fra la politica (così come essa è rappresentata nel governo) e le Istituzioni?

(continua nella sezione Rassegna stampa) Furio Colombo, Il Fatto Quotidiano, 8-VII-2013



Le riforme a passo di bulldozer

C'è da sperare che il nostro Parlamento alzi la testa e faccia valere la propria dignità, e con essa la superiore legalità costituzionale.

«Correggere una Costituzione non è impresa minore del costruirla per la prima volta». La saggezza bi-millenaria di Aristotele non trova ascolto nell'Italia delle larghe intese. Dominato dall'ossessione del tempo, l'intero processo di riforma della nostra costituzione (da completarsi entro 18 mesi o cade il governo) appare destinato a sprofondare nel vuoto e mostra di non saper affrontare con un'adeguata cultura istituzionale la complessità di un'opera di revisione del testo che si pone alla base della convivenza sociale e politica del paese. Tutto ciò che può far perder tempo - il dialogo, il dubbio, la meditazione e il confronto delle idee - è considerato un ostacolo da evitare. Ma la fretta e l'improvvisazione è proprio ciò che i nostri Costituenti hanno voluto scongiurare.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Gaetano Azzariti, Il Manifesto, 7-VII-2013



Presìdi umani contro lo scempio della Costituzione

È essenziale che la libera cittadinanza riprenda la parola e si faccia sentire da lunedì prossimo.
Prepariamo presidi umani di fronte alle sedi parlamentari in cui si prepara lo sfregio alla Carta. Prepariamo una manifestazione nazionale e una staffetta di scioperi della fame in contemporanea con la discussione in aula.


La legge di modifica costituzionale trattata come ordinaria legge d'urgenza. Fretta e tempi contingentati. Martedì notte in poche ore la Commissione Affari Costituzionali ha licenziato il disegno di legge 813 che istituisce il Comitato di 20 senatori e 20 deputati cui è attribuito il compito di modificare la Costituzione in ben 4 Titoli della seconda parte (I, Il Parlamento; II, Il Presidente della Repubblica; III, Il Governo; V, Le Regioni, le Provincie e i Comuni).
In materia di stretta pertinenza parlamentare, il disegno è di iniziativa del governo. Questo nasceva con scopi limitati e temporanei ma ora detta modi e tempi per cambiare una Costituzione che era stata confermata a larga maggioranza dal popolo nel referendum del 2006. E lo fa con una plateale e molteplice violazione dell'articolo 138, che regola le modifiche costituzionali. La prima violazione è globale.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Pancho Pardi, Il Manifesto, 5-VII-2013



F35, «supremo» è il Parlamento

Sui programmi di ammodernamento delle Forze Armate, e quindi anche sull'acquisto dei caccia F35, decide il governo. Il Parlamento ne è estraneo e le sue decisioni in questo ambito non possono «tradursi in un diritto di veto su decisioni operative e provvedimenti tecnici che, per loro natura, rientrano tra le responsabilità costituzionali dell'esecutivo». Il comunicato finale del Consiglio supremo di difesa è netto e categorico nelle sue conclusioni. Troppo netto e categorico per risolvere una questione particolarmente complessa sotto il profilo giuridico-costituzionale.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Claudio De Fiores, Il Manifesto, 5-VII-2013


