“Io voglio pagare. Sono stato un liceale negligente ma non distratto, e quello che ho appreso durante il breve sorvolo sul mondo degli antichi Greci mi è rimasto impresso in modo indelebile. Per questo, vedere ora il (colpevolissimo) popolo greco ridotto ad una miseria senza speranza, mi ferisce, come uno sfregio su un'icona venerata.
Voglio pagare i concetti. Sono grato a quei fondatori di civiltà per il concetto di Democrazia, che ancora ci appassiona definire. Ma questa è una quisquilia; niente di fronte al concetto di Cittadino. Questa misteriosa entità, soggetto di diritti e oggetto di tutela, da sempre perseguita da tanti e da altrettanti perseguitata con ferocia, ed ancora straniera in tanta parte del mondo. E che dire del concetto di Individuo? Cioè l'autocoscienza, la percezione del sé nella comunità e nel Creato.
Voglio pagare per l'insegnamento. Sì, l'insegnamento attuale, attualissimo, di Socrate, che ci aiuterebbe a dialogare con gli invasori; di Gorgia, che ci salverebbe dalle panzane di politici e pubblicità; di Eschilo, Euripide e Sofocle, che ci accompagnerebbero, dandoci la mano, nei sotterranei dell'anima che la cronaca nera ogni tanto scoperchia e infila nell'ambito della follia, rendendoli incomprensibili e perciò ancora più orribili e paurosi. Grazie. E grazie anche a voi, Senofane e Protagora che ci avete insegnato che quando gli Dei somigliano troppo agli uomini non vanno presi troppo sul serio.
Voglio pagare l'ardimento. Anzi, l'incredibile presunzione di Democrito e Leucippo che, con il solo ragionamento, avevano intuito l'esistenza degli atomi. E la temerarietà, al limite del ridicolo, di Talete di Mileto, Aristarco di Samo e Eratostene di Cirene che pretendevano di misurare le distanze astronomiche e terrestri studiando l'ombra di un bastoncino piantato in terra e la luce nel fondo di un pozzo. E ci prendevano. Ma come, senza strumenti? Senza finanziamenti? Pazzi! Ad averla, oggi, tremebondi come siamo di fronte ad uno schema libero, la centesima parte di quella folle fiducia nelle proprie capacità.
Grazie, Greci, per la favola di Prometeo, che ha legato indissolubilmente la nascita dell'Umanità all'idea di ribellione. E il talento dell'Uomo a Giustizia e Rispetto. Grazie per averci indicato il modo giusto di impiegare il tempo libero. Grazie per averci spiegato qual è la misura giusta di una città. Grazie per aver scoperto, con duemila anni di anticipo, la potenza del vapore e averla usata per muovere un giocattolo invece che una nave da guerra.
Voglio pagare i pronipoti. Sì, voglio pagare i debiti dei Greci di oggi, anche le tasse non pagate dagli armatori evasori e la pigrizia degli inettissimi dipendenti pubblici. E voglio che si sappia che esiste un fesso come me.
In specie, voglio che lo sappiano i nuovi barbari, i bacherozzi di Wall Street e della City che stanno affamando quell'aggregato di piazzette e discorsi da bar che è la Grecia. Perché io mi taglierei anche un dito se servisse, ma il solo simbolismo che i bacherozzi comprendono è quello del trasferimento del denaro. Questo solo li commuove e incuriosisce.
Ecco, io voglio pagare per salvare quel piccolo cristallo di kryptonite anti-stupidità e anti-pregiudizio che è la tradizione ellenica. Solo con lo scandalo di un pagamento volontario, la gente si accorgerebbe della stupidità, del pregiudizio e dell'esistenza della kryptonite.
Pago già, senza volerlo, gli F-35 e tutti gli appalti truccati del mondo. Questi sarebbero i soldi meglio spesi. Dai tempi della paghetta in poi.
E allora mi piacerebbe che ci fosse un conto corrente su cui versare il mio obolo alla civiltà. E, magari, se siamo in tanti a volerlo, succede davvero.
Che Zeus vi protegga.”
Giancarlo Cascini
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