Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale

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Coordinamento per la Democrazia Costituzionale

Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale riunito a Roma il 15 ottobre ha deciso quanto segue:

1) L’approvazione da parte del Senato della legge che apporta profonde modificazioni alla nostra Costituzione, nata dalla Resistenza, crea insieme alla legge elettorale ipermaggioritaria un quadro istituzionale preoccupante per il futuro democratico dell’Italia, in particolare per le nuove generazioni.

2) Per questo il coordinamento esprime piena condivisione e sostegno all’appello dei giuristi che aveva chiesto al Senato di non approvare questa riforma. Appello che nei contenuti sostanziali resta tuttora pienamente valido e rappresenta una critica di fondo a quanto deciso a maggioranza da un Parlamento screditato ed eletto con una legge dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale.

3) Il coordinamento sulla base della introduzione svolta dal prof. Azzariti sulle modifiche della Costituzione approvate dal Senato ha deciso di diffondere nei prossimi giorni una nota critica per favorire una migliore comprensione dei pericoli che corre la democrazia del nostro paese per effetto dell’approvazaione del disegno di legge di riforma costituzionale. Infatti, le modifiche della Costituzione sono state decise da una maggioranza che è tale solo per effetto del “porcellum” e che in spregio ad ogni elementare prudenza ha costruito un mostro istituzionale modificando la Costituzione e approvando contestualmente una nuova legge elettorale che ripropone un sistema elettorale ipermaggioritario che ha effetti probabilmente peggiori dello stesso “porcellum”.

Sulla base delle valutazioni espresse sulle modifiche della Costituzione, il Coordinamento ha deciso di promuovere la costituzione del comitato per il No in vista del referendum previsto dalla Costituzione, che come è noto è senza quorum dei partecipanti.

4) Il coordinamento sostiene pienamente la piattaforma per i ricorsi immediati ai tribunali predisposta dal suo gruppo di lavoro contro l’Italicum (L. 52/2015) che ha l’obiettivo di ottenere una pronuncia della Corte Costituzionale, e decide di costituire in tutti i territori i comitati a sostegno dei ricorsi.

5) Il coordinamento condivide i quesiti abrogativi predisposti dal prof. Villone sulla legge elettorale (52/2015) e farà il loro deposito immediato in Cassazione in vista dell’avvio dei contatti con tutte le associazioni politiche e sociali alle quali chiederà di contribuire a formare un fronte referendario ampio, unitario e inclusivo che sia in grado di raccogliere le firme in calce alle richieste referendarie nel primo semestre del prossimo anno.

6) Il coordinamento appoggerà pienamente il referendum abrogativo promosso dalle Regioni su sollecitazione del comitato Notriv che si svolgerà nella prossima primavera.

Il coordinamento, dando seguito ai rapporti di collaborazione già consolidati con il mondo della scuola dichiara fin d’ora di essere disponibile ad appoggiare eventuali iniziative referendarie abrogative sull’ultima riforma fatta approvare dal governo Renzi. Analogamente il coordinamento esprime la sua disponibilità ad appoggiare iniziative referendarie sui temi del lavoro, e in particolare dei diritti dei lavoratori gravemente intaccati dal governo Renzi con provvedimenti come il jobs act.

7) Il coordinamento decide la sua articolazione nel territorio e quindi la costituzione di comitati a livello locale che affrontino insieme la campagna per il No alla revisione costituzionale e quella per l’abrogazione di punti fondamentali della legge elettorale. L’avvio di contatti con tutti i soggetti sociali e politici disponibili per costruire la campagna referendaria, avviene nella piena consapevolezza che raccogliere le firme è certamente un compito molto impegnativo ma convincere a votare il 50% più uno degli elettori per l’abrogazione richiede un forte coinvolgimento delle elettrici e degli elettori, obiettivo che può realizzare un insieme di forze di grande portata, in larga misura tuttora da costruire.

8) Il coordinamento convocherà un seminario nazionale per mettere a punto e selezionare gli argomenti della campagna referendaria, sia per il No alla legge di revisione costituzionale, sia per l’abrogazione del meccanismo ipermaggioritario della legge elettorale, per restituire ai cittadini il potere di eleggere i loro rappresentanti e di essere rappresentati in condizioni di eguaglianza.  Il seminario metterà a punto anche gli argomenti propositivi che faranno parte costitutiva della prossima fase di iniziative.

Inoltre, il coordinamento decide di convocare un’assemblea nazionale nel prossimo gennaio 2016 per valutare l’esito dei contatti e i sostegni ottenuti nella campagna referendaria in vista delle decisioni operative conseguenti al punto 5.

Domenico Gallo, Alfiero Grandi