Governo, resa dei conti sul caso Kazakistan

“Alfano dia risposte precise”
La moglie e la figlia del dissidente Ablyazov sono state rispedite dalla Digos nelle mani del dittatore Nazarbayev, amico di Berlusconi. Ma il tribunale di Roma ha smentito che i loro passaporti fossero falsi. Una figuraccia internazionale. Bonino furiosa per essere stata tagliata fuori, Cancellieri smentita dai fatti. Ora Letta chiede spiegazioni al ministro dell'Interno, artefice dell'operazione: "Poi si trarranno le conseguenze"
Un’inchiesta interna al Viminale e un’altra “verifica” tra gli organi di governo per far luce, “nel più breve tempo possibile”, sul caso che sta causando un vero terremoto nell’esecutivo di Letta. E non per questioni economiche, ma per qualcosa di più grave sotto il profilo internazionale. E non solo. E’ la vicenda che vede protagoniste Salabayeva e Alua, moglie e figlia dell’oppositore kazako Mukhtar Ablyazov, ora nelle mani del dittatore Nursultan Nazarbayev, grande amico di Berlusconi.
Il 29 maggio scorso, il ministro dell’Interno e segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha mandato una cinquantina di uomini armati della Digos a prendere le due donne nella loro casa di Casal Palocco, a Roma, arrivando alla loro successiva espulsione con l’accusa di avere passaporti falsi. Accusa poi smentita dal tribunale di Roma, secondo cui l’espulsione non andava in alcun modo autorizzata, visto che i documenti erano il regola.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Sara Nicoli, Il Fatto Quotidiano, 8-VII-2013


Riceviamo da Max Franceschelli

OGGETTO:
proiezione documentario dal titolo “LA COSTA DEI TRABOCCHI” e presentazione dvd.

Il documentario “La costa dei trabocchi”, realizzato dalla regista Anna Cavasinni nel corso del 2011 e del 2012, ha la durata di 58 minuti.

E’ stato prodotto con il sostegno della Camera di Commercio della Provincia di Chieti e della Fondazione CariChieti.

Le riprese sono state effettuate lungo tutto il litorale teatino relativo ai trabocchi, nei comuni di Casalbordino, Fossacesia, Ortona, Rocca San Giovanni, S. Vito Chietino, Torino Di Sangro e Vasto.

Con l’ausilio di mappe e cartine animate, unite a un accurato diario di viaggio dal mare e a da terra, si descrive tutto il territorio, si raccontano tutti i trabocchi, si mostrano le peculiarità della costa, con i siti di interesse naturalistico, i monumenti e le istituzioni culturali (Punta Aderci, Lecceta di Torino di Sangro, tratturo di Casalbordino, Abbazia di S. Giovanni in Venere, Eremo dannunziano, ecc.). Ovviamente il tema centrale è la storia dei trabocchi: la loro genesi, l’evoluzione, la crisi, il possibile recupero e il futuro.

Tra le persone intervistate ci sono Pietro Cupido, un esperto di S.Vito Chietino, l’anziano traboccante Antonio Verì e il suo genero Mauro Di Giovanni e altri ancora. Tra questi, alcuni traboccanti e pescatori di Rocca S. Giovanni, Casalbordino e Vasto.

Il documentario sarà proiettato venerdì 5 luglio, alle ore 22, a San Vito Chietino nell’ambito della manifestazione Cala Lenta.

Nell’ambito della manifestazione, verrà presentato il dvd del documentario “La Costa dei Trabocchi” e sarà possibile acquistarlo a un prezzo speciale.


Curriculum ed esperienze dell’autrice

Anna Cavasinni ha iniziato il lavoro di regista e di ricercatrice nel 1976.

** Laurea in Lettere + specializzazione in Sociologia e Ricerca Sociale all’Università “La Sapienza” di Roma dove ha tenuto lezioni di Antropologia Visuale

** Regia di un gran numero di docum. e vincitrice di numerosi Premi Qualità del Ministero del Turismo e dello Spettacolo, per regia di cortometraggi proiettati nei cinema di tutt’Italia.

** Ha iniziato il lavoro di ricerca su tradizioni e folclore abruzzesi nel 1976, per “Abruzzo insieme”, serie radiofonica della R.A.I. regionale di Pescara, da lei stessa condotta.

** Da circa trent’anni lavora come regista cinematografica e televisiva e ha realizzato vari programmi per le reti televisive di RAIUNO, RAIDUE, RAISAT.

