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Comunicato stampa del WWF Chieti Pescara -
28 dicembre 2015

Il Consiglio comunale di Chieti approva la cessione delle reti idriche all’ERSI ma tutela gli utenti.

Il WWF: “Ora si cambi la legge regionale”

Chiesto l’esame in aula della petizione sull’inserimento del concetto di acqua bene comune nello Statuto comunale, ferma in un cassetto da oltre cinque anni

Il Consiglio comunale di Chieti ha deliberato questa mattina il passaggio delle reti idriche cittadine all’ERSI (Ente Regionale per il Servizio Idrico integrato). La delibera approvata, frutto di una lunga ed elaborata trattativa tra maggioranza e opposizione, sancisce un obbligo di legge (la cessione delle reti) ma cerca nel contempo di salvaguardare i diritti degli utenti.

(continua nella sezione Rassegna stampa)



In Spagna la disinformazione è liberista

Dopo il voto. Perché Corriere e Repubblica accomunano Podemos al Front National Spagna, Podemos esulta dopo le elezioni.

Leggendo i commenti alle elezioni in Spagna sui principali quotidiani italiani, La Repubblica e Il Corriere della Sera tra gli altri, si resta sconcertati. La grande novità del voto spagnolo, il superamento del bipartitismo e la conseguente instabilità politica che ne è derivata, per l’irruzione sulla scena di Podemos e Ciudadanos, viene frettolosamente ricondotta al dilagare del populismo.

Sbrigativamente il successo di Podemos viene equiparato a quello recente del Front National in Francia o dell’ultradestra nazionalista in Polonia o al dimenticato tentativo di Syriza in Grecia.

La differenza è solamente che quello di Podemos è un populismo di sinistra che naturalmente accomuna il partito di Pablo Iglesias al Movimento 5 stelle italiano. Ecco che un nuovo spettro si aggira per l’Europa: il populismo.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Massimo Serafini, Marina Turi, Il Manifesto, 27-XII-2015



Il potere della menzogna

Il governo del grande inganno. La menzogna politica è una tossina che trasforma in profondità un paese, alimentando disorientamento e cinismo. E la democrazia rischia di andare in malora.

La politica in democrazia si affida a due funzioni fondamentali: l’esercizio di un potere legittimo (fondato sul consenso della maggioranza) e la produzione di narrazioni pubbliche. Il rapporto tra queste due funzioni costituisce un buon criterio di giudizio sulla qualità di un governo.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Alberto Burgio, Il Manifesto, 17-XII-2015

 


Note

La Cittadella della Cultura

Convento di S. Andrea dei Minori Osservanti- ex Caserma Bucciante (Ospedale Militare) - Chieti

Il cinque maggio 2015, l’architetto Vladimiro Furlani, già membro della Commissione Tecnica Comunale per la tutela e la Valorizzazione dei Beni Culturali e della Qualità Architettonica e del Paesaggio, istituita nel 2007 dal Comune di Chieti, ha inviato all’associazione Chieti nuova 3 febbraio, al F.A.I (Fondo Ambiente Italiano) e all’Archeoclub-sedi nazionali, la relazione documentata del complesso in oggetto e della sua storia, sollecitando ad intervenire “nell’interesse della tutela del patrimonio culturale cittadino”, per evitare “opere di demolizione e ricostruzione all’interno del perimetro superstite di uno dei più importanti Conventi della città che, ove realizzate, ne stravolgerebbero del tutto la natura”.

Osservazioni dell’architetto Vladimiro Furlani

Sintesi

Archiviate oggi le meritorie tutele di ieri, attuate tra il 2008 e il 2011 dal medesimo Comune di Chieti, con l’adozione di una nuova Variante, che liberalizza di fatto l'uso dell'area dell'ex Convento dei Minori Osservanti, consentendo su di essa interventi di demolizione e ricostruzione per ricavare lo spazio necessario alla realizzazione della nuova sede dell'Archivio di Stato saturando di fatto l'intera area!!!.

Reiterato il deleterio principio secondo il quale, a colpi di Varianti, si possa liberamente sconvolgere tutto l’assetto di salvaguardia del Centro Storico (e non solo), monumento per monumento…!!!

Trascurato, con ogni evidenza, persino il principio della tutela di salvaguardia che prevede almeno la presentazione di un progetto definitivo, che permetta di valutare concretamente gli interventi che si intendono attuare, prima dell’approvazione di una Variante, e non dopo!!!

