Intervento letto da Marco Travaglio nella trasmissione “Servizio Pubblico”

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Intervento letto da Marco Travaglio nella trasmissione “Servizio Pubblico”


...Ecco, sono 20 anni che aspetto di intervistarla su ciò che diceva e faceva. Ma ora non mi viene nemmeno una domanda. Perché la cosa più grave non è quel che ha detto e fatto in questi 20 anni: ma quel che non ha detto e fatto, o non ha potuto dire e fare.
Poteva chiedere la verità sulle stragi politico-mafiose, o forse non poteva.
Poteva, o forse non poteva dire alla gente che le tasse sono alte non perché lo Stato le mette le mani in tasca, ma perché molti non le pagano e invece bisogna pagarle tutti; e chi non le paga non è un furbo da invidiare e condonare, ma un ladro da punire e detestare, perché deruba i tanti onesti che le pagano. O forse non poteva.
Poteva dire che chi paga e chi prende tangenti non va candidato, va isolato e punito perché ci ruba 60 miliardi all’anno. O forse non poteva.

Poteva dire che la mafia va combattuta, e per sconfiggerla non si devono chiedere voti ai mafiosi, e tantomeno accettarli. O forse non poteva.
Poteva dire agli Italiani che le leggi e la Costituzione vanno rispettate, non cambiate a proprio uso e consumo. O forse non poteva. Pensi, se l’avesse fatto, come sarebbe bella, onesta, pulita e ricca oggi l’Italia.
Invece abbiamo perso 20 anni: lei ha speso tutte le sue energie, la sua potenza mediatica e la sua influenza sulla gente a combattere non le mafie, l’evasione e la corruzione, ma chi combatteva le mafie, l’evasione e la corruzione. Se non avessimo perso questi vent’anni e tutti quei miliardi, sa oggi quante Imu potremmo togliere sulla prima casa, e anche sulla seconda e sulla terza? Se proviamo a fare il calcolo, ci verrà da piangere. A me, a tutti, e forse persino a lei.


Il Fatto Quotidiano, 11-I-2013