** Per trasmiss. RAI EDUC. “Un mondo a colori”, regia di reportages, in onda su RAIDUE.

** Ha insegnato “Teorie e tecn. dei linguaggi audiovisivi” c/o Università “G. D’Annunzio”.

** attualmente collabora con il canale televisivo RAISTORIA.


PRINCIPALI REALIZZAZIONI

1) “Le Vie della Lana” - 1983 - storia dei Tratturi e delle Transumanze

2) “A cavallo di una chitarra” - sceneggiato TV di n. 6 puntate sulla storia del beat anni ’60-70

4) “Majella Grande Madre” - 1982 / 83 - doc. su cultura, feste, paesaggi della Majella e del comprensorio

5) La Guerra in Casa 1 - 8 : otto episodi di circa 60 minuti sulla Seconda guerra mondiale in Abruzzo

6) “Viaggio tra i Pastori” - 1981 - mutamenti nel mondo pastorale abruzzese nel XIX secolo

7) “Incantesimo del Lago Fucino” - 1986 / 87 - storia del prosciugamento del lago Fucino, i Torlonia

8) “Alla ricerca dell’erba” - 1984 - la pastorizia tra Marche, Umbria e Lazio

9) “La Tonnara di Bertino” - 1987 - una famiglia di pescatori e la pesca del tonno in Adriatico

 


Riceviamo e pubblichiamo

Sia reintitolato a Pio La Torre l’aereoporto di Comiso

Petizione promossa da Articolo21, Centro Pio La Torre, Libera Informazione

Il 30 aprile del 1982 veniva ammazzato dalla mafia Pio La Torre, insieme al suo amico e compagno Rosario Di Salvo. Fu ammazzato per colpire uno dei simboli della lotta contro la mafia e contro gli intrecci tra politica ed affari. Per ricordare il suo impegno la città di Comiso, dove La Torre aveva condotto tante battaglie, decise di intitolargli l'aeroporto. Nel 2007 il nuovo sindaco revocò questa decisione e a nulla valsero le proteste di migliaia e migliaia di cittadine e cittadini di ogni parte politica.
Per dare sostegno alla loro azione, non solo invieremo loro le firme di allora, ma oggi intendiamo promuovere questa nuova petizione per chiedere che l’aeroporto riprenda il suo nome, non solo come atto di riparazione ma, anche e soprattutto, per onorare due italiani che sono stati ammazzati perché avevano scelto di servire lo Stato e non di servirsi dello Stato.


Firma anche Tu
http://www.change.org/it/petizioni/sia-reintitolato-a-pio-la-torre-l-aeroporto-di-comiso


SECONDA REPUBBLICA
Letta, i saggi e la Repubblica di Bottai


Bottai, che a suo modo da giovane era stato repubblicano e non fu repubblichino, non è giunto a vedere la crisi del sistema politico nato dalla Resistenza, ma la sua idea fascista di Italia antifascista ce la troviamo ormai davanti ogni giorno: è viva, concreta, ha anima e corpo. Vendetta sua postuma e miseria morale di quanti, badando a carriere e poltrone, hanno aperto la via a chi aveva ed ha come principale fine politico la morte della Costituzione
Occorre liberarsi delle costituzioni antifasciste, «consiglia»JP Morgan e non fa meraviglia: per sua natura, sosteneva non a torto Pietro Grifone, il fascismo è il regime del capitale finanziario e in realtà l'attacco alla Costituzione non è il prodotto di riflessioni nuove e originali. La Resistenza fu prevalentemente rossa e comunista e, di conseguenza, la Costituzione che ne nacque è stata da sempre un ostacolo per le aspirazioni liberticide del capitalismo. La destra lo sa bene, il centro sinistra finge d'ignorarlo per connaturata doppiezza, ma dietro la ricetta del colosso della finanza globale ci sono le ragioni profonde delle «larghe intese» e i motivi cari a quella parte del fascismo che, dopo la guerra, conservò impunemente le sue radici, dando frutti via via più velenosi.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Giuseppe Aragno, Il Manifesto, 3-VII-2013


Riceviamo da WWF ABRUZZO - Augusto De Sanctis" [ Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ]


BUSSI, GOVERNO AZZERA LE BONIFICHE
GLI INTERESSI ECONOMICI
PREVALGONO SULLA SALUTE

COMUNICATO STAMPA WWF ABRUZZO
DEL 4 LUGLIO 2013

Colpo di spugna sulla bonifica a Bussi. Con il Decreto del Fare, la salute dei cittadini subordinata al profitto delle aziende.