Nemmeno lontanamente considerato il principio consolidato nell’architettura monumentale di tutti i tempi secondo cui gli spazi esterni di pertinenza, compatibilmente con la destinazione d’uso, …erano legati in un connubio inscindibile con quelli interni e non possono essere stravolti in alcun modo tanto meno in una Istituzione Osservante senza contare che un Giardino Pubblico, per di più storico, dovrebbe di per se stesso escludere nella maniera più categorica ogni possibilità di realizzare nuove cubature!!!

Trasformato il legittimo e condivisibile desiderio, configurato nella Cittadella della Cultura, nella solita ammucchiata di cubature, che non può che soffocare e offendere il monumento… e che porterebbe alla saturazione edificatoria di un’area che va invece assolutamente lasciata libera!!!

(continua nella sezione Rassegna stampa)



COMUNICATO


L’associazione Chieti nuova 3 febbraio, il Teatro Marrucino, l’UNITRE, in occasione del settantacinquesimo anno dell’attività poetica di Raffaele Fraticelli, promuovono la realizzazione della manifestazione


“Raffaele Fraticelli e La cucine de mamme danno gli Auguri ai cittadini di Chieti”


Sabato 19 dicembre 2015, ore 17,30, presso il Teatro Marrucino – Chieti


Intervengono Carlo Orsini, Peppino Pezzulo, Eide Spedicato.


L’incontro prevede:
-la presentazione e la lettura di poesie tratte dalla ristampa integrata dei libri Parole de Vangéle (ediz. Exflor), in coincidenza con l’apertura dell’Anno Giubilare della Misericordia, con prefazione dell’Arcivescovo Bruno Forte e La cucine de mamme (ediz. Edicola di Gerardo Di Cola), con prefazione di Alberto Capatti di Casa Artusi
-la consegna al Teatro Marrucino del dono di alcune pagine Autografe di Raffaele Fraticelli, scritte per l’amico attore Piero Di Iorio: le copie ingrandite, esposte nel foyer del Teatro, ai lati del busto bronzeo dell’attore, opera dell’artista Luciano Primavera, saranno visitabili dopo la manifestazione
-la drammatizzazione di Paradise piccirille ovvero la moviola degli ultimi, evocazione di personaggi “passati per le strade di Chieti, in tempi diversi e lontani”, che “hanno lasciato significative impronte”, indicando “una dimensione di vita vera”, (Raffaele Fraticelli, Glasnost - voce de pòpele). Voce narrante: Raffaele Fraticelli, artista degli umili, Poeta di Dio, come è stato definito dall’Arcivescovo di Chieti.
L’opera del Poeta ha una funzione pedagogica, che fa di Lui il cantore della teatinità, sollecitando tutti noi a chiederci chi siamo, oggi, consapevoli che l’identità è un processo che vive e si sviluppa attraverso la molteplicità delle esperienze storiche.


Ingresso libero


Info: www.chietinuova3febbraio.it; www.facebook.com/chietinuova3febbraio

 


Fiscal combat


Il presidente della Commissione Ue Juncker, a tre giorni dagli attentati di Parigi, ha aperto i cordoni del fiscal compact, il patto d’acciao dell’Unione europea: «I soldi spesi per la sicurezza e la difesa non saranno considerati nella valutazione sui limiti del deficit». Era accaduto anche per i profughi nel tentativo di compattare il fronte ormai maggioritario dei recalcitranti ad accogliere rifugiati emigranti. Serviranno, temiamo, per realizzare sulla pelle dei disperati in fuga da guerre e miseria una indicizzazione di spesa utile alla fine ad esternalizzare nei Paesi «sicuri» un universo di campi di concentramento.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Tommaso Di Francesco, Il Manifesto, 21-XI-2015

 


Non è il Corano a colpire l’occidente


Sacro e profano. Con la metafora della guerra globale per i diritti umani, Bush e Sarkozy coprivano la puzza dell’oro nero
Anche chi di mestiere fa lo storico tende ad interpretare i fatti di Parigi come episodi di una guerra di religione. Con queste categorie non si capisce però ciò che sta accadendo. Se si vuole comprendere la minaccia che incombe, è meglio non assecondare certe semplificazioni storiografiche. Sarebbe un’impresa vana accostarsi a un fenomeno armato, che minaccia di incendiare l’occidente, pretendendo di rintracciare la sua genesi ispiratrice nel Corano.
Come non si spiega la politica estera di Putin leggendo i testi ortodossi, così non si può cogliere il senso delle stragi ispirate al fanatismo religioso consultando il Corano. Non tiene, a un minimo vaglio critico, il diffuso pregiudizio per cui in occidente si fa politica con la logica della potenza e in medio oriente o altrove invece si fa terrore con la logica della fede.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Michele Prospero, Il Manifesto,21-XI- 2015



