Cala il sipario sul ddl «ex Aprea», gli studenti esultano: «È una vittoria del movimento»

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Cala il sipario sul ddl «ex Aprea», gli studenti esultano:

«È una vittoria del movimento»

… Il Ddl «ex Aprea» è passato a miglior vita. Antonio Rusconi, capogruppo Pd in commissione Istruzione al Senato, ha fatto notare che le modifiche al Ddl «faranno slittare i tempi di approvazione. È chiaro che, a quel punto, sarà difficile che si possa fare la terza lettura con le elezioni in vista». L'ingorgo di fine legislatura, e la campagna elettorale incombente, hanno seppellito un provvedimento votato un mese fa dal Pd alla Camera.

Esultano gli studenti dell'Uds, tra i primi ad avere sparato ad alzo zero contro una legge che avrebbe ridotto la rappresentanza studentesca, imposto ad ogni singola scuola l'adozione di uno statuto diverso, conferendo un potere predominante ai dirigenti scolastici e la libertà di accesso ai privati nel governo degli istituti. «È una vittoria storica per il movimento studentesco - afferma Roberto Campanelli, coordinatore Uds - ad averla fermata sono state le imponenti e partecipatissime proteste dell'autunno». La soddisfazione è d'obbligo perché «erano anni che il movimento non riusciva a bloccare un provvedimento di legge». Dello stesso tenore è la reazione della Rete degli studenti e dell'Udu.

Quello dell'«ex Aprea» è un caso. All'origine faceva parte del disegno di riforma dell'intero ciclo di istruzione approntato dalla Gelmini nel 2008. Scuola, università e ricerca non sarebbero state più le stesse, cosa effettivamente avvenuta. Ma il Ddl che prende il nome dall'ex sottosegretario Pdl all'istruzione e ex vice-presidente della regione Lombardia Valentina Aprea, è sempre stato considerato un orfano. Il 22 novembre Profumo aveva ritenuto «doveroso» specificare che sul Ddl il governo avrebbe rifiutato ogni responsabilità. Due giorni dopo è intervenuto Bersani: «Non si può decidere senza interloquire con i protagonisti».

Detto, fatto. Il Pd, in zona primarie, dev'essersi accorto dell'esistenza di un problema nella scuola. La vittoria rivendicata dagli studenti trova un riscontro in un particolare evidente. L'inversione radicale sul Ddl «ex Aprea» da parte del governo e del Pd è avvenuta tra il 12 e il 24 novembre, i giorni delle manifestazioni studentesche (e dei docenti) che hanno occupato le città italiane, mentre i licei continuano ad essere occupati o auto-gestiti.

Ma la protesta non finisce qui. Sul piano vertenziale, gli studenti e i docenti sono impegnati a contrastare il taglio dei fondi d'istituto con il quale il governo intende finanziare il recupero degli scatti di anzianità degli insegnanti per il 2011.

Una decisione che ha fatto imbestialire la Flc-Cgil, i Cobas, ma non gli altri sindacati. E poi c'è la battaglia contro le politiche dell'austerità. Gli studenti si stanno organizzando per tornare in piazza il 5 e il 6 dicembre, in occasione dello sciopero generale della Fiom.

Roberto Ciccarelli, Il Manifesto, 29-XI-2012