Il “fascismo buono” dei signori Berlusconi e Colantonio

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Il “fascismo buono” dei signori Berlusconi e Colantonio


Il 27 gennaio u.s., “Giorno della Memoria”, Berlusconi ha espresso a  Milano il seguente giudizio su Mussolini: <<Il fatto delle leggi razziali è stata la maggiore colpa di un leader, Mussolini, che per tanti altri versi invece aveva fatto bene.>> Mario Colantonio, assessore dei lavori pubblici al Comune di Chieti, in un messaggio pubblicato su facebook domenica pomeriggio, non ha ritenuta scandalosa tale dichiarazione, anzi l’ha giudicata “pura verità”, perché ritiene di conoscere le cose buone fatte dal duce in 20 anni.

La risposta migliore della città di Chieti alle due esternazioni è stata l’iniziativa, di natura pedagogica e culturale, promossa e attuata nei locali del Liceo Ginnasio “G.B.Vico” di Chieti dalla associazione “Chieti nuova 3 febbraio”, (in collaborazione con l’ITGC Galiani – de Sterlich, il Liceo Classico “G. B. Vico, l’APC – Regione Abruzzo, l’ANCE Giovani-Chieti, l’UNITRE, lo SPI – CGIL,  con l’adesione dell’Istituto Magistrale “I. Gonzaga”) sul tema  L’Archivio delle Scuole spazio della Memoria - le Leggi sulla razza.

Alcuni studenti del “Vico” e del “Galiani – de Sterlich” hanno illustrato l’ampio materiale documentario, rinvenuto negli archivi delle loro scuole con la guida dei rispettivi docenti Francesco Baldassarre e Ada Andriani. Con l’uso di questo metodo di scuola attiva, fondato sulla ricerca, essi hanno compreso e comunicato che anche nella città di Chieti e in provincia sono state applicate le leggi razziali contro gli ebrei, con l’espulsione di alunni e docenti dalle scuole di ogni ordine e grado, la cancellazione di professionisti dagli albi professionali, la sospensione dal PNF e la conseguente esclusione dalle attività lavorative per le quali era obbligatorio il possesso della tessera del partito (la “tessera del pane”), la cacciata degli stranieri dal Regno, l’apartheid nei campi di concentramento e nelle località d’internamento. Infine, ampliando lo studio dell’argomento con la consultazione di altri documenti, hanno scoperto gli orribili ultimi atti persecutori: la caccia all’ebreo da parte delle SS, con la complicità dei repubblichini locali, la deportazione nei lager e l’uccisione nelle camere a gas.

L’assessore Colantonio, certamente in buona fede, sostiene che il fascismo nel ventennio ha fatto anche cose buone. Non ha tutti i torti. Con l’olio di ricino, il manganello, il confino, il Tribunale Speciale, l’assassinio degli avversari politici, il fascismo ha forgiato in serie giovani fisicamente forti e arditi, ma col pensiero unico, e li ha mandati a morire in Africa, in Spagna, in Grecia, in Russia. Ha edificato palazzi ed eretto monumenti, bonificato paludi ecc., ma con la guerra in casa ha riempito di macerie intere città. “Durante il fascismo i treni viaggiavano finalmente in orario!” Vero, andavano in perfetto orario anche quelli che partivano dal Binario 21 della Stazione Centrale di Milano e dal campo di concentramento di Fossoli di Carpi, con centinaia di ebrei ammassati come bestie nei vagoni, diretti ai campi di sterminio.

Non è storicamente e moralmente accettabile distinguere un fascismo “buono” da un fascismo “cattivo”. Il fascismo è stato uno solo: un regime totalitario,  che ha trasformato l’Italia in una grande caserma, comandata da un capo eroicomico;  ha portato il Paese alla rovina e, con le infami leggi razziste e l’alleanza col nazismo, è stato corresponsabile dell’uccisione di milioni di ebrei. Ogni dittatura produce sudditi che le si rivoltano contro e la distruggono. Così è stato anche per il fascismo.

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L’ANPI, sezione di Chieti, esorta i cittadini a vigilare sul pericolo di un nostalgico rigurgito del fascismo anche nella nostra città (un indizio è la vicenda del restauro dei fasci littori sulla lapide murata nell’atrio del Liceo Scientifico “F-Masci”). Invita i candidati provinciali impegnati nella campagna elettorale a dichiarare pubblicamente che, se saranno eletti in parlamento, sosterranno la battaglia, lanciata dall’Associazione Nazionale con una petizione popolare, perché siano finalmente discussi i risultati dell’inchiesta, compiuta dalla Commissione parlamentare istituita con la Legge 107 del 15 maggio 2003, sui crimini contro l’umanità commessi dai nazifascisti nel corso della seconda guerra mondiale, e il governo italiano si impegni per ottenere dal governo tedesco il risarcimento dei danni provocati dalle stragi. Filippo Paziente (socio dell’ANPI -Sezione di Chieti)