LE RAGIONI DEL NO

COMITATO PER IL NO

NEL REFERENDUM COSTITUZIONALE SULLA LEGGE RENZI-BOSCHI

(Associazione con sede legale presso studio Adami Corso d’Italia 97 Roma)

Onorevoli deputati,

la vasta e complessa riforma costituzionale che vi accingete a votare in quarta lettura, ma pur sempre nell’ambito della prima deliberazione, è una riforma che, in coerenza col nostro sistema di democrazia parlamentare, avrebbe dovuto procedere dall’iniziativa parlamentare, e non dal Presidente del Consiglio dei ministri Renzi e dal Ministro per le Riforme Boschi. Il che ha determinato inammissibili interferenze da parte dei medesimi sulla libertà di coscienza dei parlamentari in sede referente e in assemblea; e con modalità di approvazione che se legittime per leggi ordinarie, non lo sono certo per le leggi di revisione costituzionali. Come, ad esempio, l’asserita non emendabilità degli articoli approvati sia da Camera che da Senato, che è bensì un principio valido per le leggi ordinarie (art. 104 reg. Sen.) ma non per le leggi costituzionali.

(continua nella sezione Rassegna stampa)



Sanitopoli Abruzzo, ex governatore Del Turco condannato in appello a 4 anni e due mesi

In primo grado era stato condannato a 9 anni e mezzo. La Procura generale aveva chiesto la riduzione a sei anni e mezzo

Quattro anni e due mesi in secondo grado per Ottaviano Del Turco in merito all’inchiesta sulla Sanitopoli abruzzese che con una serie di arresti eccellenti nel luglio 2008 portò alla decapitazione della Giunta di centrosinistra. Lo ha deciso il collegio della Corte d’appello de l’Aquila guidato dal presidente Luigi Catelli e composto dai magistrati Armanda Servino e Luigi Cirillo. L’ex governatore della Regione Abruzzo, il 22 luglio 2013, era stato condannato a 9 anni e mezzo in primo grado.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Il Fatto Quotidiano, 20-XI-2015



Coordinamento per la Democrazia Costituzionale

APPELLO DEL COMITATO PER IL NO AL REFERENDUM COSTITUZIONALE SULLA RIFORMA RENZI-BOSCHI

Appello ai presidenti della Camera e del Senato e ai deputati e ai senatori della Repubblica per la sospensione della discussione sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi

In un tornante della storia, quale si va profilando in conseguenza della mattanza occorsa il 13 novembre a Parigi per opera di seguaci del Daesh, il Direttivo del Comitato per il No al referendum costituzionale sulla riforma Renzi-Boschi, chiede al Presidente della Camera dei deputati e ai Presidenti dei gruppi parlamentari di rinviare a data da destinarsi la discussione, già fissata per il prossimo 20 novembre, davanti alla Camera dei deputati, per l’approvazione, in prima deliberazione, del d.d.l. cost. n. 2613-B.

Il Comitato ritiene infatti inopportuno che in un momento così grave che richiede l’unità di tutte le forze politiche e sociali – come ai tempi del terrorismo, se non peggio -, le Camere possano procedere tranquillamente nel loro lavoro di revisione della gran parte degli articoli della Costituzione come se nulla fosse accaduto. Mentre è proprio nei momenti di crisi, che la Costituzione, nei suoi principi e valori, dovrebbe costituire il simbolo, per eccellenza, dell’unità del popolo italiano.

(continua nella sezione Rassegna stampa)



Dopo la strage di Parigi l'ANED fa appello alla vigilanza e alla mobilitazione

"La democrazia e la libertà si difendono facendo funzionare meglio gli istituti democratici. Noi faremo la nostra parte, forti della nostra esperienza e dei valori alti che da sempre ispirano la nostra associazione". ANED-Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti

All'indomani degli assalti terroristici a Parigi, che hanno causato oltre 120 morti e decine e decine di feriti, anche gravi, l'Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti ha fatto appello alle proprie sezioni e ai propri iscritti affinché si mobilitino immediatamente, insieme alle altre organizzazioni democratiche e della Resistenza e in collaborazione con le amministrazioni locali.

In tutta Italia si svolgeranno presidi e incontri in solidarietà con le vittime e per condannare il terrorismo jahdista.