Nel provvedimento anche una nuova spinta a favore della Centrale Powercrop ad Avezzano.

Il WWF: inaccettabile, i parlamentari abruzzesi assicurino l'impegno per cambiare le norme in sede di conversione in legge.


Il WWF lancia un appello ai parlamentari eletti nella regione affinché si mobilitino nei prossimi giorni per tutelare la salute e l'ambiente degli Abruzzesi cambiando due norme letteralmente dirompenti contenute nel cosiddetto “Decreto del Fare” che ora è all'esame del Parlamento per la conversione in legge. Infatti, il testo voluto dal Governo può portare ad effetti gravissimi sulla questione della bonifica del sito di Bussi (nonché di tutti i siti inquinati presenti nella regione, come il Saline-Alento e l'area industriale di Chieti) e sulla vicenda della Centrale Powercrop ad Avezzano.

(continua nella sezione Rassegna stampa)


VOGLIAMO LA NOMINA DELLA MINISTRA PER LE PARI OPPORTUNITA

Petizione creata da Barbara Spinelli

Firmate anche voi andando sul sito:

http://firmiamo.it/vogliamo-la-nomina-della-ministra-per-le-pari-opportunita


FIRMA e FAI FIRMARE per il diritto all'acqua in tutta Europa su www.acquapubblica.eu

Ecco lo spot: http://www.youtube.com/watch?v=2b4NmB7IWaI


IL CENTRO:
Acqua, salta l’assemblea sugli aumenti.

Manca il numero legale alla riunione dei sindaci sulle nuove tariffe, sit-in di protesta dei movimenti davanti alla Provincia

http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2013/06/27/news/acqua-salta-l-assemblea-sugli-aumenti-



ORDINE MEDICI CHIRURGHI E ODONTOIATRI DI PESCARA

con il suo

LABORATORIO PER UNA PROGETTAZIONE DI GENERE NELLA SALUTE


Incontro con la Città
su:

QUALE IL RUOLO DEI MEDICI CONTRO L’ESCALATION
DELLA VIOLENZA DI GENERE?


2 Luglio 2013
ore 17,30/21,00
c/o Aurum Pescara “Sala Tosti”

P r o g r a m m a

  • I doveri del medico nei confronti del soggetto fragile

ENRICO LANCIOTTI - PRESIDENTE ORDINE MEDICI CHIRURGHI E ODONTOIATRI PESCARA


  • La presenza delle Istituzioni nella Rete antiviolenza

GUIDO CEROLINI FORLINI - ASSESSORE COMUNE PESCARA


  • Violenza di genere e strumenti legislativi

GIUSEPPINA CORTI – AVVOCATA CENTRO ANTIVIOLENZA ANANKE


  • Riconoscimento della violenza di genere

MAURO DELLA GUARDIA – MEDICO DI PRONTO SOCCORSO


  • Attività del Centro Antiviolenza ANANKE

RITA PELLEGRINI – PRESIDENTE ASSOCIAZIONE ANANKE ONLUS


  • La violenza intrafamiliare vista dal Magistrato nel penale

VALENTINA D’AGOSTINO – MAGISTRATO PROCURA DI PESCARA


  • Consapevolezza di genere: rimandi dal teatro

ANNARITA FRULLINI – MEDICO PSICOTERAPEUTA


  • La voce di Nora da “Casa di bambola” di Henrik Ibsen

PATRIZIA DI FULVIO – ATTRICE E REGISTA

 


 


Confesercenti