"Noi - ha scritto alle sezioni il presidente dell'ANED Dario Venegoni - andremo a questi presidi con le nostre bandiere, coi nostri fazzoletti. Ci schiereremo contro chi inneggia alla guerra di religione (il titolo di Libero di oggi, "Bastardi islamici" e' criminale), ci batteremo, come abbiamo fatto negli anni del terrorismo, per la difesa delle liberta' democratiche, contro le tentazioni autoritarie.

 


I semi dell’odio

Il vero grido di allerta positivo l’ha però reclamato Barack Obama che, in solidarietà con la Francia ferita, ha dichiarato: «Liberté, egalité, fraternité». La sigla vera della civiltà europea.

Mentre scriviamo le vittime sono 128, purtroppo destinate a crescere visto l’alto numero, oltre 350, di feriti alcuni gravi. È una strage immane nel cuore culturale e politico d’Europa. Parigi, segnata dall’attesa di un sabato che doveva essere spensierato, vive giorni di terrore, insicurezza e paura. Che dilagano nelle capitali europee. Già scrivono del grave smacco, dopo l’eccidio di Charlie Hebdo, del governo francese. Il fatto davvero doloroso è che bersaglio della guerra asimmetrica del terrorismo jihadista è, ancora una volta, la vita dei civili.

Ma non abbiamo ancora finito di contare i morti che già si alzano, forti quanto irresponsabili, le grida di chi chiama ad una nuova, «necessaria» guerra di vendetta per rispondere a chi colpisce la capitale morale d’Europa. Il vero grido di allerta positivo l’ha però reclamato Barack Obama che, in solidarietà con la Francia ferita, ha dichiarato: «Liberté, egalité, fraternité». La sigla vera della civiltà europea. Ma non sempre il mondo ha conosciuto la Francia e l’Europa come espressione questi valori. È invece accaduto più spesso il contrario, con l’esportazione di guerra, interessi economici e di dominio.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Tommaso Di Francesco, Il Manifesto, 15-XI-2015



Il silenzio di Parigi che diventa un frastuono

Il giorno dopo. Per le strade della capitale francese: «Non dobbiamo perdere la speranza»

Parigi il sabato mattina muove i suoi passi con lentezza, senza far rumore. Siamo andati a dormire con il suono delle sirene, degli elicotteri che sorvolavano vari quartieri. È arrivato sabato mattina e quel silenzio, che abitualmente percorre le vie dopo una settimana di lavoro, aveva il carattere di un frastuono.

Lo stato di emergenza nazionale decretato dal Presidente François Hollande ha imposto la chiusura di tutti i luoghi pubblici del Comune di Parigi: scuole, teatri, piscine, mercati. Il monito della prefettura è di non uscire dalle proprie abitazioni, se non per necessità.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Marta Fana, Il Manifesto, 15-XI- 2015



Il giovane Gallino, il vecchio Renzi

L’essere giovani non è una patente di intelligenza.

Con Luciano Gallino, a cui oggi Torino darà l’ultimo saluto, se ne va via la dimostrazione più evidente di quanto la retorica della gioventù sia farlocca e demagogica. L’anagrafe non è garante di nulla, se non di una, peraltro solo statistica, salute migliore. L’essere giovani non è una patente di intelligenza.

La giovinezza, sbandierata come un programma politico, non produce in automatico né elasticità mentale, né progressismo, né pensieri illuminati, etici o lungimiranti. Non è un dispositivo per la generazione automatica di rivoluzionari, la giovane età. È un tempo, e il tempo è un organismo delicato: se mal trattato si ammala, e se si ammala il tempo si ammala il mondo.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Andrea Bajani,Il Manifesto, 11-XI- 2015



Coordinamento per la Democrazia Costituzionale

Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale partecipa al dolore per la scomparsa del Prof. Luciano Gallino studioso serio ed appassionato dei problemi del lavoro e in particolare della condizione dei lavoratori. Conoscitore profondo dei meccanismi del mercato a livello locale e globale, aveva denunciato l’imperversare, ormai senza limiti, del Finanzcapitalismo e gli effetti perversi di una politica accecata dai miti del liberismo economico. Sostenitore della democrazia e presente nella lotta a difesa della Costituzione aveva aderito, fra i primi firmatari, all’appello che il Coordinamento aveva rivolto ai Senatori per arrestare lo scempio della Costituzione ed aveva deciso di aderire all'iniziativa dei ricorsi giudiziari contro l’Italikum. Si è spento ieri all'età di 88 anni dopo una lunga malattia. Il CDC si stringe intorno ai familiari, ai tanti amici e studenti che ne piangono la scomparsa.



Riceviamo e pubblichiamo

Venerdì 13 Novembre ore 17,00

Foyer del Teatro Marrucino

“BAMBINI IN FILOSOFIA”

di Giuseppe Ferraro

docente di Filoso­fia Morale presso l’Università Federico II di Napoli

Saranno presenti l’Autore e le Prof.sse Patrizia Monetti

Maria Rosaria Di Gregorio

responsabili del progetto “A SCUOLA DI SENTIMENTI”



La capitale immorale

«Questione romana. Defenestrazione dall’alto di un sindaco inviso al potere. Marino, ostacolo democraticamente rappresentativo, viene sostituito con la figura del commissario. E il Vaticano scarica sulla città la sua forza. Senza misericordia»

Adesso basta. Roma ha più del dop­pio degli abi­tanti di Milano (2.869.169 con­tro 1.342.385). Quanto ad esten­sione, il con­fronto non è nean­che pen­sa­bile (1.287,36 kmq con­tro 181,67; se si parla delle due città metro­po­li­tane, il diva­rio si allarga a dismi­sura: 5.363,28 kmq, con­tro 1.575). Se caliamo la mappa di Milano su quella di Roma, Milano parte dal Quar­tic­ciolo e arriva a Porta San Gio­vanni: non entra nean­che nella por­zione sto­rica e monu­men­tale della Capi­tale. Non si capi­sce quale senso abbia la vana chiac­chiera di tra­sfe­rire il modello dell’una (se c’è) sull’altra.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Alberto Asor Rosa, Il Manifesto, 3-XI- 2015



Referendum e confronto popolare, due risorse per la sinistra

Da referendum al Parlamento, un esame rigoroso e appassionato dei temi ineludibili se il «mondo della sinistra» vuole contare nella ricomposizione in atto del quadro politico

NO, non si possono valutare le novità che ogni giorno compaiono nel mondo della sinistra ritornando a quel pensiero di Mao secondo il quale «grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente». E neppure ci si può affidare alla speranza di cento fiori che fioriranno. Proprio perché si tratta di iniziative significative, servono analisi rigorose, senza nostalgie o compiacenze, per cercar di cogliere gli elementi di una consapevole discontinuità e i segni di una attenzione per la realtà legata ad uno sguardo sul futuro.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Stefano Rodotà, La Repubblica, 2-XI-2015



Il trionfo dei comitati d’affari

Dopo Marino. Una partitocrazia senza partiti, dei quali a ben guardare non è rimasto che il peggio: il potere pressoché assoluto delle oligarchie e dei cerchi magici

Lo scon­tro fron­tale tra il sin­daco della capi­tale e il suo par­tito è giunto all’ultimo atto. Non si sen­tiva il biso­gno di quest’altra tri­sta vicenda. La poli­tica ita­liana, la demo­cra­zia ita­liana, i cit­ta­dini ita­liani e in par­ti­co­lare i romani non se lo meri­tano. Ma, giunte le cose al punto in cui stanno, l’urto finale è ine­vi­ta­bile. Pro­viamo almeno a rica­varne una lezione.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Alberto Burgio, Il Manifesto, 31-X-2015



Renzi, la lettera (immaginaria) a B.: ‘Scusami Silvio, tutto è perdonato’

Ecco la lettera che Matteo Renzi non ha (ancora) inviato a Silvio B.

“Caro Silvio, è un po’ che non ci vediamo, ma i molti amici che abbiamo in comune mi assicurano che godi di ottima salute, anche se rosichi perché ti sto rubando il mestiere di leader di Forza Italia. Proprio per questo ti scrivo: per scusarmi con te della concorrenza sleale. Ricordi quando mi proponesti di passare dalla tua parte come tuo delfino? Rifiutai – ora te lo posso dire – perché avevo un’idea migliore: fare le stesse cose che facevi tu, o che volevi fare tu, o che avevi fatto tu e ti avevano cancellato i successori e la Consulta, ma da leader del Pd, visto che il mio partito – non per merito mio – è arrivato primo alle ultime elezioni, mentre il tuo solo terzo.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Marco Travaglio, Il Fatto Quotidiano, 17-X-2015



L’involuzione del Pd, un nodo da sciogliere

La vit­to­ria di Syriza e l’elezione di Jeremy Cor­byn alla segre­te­ria del Labour Party, pos­sono offrirci alcuni ele­menti di rifles­sione sulla vicenda ita­liana. Siamo infatti di fronte a due sto­rie, per certi versi, agli anti­podi: un par­tito di sini­stra, nato pochi anni fa, che si con­so­lida come forza di governo, da un lato; e dall’altro, un par­tito dalle radici seco­lari che rin­nova radi­cal­mente lea­der­ship e orien­ta­menti poli­tici. E in Ita­lia, ver­rebbe da chie­dersi? Ci sono le con­di­zioni per la nascita di un nuovo par­tito della sini­stra? Oppure, si può con­si­de­rare ancora pos­si­bile un ruolo diverso del Pd?

(continua nella sezione Rassegna stampa) Antonio Floridia, Il Manifesto, 16-X-2015


Riceviamo e pubblichiamo

Coordinamento per la Democrazia Costituzionale

Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale riunito a Roma il 15 ottobre ha deciso quanto segue:

1) L’approvazione da parte del Senato della legge che apporta profonde modificazioni alla nostra Costituzione, nata dalla Resistenza, crea insieme alla legge elettorale ipermaggioritaria un quadro istituzionale preoccupante per il futuro democratico dell’Italia, in particolare per le nuove generazioni.

2) Per questo il coordinamento esprime piena condivisione e sostegno all’appello dei giuristi che aveva chiesto al Senato di non approvare questa riforma. Appello che nei contenuti sostanziali resta tuttora pienamente valido e rappresenta una critica di fondo a quanto deciso a maggioranza da un Parlamento screditato ed eletto con una legge dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale.

(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo) Domenico Gallo, Alfiero Grandi



Coordinamento per la Democrazia Costituzionale

Riforme ed iniziative in corso: note sulla tempistica.

Riforma Costituzionale

Il 13 ottobre il Senato ha approvato un testo della riforma che contiene delle modifiche rispetto al testo approvato dalla Camera. La legge quindi deve tornare alla Camera per completare la prima lettura (anche se si tratta del quarto passaggio parlamentare.

Secondo notizie di stampa la riforma approderebbe alla Camera l’11 gennaio 2016.

E’ prevedibile che entro il mese di gennaio 2016 la Camera approvi la riforma nel testo uscito dal Senato. In questo modo si completerebbe la prima lettura.

La seconda lettura per l’art. 138 della Costituzione non può avvenire prima che sia decorso un intervallo non minore di tre mesi.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Domenico Gallo



La peggiore riforma

- Gaetano Azzariti, Lorenza Carlassare, Gianni Ferrara, Alessandro Pace, Stefano Rodotà, Massimo Villone, 13.10.2015

L'articolo. Questo testo firmato da sei tra i più autorevoli costituzionalisti italiani può essere sottoscritto scrivendo a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

La proposta di legge costituzionale che il senato voterà oggi dissolve l’identità della Repubblica nata dalla Resistenza. È inaccettabile per il metodo e i contenuti; lo è ancor di più in rapporto alla legge elettorale già approvata.

Nel metodo: è costruita per la sopravvivenza di un governo e di una maggioranza privi di qualsiasi legittimazione sostanziale dopo la sentenza con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità del «Porcellum». Molteplici forzature di prassi e regolamenti hanno determinato in Parlamento spaccature insanabili tra le forze politiche, giungendo ora al voto finale con una maggioranza raccogliticcia e occasionale, che nemmeno esisterebbe senza il premio di maggioranza dichiarato illegittimo.

Nei contenuti: la cancellazione della elezione diretta dei senatori, la drastica riduzione dei componenti— lasciando immutato il numero dei deputati — la composizione fondata su persone selezionate per la titolarità di un diverso mandato (e tratta da un ceto politico di cui l’esperienza dimostra la prevalente bassa qualità) colpiscono irrimediabilmente il principio della rappresentanza politica e gli equilibri del sistema istituzionale. Non basta l’argomento del taglio dei costi, che più e meglio poteva perseguirsi con scelte diverse. Né basta l’intento dichiarato di costruire una più efficiente Repubblica delle autonomie, smentito dal complesso e farraginoso procedimento legislativo, e da un rapporto stato-Regioni che solo in piccola parte realizza obiettivi dirazionalizzazione e semplificazione, determinando per contro rischi di neo-centralismo.

Il vero obiettivo della riforma è lo spostamento dell’asse istituzionale a favore dell’esecutivo. Una prova si trae dalla introduzione in Costituzione di un governo dominus dell’agenda dei lavori parlamentari.

Ma ne è soprattutto prova la sinergia con la legge elettorale «Italicum», che aggiunge all’azzeramento della rappresentatività del senato l’indebolimento radicale della rappresentatività della camera dei deputati. Ballottaggio, premio di maggioranza alla singola lista, soglie di accesso, voto bloccato sui capilista consegnano la camera nelle mani del leader del partito vincente — anche con pochi voti — nella competizione elettorale, secondo il modello dell’uomo solo al comando. Ne vengono effetti collaterali negativi anche per il sistema di checks and balances. Ne risente infatti l’elezione del Capo dello Stato, dei componenti della Corte costituzionale, del Csm. E ne esce indebolita la stessa rigidità della Costituzione. La funzione di revisione rimane bicamerale, ma i numeri necessari sono alla Camera artificialmente garantiti alla maggioranza di governo, mentre in senato troviamo membri privi di qualsiasi legittimazione sostanziale a partecipare alla delicatissima funzione di modificare la Carta fondamentale.

L’incontro delle forze politiche antifasciste in Assemblea costituente trovò fondamento nella condivisione di essenziali obiettivi di eguaglianza e giustizia sociale, di tutela di libertà e diritti. Sul progetto politico fu costruita un’architettura istituzionale fondata sulla partecipazione democratica, sulla rappresentanza politica, sull’equilibrio tra i poteri.

Il disegno di legge Renzi-Boschi stravolge radicalmente l’impianto della Costituzione del 1948, ed è volto ad affrontare un momento storico difficile e una pesante crisi economica concentrando il potere sull’esecutivo, riducendo la partecipazione democratica, mettendo il bavaglio al dissenso.

Non basta certo in senso contrario l’argomento che la proposta riguarda solo i profili organizzativi.

L’impatto sulla sovranità popolare, sulla rappresentanza, sulla partecipazione democratica, sul diritto di voto è indiscutibile. Più in generale, l’assetto istituzionale è decisivo per l’attuazione dei diritti e delle libertà di cui alla prima parte, come è stato reso evidente dalla sciagurata riforma dell’articolo 81 della Costituzione.

Bisogna dunque battersi contro questa modifica della Costituzione. Facendo mancare il voto favorevole della maggioranza assoluta dei componenti in seconda deliberazione. E poi con una battaglia referendaria come quella che fece cadere nel 2006, con il voto del popolo italiano, la riforma — parimenti stravolgente — approvata dal centrodestra.

Questo testo firmato da sei tra i più autorevoli costituzionalisti italiani può essere sottoscritto scrivendo a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

* * *

Nelle prime ore del 13 ottobre hanno deciso di sottoscrivere molti giuristi e costituzionalisti, tra cui Mauro Volpi, Domenico Gallo, Claudio De Fiores, Fabrizio Amato, Laura Ronchetti, Alfonso Di Giovine e altri, i cui nomi pubblicheremo nei prossimi giorni assieme a quelli dei tanti che ci stanno scrivendo a costituzione@ ilmanifesto. info



Renzi, il Reticente del Consiglio

Ahiahiahi, signor Renzi, lei mi cade sulle cene! L’altro giorno, quando il premier & C. hanno preteso le dimissioni del sindaco Marino per aver mentito su qualche cena da poche centinaia di euro ciascuna, avevamo come il sospetto che la scelta di alzare improvvisamente l’asticella dell’etica pubblica si sarebbe rivelata un boomerang, o almeno un pericoloso precedente per molti. Infatti. Il nostro Davide Vecchi è andato a controllare quanto spendeva Renzi in cene “di rappresentanza” da presidente della Provincia e poi da sindaco di Firenze. E ha scoperto che, al confronto, Marino è un dilettante col braccino corto. Matteo il Magnifico faceva le cose in grande.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Marco Travaglio, Il Fatto Quotidiano, 11-X-2015



Una disfatta lunga trent’anni

«Si accetti final­mente di aprire una discus­sione seria sugli errori com­messi a sini­stra in que­sti tre decenni (almeno) e sulla muta­zione gene­tica impo­sta alla sini­stra ita­liana. Se dav­vero si avesse a cuore una qual­che rina­scita, sotto que­ste for­che si accet­te­rebbe di passare».

Ci siamo final­mente. Mar­tedì il Senato in grande spol­vero voterà senza colpo ferire la pro­pria tra­sfor­ma­zione in una nuova Camera delle Cor­po­ra­zioni. Napo­li­tano, Ver­dini e Barani, padri costi­tuenti, rac­co­glie­ranno meri­tati onori. La legi­sla­tura vivrà una gior­nata pal­pi­tante. Ma se ci si potrà com­muo­vere, dirsi sor­presi invece no, non sarebbe sen­sato. Che si sarebbe arri­vati a que­sto punto si era capito già l’anno scorso, quando il ddl Boschi comin­ciò la navi­ga­zione tra i due rami del par­la­mento meno legit­timo della sto­ria repubblicana. (continua nella sezione Rassegna stampa) Alberto Burgio, Il Manifesto, 10-X -2015, www.eddyburg.it



Elettrodotto Friuli Venezia Giulia: perché l’ambiente deve sottostare alle scelte economiche, e non il contrario?

Si può sacrificare il paesaggio per un elettrodotto? E’ il problema che si è posto recentemente nel Friuli, dove, in un primo momento, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia aveva dato parere contrario al passaggio di un elettrodotto in aree protette, rilevandone l’impatto negativo sul paesaggio in quanto, oltre a un “rilevante esbosco di specie arboree di valore paesaggistico, naturalistico ed ecologico”, si sarebbe deturpata la scenografia di tratti di corridoi fluviali di elevato valore paesaggistico del torrente Comor, del fiume Torre, del fiume Isonzo nonché della Roggia di Udine e della Roggia Mille Acque “con la irruzione nel campo visivo di sostegni e di cavi che costituiscono elementi anomali, per consistenza e altezza, rispetto alla matrice agricola e naturalistica del paesaggio e che, inoltre, in nove casi, avendo un’altezza superiore a 61 metri, dovrebbero, per rispettare le norme di sicurezza a bassa quota, presentare una verniciatura bianca e arancione nel terzo superiore”. In alternativa, la Soprintendenza suggeriva l’interramento dell’elettrodotto nelle fasce sottoposte a vincolo.

(continua nella sezione Rassegna stampa) Gianfranco Amendola, Il Fatto Quotidiano, 7-X-2015



Riceviamo e pubblichiamo

Pier Paolo Pasolini 1975-2015

Spettacolo - evento
IL RITORNO DELLE LUCCIOLE
IL DELITTO PASOLINI QUARANT'ANNI DOPO

di e con Marco Bellelli
ideazione scenica e regia di Eva Martelli

31 ottobre, 1 novembre, ore 18,30
Lanciano, Officina storica della Ferrovia Adriatico - Sangritana
Piazza Camillo dell’Arciprete (ex Piazzale Stazione)

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20 ottobre, ore 21,00, Accattone di Pier Paolo Pasolini
3 novembre, ore 20.30, Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini
10 novembre, ore 21.00, Teorema di Pier Paolo Pasolini

Presso il Cinema Ciak City

Centro Commerciale Polycenter (Rocca San Giovanni):

Uscita autostradale A14- Lanciano

Abbonamenti presso Cinema CIAK CITY - Rocca San Giovanni

ogni film si avvarrà di un intervento critico a cura di
CAMILLO D’ALESSANDRO

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Riceviamo e pubblichiamo

acquapubblicaabruzzo

PARTE LA CAMPAGNA NAZIONALE CONTRO LA DEVASTAZIONE E IL SACCHEGGIO DEI TERRITORI E DEI DIRITTI SOCIALI

Per salvare l'ambiente, la salute e i diritti sociali, perché siano i cittadini a decidere sul futuro del loro territorio, è nata, nel corso di una partecipatissima assemblea nazionale svoltasi ad Ancona domenica 4 ottobre, la campagna nazionale contro la "Devastazione e saccheggio del territorio".

Circa 300 cittadini, con decine di comitati e movimenti dalla maggior parte delle regioni, hanno partecipato all'iniziativa, analizzando le condizioni concrete che hanno determinato l’attuale situazione di disastro ambientale e di attacco alle condizioni di vita delle popolazioni.

E’ stato sottolineato come lo Sblocca Italia non sia solo una legge negativa, ma un vero e proprio sistema di ricomposizione dei poteri forti contro le resistenze sociali e territoriali. Resistenze che possono ampliarsi e costruire nuove iniziative in grado di rispondere in modo adeguato alla violenza ed alla velocizzazione del processo di devastazione.

(continua nella sezione Riceviamo e pubblichiamo)



Così fu travolta la sinistra comunista

Ha fatto bene il Manifesto a pubblicare il discorso in memoria di Pietro Ingrao - un testo breve ma denso di implicazioni - pronunciato da Alfredo Reichlin in piazza Montecitorio. Colpisce in primo luogo il riferimento all’attenzione che il gruppo dirigente comunista e Ingrao in particolare sempre riservarono alla costruzione di strutture sindacali, politiche e culturali adeguate alle forme di vita che via via venivano affermandosi nell’esperienza della classe operaia e dei ceti subalterni. Si trattava dell’idea gramsciana del radicamento del partito nella vita reale del «soggetto». (continua nella sezione Rassegna stampa) Alberto Burgio, Il Manifesto, 4-X-2015